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Culture Altre – Mandiaye N’Diaye
Mandiaye N’Diaye, nel corso della serata, illustrerà la ‘rinascita’ di Aristofane in Senegal, ovvero il suo tentativo di valorizzare le risorse di Diol Kadd, in una zona di etnia sérére, dove sono ancora vive le tracce della tradizione animista.
Comunicato stampa
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L¹analisi del complesso rapporto tra l¹arte generalmente intesa e i linguaggi a lei prossimi includerà quest¹anno anche quella relativa alla crisi delle culture occidentali, le ³prime culture².
Nell¹arte, nel design, nella musica, nello spettacolo, nella moda, nella letteratura, nella poesia, persino nella filosofia, il forte pensiero occidentale sembra abdicare di fronte alla prorompente avanzata di quelli che sono sempre stati definiti terzi o quarti mondi, terze o quarte culture. Basta visitare le ultime edizioni della Biennale di Venezia, frequentare le sfilate di moda internazionali, accostarsi alla letteratura e alla poesia che maggiormente suscitano interesse, muoversi in un qualsiasi Festival del Cinema, partecipare alle varie mostre del design più innovativo o semplicemente camminare per le strade di una qualsiasi città o cittadina dell¹Italia, dell¹Europa o dell¹America, per rendersi conto che il panorama culturale e reale è radicalmente cambiato.
E¹ interessante ciò che sta accadendo: i mondi si aprono, le culture si mescolano, le forme si ibridano, dando vita a mondi, culture e forme che si presentano ricche di improvvise possibilità. Il lavoro di artisti, designer, scrittori, musicisti, stilisti, vive così in un continuo dialogo fra realtà differenti, fra pensieri che sembrano giungerci da ³mondi altri², fra immagini e forme che sempre più mostrano la loro totale apertura a immaginari non più ben definiti e codificati, ma da individuare e di cui fare tesoro. La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, con il ciclo di conferenze 2003/2004, continua perciò l¹indagine sui linguaggi prossimi all¹arte prendendo però in considerazione quanto siano influenzati dalle culture altre.
Intervento della serata:
Mandiaye N¹Diaye
Le radici di Aristofane sono in Africa
Nel 1983 Marco Martinelli, Ermanno Montanari, Luigi Dadina e Marcella Nonni fondano a Ravenna il Teatro delle Albe, operante stabilmente dentro Ravenna Teatro, un centro teatrale di innovazione che intreccia, alla ricerca del ³nuovo², la lezione della tradizione teatrale. Martinelli, drammaturgo e regista, scrive infatti i testi ispirandosi agli antichi e, contemporaneamente, al presente, pensando le storie per gli attori che diventano così veri e propri co-autori.
Nel 1987 la compagnia acquisisce al suo interno dei griots senegalesi, tra cui Mandiaye N¹Diaye , portando avanti da quel momento un¹esperienza di ³intrecciato teatrale² unica nel panorama teatrale italiano ed europeo, producendo spettacoli che hanno riscosso successo di critica nazionale ed internazionale:
I ventidue infortuni di Mor Arlecchino, un Arlecchino senegalese di una reinventata commedia dell¹Arte; I Polacchi, riscrittura dell¹Ubu re di Alfred Jarry; e poi ancora All¹Inferno, un affresco ispirato alle opere di Aristofane; I Refrattari, riproposta dopo dieci anni ( verrà presentato a Brescia martedì 23 marzo).
Tutti questi lavori sono nati dall¹intuizione di una Romagna africana, una specie di pezzo d¹Africa staccatosi dal continente madre per incastrarsi tra le nebbie della Mitteleuropea: alla luce di questo, Aristofane diventa l¹antenato totem, sospeso tra Africa e Occidente.
Queste intuizioni hanno lavorato nell¹immaginario delle Albe e oggi Aristofane rivive proprio tra gli asinelli, gli adolescenti e le donne di Diol Kadd, un villaggio di 300 abitanti sorto alla periferia di Thes, la seconda capitale del Senegal, dove è nata l¹associazione Takku Ligey Theatre, sotto la direzione artistica di Mandiaye N¹Diaye.
Questa ³casa del teatro² in Senegal intende creare un Ravenna-Dakar che diventi punto di riferimento prezioso per coloro che dall¹Europa cerchino di avvicinarsi al continente vasto e multiforme della teatralità africana o viceversa, per chi dall¹Africa voglia entrare in contatto con i fermenti teatrali europei.
Mandiaye N¹Diaye, nel corso della serata, illustrerà la ³rinascita² di Aristofane in Senegal, ovvero il suo tentativo di valorizzare le risorse di Diol Kadd, in una zona di etnia sérére, dove sono ancora vive le tracce della tradizione animista . Le religione ufficiale è islamica ma nella variante della dottrina molto tollerante di Muride, ispirata essenzialmente ai principi della carità islamica e dell¹amore.
Mandiaye N¹Diaye intende preservare la cultura animista locale e crearvi un polo d¹attrazione che freni l¹esodo dei giovani. Questo è l¹obiettivo che persegue come direttore artistico di Takku Ligey Théatre anche con l¹ultimo progetto nell¹ambito del quale ha riscritto Ploutos, una commedia di Aristofane, adattandola alla vita africana e facendola rappresentare dagli abitanti di Diol Kadd nei luoghi stessi della loro vita quotidiana.
Notizie biografiche
Mandiaye N'Diaye nasce a K. Diol N'Diaye in Senegal. Nel 1989 entra a far parte del Teatro delle Albe. Lavora come attore negli spettacoli Ruh Romagna più Africa uguale, Lunga vita all'abero, Siamo asini o pedanti?, I Refrattari, All¹inferno!, scritti e diretti da Marco Martinelli. Ha inoltre recitato in Nessuno può coprire l'ombra scritto da Marco Martinelli e Saidou Moussa Ba e in I ventidue infortuni di Mor Arlecchino, ispirato ad un canovaccio di Carlo Goldoni, scritto da Marco Martinelli e diretto da Michele Sambin. E¹ del 1998 il nuovo lavoro di Martinelli I Polacchi che vede protagonista Mandiaye N'Diaye nel ruolo di Pedar Ubu. Infine nel 1999 è protagonista dello spettacolo Vita e conversione di Cheick Ibrahim Fall, produzione Ravenna Festival, di cui è co-autore assieme a Marco Martinelli.
Mandiaye N'Diaye è anche autore/attore, insieme a Luigi Dadina, dello spettacolo Griot Fulêr. Nella stessa veste ha realizzato lo spettacolo Le due calebasse ispirandosi a fiabe di tradizione africana.
Ha pubblicato insieme a Dadina il testo di Griot Fulêr per la casa editrice AIEP Guaraldi. Ha partecipato a numerosi convegni in Italia testimoniando la fecondità del dialogo tra culture diverse.
Ha partecipato inoltre come attore ai seguenti film: La casa del sorriso di Marco Ferreri (1990), La vita in gioco di Giuseppe Bertolucci (1992).
Recentemente Mandiaye N¹Diaye ha avviato una collaborazione con l¹associazione senegalese Man-Ke neen-Ki diretta da Jean-Michel Bruyère, di cui è stato nominato direttore artistico.
24
marzo 2004
Culture Altre – Mandiaye N’Diaye
24 marzo 2004
incontro - conferenza
Location
FONDAZIONE AMBROSETTI – PALAZZO PANELLA
Palazzolo Sull'oglio, Via Giacomo Matteotti, 53, (Brescia)
Palazzolo Sull'oglio, Via Giacomo Matteotti, 53, (Brescia)
Vernissage
24 Marzo 2004, ore 20.30