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Da Hayez a Morandi
I nuclei originali delle collezioni bustesi hanno trovato un notevole sviluppo, per quantità e qualità, nella passione degli eredi dei pionieri, con le naturali conseguenze delle particolari inclinazioni e dei gusti personali, che hanno portato a presenze a volte invadenti di taluni periodi o movimenti e, per contrasto, a lacune del resto presenti in tutte le vicende collezionistiche, non solo italiane
Comunicato stampa
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La passione per il collezionismo d’arte ha in Busto Arsizio una tradizione che risale alla fine del XVIII ed agli albori del XIX secolo, con l’attività di Giuseppe Bossi la cui opera di raccolta e difesa del patrimonio artistico italiano ed in particolare dei disegni di Leonardo da Vinci rimane uno dei momenti fondamentali nella storia del collezionismo e della organizzazione del patrimonio stesso. A lui si deve infatti la raccolta di disegni vinciani, orgoglio delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, di importanza non inferiore a quelle dell’Ambrosiana di Milano o delle Raccolte reali di Windsor.
E il punto di partenza di questa mostra è proprio Giuseppe Bossi, con dipinti e disegni assai significativi, accompagnati da altre opere di artisti a lui vicini per epoca e personalità. Una storia, quindi, del collezionismo bustese, che ha avuto le sue origini ai tempi dell’ottocentesco grandioso sviluppo industriale, soprattutto tessile, trovando una felice continuazione nelle generazioni che hanno seguito, con esiti che permettono alla città di porsi in primo piano nel panorama sociale e culturale italiano.
I nuclei originali delle collezioni bustesi hanno trovato un notevole sviluppo, per quantità e qualità, nella passione degli eredi dei pionieri, con le naturali conseguenze delle particolari inclinazioni e dei gusti personali, che hanno portato a presenze a volte invadenti di taluni periodi o movimenti e, per contrasto, a lacune del resto presenti in tutte le vicende collezionistiche, non solo italiane.
La mostra si divide in due settori, il primo dedicato alla pittura dell’Ottocento, il secondo a quella del Novecento, con la presenza di alcune rare e pregevoli sculture. Hayez, Bossi, Appiani, Gerolamo Induno, Mosè Bianchi, Segantini, Fattori, de Nittis, Zandomeneghi e Boldini sono alcuni fra i nomi più noti presenti nel primo settore. Non meno importanti le presenze del Novecento, con Carrà, De Pisis, Sironi, Soffici, Campigli, Guidi, Rosai, Sassu, Guttuso, Cassinari, Morlotti e Morandi, per chiudere con le ultime generazioni che nel collezionismo bustese hanno trovato accorta e intelligente accoglienza, culminante nella spettacolare presenza di Lucio Fontana, rappresentato con opere di alta qualità e di eccezionale rarità.
Nella ricorrenza del 50° anniversario della morte di Arturo Tosi, una sala è dedicata all’opera di questo grande pittore bustese.
La scelta delle opere in mostra (150 dipinti e sculture da 30 collezioni) è curata da Guido Ceriotti e Ettore Ceriani che hanno dovuto operare una selezione a volte dolorosa, per esigenze di spazio e di rappresentazioni degli artisti.
Le opere esposte saranno tutte riprodotte in un catalogo, accompagnate da note tecniche.
E il punto di partenza di questa mostra è proprio Giuseppe Bossi, con dipinti e disegni assai significativi, accompagnati da altre opere di artisti a lui vicini per epoca e personalità. Una storia, quindi, del collezionismo bustese, che ha avuto le sue origini ai tempi dell’ottocentesco grandioso sviluppo industriale, soprattutto tessile, trovando una felice continuazione nelle generazioni che hanno seguito, con esiti che permettono alla città di porsi in primo piano nel panorama sociale e culturale italiano.
I nuclei originali delle collezioni bustesi hanno trovato un notevole sviluppo, per quantità e qualità, nella passione degli eredi dei pionieri, con le naturali conseguenze delle particolari inclinazioni e dei gusti personali, che hanno portato a presenze a volte invadenti di taluni periodi o movimenti e, per contrasto, a lacune del resto presenti in tutte le vicende collezionistiche, non solo italiane.
La mostra si divide in due settori, il primo dedicato alla pittura dell’Ottocento, il secondo a quella del Novecento, con la presenza di alcune rare e pregevoli sculture. Hayez, Bossi, Appiani, Gerolamo Induno, Mosè Bianchi, Segantini, Fattori, de Nittis, Zandomeneghi e Boldini sono alcuni fra i nomi più noti presenti nel primo settore. Non meno importanti le presenze del Novecento, con Carrà, De Pisis, Sironi, Soffici, Campigli, Guidi, Rosai, Sassu, Guttuso, Cassinari, Morlotti e Morandi, per chiudere con le ultime generazioni che nel collezionismo bustese hanno trovato accorta e intelligente accoglienza, culminante nella spettacolare presenza di Lucio Fontana, rappresentato con opere di alta qualità e di eccezionale rarità.
Nella ricorrenza del 50° anniversario della morte di Arturo Tosi, una sala è dedicata all’opera di questo grande pittore bustese.
La scelta delle opere in mostra (150 dipinti e sculture da 30 collezioni) è curata da Guido Ceriotti e Ettore Ceriani che hanno dovuto operare una selezione a volte dolorosa, per esigenze di spazio e di rappresentazioni degli artisti.
Le opere esposte saranno tutte riprodotte in un catalogo, accompagnate da note tecniche.
07
ottobre 2006
Da Hayez a Morandi
Dal 07 ottobre al 10 dicembre 2006
arte moderna e contemporanea
Location
FONDAZIONE BANDERA
Busto Arsizio, Via Andrea Costa, 29, (Varese)
Busto Arsizio, Via Andrea Costa, 29, (Varese)
Biglietti
4 €, ridotti 2 €
Orario di apertura
da martedì a venerdì 15-19; sabato e domenica 10-12.30 / 15-19. Lunedì chiuso e venerdì 8 dicembre 2006
Vernissage
7 Ottobre 2006, ore 18,30
Autore
Curatore