Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Da Carena a Sironi
Pittura figurativa in Italia tra primo e secondo dopoguerra
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In mostra opere di E. Cavalli, C. Socrate, F. Pirandello, M. Sironi, G. Chini, A. Ziveri, F. Carena, F. Trombadori, Pasquarosa, V. Guzzi, G. Ceracchini, R. Melli, R. Monti, N. Bertoletti, G. Stradone, C. Levi, N. Oppi, K. Castellucci, E. Galassi, G.B. Crema etc.
Un nudo di donna di imponenti dimensioni firmato nel 1914 da Felice Carena, opera splendida della produzione giovanile del maestro torinese, ed una Composizione in bianco e nero dipinta da Mario Sironi nel 1960 segnano il punto di partenza e quello di arrivo di una mostra pensata dalla Galleria Ricerca d’Arte di Via Giulia come un percorso attraverso tendenze e momenti significativi della pittura figurativa italiana tra la prima guerra mondiale ed il secondo dopoguerra. La mostra, che prende il via lunedì 14 marzo e sarà visibile sino al 30 aprile, è caratterizzata da un fitto intreccio di spunti ed idee: ci sono i grandi protagonisti, ma anche i “minori” (tra questi quelli più amati e ricercati dai collezionisti, nomi interessantissimi e poco conosciuti solo perché rari); c’è la contrapposizione tra gli artisti di Novecento (della triade neoclassica romana, Trombadori, Socrate e Donghi, manca solo quest’ultimo) e coloro che, come Fausto Pirandello, cercarono di operare un rinnovamento della pittura figurativa italiana in senso antinovecentista; c’è la smagliante esperienza liberty di Galileo Occhini – pittore, decoratore, scenografo, costumista e illustratore di grande successo – insieme alla Scuola Romana e a una nutrita selezione di opere di artisti di Villa Sthrol-fern.
E poi ci sono quasi due piccole mostre nella mostra, le donne innanzitutto: Pasquarosa Bertoletti, la modella di Anticoli Corrado che, dopo aver posato per Carena e D’Antino, diventa pittrice lei stessa, producendo (senza mai farsi influenzare da Nino Bertoletti, compagno di una vita e presente anche lui nella rassegna) dipinti dai colori brillanti, paesaggi o nature morte nelle quali si celebra la poesia degli oggetti del mondo domestico e femminile; Kati Castellucci, vicina alla ricerca espressionista e tonale della Scuola Romana; Toti Scialoja, esordio nell’ambito della Scuola Romana e in seguito voce fuori dal coro rispetto al neorealismo imperante nel secondo dopoguerra ed infine le meno note ma validissime Maria Grandinetti Mancuso ed Eva Quajotto. Rassegna nella rassegna può anche essere considerato un nucleo di ritratti ed autoritratti di notevole qualità, tra i quali spiccano il ritratto di Donna Costanza Panphili eseguito da Francesco Trombadori nel 1939 e l’autoritratto di Gisberto Ceracchini del ’38, considerato da alcuni il capolavoro del pittore di Arezzo autore di inconfondibili composizioni statiche ispirate alla pittura toscana del 400.
Si segnala infine come uno dei maggiori motivi di attrazione della mostra la presenza di un nucleo di importanti opere appartenenti alla collezione della Galleria Arco Farnese di Lucia Stefanelli Torossi, geniale protagonista del movimento di valorizzazione ed approfondimento critico della pittura e scultura figurative in Italia nel secolo scorso. Lucia Torossi fu in particolare ideatrice di mostre e pubblicazioni sull’argomento considerate dagli appassionati vere e proprie pietre miliari. Alla sua indimenticabile memoria la mostra è affettuosamente dedicata.
Un nudo di donna di imponenti dimensioni firmato nel 1914 da Felice Carena, opera splendida della produzione giovanile del maestro torinese, ed una Composizione in bianco e nero dipinta da Mario Sironi nel 1960 segnano il punto di partenza e quello di arrivo di una mostra pensata dalla Galleria Ricerca d’Arte di Via Giulia come un percorso attraverso tendenze e momenti significativi della pittura figurativa italiana tra la prima guerra mondiale ed il secondo dopoguerra. La mostra, che prende il via lunedì 14 marzo e sarà visibile sino al 30 aprile, è caratterizzata da un fitto intreccio di spunti ed idee: ci sono i grandi protagonisti, ma anche i “minori” (tra questi quelli più amati e ricercati dai collezionisti, nomi interessantissimi e poco conosciuti solo perché rari); c’è la contrapposizione tra gli artisti di Novecento (della triade neoclassica romana, Trombadori, Socrate e Donghi, manca solo quest’ultimo) e coloro che, come Fausto Pirandello, cercarono di operare un rinnovamento della pittura figurativa italiana in senso antinovecentista; c’è la smagliante esperienza liberty di Galileo Occhini – pittore, decoratore, scenografo, costumista e illustratore di grande successo – insieme alla Scuola Romana e a una nutrita selezione di opere di artisti di Villa Sthrol-fern.
E poi ci sono quasi due piccole mostre nella mostra, le donne innanzitutto: Pasquarosa Bertoletti, la modella di Anticoli Corrado che, dopo aver posato per Carena e D’Antino, diventa pittrice lei stessa, producendo (senza mai farsi influenzare da Nino Bertoletti, compagno di una vita e presente anche lui nella rassegna) dipinti dai colori brillanti, paesaggi o nature morte nelle quali si celebra la poesia degli oggetti del mondo domestico e femminile; Kati Castellucci, vicina alla ricerca espressionista e tonale della Scuola Romana; Toti Scialoja, esordio nell’ambito della Scuola Romana e in seguito voce fuori dal coro rispetto al neorealismo imperante nel secondo dopoguerra ed infine le meno note ma validissime Maria Grandinetti Mancuso ed Eva Quajotto. Rassegna nella rassegna può anche essere considerato un nucleo di ritratti ed autoritratti di notevole qualità, tra i quali spiccano il ritratto di Donna Costanza Panphili eseguito da Francesco Trombadori nel 1939 e l’autoritratto di Gisberto Ceracchini del ’38, considerato da alcuni il capolavoro del pittore di Arezzo autore di inconfondibili composizioni statiche ispirate alla pittura toscana del 400.
Si segnala infine come uno dei maggiori motivi di attrazione della mostra la presenza di un nucleo di importanti opere appartenenti alla collezione della Galleria Arco Farnese di Lucia Stefanelli Torossi, geniale protagonista del movimento di valorizzazione ed approfondimento critico della pittura e scultura figurative in Italia nel secolo scorso. Lucia Torossi fu in particolare ideatrice di mostre e pubblicazioni sull’argomento considerate dagli appassionati vere e proprie pietre miliari. Alla sua indimenticabile memoria la mostra è affettuosamente dedicata.
14
marzo 2005
Da Carena a Sironi
Dal 14 marzo al 30 aprile 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA RICERCA D’ARTE
Roma, Via Di Monserrato, 121/a, (Roma)
Roma, Via Di Monserrato, 121/a, (Roma)
Orario di apertura
10.30-13 e 16.30–20. Chiuso il lunedì e nei giorni festivi
Vernissage
14 Marzo 2005, ore 18
Autore