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Da Bernardo Daddi al Beato Angelico, a Botticelli. Dipinti fiorentini del Lindenau-Museum di Altenburg
La mostra presenta una campionatura particolarmente significativa di pittura fiorentina del Medioevo e del Rinascimento, a partire dai primissimi anni del Trecento fino alla fine del Quattrocento
Comunicato stampa
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Dal 22 di marzo al 4 giugno 2005 il Museo di San Marco a Firenze ospiterà nella Biblioteca di Michelozzo una mostra che presenta una selezionata scelta di dipinti fiorentini del Tre e del Quattrocento provenienti dal Lindenau-Museum di Altenburg (Germania), uno fra i più antichi e prestigiosi musei tedeschi nel quale si conserva una delle maggiori raccolte di pittura “primitiva” italiana al di fuori dei confini nazionali.
La raccolta tedesca, che comprende circa 180 dipinti italiani su tavola oltre ad una raffinata collezione di vasi e antichità greche e italiche, fu assemblata alla metà del XIX secolo dal barone Bernhard August von Lindenau (1779-1854) con lo scopo di incentivare la sensibilità e la conoscenza artistica, istruire i giovani e allietare gli anziani. Per questo motivo la collezione, sistemata ad Altenburg in una sede provvisoria, fu accessibile al pubblico fin dal 1848, anno in cui i curatori Johann Gottlob von Quandt e Heinrich Wilhelm Schulz pubblicarono il primo catalogo della raccolta. Solo dopo la morte di Bernhard August von Lindenau, nel 1876, fu inaugurato l’attuale Museo.
L’esposizione dei dipinti della collezione Lindenau, molti dei quali acquistati tramite Emil Braun (1809-1856) conservatore dell’Istituto Archeologico Germanico a Roma, oltre a porre in evidenza il filantropismo e l’interesse per il bene collettivo propri del fondatore, documenta con chiarezza quel doloroso momento per la storia italiana caratterizzato dalla dispersione del patrimonio artistico conseguente alle soppressioni degli enti ecclesiastici, momento che coincise con la formazione di grandi e importanti collezioni private italiane e straniere, poi in parte affluite nei musei moderni.
La mostra presenta una campionatura particolarmente significativa di pittura fiorentina del Medioevo e del Rinascimento, a partire dai primissimi anni del Trecento fino alla fine del Quattrocento, comprendendo opere di pittori famosi come Bernardo Daddi o l’Angelico o il Botticelli accanto ad altre di pittori meno noti o ancora anonimi, ma altrettanto importanti per illustrare le variegate tendenze espressive dell’ambiente artistico di Firenze in quei secoli.
L’ evento espositivo, che permette di operare visivamente anche alcune ricongiunzioni di dipinti appartenenti ad uno stesso complesso originario, diventa così anche occasione di stimolo all’approfondimento di ulteriori studi.
L’ambientazione dell’esposizione nel Museo di San Marco appare, a tal fine, particolarmente consona per alcuni dipinti del Beato Angelico del Lindenau-Museum che potranno essere veduti vicino ad altri facenti parte dell’opera originaria.
Si tratta di tre figure di Santi che probabilmente appartenevano ai pilastri laterali della pala eseguita dal frate domenicano per l’altar maggiore della chiesa di San Marco, oggi conservata nel museo omonimo con due scomparti di predella, e di un pannello con La prova del fuoco di San Francesco davanti al sultano, restaurato appositamente per la mostra fiorentina, parte della predella di un trittico proveniente dalla cappella della Compagnia di San Francesco in Santa Croce, che sarà esposto vicino alla tavola centrale del trittico con la Madonna in trono e la Trinità, abitualmente collocata nel Museo di San Marco.
Accanto a questi dipinti sono presenti, fra gli altri, due anconette di Bernardo Daddi, una bellissima Incoronazione della Vergine del raro Maestro di San Lucchese, un San Giovanni evangelista di Nardo di Cione, un pannello della pala d’altare di Alvaro Pirez già nella chiesa di S.Croce in Fossabanda a Pisa, due tavolette di Lorenzo Monaco raffiguranti rispettivamente una Crocifissione e la Fuga in Egitto, due interessanti ritratti femminili riferiti rispettivamente al Botticelli e a Domenico Ghirlandaio.
La realizzazione della mostra, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, dal Museo di San Marco, dal Lindenau-Museum di Altenburg, è stata diretta da Magnolia Scudieri con Daniela Parenti.
L’esposizione dà concretezza ad un’idea nata, al termine delle ricerche scientifiche condotte sull’intera raccolta di pittura fiorentina da un’equipe di studiosi guidata da Miklós Boskovits, docente di storia dell’arte medievale all’Università di Firenze e conoscitore di fama internazionale, dallo stesso Boskovits e da Jutta Penndorf, direttrice del Lindenau-Museum, desiderosi di portare l’attenzione del pubblico su una parte del patrimonio storico artistico italiano poco conosciuta e “dispersa” fin dal Settecento, nonchè sull’intera raccolta d’arte che il Museo di Altenburg contiene e sulla sua importanza nell’ambito del collezionismo.
Il catalogo dell’esposizione, curato da Miklós Boskovits, non riguarda solo le opere esposte in mostra, ma comprende le schede dell’intero gruppo di opere fiorentine del Lindenau-Museum, per un totale di 53 dipinti. Ad esso hanno collaborato, oltre a Miklós Boskovits, Sonia Chiodo, Ada Labriola, Daniela Parenti, Francesca Pasut, Jutta Penndorf, Erling S.Skaug, Angelo Tartuferi, Johannes Tripps. Edito da Giunti, è stato pubblicato grazie alla sponsorizzazione dell’antiquario Fabrizio Moretti, con il contributo, per la ricerca scientifica, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e della Fritz Thyssen Stiftung für Wissenschaftsförderung di Colonia.
Il percorso espositivo è preceduto da un apparato didattico per introdurre alla tecnica della pittura su tavola in età medievale e rinascimentale. Tale sezione è stata curata da Maria Paola Masini, Direttrice della Sezione Didattica, in collaborazione con Marina Ginanni, Giuseppe Montagna ed Elena Prandi del Laboratorio Restauri della Soprintendenza.
La raccolta tedesca, che comprende circa 180 dipinti italiani su tavola oltre ad una raffinata collezione di vasi e antichità greche e italiche, fu assemblata alla metà del XIX secolo dal barone Bernhard August von Lindenau (1779-1854) con lo scopo di incentivare la sensibilità e la conoscenza artistica, istruire i giovani e allietare gli anziani. Per questo motivo la collezione, sistemata ad Altenburg in una sede provvisoria, fu accessibile al pubblico fin dal 1848, anno in cui i curatori Johann Gottlob von Quandt e Heinrich Wilhelm Schulz pubblicarono il primo catalogo della raccolta. Solo dopo la morte di Bernhard August von Lindenau, nel 1876, fu inaugurato l’attuale Museo.
L’esposizione dei dipinti della collezione Lindenau, molti dei quali acquistati tramite Emil Braun (1809-1856) conservatore dell’Istituto Archeologico Germanico a Roma, oltre a porre in evidenza il filantropismo e l’interesse per il bene collettivo propri del fondatore, documenta con chiarezza quel doloroso momento per la storia italiana caratterizzato dalla dispersione del patrimonio artistico conseguente alle soppressioni degli enti ecclesiastici, momento che coincise con la formazione di grandi e importanti collezioni private italiane e straniere, poi in parte affluite nei musei moderni.
La mostra presenta una campionatura particolarmente significativa di pittura fiorentina del Medioevo e del Rinascimento, a partire dai primissimi anni del Trecento fino alla fine del Quattrocento, comprendendo opere di pittori famosi come Bernardo Daddi o l’Angelico o il Botticelli accanto ad altre di pittori meno noti o ancora anonimi, ma altrettanto importanti per illustrare le variegate tendenze espressive dell’ambiente artistico di Firenze in quei secoli.
L’ evento espositivo, che permette di operare visivamente anche alcune ricongiunzioni di dipinti appartenenti ad uno stesso complesso originario, diventa così anche occasione di stimolo all’approfondimento di ulteriori studi.
L’ambientazione dell’esposizione nel Museo di San Marco appare, a tal fine, particolarmente consona per alcuni dipinti del Beato Angelico del Lindenau-Museum che potranno essere veduti vicino ad altri facenti parte dell’opera originaria.
Si tratta di tre figure di Santi che probabilmente appartenevano ai pilastri laterali della pala eseguita dal frate domenicano per l’altar maggiore della chiesa di San Marco, oggi conservata nel museo omonimo con due scomparti di predella, e di un pannello con La prova del fuoco di San Francesco davanti al sultano, restaurato appositamente per la mostra fiorentina, parte della predella di un trittico proveniente dalla cappella della Compagnia di San Francesco in Santa Croce, che sarà esposto vicino alla tavola centrale del trittico con la Madonna in trono e la Trinità, abitualmente collocata nel Museo di San Marco.
Accanto a questi dipinti sono presenti, fra gli altri, due anconette di Bernardo Daddi, una bellissima Incoronazione della Vergine del raro Maestro di San Lucchese, un San Giovanni evangelista di Nardo di Cione, un pannello della pala d’altare di Alvaro Pirez già nella chiesa di S.Croce in Fossabanda a Pisa, due tavolette di Lorenzo Monaco raffiguranti rispettivamente una Crocifissione e la Fuga in Egitto, due interessanti ritratti femminili riferiti rispettivamente al Botticelli e a Domenico Ghirlandaio.
La realizzazione della mostra, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, dal Museo di San Marco, dal Lindenau-Museum di Altenburg, è stata diretta da Magnolia Scudieri con Daniela Parenti.
L’esposizione dà concretezza ad un’idea nata, al termine delle ricerche scientifiche condotte sull’intera raccolta di pittura fiorentina da un’equipe di studiosi guidata da Miklós Boskovits, docente di storia dell’arte medievale all’Università di Firenze e conoscitore di fama internazionale, dallo stesso Boskovits e da Jutta Penndorf, direttrice del Lindenau-Museum, desiderosi di portare l’attenzione del pubblico su una parte del patrimonio storico artistico italiano poco conosciuta e “dispersa” fin dal Settecento, nonchè sull’intera raccolta d’arte che il Museo di Altenburg contiene e sulla sua importanza nell’ambito del collezionismo.
Il catalogo dell’esposizione, curato da Miklós Boskovits, non riguarda solo le opere esposte in mostra, ma comprende le schede dell’intero gruppo di opere fiorentine del Lindenau-Museum, per un totale di 53 dipinti. Ad esso hanno collaborato, oltre a Miklós Boskovits, Sonia Chiodo, Ada Labriola, Daniela Parenti, Francesca Pasut, Jutta Penndorf, Erling S.Skaug, Angelo Tartuferi, Johannes Tripps. Edito da Giunti, è stato pubblicato grazie alla sponsorizzazione dell’antiquario Fabrizio Moretti, con il contributo, per la ricerca scientifica, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e della Fritz Thyssen Stiftung für Wissenschaftsförderung di Colonia.
Il percorso espositivo è preceduto da un apparato didattico per introdurre alla tecnica della pittura su tavola in età medievale e rinascimentale. Tale sezione è stata curata da Maria Paola Masini, Direttrice della Sezione Didattica, in collaborazione con Marina Ginanni, Giuseppe Montagna ed Elena Prandi del Laboratorio Restauri della Soprintendenza.
22
marzo 2005
Da Bernardo Daddi al Beato Angelico, a Botticelli. Dipinti fiorentini del Lindenau-Museum di Altenburg
Dal 22 marzo al 04 giugno 2005
arte antica
Location
MUSEO DI SAN MARCO
Firenze, Piazza Di San Marco, 1, (Firenze)
Firenze, Piazza Di San Marco, 1, (Firenze)
Biglietti
L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto del museo al costo di € 4,00 per l’intero; ridotto € 2.00 per i cittadini della Comunità Europea tra i 18 e i 25 anni; gratuito per i cittadini della Comunità Europea sotto i 18 e sopra i 65 anni
Orario di apertura
lun._ven. 8.15/13.50; sab 8.15/18.50, 2° e 4° domenica 8.15–19; 1°, 3° e 5° lunedì 8.15–13,50;
Chiuso l°, 3° e 5° domenica di ogni mese, il 2° e il 4° lunedì di ogni mese ed il 1° maggio
Vernissage
22 Marzo 2005, ore 17.30
Editore
GIUNTI
Ufficio stampa
CAMILLA SPERANZA
Autore
Curatore