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+d’1 – Derek Jarman
Prosegue l’approfondimento dedicato al nuovo corpo / nuovo linguaggio dove immagine e suono dialogano secondo metodologie non convenzionali e dove non vi sono dogmi se non in quelli di un’assoluta libertà creativa.
Comunicato stampa
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Prosegue l?approfondimento dedicato al nuovo corpo / nuovo linguaggio dove immagine e suono dialogano secondo metodologie non convenzionali e dove non vi sono dogmi se non in quelli di un?assoluta libertà creativa, questo venerdì il 12mo appuntamento di +d?1 verrà dedicato completamente a Derek Jarman. Cercheremo di illustrare brevemente il metodo di scrittura attraverso l?immagine movimento in occasione anche delle prossime selezioni per la Biennale Giovani Artisti dell?Europa e del Mediterraneo (sez. VideoArt), che si svolgerà a Napoli nel 2005. info: www.veneziagiovane.net
La scomparsa, ancora recente, (cit. Vincenzp Patanè in Derek Jarman, Quaderni del Circuito Cinema, anno 1995, ndr.) di Derek Jarman permette di rileggerne le vicende e l?opera in maniera sicuramente piùincisiva. In vita, infatti, la sua mente vulcanica - debordante, multiforme, perennemente in fieri - costringeva forzatamente a fare sempre i conti con i più svariati progetti che si sovrapponevano, in maniera non di rado decisamente stimolante, con
ciò che era già work in progress. Soprattutto alla fine quando, con l?incalzare della malattia, un?ansiosa fretta di vivere ha avuto la meglio sui rallentati ritmi d?azione, dando luogo ad un?attività, se possibile, ancora più frenetica (pur con l?indispensabile aiuto di qualche assistente).
Jarman faticò non poco per trovare nel cinema l?espressione a lui più congeniale: già ventottenne, lo scoprì casualmente, provando la cinepresa super8 di un amico nella casa/studio di Bankside.
A muoverlo fu più che altro la curiosità di estendere il discorso pittorico(allora suo precipuo interesse) al nuovo mezzo; ed in effetti questa pittoricità è forse ciò che più connota i cortometraggi, numerosi soprattutto nella prima parte della carriera.(?) Non stupisce quindi, semmai intristisce, che la sua morte - peraltro prevista e preannunciata da un lungo periodo di aggravamento del male (che lo costrinse alla cecità ma che in qualche
modo generò l?incredibile film monocromo Blue, ndr.) - non abbia avuto in Inghilterra lo spazio e l?importanza che sicuramente meritava, persino sulla stampa specializzata. Colpa anche dell?atteggiamento provocatorio del regista, decisamente sgradito all?establishment sia per l acre ribellione che per l?ostentata omosessualità. La prima - che provocò più volte vibrate reazioni e, addirittura, leggi più repressive contro la libertà d?espressione - trova nutrimento nel periodo più probabilmente travagliato dell?Inghilterra di questo secolo, dominata dall?infausta figura di Margaret Thatcher.
(?) I miei super8 erano influenzati probabilmente più dalla letteratura che dal cinema, perché scrivevo poesia e cercavo di informare con essa la mia vita.
(...) I super8 sono strutturati a partire dal linguaggio in questo modo: le parole-segni nascoste sottolineano il fatto che comunicano un linguaggio. C?è l?immagine e c?è la parola, e c?è l?immagine della parola. La "poesia del fuoco" si basa su un trattamento della parola e dell?oggetto come equivalenti: entrambi sono segni, entrambi sono luminosi e opachi. Il piacere del super8 è il piacere di vedere il linguaggio attraverso la lanterna magica.
Cit. Derek Jarman, Quaderni Circuito Cinema, anno 1995
In occasione della retrospettiva Derek Jarman ? Comune di Venezia Cultura e Spettacolo in collaborazione con il BIC, Venezia 1995
Programma:
Garden of Luxor - super8 - muto - dur. 8 min. - 1972
The art of Mirrors (o Sulphur) - super8 - muto - dur. 6 min. - 1973
T. G.: Psychic rally in heaven - super8 - sonoro - dur. 8 min. - 1981
sonoro: Throbbing Gristle
In the shadow of the sun - super8 - sonoro - muto/sonoro - 1972/1980
sonoro: Throbbing Gristle
Su richiesta a seguire:
Jubilee - 16mm. - dur. 103 min. - 1977/1978
sonoro: Brian Eno
note: Girato in sole sei settimane con un budget limitato (£ 70.000), film
impressionò non poco i critici e il pubblico, scosso soprattutto dalle scene
di violenza, a volte decisamente forti. Tutto ciò contribuì a creargli un?aura
mitica, che per molti perdura, che gli valse la fama di film chiave dell?era punk.
---------------
+d'1 è una delle attività avviate negli spazi rinnovati di Villa Franchin, in particolare nel settore audiovisivo, con progetti di produzione e servizi di post-produzione interamente rivolti a giovani videomakers e studenti.
Attualmente numerosi sono i gruppi di ragazzi e ragazze che si stanno incontrando in Villa, progettando nuove iniziative nel campo dei video e cortometraggi. Villa Franchin vuole esser un vero e proprio laboratorio di nuove produzioni,
un punto di incontro metropolitano per le giovani generazioni.
Un work in progress aperto e gratuito gestito da Interno3 / Laboratorio.
Nel settembre scorso, sempre in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Giovanili, Interno3 ha realizzato nel parco di Villa Franchin la rassegna "Brushless!" e al Centro Culturale Candiani "Q13-Garage", eventi di arte
sperimentale sonora e visiva, di forte impatto emotivo e di particolare qualità sperimentale, coinvolgendo giovani artisti dal tutto il territorio nazionale.
La scomparsa, ancora recente, (cit. Vincenzp Patanè in Derek Jarman, Quaderni del Circuito Cinema, anno 1995, ndr.) di Derek Jarman permette di rileggerne le vicende e l?opera in maniera sicuramente piùincisiva. In vita, infatti, la sua mente vulcanica - debordante, multiforme, perennemente in fieri - costringeva forzatamente a fare sempre i conti con i più svariati progetti che si sovrapponevano, in maniera non di rado decisamente stimolante, con
ciò che era già work in progress. Soprattutto alla fine quando, con l?incalzare della malattia, un?ansiosa fretta di vivere ha avuto la meglio sui rallentati ritmi d?azione, dando luogo ad un?attività, se possibile, ancora più frenetica (pur con l?indispensabile aiuto di qualche assistente).
Jarman faticò non poco per trovare nel cinema l?espressione a lui più congeniale: già ventottenne, lo scoprì casualmente, provando la cinepresa super8 di un amico nella casa/studio di Bankside.
A muoverlo fu più che altro la curiosità di estendere il discorso pittorico(allora suo precipuo interesse) al nuovo mezzo; ed in effetti questa pittoricità è forse ciò che più connota i cortometraggi, numerosi soprattutto nella prima parte della carriera.(?) Non stupisce quindi, semmai intristisce, che la sua morte - peraltro prevista e preannunciata da un lungo periodo di aggravamento del male (che lo costrinse alla cecità ma che in qualche
modo generò l?incredibile film monocromo Blue, ndr.) - non abbia avuto in Inghilterra lo spazio e l?importanza che sicuramente meritava, persino sulla stampa specializzata. Colpa anche dell?atteggiamento provocatorio del regista, decisamente sgradito all?establishment sia per l acre ribellione che per l?ostentata omosessualità. La prima - che provocò più volte vibrate reazioni e, addirittura, leggi più repressive contro la libertà d?espressione - trova nutrimento nel periodo più probabilmente travagliato dell?Inghilterra di questo secolo, dominata dall?infausta figura di Margaret Thatcher.
(?) I miei super8 erano influenzati probabilmente più dalla letteratura che dal cinema, perché scrivevo poesia e cercavo di informare con essa la mia vita.
(...) I super8 sono strutturati a partire dal linguaggio in questo modo: le parole-segni nascoste sottolineano il fatto che comunicano un linguaggio. C?è l?immagine e c?è la parola, e c?è l?immagine della parola. La "poesia del fuoco" si basa su un trattamento della parola e dell?oggetto come equivalenti: entrambi sono segni, entrambi sono luminosi e opachi. Il piacere del super8 è il piacere di vedere il linguaggio attraverso la lanterna magica.
Cit. Derek Jarman, Quaderni Circuito Cinema, anno 1995
In occasione della retrospettiva Derek Jarman ? Comune di Venezia Cultura e Spettacolo in collaborazione con il BIC, Venezia 1995
Programma:
Garden of Luxor - super8 - muto - dur. 8 min. - 1972
The art of Mirrors (o Sulphur) - super8 - muto - dur. 6 min. - 1973
T. G.: Psychic rally in heaven - super8 - sonoro - dur. 8 min. - 1981
sonoro: Throbbing Gristle
In the shadow of the sun - super8 - sonoro - muto/sonoro - 1972/1980
sonoro: Throbbing Gristle
Su richiesta a seguire:
Jubilee - 16mm. - dur. 103 min. - 1977/1978
sonoro: Brian Eno
note: Girato in sole sei settimane con un budget limitato (£ 70.000), film
impressionò non poco i critici e il pubblico, scosso soprattutto dalle scene
di violenza, a volte decisamente forti. Tutto ciò contribuì a creargli un?aura
mitica, che per molti perdura, che gli valse la fama di film chiave dell?era punk.
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+d'1 è una delle attività avviate negli spazi rinnovati di Villa Franchin, in particolare nel settore audiovisivo, con progetti di produzione e servizi di post-produzione interamente rivolti a giovani videomakers e studenti.
Attualmente numerosi sono i gruppi di ragazzi e ragazze che si stanno incontrando in Villa, progettando nuove iniziative nel campo dei video e cortometraggi. Villa Franchin vuole esser un vero e proprio laboratorio di nuove produzioni,
un punto di incontro metropolitano per le giovani generazioni.
Un work in progress aperto e gratuito gestito da Interno3 / Laboratorio.
Nel settembre scorso, sempre in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Giovanili, Interno3 ha realizzato nel parco di Villa Franchin la rassegna "Brushless!" e al Centro Culturale Candiani "Q13-Garage", eventi di arte
sperimentale sonora e visiva, di forte impatto emotivo e di particolare qualità sperimentale, coinvolgendo giovani artisti dal tutto il territorio nazionale.
11
giugno 2004
+d’1 – Derek Jarman
11 giugno 2004
serata - evento
Location
VILLA FRANCHIN
Venezia, Viale Giuseppe Garibaldi, 155, (Venezia)
Venezia, Viale Giuseppe Garibaldi, 155, (Venezia)
Vernissage
11 Giugno 2004, ore 21