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+d’1 – officina audiovisiva
Harmony Korine colpisce ancora e risulta ancora piu duro di “Gummo”,suo primo film.Julien è un ragazzo con gravi turbe psichiche e il film ci racconta della sua vita,della violenza incontrollata che vi è dentro di lui e della sua famiglia sconvolta da una mentalità terribile.Il film è duro,violento,ma anche commovente ed ironico.
Comunicato stampa
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Harmony Korine
Julien Donkey Boy
DOGMA 95
venerdì 21 maggio ore 21.00
breve sinossi del film:
Harmony Korine colpisce ancora e risulta ancora piu duro di "Gummo",suo primo film.Julien è un ragazzo con gravi turbe psichiche e il film ci racconta della sua vita,della violenza incontrollata che vi è dentro di lui e della sua famiglia sconvolta da una mentalità terribile.Il film è duro,violento,ma anche commovente ed ironico.Brutale per certi punti di vista ma anche vero nel suo essere dogma...attori superlativi e alla fine una commozione e uno shock tremendi....film scandalo a Venezia 99.
GLI ESTIMATORI DEL CINEMA PIÙ INTRANSIGENTE ed oltranzista d'oltreoceano non possono non conoscere Harmony Korine, ventiquattrenne regista, passato direttamente dai banchi di scuola alla ribalta del panorama "underground" prima con la sceneggiatura di "Kids" (infelice regia di Larry Clark) e poi con "Gummo", intensissima opera prima presentata qui a Venezia due anni fa.
Sicuramente questo "Julien donkey boy" dividerà pubblico e critica proprio come successe con "Gummo" nel 1997; è rimasta immutata in Korine l'attitudine a dipingere, col grandangolo del bozzettista al vetriolo, un microcosmo di "freaks" che sembrano prelevati dalla Doghpatch di Al Capp (impagabile e cattivissimo fumettista americano) dopo una guerra batteriologica.
Eguale, se non amplificata, la frammentazione del racconto, l'ossessione per il dettaglio deviante, per la virgolettata surreale e stralunata. A tutto ciò si aggiunga che "Julien donkey boy" batte la bandiera del "Dogma", il manifesto di "anti-estetica" forgiato da quel visionario folle di Lars Von Trier e dai suoi fedeli accoliti; a onor del vero va detto che l'adesione al "Dogma" (che comunque va presa come una pura provocazione cerebrale) rimane, nel caso di Korine, un'adesione che si sofferma alla carta: "Julien", infatti, non rispetta quasi nessuna delle ascetiche regole imposte da Sua Eminenza Lars.
Korine non si risparmia nessun trucco nascosto nel proprio cilindro di funambolo lisergico e dispettoso: rielaborazioni digitalizzate, sovrimpressioni, dissolvenze, squarci di quotidianità rappresa nel livore sgranato del super-8…
A differenza di "Gummo", che accumulava più tasselli di questa (dis)umanità apocalittica, "Julien" concentra i propri strali su un unico nucleo famigliare composto da un padre bolso ed autoritario (un incredibile Werner Herzog), un giovane allampanato affetto da schizofrenia (l'Ewen Bremner di "Trainspotting"), un ragazzino ossessionato dalla vigoria fisica ed una fanciulla incinta bella per quanto ingenua (la deliziosa Chloe Sevigny, musa del regista); sorta di "gruppo di famiglia in un inferno", "Julien" si candida ad essere la conferma di uno dei talenti più spiazzanti venuti alla luce in quest'ultimo scorcio di secolo.
cit.
>>>>>>
Il film è realizzato in video per poi essere "telecinemato" in pellicola. Come breve introduzione verrà dimostrato il corretto funzionamento e le principali caratteristiche della telecamera sony vx1000. Prima telecamera a 3ccd digitale utilizzata anche da Lars Von Trier (con Thomas Vinterberg autore del manifesto Dogma95, e ospite della rassegna veneziana appena conclusa "cirquito off") per la realizzazione di alcuni suoi film certificati Dogma.
L'opera di Harmony Korine, come in parte anche il manifesto Dogma95, dimostra un utilizzo differente del sistema video, seppur all'interno del cinema più radicale e di ricerca.
approfondimenti:
www.shortinvenice.net
http://www.fucine.com/network/fucinemute/core/index.php?url=redir.php?articleid=182
manifesto "dogma95":
http://www.dreamvideo.it/regia/dogma95.htm
Julien Donkey Boy
DOGMA 95
venerdì 21 maggio ore 21.00
breve sinossi del film:
Harmony Korine colpisce ancora e risulta ancora piu duro di "Gummo",suo primo film.Julien è un ragazzo con gravi turbe psichiche e il film ci racconta della sua vita,della violenza incontrollata che vi è dentro di lui e della sua famiglia sconvolta da una mentalità terribile.Il film è duro,violento,ma anche commovente ed ironico.Brutale per certi punti di vista ma anche vero nel suo essere dogma...attori superlativi e alla fine una commozione e uno shock tremendi....film scandalo a Venezia 99.
GLI ESTIMATORI DEL CINEMA PIÙ INTRANSIGENTE ed oltranzista d'oltreoceano non possono non conoscere Harmony Korine, ventiquattrenne regista, passato direttamente dai banchi di scuola alla ribalta del panorama "underground" prima con la sceneggiatura di "Kids" (infelice regia di Larry Clark) e poi con "Gummo", intensissima opera prima presentata qui a Venezia due anni fa.
Sicuramente questo "Julien donkey boy" dividerà pubblico e critica proprio come successe con "Gummo" nel 1997; è rimasta immutata in Korine l'attitudine a dipingere, col grandangolo del bozzettista al vetriolo, un microcosmo di "freaks" che sembrano prelevati dalla Doghpatch di Al Capp (impagabile e cattivissimo fumettista americano) dopo una guerra batteriologica.
Eguale, se non amplificata, la frammentazione del racconto, l'ossessione per il dettaglio deviante, per la virgolettata surreale e stralunata. A tutto ciò si aggiunga che "Julien donkey boy" batte la bandiera del "Dogma", il manifesto di "anti-estetica" forgiato da quel visionario folle di Lars Von Trier e dai suoi fedeli accoliti; a onor del vero va detto che l'adesione al "Dogma" (che comunque va presa come una pura provocazione cerebrale) rimane, nel caso di Korine, un'adesione che si sofferma alla carta: "Julien", infatti, non rispetta quasi nessuna delle ascetiche regole imposte da Sua Eminenza Lars.
Korine non si risparmia nessun trucco nascosto nel proprio cilindro di funambolo lisergico e dispettoso: rielaborazioni digitalizzate, sovrimpressioni, dissolvenze, squarci di quotidianità rappresa nel livore sgranato del super-8…
A differenza di "Gummo", che accumulava più tasselli di questa (dis)umanità apocalittica, "Julien" concentra i propri strali su un unico nucleo famigliare composto da un padre bolso ed autoritario (un incredibile Werner Herzog), un giovane allampanato affetto da schizofrenia (l'Ewen Bremner di "Trainspotting"), un ragazzino ossessionato dalla vigoria fisica ed una fanciulla incinta bella per quanto ingenua (la deliziosa Chloe Sevigny, musa del regista); sorta di "gruppo di famiglia in un inferno", "Julien" si candida ad essere la conferma di uno dei talenti più spiazzanti venuti alla luce in quest'ultimo scorcio di secolo.
cit.
>>>>>>
Il film è realizzato in video per poi essere "telecinemato" in pellicola. Come breve introduzione verrà dimostrato il corretto funzionamento e le principali caratteristiche della telecamera sony vx1000. Prima telecamera a 3ccd digitale utilizzata anche da Lars Von Trier (con Thomas Vinterberg autore del manifesto Dogma95, e ospite della rassegna veneziana appena conclusa "cirquito off") per la realizzazione di alcuni suoi film certificati Dogma.
L'opera di Harmony Korine, come in parte anche il manifesto Dogma95, dimostra un utilizzo differente del sistema video, seppur all'interno del cinema più radicale e di ricerca.
approfondimenti:
www.shortinvenice.net
http://www.fucine.com/network/fucinemute/core/index.php?url=redir.php?articleid=182
manifesto "dogma95":
http://www.dreamvideo.it/regia/dogma95.htm
21
maggio 2004
+d’1 – officina audiovisiva
21 maggio 2004
serata - evento
Location
VILLA FRANCHIN
Venezia, Viale Giuseppe Garibaldi, 155, (Venezia)
Venezia, Viale Giuseppe Garibaldi, 155, (Venezia)
Vernissage
21 Maggio 2004, ore 21.00