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Cualquier parecido con la realidad es pura coincidencia
Questa mostra raggruppa il lavoro recente di José Castrellón, Darién Montañez, Pilar Moreno, Jonathan Harker, Donna Conlon e Ismael Ortiz, offrendo una diagnosi delle realtà sociopolitiche del contesto panamense
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In mostra a Roma l’arte contemporanea panamense. Dal 27 ottobre al 24 novembre 2016, la Sala Dalí dell’Instituto
Cervantes in piazza Navona accoglie l’esposizione collettiva a cura di Ramón Zafrani e Johann Wolfschoon
promossa dall’Ambasciata di Panama in Italia dal titolo “CUALQUIER PARECIDO CON LA REALIDAD ES PURA
COINCIDENCIA”, ovvero ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale.
Questa mostra raggruppa il lavoro recente di José Castrellón, Darién Montañez, Pilar Moreno, Jonathan
Harker, Donna Conlon e Ismael Ortiz, offrendo una diagnosi delle realtà sociopolitiche del contesto panamense.
La selezione delle opere, a sua volta, presenta un percorso che può essere letto, reinterpretato e apprezzato sia dal
pubblico italiano che di altre nazionalità, inquadrandolo all'interno dei propri contesti. Sia per similitudini
nell'idiosincrasia, le somiglianze tra le classi politiche, o per le abitudini sociali condivise, questa mostra esplora i punti
di convergenza tra diverse culture.
La scena artistica contemporanea panamense si sviluppa in un contesto nel quale le situazioni politiche e gli impulsi
economici producono risultati asimmetrici sia nelle circostanze sociali che urbanistiche. Panama, una delle economie
con maggiore crescita del Continente Latinoamericano, ha subìto dei cambiamenti notevoli negli ultimi vent’anni.
Infatti, nell’ultimo decennio il Paese ha registrato una crescita costante, arrivando addirittura a triplicare il proprio PIL.
Di fronte a tale sviluppo accelerato, diversi artisti contemporanei comunicano attraverso le loro opere le differenti
situazioni del contesto attuale del Paese, analizzandole criticamente.
Al vernissage, in programma giovedì 27 ottobre alle ore 18:30 interverranno S.E. l’Ambasciatore di Panama,
Fernando Berguido, uno dei due curatori della mostra, Ramón Zafrani, gli artisti Pilar Moreno, Ismael Ortiz e
Darién Montañez, oltre al direttore dell’Instituto Cervantes di Roma, Sergio Rodríguez López-Ros.
La mostra si potrà visitare gratuitamente fino al 24 novembre 2016, dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 20.
Per informazioni: www.roma.cervantes.es - tel. 06.686 1871 - cenrom@cervantes.es
Gli artisti e le opere esposte:
Ismael Ortiz - Edifici Vuoti (2014 – 2016)
Quest’opera si ispira alle fragilità e agli squilibri presenti nelle città, causati da uno sviluppo accelerato e senza
pianificazione. L’opera occupa diversi spazi della mostra, appoggiandosi delicatamente sulle superfici delle sale.
L’intento dell’opera è quello di imitare le situazioni che si riscontrano negli scenari urbani squilibrati, senza
fondamenta, che a stento si tengono in piedi.
José Castrellón - Aquí y allá, Serie fotografica (2009 – 2015)
Nel 2009 Castrellón realizzò una serie di fotografie sulla città di Roma decidendo di appartarsi dai luoghi iconici,
presentando una visione particolare che si allontana dalle immagini preconcette e focalizzandosi invece sui luoghi
neutri, periferici o di transizione. Nel corso degli anni, anche in delle fotografie scattate a Panama (in particolare
nell’Ex-Zona del Canal, regione sotto il controllo degli Stati Uniti per quasi tutto il XX secolo), l’artista ha presentato
una prospettiva simile, nella quale i non-luoghi sono i principali protagonisti. Dalla combinazione di entrambi i lavori,
nasce così una nuova sequenza che si muove tra spazi e situazioni appartenenti ad entrambe le città.
Darién Montañez - Architettura “Feoclásica” Panamense (2011)
Con questo saggio scritto e fotografico, l’artista cerca di contestualizzare storicamente e teoricamente lo stile
architettonico da egli denominato “feoclásico” (paronomasia di feo, che in spagnolo significa brutto, ed il prefisso
neo). Il termine spiega come l’architettura classica greca e romana sia degenerata in esempi esagerati dell’ibrido,
dell’imitativo e dell’ornamentale. L’abbondanza di questo stile nell’ambiente panamense rende manifesto come il
ricorso all’ornamento si sia consolidato nel sentimento nazionale.
Darién Montañez - Dark Side of the Moon, lati I e II - Video, 1:00’ (2015)
L’artista si serve del materiale audiovisivo prodotto in epoche diverse per promuovere Panama come destinazione
turistica: una campagna pubblicitaria del 1983 presenta un luogo tropicale autentico e paradisiaco, dove abbondano
gli uccelli esotici e oggetti dell’artigianato tradizionale, mentre la campagna del 2013 mette in mostra un non-luogo
globalizzato, neo-liberale e sicuro. Nell’opera vengono messi a confronto gli annunci tv di entrambe le campagne,
scambiando semplicemente l’audio di una con quello dell’altra. Appaiono così coincidenze inaspettate che
suggeriscono che la vera essenza di Panama si trovi tra le due visioni estreme con le quali si è cercato di proiettare il
Paese verso l’estero in momenti diversi nel corso di trent’anni.
Pilar Moreno – Panamá - Video, 3:11’ (2014)
Questa video-animazione illustra una raccolta di dati, statistiche e aneddoti su Panama. La messa a fuoco su
determinate informazioni e lo stile della rappresentazione offre una riflessione sull’idiosincrasia del Paese, in particolar
modo sulla priorità attribuita ai valori socioeconomici, rivelando così la complessità che l’artista riscontra nell’identità
panamense.
Jonathan Harker / Donna Conlon - Bajo la Alfombra- Video, 2:49’ (2015)
La spazzatura, la sporcizia e tutto ciò che risulta scomodo, scompaiono sotto un lindo e verde tappeto erboso in
questo video che commenta direttamente quell’atteggiamento che nasconde frettolosamente le realtà o i fatti del
passato, per non doverli più affrontare. Questo atto di pseudo-pulizia rappresenta in un certo senso l’attitudine di
stendere i veli del silenzio e dell’oblìo sui nefasti episodi della nostra storia.
Jonathan Harker / Donna Conlon - Manos Invisibles - Video, 2:49’ (2015)
Le strutture socioeconomiche del potere ed il carattere simbolico del denaro vengono analizzati in questo video, nel
quale si vedono le mani degli artisti realizzare diversi trucchi e gesti con monete panamensi da un Balboa (un Balboa
equivale a un Dollaro americano, valuta a corso legale a Panama). Nel 2011, quaranta milioni di monete da un Balboa
vennero immesse sul mercato, destando non pochi sospetti tra la popolazione panamense dovuto al fatto che sono
state messe in circolazione tutte in una volta sola. Le varie letture di questo video possono rispecchiare situazioni
analoghe successe in diverse economie attraverso il mondo.
Cervantes in piazza Navona accoglie l’esposizione collettiva a cura di Ramón Zafrani e Johann Wolfschoon
promossa dall’Ambasciata di Panama in Italia dal titolo “CUALQUIER PARECIDO CON LA REALIDAD ES PURA
COINCIDENCIA”, ovvero ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale.
Questa mostra raggruppa il lavoro recente di José Castrellón, Darién Montañez, Pilar Moreno, Jonathan
Harker, Donna Conlon e Ismael Ortiz, offrendo una diagnosi delle realtà sociopolitiche del contesto panamense.
La selezione delle opere, a sua volta, presenta un percorso che può essere letto, reinterpretato e apprezzato sia dal
pubblico italiano che di altre nazionalità, inquadrandolo all'interno dei propri contesti. Sia per similitudini
nell'idiosincrasia, le somiglianze tra le classi politiche, o per le abitudini sociali condivise, questa mostra esplora i punti
di convergenza tra diverse culture.
La scena artistica contemporanea panamense si sviluppa in un contesto nel quale le situazioni politiche e gli impulsi
economici producono risultati asimmetrici sia nelle circostanze sociali che urbanistiche. Panama, una delle economie
con maggiore crescita del Continente Latinoamericano, ha subìto dei cambiamenti notevoli negli ultimi vent’anni.
Infatti, nell’ultimo decennio il Paese ha registrato una crescita costante, arrivando addirittura a triplicare il proprio PIL.
Di fronte a tale sviluppo accelerato, diversi artisti contemporanei comunicano attraverso le loro opere le differenti
situazioni del contesto attuale del Paese, analizzandole criticamente.
Al vernissage, in programma giovedì 27 ottobre alle ore 18:30 interverranno S.E. l’Ambasciatore di Panama,
Fernando Berguido, uno dei due curatori della mostra, Ramón Zafrani, gli artisti Pilar Moreno, Ismael Ortiz e
Darién Montañez, oltre al direttore dell’Instituto Cervantes di Roma, Sergio Rodríguez López-Ros.
La mostra si potrà visitare gratuitamente fino al 24 novembre 2016, dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 20.
Per informazioni: www.roma.cervantes.es - tel. 06.686 1871 - cenrom@cervantes.es
Gli artisti e le opere esposte:
Ismael Ortiz - Edifici Vuoti (2014 – 2016)
Quest’opera si ispira alle fragilità e agli squilibri presenti nelle città, causati da uno sviluppo accelerato e senza
pianificazione. L’opera occupa diversi spazi della mostra, appoggiandosi delicatamente sulle superfici delle sale.
L’intento dell’opera è quello di imitare le situazioni che si riscontrano negli scenari urbani squilibrati, senza
fondamenta, che a stento si tengono in piedi.
José Castrellón - Aquí y allá, Serie fotografica (2009 – 2015)
Nel 2009 Castrellón realizzò una serie di fotografie sulla città di Roma decidendo di appartarsi dai luoghi iconici,
presentando una visione particolare che si allontana dalle immagini preconcette e focalizzandosi invece sui luoghi
neutri, periferici o di transizione. Nel corso degli anni, anche in delle fotografie scattate a Panama (in particolare
nell’Ex-Zona del Canal, regione sotto il controllo degli Stati Uniti per quasi tutto il XX secolo), l’artista ha presentato
una prospettiva simile, nella quale i non-luoghi sono i principali protagonisti. Dalla combinazione di entrambi i lavori,
nasce così una nuova sequenza che si muove tra spazi e situazioni appartenenti ad entrambe le città.
Darién Montañez - Architettura “Feoclásica” Panamense (2011)
Con questo saggio scritto e fotografico, l’artista cerca di contestualizzare storicamente e teoricamente lo stile
architettonico da egli denominato “feoclásico” (paronomasia di feo, che in spagnolo significa brutto, ed il prefisso
neo). Il termine spiega come l’architettura classica greca e romana sia degenerata in esempi esagerati dell’ibrido,
dell’imitativo e dell’ornamentale. L’abbondanza di questo stile nell’ambiente panamense rende manifesto come il
ricorso all’ornamento si sia consolidato nel sentimento nazionale.
Darién Montañez - Dark Side of the Moon, lati I e II - Video, 1:00’ (2015)
L’artista si serve del materiale audiovisivo prodotto in epoche diverse per promuovere Panama come destinazione
turistica: una campagna pubblicitaria del 1983 presenta un luogo tropicale autentico e paradisiaco, dove abbondano
gli uccelli esotici e oggetti dell’artigianato tradizionale, mentre la campagna del 2013 mette in mostra un non-luogo
globalizzato, neo-liberale e sicuro. Nell’opera vengono messi a confronto gli annunci tv di entrambe le campagne,
scambiando semplicemente l’audio di una con quello dell’altra. Appaiono così coincidenze inaspettate che
suggeriscono che la vera essenza di Panama si trovi tra le due visioni estreme con le quali si è cercato di proiettare il
Paese verso l’estero in momenti diversi nel corso di trent’anni.
Pilar Moreno – Panamá - Video, 3:11’ (2014)
Questa video-animazione illustra una raccolta di dati, statistiche e aneddoti su Panama. La messa a fuoco su
determinate informazioni e lo stile della rappresentazione offre una riflessione sull’idiosincrasia del Paese, in particolar
modo sulla priorità attribuita ai valori socioeconomici, rivelando così la complessità che l’artista riscontra nell’identità
panamense.
Jonathan Harker / Donna Conlon - Bajo la Alfombra- Video, 2:49’ (2015)
La spazzatura, la sporcizia e tutto ciò che risulta scomodo, scompaiono sotto un lindo e verde tappeto erboso in
questo video che commenta direttamente quell’atteggiamento che nasconde frettolosamente le realtà o i fatti del
passato, per non doverli più affrontare. Questo atto di pseudo-pulizia rappresenta in un certo senso l’attitudine di
stendere i veli del silenzio e dell’oblìo sui nefasti episodi della nostra storia.
Jonathan Harker / Donna Conlon - Manos Invisibles - Video, 2:49’ (2015)
Le strutture socioeconomiche del potere ed il carattere simbolico del denaro vengono analizzati in questo video, nel
quale si vedono le mani degli artisti realizzare diversi trucchi e gesti con monete panamensi da un Balboa (un Balboa
equivale a un Dollaro americano, valuta a corso legale a Panama). Nel 2011, quaranta milioni di monete da un Balboa
vennero immesse sul mercato, destando non pochi sospetti tra la popolazione panamense dovuto al fatto che sono
state messe in circolazione tutte in una volta sola. Le varie letture di questo video possono rispecchiare situazioni
analoghe successe in diverse economie attraverso il mondo.
27
ottobre 2016
Cualquier parecido con la realidad es pura coincidencia
Dal 27 ottobre al 24 novembre 2016
arte contemporanea
Location
INSTITUTO CERVANTES (NAVONA)
Roma, Piazza Navona, 91, (Roma)
Roma, Piazza Navona, 91, (Roma)
Orario di apertura
dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 20
Vernissage
27 Ottobre 2016, ore 18.30
Autore
Curatore