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Cultura artistica torinese e politiche nazionali 1920-1970
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna inaugura il prossimo 15 dicembre 2004 una rassegna dedicata al panorama culturale torinese fra le due guerre, con una particolare attenzione alle presenze artistiche locali di quel periodo.
Comunicato stampa
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In mostra circa trenta opere - quasi tutti oli su tela ad eccezione dei dipinti su cartone della donazione “Nella Marchesini” e di tre opere di grafica - provenienti dal deposito delle collezioni del XX secolo della Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
Il primo nucleo casoratiano, oltre che dalla presenza di Casorati stesso, con Natura morta del 1943, di Felice Carena con Bagnanti del 1925, un’opera di proprietà del Comune di Roma – e di Emilio Sobrero, qui rappresentato da tre Vedute che ne testimoniano il legame con la città di Roma – si compone dei dipinti, forse meno noti ma non per questo meno significativi, di quelli che furono gli allievi della “Scuola di Via Galliari 33”, ubicata proprio di fronte all’abitazione di Riccardo e Cesarina Gualino. Ne fanno parte Sergio Bonfantini, Albino Galvano, Daphne Maughan, e, ancora, Nella Marchesini, autrice del ritratto di giovinetta, acquisito alle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna nel 1930 in occasione della XVII Biennale di Venezia.
Significativa inoltre è la rappresentanza del “Gruppo dei Sei”: con dipinti tra i più noti di Carlo Levi (Nudo del 1929, esposto alla XVII Biennale di Venezia; Ritratto di Passerin d’Entrèves, del 1930), di Francesco Menzio (Corridore Podista, del 1930, Famiglia del 1937), Enrico Paulucci (Renata con lo scialle azzurro, del 1943), Gigi Chessa (Natura morta in rosa e grigio del 1931, il Canale della Giudecca del 1928), Nicola Galante (Paese d’Aragona, del 1929).
Ad integrare il panorama artistico di quegli anni concorrono ulteriormente, all’interno dell’esposizione in programma, presenze “tangenti” ai circoli sopra citati, come Domenico Valinotti, Giulio da Milano, Italo Cremona, o, negli suoi anni torinesi, l’artista giuliano Luigi Spazzapan.
Il catalogo della mostra, oltre ai testi introduttivi di Sandra Pinto e di Maria Vittoria Marini Clarelli, è articolato in una sezione riguardante la documentazione aggiornata relativa alle opere della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, a cura di Marcella Cossu e di Carla Michelli, e in un’altra dedicata ad una serie di rilevanti contributi critici sulla cultura torinese tra le due guerre (scritti di Maria Mimita Lamberti, Laura Malvano, Laura Iamurri).
La mostra è stata realizzata grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del suo impegno per la diffusione della conoscenza degli artisti piemontesi attraverso mostre e manifestazioni presso prestigiose sedi culturali.
Il primo nucleo casoratiano, oltre che dalla presenza di Casorati stesso, con Natura morta del 1943, di Felice Carena con Bagnanti del 1925, un’opera di proprietà del Comune di Roma – e di Emilio Sobrero, qui rappresentato da tre Vedute che ne testimoniano il legame con la città di Roma – si compone dei dipinti, forse meno noti ma non per questo meno significativi, di quelli che furono gli allievi della “Scuola di Via Galliari 33”, ubicata proprio di fronte all’abitazione di Riccardo e Cesarina Gualino. Ne fanno parte Sergio Bonfantini, Albino Galvano, Daphne Maughan, e, ancora, Nella Marchesini, autrice del ritratto di giovinetta, acquisito alle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna nel 1930 in occasione della XVII Biennale di Venezia.
Significativa inoltre è la rappresentanza del “Gruppo dei Sei”: con dipinti tra i più noti di Carlo Levi (Nudo del 1929, esposto alla XVII Biennale di Venezia; Ritratto di Passerin d’Entrèves, del 1930), di Francesco Menzio (Corridore Podista, del 1930, Famiglia del 1937), Enrico Paulucci (Renata con lo scialle azzurro, del 1943), Gigi Chessa (Natura morta in rosa e grigio del 1931, il Canale della Giudecca del 1928), Nicola Galante (Paese d’Aragona, del 1929).
Ad integrare il panorama artistico di quegli anni concorrono ulteriormente, all’interno dell’esposizione in programma, presenze “tangenti” ai circoli sopra citati, come Domenico Valinotti, Giulio da Milano, Italo Cremona, o, negli suoi anni torinesi, l’artista giuliano Luigi Spazzapan.
Il catalogo della mostra, oltre ai testi introduttivi di Sandra Pinto e di Maria Vittoria Marini Clarelli, è articolato in una sezione riguardante la documentazione aggiornata relativa alle opere della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, a cura di Marcella Cossu e di Carla Michelli, e in un’altra dedicata ad una serie di rilevanti contributi critici sulla cultura torinese tra le due guerre (scritti di Maria Mimita Lamberti, Laura Malvano, Laura Iamurri).
La mostra è stata realizzata grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, nell’ambito del suo impegno per la diffusione della conoscenza degli artisti piemontesi attraverso mostre e manifestazioni presso prestigiose sedi culturali.
15
dicembre 2004
Cultura artistica torinese e politiche nazionali 1920-1970
Dal 15 dicembre 2004 al 15 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
Orario di apertura
martedì – domenica 8:30 – 19:30 - lunedì chiuso
Autore