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Cyprien Gaillard
Gaillard incarna un nuovo attivismo nella pratica artistica contemporanea, schierandosi in prima linea di fronte al crollo dell’utopia dell’architettura e dell’urbanistica di tipo sociale. Viaggiatore instancabile e curioso, Cyprien Gaillard spazia fra linguaggi diversi (dalla performance al video, dalla scultura al disegno, dalla fotografia all’installazione) per commentare il disfacimento del sistema del social-housing, dei miti intellettuali e degli strumenti adottati dalla politica per affrontare il ‘problema casa’ nelle grandi città e nelle periferie
Comunicato stampa
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sms contemporanea, centro di arte contemporanea del complesso museale di Santa Maria della Scala di Siena, è lieto di annunciare la prima personale in Italia del giovane artista francese Cyprien Gaillard (Parigi, 1980).
Gaillard incarna un nuovo attivismo nella pratica artistica contemporanea, schierandosi in prima linea di fronte al crollo dell'utopia dell'architettura e dell'urbanistica di tipo sociale.
Viaggiatore instancabile e curioso, Cyprien Gaillard spazia fra linguaggi diversi (dalla performance al video, dalla scultura al disegno, dalla fotografia all'installazione) per commentare il disfacimento del sistema del social-housing, dei miti intellettuali e degli strumenti adottati dalla politica per affrontare il 'problema casa' nelle grandi città e nelle periferie.
Cresciuto negli anni del crollo del muro di Berlino e dello smantellamento delle idee comuniste incarnate dai paesi dell'Est, Gaillard sembra assorbire il collasso di quegli ideali e appare quasi costretto ad affrontare il vuoto lasciato da quella eredità fatta di aspettative disattese.
Allo stesso tempo, l'artista pone attenzione alla brutalità con cui l'architettura sociale si è inserita nel nostro paesaggio, sconvolgendone l'aspetto e cospargendolo di brutture. Il simbolo per eccellenza di questo scempio urbanistico è il grattacielo dei quartieri-dormitorio, una cattedrale nel deserto completamente avulsa dal contesto, verso la quale non possiamo che provare un senso di vergogna, astio e risentimento.
Esemplare, in tal senso, è la serie fotografica Working in a State of Emergency (2007), che narra le vicende urbanistiche di un quartiere popolare nei pressi di Glasgow costruito negli anni Sessanta, le cui torri sono state via via fatte saltare e demolite, dopo averle evacuate e aver condotto sulle strutture prove di incendio, resistenza al fuoco e alle esplosioni. Sullo stesso tema l'installazione Color like no other (che prende il titolo da uno slogan della Sony, che ha usato un grattacielo popolare nella scozzese Toryglen per uno spot televisivo, prima della sua distruzione) e il video The Butcher of Dalmarnock.
Ma se la demolizione di questi obbrobri viene accolta con entusiasmo dai cittadini, come se con essi svanissero le frustrazioni o il sentimento di ingiustizia sociale represso in coloro che vi erano segregati, qual'è il vero risultato di questi abbattimenti? Quale l'insegnamento che ne deriva, quali le soluzioni e le alternative?
La natura violentata, il paesaggio offeso, il senso del romantico e del sublime sono invece al centro di un altro gruppo di lavori come la serie video Real Remnants of Fictive Wars e The New Picturesque. In quest'ultima Gaillard ha semplicemente 'sottratto' da classiche cartoline di castelli ciò che vi era di più pittoresco con un gesto minimale, mentre in Real Remnants of Fictive Wars i paesaggi scelti dall'artista sono avvolti da un candido fumo prodotto da silenti esplosioni. Armato di estintori, Gaillard reinterpreta così la lezione dei pionieri della Land Art.
Gaillard incarna un nuovo attivismo nella pratica artistica contemporanea, schierandosi in prima linea di fronte al crollo dell'utopia dell'architettura e dell'urbanistica di tipo sociale.
Viaggiatore instancabile e curioso, Cyprien Gaillard spazia fra linguaggi diversi (dalla performance al video, dalla scultura al disegno, dalla fotografia all'installazione) per commentare il disfacimento del sistema del social-housing, dei miti intellettuali e degli strumenti adottati dalla politica per affrontare il 'problema casa' nelle grandi città e nelle periferie.
Cresciuto negli anni del crollo del muro di Berlino e dello smantellamento delle idee comuniste incarnate dai paesi dell'Est, Gaillard sembra assorbire il collasso di quegli ideali e appare quasi costretto ad affrontare il vuoto lasciato da quella eredità fatta di aspettative disattese.
Allo stesso tempo, l'artista pone attenzione alla brutalità con cui l'architettura sociale si è inserita nel nostro paesaggio, sconvolgendone l'aspetto e cospargendolo di brutture. Il simbolo per eccellenza di questo scempio urbanistico è il grattacielo dei quartieri-dormitorio, una cattedrale nel deserto completamente avulsa dal contesto, verso la quale non possiamo che provare un senso di vergogna, astio e risentimento.
Esemplare, in tal senso, è la serie fotografica Working in a State of Emergency (2007), che narra le vicende urbanistiche di un quartiere popolare nei pressi di Glasgow costruito negli anni Sessanta, le cui torri sono state via via fatte saltare e demolite, dopo averle evacuate e aver condotto sulle strutture prove di incendio, resistenza al fuoco e alle esplosioni. Sullo stesso tema l'installazione Color like no other (che prende il titolo da uno slogan della Sony, che ha usato un grattacielo popolare nella scozzese Toryglen per uno spot televisivo, prima della sua distruzione) e il video The Butcher of Dalmarnock.
Ma se la demolizione di questi obbrobri viene accolta con entusiasmo dai cittadini, come se con essi svanissero le frustrazioni o il sentimento di ingiustizia sociale represso in coloro che vi erano segregati, qual'è il vero risultato di questi abbattimenti? Quale l'insegnamento che ne deriva, quali le soluzioni e le alternative?
La natura violentata, il paesaggio offeso, il senso del romantico e del sublime sono invece al centro di un altro gruppo di lavori come la serie video Real Remnants of Fictive Wars e The New Picturesque. In quest'ultima Gaillard ha semplicemente 'sottratto' da classiche cartoline di castelli ciò che vi era di più pittoresco con un gesto minimale, mentre in Real Remnants of Fictive Wars i paesaggi scelti dall'artista sono avvolti da un candido fumo prodotto da silenti esplosioni. Armato di estintori, Gaillard reinterpreta così la lezione dei pionieri della Land Art.
13
dicembre 2008
Cyprien Gaillard
Dal 13 dicembre 2008 al primo marzo 2009
arte contemporanea
Location
SANTA MARIA DELLA SCALA
Siena, Piazza Del Duomo, 2, (Siena)
Siena, Piazza Del Duomo, 2, (Siena)
Biglietti
euro 6 - 4.50
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 10,30 – 18,30
Vernissage
13 Dicembre 2008, ore 18
Autore
Curatore