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Cumoz – Pseudonimo
Artista d’evasione, attrae da subito per le forti tinte cromatiche, l’ordine nel disordine, persone mischiate ad animali, case, castelli ma sempre con un tema ben specifico
Comunicato stampa
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Intervista al Cumòz
...Benvenuti nella terra dei colori, immagino che solo dopo aver visto qualche mio quadro avrete già un’idea tutt’altro che vaga dell’orizzonte di questo spazio sterminato che è la mia immaginazione. Ma volete sempre sapere qualcosa in più… …vorreste forse sapere qualcosa di me? Non finirò mai di dire che i miei capolavori lo fanno già bene per conto loro, mi fanno public relations, raccontano in giro chi sono. Ma voglio accontentarvi e dirvi qual è il mio frutto preferito (la banana), con che mano mi lavo i denti (tutte e due le mani, non contemporaneamente, prima una poi l’altra), qual è il mio sport preferito (dormire, giocare a calcio e correre nel verde). Quindi, in quanto pittore, vi dipingerò un mio ritratto in piena regola sotto tutti i punti di vista e con tutti i suoi colori. Quando dipingo mi sento un esploratore curioso, un pioniere, ogni colore che metto è il risultato di qualche decimo di secondo di pensiero, quel tanto che basta a farmi decidere che strada prendere fra le tante nella jungla inesplorata, ed ogni centimetro che avanzo è sempre una scoperta nuova. Che bello! Il mio modo di disegnare è lo stesso di quando pastrugnavo all’asilo e mi sentivo libero di fare la macchinina con i due ruotoni e la carrozzeria bidimensionale quasi come fosse ritagliata nel cartone. Spesso mi viene chiesto se aspetto l’ispirazione per creare i miei quadri. Ebbene no! Ogni tanto faccio delle pause e smetto di dipingere per fare altro e se voglio dipingere lo faccio e basta, non ho mai aspettato l’ispirazione, sono convinto che è una cosa che può essere creata a volontà, i miei momenti più ispirati sono durante l’opera stessa, perché lì c’è la sfida di mettere veramente in gioco le cose. Non mi sono mai divertito nel godere dell’ispirazione e di quanto potesse essere bello a priori giocare una partita di calcio tanto quanto il fatto di giocarla semplicemente con tutti i suoi imprevisti, è quando la gioco che mi sento vivo. Molte volte si è ve!
ramente
senza ispirazione ma basta un colpo improvviso a creare un genio e un capolavoro, anche quando si pensava andasse tutto per il verso sbagliato. Quindi è dopo che ho preso un pennello e dei colori in mano e mi sono messo di fronte ad una tela che inizia il gioco, l’ispirazione non si rifiuta mai di accompagnarmi. Ultimamente ho preso l’abitudine di dipingere anche di giorno, quando lo facevo esclusivamente la notte era diventato quasi impossibile fare qualsiasi cosa di normale come ad esempio andare in posta e spedire una lettera, mi ci è voluto un attimo ma mi ci sono abituato. Durante il giorno , però, ho una maggiore tendenza a distrarmi un po’, c’è sempre qualcosa che attira la mia curiosità, il BAU BAU dei cagnolini o qualche ospite che improvvisamente irrompe in casa, fortunatamente sono molto veloce nel dipingere. Volete sapere qual è il mio film preferito? E’ “Gli insospettabili” con Lawrence Olivier e Michael Caine, anche “Y tu mama tambien” è uno dei miei preferiti. Mi ricordo la prima volta che andai al cinema, ho visto “E.T.”, e allora sull’onda della moda i miei genitori mi regalarono una bella BMX gialla, è stata la mi aprima compagna di impennate, qualsiasi mezzo a due ruote per me è come se ne avesse avuta una. Da piccino mi interessava di più lo sport che l’arte, il mio idolo sportivo era Marco Van Basten, nell’automobilismo Michael Schumacher, poi quando capii che ci voleva un fisico bestiale passai alla musica nella quale un po’ di prestanza fisica ci voleva comunque, successivamente ho iniziato a dipingere dove non conta affatto quanto si possa correre o resistere ma basta avere un paio di ditina (o ditine o come cavolo si dice, ho guardato sul dizionario ma il diminutivo plurale non l’ho trovato) che afferrano un pennellino e un genio incorporato. Bene, le due dita le avevo (anche qualcuna in più, una decina penso, anzi venti perché a volte mi capita di dipingere veramente coi “piedi”) il genio pure, bastava solo che comprassi !
qualche
colore e il gioco era fatto. Sono un grande bevitore di tea, nel periodo invernale i miei quadri prendono forma a colpi di questa squisita bevanda, fra una coccola e l’altra alle due cagnette Sheila e Rufy mi immergo nella tela imbrattandomi braccia e gambe. Molte volte mi è capitato di dipingere anche in vesti non lavorative, risultato: ho un guardaroba che qua e là presenta segni uraganici di macchie di colore, adoro portare con me i residui dei miei viaggi fantastici, spesso potrei mettermi un’etichetta sulla panza e farmi scambiare per un barattolo di colore gigante. Non sono un tipo a cui piace firmare i quadri in modo invasivo, se lo faccio li firmo in posti quasi invisibili. Per me è un po’ come cantare una canzone e nel bel mezzo del ritornello dire: “questa canzone è di Cumòz!”. Preferisco fare come nei film, metto i titoli di coda sul retro e va bene così, vi assicuro che molta gente mi chiede: “ma perché non firmi i quadri?” Mi piace viaggiare, ma a chi non piace viaggiare? E quando non lo posso fare fisicamente lo faccio attraverso i miei dipinti. Mi appaga molto mettere i colori dove mi porta l’impeto del momento. La mia stagione preferita è l’estate, mi piace il caldo, scorrazzare mezzo nudo per casa sempre a piedi scalzi, i miei quadri sono fatti per essere baciati dal sole nonostante li abbia creati quasi tutti la notte. Fosse per me imbratterei tutto quello che mi capita sotto tiro. Mi piace ogni tipo di arte, con essa ho sperimentato varie situazioni, ho calcato i palcoscenici come batterista, chitarrista, cantante, attore e pittore. Il palco è un ambiente nel quale mi trovo a mio agio, è un po’ come una super tela gigante dove al posto dei colori ci sono spiccicato io stesso. Mi piace molto il lato creativo oltre che quello esecutivo, infatti scrivo molta musica, mi piace creare racconti, poesie e canzoni e poi mi diverto un mondo a farli vivere, questo mi da gioia e inoltre mi appaga divertire soprattutto il mio pubblico. Vi terrò al corrente !
di quell
o che bolle in pentola, aprite pure il coperchio che non scotta mica, è solo pura fantasia……………………… ..Cumòz
...Benvenuti nella terra dei colori, immagino che solo dopo aver visto qualche mio quadro avrete già un’idea tutt’altro che vaga dell’orizzonte di questo spazio sterminato che è la mia immaginazione. Ma volete sempre sapere qualcosa in più… …vorreste forse sapere qualcosa di me? Non finirò mai di dire che i miei capolavori lo fanno già bene per conto loro, mi fanno public relations, raccontano in giro chi sono. Ma voglio accontentarvi e dirvi qual è il mio frutto preferito (la banana), con che mano mi lavo i denti (tutte e due le mani, non contemporaneamente, prima una poi l’altra), qual è il mio sport preferito (dormire, giocare a calcio e correre nel verde). Quindi, in quanto pittore, vi dipingerò un mio ritratto in piena regola sotto tutti i punti di vista e con tutti i suoi colori. Quando dipingo mi sento un esploratore curioso, un pioniere, ogni colore che metto è il risultato di qualche decimo di secondo di pensiero, quel tanto che basta a farmi decidere che strada prendere fra le tante nella jungla inesplorata, ed ogni centimetro che avanzo è sempre una scoperta nuova. Che bello! Il mio modo di disegnare è lo stesso di quando pastrugnavo all’asilo e mi sentivo libero di fare la macchinina con i due ruotoni e la carrozzeria bidimensionale quasi come fosse ritagliata nel cartone. Spesso mi viene chiesto se aspetto l’ispirazione per creare i miei quadri. Ebbene no! Ogni tanto faccio delle pause e smetto di dipingere per fare altro e se voglio dipingere lo faccio e basta, non ho mai aspettato l’ispirazione, sono convinto che è una cosa che può essere creata a volontà, i miei momenti più ispirati sono durante l’opera stessa, perché lì c’è la sfida di mettere veramente in gioco le cose. Non mi sono mai divertito nel godere dell’ispirazione e di quanto potesse essere bello a priori giocare una partita di calcio tanto quanto il fatto di giocarla semplicemente con tutti i suoi imprevisti, è quando la gioco che mi sento vivo. Molte volte si è ve!
ramente
senza ispirazione ma basta un colpo improvviso a creare un genio e un capolavoro, anche quando si pensava andasse tutto per il verso sbagliato. Quindi è dopo che ho preso un pennello e dei colori in mano e mi sono messo di fronte ad una tela che inizia il gioco, l’ispirazione non si rifiuta mai di accompagnarmi. Ultimamente ho preso l’abitudine di dipingere anche di giorno, quando lo facevo esclusivamente la notte era diventato quasi impossibile fare qualsiasi cosa di normale come ad esempio andare in posta e spedire una lettera, mi ci è voluto un attimo ma mi ci sono abituato. Durante il giorno , però, ho una maggiore tendenza a distrarmi un po’, c’è sempre qualcosa che attira la mia curiosità, il BAU BAU dei cagnolini o qualche ospite che improvvisamente irrompe in casa, fortunatamente sono molto veloce nel dipingere. Volete sapere qual è il mio film preferito? E’ “Gli insospettabili” con Lawrence Olivier e Michael Caine, anche “Y tu mama tambien” è uno dei miei preferiti. Mi ricordo la prima volta che andai al cinema, ho visto “E.T.”, e allora sull’onda della moda i miei genitori mi regalarono una bella BMX gialla, è stata la mi aprima compagna di impennate, qualsiasi mezzo a due ruote per me è come se ne avesse avuta una. Da piccino mi interessava di più lo sport che l’arte, il mio idolo sportivo era Marco Van Basten, nell’automobilismo Michael Schumacher, poi quando capii che ci voleva un fisico bestiale passai alla musica nella quale un po’ di prestanza fisica ci voleva comunque, successivamente ho iniziato a dipingere dove non conta affatto quanto si possa correre o resistere ma basta avere un paio di ditina (o ditine o come cavolo si dice, ho guardato sul dizionario ma il diminutivo plurale non l’ho trovato) che afferrano un pennellino e un genio incorporato. Bene, le due dita le avevo (anche qualcuna in più, una decina penso, anzi venti perché a volte mi capita di dipingere veramente coi “piedi”) il genio pure, bastava solo che comprassi !
qualche
colore e il gioco era fatto. Sono un grande bevitore di tea, nel periodo invernale i miei quadri prendono forma a colpi di questa squisita bevanda, fra una coccola e l’altra alle due cagnette Sheila e Rufy mi immergo nella tela imbrattandomi braccia e gambe. Molte volte mi è capitato di dipingere anche in vesti non lavorative, risultato: ho un guardaroba che qua e là presenta segni uraganici di macchie di colore, adoro portare con me i residui dei miei viaggi fantastici, spesso potrei mettermi un’etichetta sulla panza e farmi scambiare per un barattolo di colore gigante. Non sono un tipo a cui piace firmare i quadri in modo invasivo, se lo faccio li firmo in posti quasi invisibili. Per me è un po’ come cantare una canzone e nel bel mezzo del ritornello dire: “questa canzone è di Cumòz!”. Preferisco fare come nei film, metto i titoli di coda sul retro e va bene così, vi assicuro che molta gente mi chiede: “ma perché non firmi i quadri?” Mi piace viaggiare, ma a chi non piace viaggiare? E quando non lo posso fare fisicamente lo faccio attraverso i miei dipinti. Mi appaga molto mettere i colori dove mi porta l’impeto del momento. La mia stagione preferita è l’estate, mi piace il caldo, scorrazzare mezzo nudo per casa sempre a piedi scalzi, i miei quadri sono fatti per essere baciati dal sole nonostante li abbia creati quasi tutti la notte. Fosse per me imbratterei tutto quello che mi capita sotto tiro. Mi piace ogni tipo di arte, con essa ho sperimentato varie situazioni, ho calcato i palcoscenici come batterista, chitarrista, cantante, attore e pittore. Il palco è un ambiente nel quale mi trovo a mio agio, è un po’ come una super tela gigante dove al posto dei colori ci sono spiccicato io stesso. Mi piace molto il lato creativo oltre che quello esecutivo, infatti scrivo molta musica, mi piace creare racconti, poesie e canzoni e poi mi diverto un mondo a farli vivere, questo mi da gioia e inoltre mi appaga divertire soprattutto il mio pubblico. Vi terrò al corrente !
di quell
o che bolle in pentola, aprite pure il coperchio che non scotta mica, è solo pura fantasia……………………… ..Cumòz
24
maggio 2008
Cumoz – Pseudonimo
Dal 24 maggio al 22 giugno 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTE & CORNICI
Treviglio, Via Giuseppe Mazzini, 8, (Bergamo)
Treviglio, Via Giuseppe Mazzini, 8, (Bergamo)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 9.30/12.30 e 15.30/19.30, domenica 15.30/19.30, chiuso lunedì mattina
Vernissage
24 Maggio 2008, ore 17.30
Autore
Curatore