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Da Casa Jorn al Museo della Ceramica di Mondovì
Nella rassegna vengono esposti per la prima volta in Piemonte una serie di piatti decorati, nati sulla scia delle altre ricerche monocrome condotte da Gribaudo, a partire dai Flani e dai Logogrifi che gli diedero grande fama
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Museo della Ceramica di Mondovì celebra i 90 anni di Ezio Gribaudo, con “Da Casa Jorn al Museo
della Ceramica di Mondovì” una mostra che presenta la parte meno conosciuta del maestro, i cui
natali hanno un forte legame con l'area geografica del basso Piemonte.
Nella rassegna, che sarà inaugurata il 29 novembre prossimo, vengono esposti per la prima volta in
Piemonte una serie di piatti decorati, nati sulla scia delle altre ricerche monocrome condotte da
Gribaudo, a partire dai Flani e dai Logogrifi che gli diedero grande fama. Le opere provengono dalla
mostra “Ritorno a Casa Jorn. Omaggio a Ezio Gribaudo”, che Albissola ha voluto dedicare questa
estate al maestro torinese e che si sposta ora al Museo della Ceramica di Mondovì per arricchirsi di
nuovi percorsi ed interpretazioni espositive. All’inaugurazione parteciperanno Ezio Gribaudo;
Andreina d’Agliano, Presidente della Fondazione Museo della Ceramica di Mondovì; Luca Bochicchio,
direttore del MuDA e di Casa Museo Jorn, che terrà una conferenza sul rapporto tra Ezio Gribaudo e
Asger Jorn.
La mostra di Mondovì rientra nel ciclo di iniziative organizzate in Piemonte come tributo a Gribaudo,
uno dei più grandi pittori italiani nati nel Novecento, personaggio poliedrico, dai molteplici interessi:
grafico, editore, collezionista, promotore culturale. Visitabile fino al 12 gennaio 2020, è realizzata con
la collaborazione dell’Archivio Gribaudo di Torino che sta curando altre iniziative legate alla ricorrenza
in diverse sedi pubbliche italiane legate al percorso professionale e umano di Ezio Gribaudo.
LA MOSTRA
Albissola e Mondovì, legate da antiche vie di comunicazione sin dal Medioevo, già oggetto di un
progetto di rete, "La Terra di Mezzo. Le vie della ceramica tra Liguria e Piemonte" (Compagnia di San
Paolo), rinnovano la collaborazione grazie a Ezio Gribaudo (Torino 1929). Il maestro ha saputo
dialogare con gli artisti dell'Avanguardia del XX secolo ma anche con maestranze artigianali quali la
stampa e la ceramica. Il cuore centrale della mostra è costituito infatti da un gruppo di ceramiche
inedite realizzate da Gribaudo negli anni '70 a Casale Monferrato, insieme ad altre opere riconducibili
allo stesso periodo e alla sua ricerca sul bianco assoluto. Sarà esposta inoltre una scultura in ceramica
di Jorn (prestito della collezionista Lauretta Orsini), degli stessi anni in cui l’artista danese collaborò
con il maestro al libro sulla sua casa giardino di Albissola, Le Jardin d'Albisola (edito postumo nel
1974). La scultura è riprodotta nelle pagine del volume, esposto alla mostra, e messa in dialogo con i "bianchi" di Gribaudo. Completa l’esposizione una sezione di preziosi libri d'artista della collezione di
Casa Jorn e dell'Archivio Gribaudo, tra cui il menabò originale de Le Jardin d'Albisola, curato da Ezio
Gribaudo per le Edizioni d'Arte dei Fratelli Pozzo di Moncalieri, ulteriore connessione tra Liguria e
Piemonte.
Stella Cattaneo e Daniele Panucci, dell’Associazione Amici di Casa Jorn, sono i curatori della mostra -
in collaborazione con la direttrice del Museo della Ceramica di Mondovì Christiana Fissore - e del
catalogo, edito da Gli Ori di Pistoia, con la supervisione di Paola Gribaudo (Archivio Gribaudo di
Torino).
EZIO GRIBAUDO
Ezio Gribaudo (Torino, 1929) è un artista ed editore d’arte formatosi nel rigore di intensi studi di arte
grafica, all’Accademia di Brera e successivamente presso la Facoltà di architettura del Politecnico di
Torino. Con il suo lavoro artistico realizzato attraverso vari media e tecniche miste, nonché i
tradizionali strumenti pittorici, è passato dalla grafica alla scultura e alla pittura, con i mezzi della
moderna industria tipografica, poi sostituiti con torchi manuali echeggianti la dimensione più
artigianale della sua opera. Dopo un inizio caratterizzato da uno stile figurativo e non astratto,
Gribaudo ha ampliato i suoi interessi pittorici includendo molteplici materiali e tecniche, dando così
vita a flani e logogrifi. I monocromatismi bianchi elaborati in tipografia sono stati realizzati con le
matrici e le tecniche della riproduzione seriale con i flani, scarti della produzione di giornali e testi
editoriali, andando così al di là delle tecniche pittoriche tradizionali. Negli anni sessanta, ha sviluppato
i logogrifi, ovvero impronte tipografiche su carta buvard, prive di inchiostro e impresse a secco
(embossing), dimostrando come nel suo lavoro sia fondamentale il rapporto tra testo e immagine.
Gribaudo ha vinto il premio per la grafica alla XXXIII Biennale di Venezia (1966) precisamente con i
logogrifi, il cui concetto è basato sul gioco linguistico di un logos che passa attraverso rebus verbali e
immaginali, dove grifo significa “rete da pesca”. I logogrifi hanno poi dato origine a loro volta a
molteplici sviluppi materici e verbali quali i metallogrifi e i saccogrifi. All’interno di questa
metamorfosi delle tecniche, continua a tornare un uso della scrittura come arte.
della Ceramica di Mondovì” una mostra che presenta la parte meno conosciuta del maestro, i cui
natali hanno un forte legame con l'area geografica del basso Piemonte.
Nella rassegna, che sarà inaugurata il 29 novembre prossimo, vengono esposti per la prima volta in
Piemonte una serie di piatti decorati, nati sulla scia delle altre ricerche monocrome condotte da
Gribaudo, a partire dai Flani e dai Logogrifi che gli diedero grande fama. Le opere provengono dalla
mostra “Ritorno a Casa Jorn. Omaggio a Ezio Gribaudo”, che Albissola ha voluto dedicare questa
estate al maestro torinese e che si sposta ora al Museo della Ceramica di Mondovì per arricchirsi di
nuovi percorsi ed interpretazioni espositive. All’inaugurazione parteciperanno Ezio Gribaudo;
Andreina d’Agliano, Presidente della Fondazione Museo della Ceramica di Mondovì; Luca Bochicchio,
direttore del MuDA e di Casa Museo Jorn, che terrà una conferenza sul rapporto tra Ezio Gribaudo e
Asger Jorn.
La mostra di Mondovì rientra nel ciclo di iniziative organizzate in Piemonte come tributo a Gribaudo,
uno dei più grandi pittori italiani nati nel Novecento, personaggio poliedrico, dai molteplici interessi:
grafico, editore, collezionista, promotore culturale. Visitabile fino al 12 gennaio 2020, è realizzata con
la collaborazione dell’Archivio Gribaudo di Torino che sta curando altre iniziative legate alla ricorrenza
in diverse sedi pubbliche italiane legate al percorso professionale e umano di Ezio Gribaudo.
LA MOSTRA
Albissola e Mondovì, legate da antiche vie di comunicazione sin dal Medioevo, già oggetto di un
progetto di rete, "La Terra di Mezzo. Le vie della ceramica tra Liguria e Piemonte" (Compagnia di San
Paolo), rinnovano la collaborazione grazie a Ezio Gribaudo (Torino 1929). Il maestro ha saputo
dialogare con gli artisti dell'Avanguardia del XX secolo ma anche con maestranze artigianali quali la
stampa e la ceramica. Il cuore centrale della mostra è costituito infatti da un gruppo di ceramiche
inedite realizzate da Gribaudo negli anni '70 a Casale Monferrato, insieme ad altre opere riconducibili
allo stesso periodo e alla sua ricerca sul bianco assoluto. Sarà esposta inoltre una scultura in ceramica
di Jorn (prestito della collezionista Lauretta Orsini), degli stessi anni in cui l’artista danese collaborò
con il maestro al libro sulla sua casa giardino di Albissola, Le Jardin d'Albisola (edito postumo nel
1974). La scultura è riprodotta nelle pagine del volume, esposto alla mostra, e messa in dialogo con i "bianchi" di Gribaudo. Completa l’esposizione una sezione di preziosi libri d'artista della collezione di
Casa Jorn e dell'Archivio Gribaudo, tra cui il menabò originale de Le Jardin d'Albisola, curato da Ezio
Gribaudo per le Edizioni d'Arte dei Fratelli Pozzo di Moncalieri, ulteriore connessione tra Liguria e
Piemonte.
Stella Cattaneo e Daniele Panucci, dell’Associazione Amici di Casa Jorn, sono i curatori della mostra -
in collaborazione con la direttrice del Museo della Ceramica di Mondovì Christiana Fissore - e del
catalogo, edito da Gli Ori di Pistoia, con la supervisione di Paola Gribaudo (Archivio Gribaudo di
Torino).
EZIO GRIBAUDO
Ezio Gribaudo (Torino, 1929) è un artista ed editore d’arte formatosi nel rigore di intensi studi di arte
grafica, all’Accademia di Brera e successivamente presso la Facoltà di architettura del Politecnico di
Torino. Con il suo lavoro artistico realizzato attraverso vari media e tecniche miste, nonché i
tradizionali strumenti pittorici, è passato dalla grafica alla scultura e alla pittura, con i mezzi della
moderna industria tipografica, poi sostituiti con torchi manuali echeggianti la dimensione più
artigianale della sua opera. Dopo un inizio caratterizzato da uno stile figurativo e non astratto,
Gribaudo ha ampliato i suoi interessi pittorici includendo molteplici materiali e tecniche, dando così
vita a flani e logogrifi. I monocromatismi bianchi elaborati in tipografia sono stati realizzati con le
matrici e le tecniche della riproduzione seriale con i flani, scarti della produzione di giornali e testi
editoriali, andando così al di là delle tecniche pittoriche tradizionali. Negli anni sessanta, ha sviluppato
i logogrifi, ovvero impronte tipografiche su carta buvard, prive di inchiostro e impresse a secco
(embossing), dimostrando come nel suo lavoro sia fondamentale il rapporto tra testo e immagine.
Gribaudo ha vinto il premio per la grafica alla XXXIII Biennale di Venezia (1966) precisamente con i
logogrifi, il cui concetto è basato sul gioco linguistico di un logos che passa attraverso rebus verbali e
immaginali, dove grifo significa “rete da pesca”. I logogrifi hanno poi dato origine a loro volta a
molteplici sviluppi materici e verbali quali i metallogrifi e i saccogrifi. All’interno di questa
metamorfosi delle tecniche, continua a tornare un uso della scrittura come arte.
29
novembre 2019
Da Casa Jorn al Museo della Ceramica di Mondovì
Dal 29 novembre 2019 al 12 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLA CERAMICA – PALAZZO FAUZONE DI GERMAGNANO
Mondovì, Piazza Maggiore, 1, (Cuneo)
Mondovì, Piazza Maggiore, 1, (Cuneo)
Vernissage
29 Novembre 2019, ore 17
Editore
Gli Ori
Autore
Curatore