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Dacia Manto – Jardin planétaire
Jardin Planétaire è il titolo di questa mostra personale di Dacia Manto ed è riferito all’omonimo saggio di Gilles Clément (Francia, 1943) che porta avanti lo studio di una tipologia di paesaggio in cui le specie sono lasciate libere di svilupparsi in spazi che sfuggono al controllo umano ma che per paradosso offrono un’occasione di esperienza totalizzante della natura
Comunicato stampa
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Jardin Planétaire è il titolo di questa mostra personale di Dacia Manto ed è riferito all’omonimo saggio di Gilles Clément (Francia, 1943) che porta avanti lo studio di una tipologia di paesaggio in cui le specie sono lasciate libere di svilupparsi in spazi che sfuggono al controllo umano ma che per paradosso offrono un’occasione di esperienza totalizzante della natura.
Porsi su di una soglia, sulla porta aperta costituita dal corpo, tra constatazione obiettiva della realtà e rielaborazione intima della stessa. Questo è il punto di partenza per Dacia Manto (Milano, 1973), giunta alla seconda personale presso KLERKX.
Dacia Manto lavora per riattivare la sua stessa esperienza dei fenomeni naturali. Frequenta la natura, cominciando con un approccio scientifico che poi diventa sensoriale ed infine intimo, alla ricerca di una cognizione profonda degli elementi. Ne risulta una consapevolezza sempre nuova che Dacia Manto vuole condividere attraverso il suo lavoro; la rielaborazione delle esperienze vissute diventa espressione del desiderio di ricostruire quel processo di conoscenza della natura.
Scompiglio, gioco, mirabilia, sono approdi usuali per questa indagine estetica che ribalta i rapporti percettivi. Lo scarto tra la realtà oggettiva e lo sguardo dell’uomo che la contempla è lo spazio di ricerca per Dacia Manto. I suoi disegni della natura comunicano che la natura stessa è un grande disegno e che forse i tronchi sono veramente strati di grafite ed i rami evoluzioni della matita.
L’acqua diventa specchio, nei suoi paesaggi non ci sono forme compiute, i laghi possono essere cieli visto che le stelle ci si riflettono. “L’artista che cerca di ricreare queste forme in divenire”, dice Dacia Manto, “deve vedersela con l’ambiguità tra vero e falso, la curiosità da wunderkammer, l’antica contrapposizione tra naturale e artificiale”.
“Del resto l’arte è sempre artificio, è uno specchio capace di rimandarci una realtà sempre diversa; in qualche modo sempre illusoria”. Continua Dacia Manto: “ Nel paesaggio l’uomo non è assente, esiste attraverso lo sguardo che posa sulle cose, così io sono presente nella traccia che lascio, nei materiali manipolati, assemblati, ritagliati; nel gesto, nei segni lasciati sulla carta”.
Manto colleziona materiali di diverse provenienze e derivazioni che poi attendono di trovare la loro forma. Si tratta di un’attrazione che ha inizio dallo sguardo. Ciò che è lucente e candido a prima vista la attrae, poi entra in gioco il sentire con mano e di seguito altri elementi, pensieri, ricerche, desideri, studi, urgenze.
Tra installazioni e disegni che vengono a costituire questa mostra c’è la stessa sensibilità per la luce e contemporaneamente per la sua assenza. C’è il tentativo di trovare una scrittura luminosa. La grafite usata per accumulo o per sottrazione, come molti dei materiali utilizzati, ha una lucentezza, una qualità satinata, specchiante e volatile.
Dacia Manto è nata a Milano nel 1973. Vive e lavora tra Milano e Bologna. Tra le sue mostre si segnalano:
Drawings in Action – Disegni Animati dall’Italia, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, a cura di Lorenzo Giusti (2008); Drawing Out 1, Biagiotti Progetto Arte, Firenze, a cura di Lorenzo Giusti (2008); What Remains, Milano,Lambretto, (2007); Wundergarten, Palermo, Orto Botanico (2007); Unexpected Romance, Novara (2007); Art Video Lounge, Preview Berlin (2007); SerroOne 2007. Biennale giovani, Monza, Villa Reale (2007); Olympia, Berlino, Galerie Di Maggio (2007); Open Air, Parma, Orto Botanico (2007); Allarmi 3, Como, Caserma De Cristoforis (2007); L’immagine sottile, Monfalcone, Galleria Civica d’Arte Contemporanea (2006); Dacia Manto, Monfalcone, Galleria Civica d’Arte Contemporanea (2006); Agreste, Milano, KLERKX (2005); Aperto per lavori in corso, Milano, Padiglione D’Arte Contemporanea, 2005.
Vincitrice del Premio Geniali per la Giovane Arte, Alitalia, Roma (2008).
Porsi su di una soglia, sulla porta aperta costituita dal corpo, tra constatazione obiettiva della realtà e rielaborazione intima della stessa. Questo è il punto di partenza per Dacia Manto (Milano, 1973), giunta alla seconda personale presso KLERKX.
Dacia Manto lavora per riattivare la sua stessa esperienza dei fenomeni naturali. Frequenta la natura, cominciando con un approccio scientifico che poi diventa sensoriale ed infine intimo, alla ricerca di una cognizione profonda degli elementi. Ne risulta una consapevolezza sempre nuova che Dacia Manto vuole condividere attraverso il suo lavoro; la rielaborazione delle esperienze vissute diventa espressione del desiderio di ricostruire quel processo di conoscenza della natura.
Scompiglio, gioco, mirabilia, sono approdi usuali per questa indagine estetica che ribalta i rapporti percettivi. Lo scarto tra la realtà oggettiva e lo sguardo dell’uomo che la contempla è lo spazio di ricerca per Dacia Manto. I suoi disegni della natura comunicano che la natura stessa è un grande disegno e che forse i tronchi sono veramente strati di grafite ed i rami evoluzioni della matita.
L’acqua diventa specchio, nei suoi paesaggi non ci sono forme compiute, i laghi possono essere cieli visto che le stelle ci si riflettono. “L’artista che cerca di ricreare queste forme in divenire”, dice Dacia Manto, “deve vedersela con l’ambiguità tra vero e falso, la curiosità da wunderkammer, l’antica contrapposizione tra naturale e artificiale”.
“Del resto l’arte è sempre artificio, è uno specchio capace di rimandarci una realtà sempre diversa; in qualche modo sempre illusoria”. Continua Dacia Manto: “ Nel paesaggio l’uomo non è assente, esiste attraverso lo sguardo che posa sulle cose, così io sono presente nella traccia che lascio, nei materiali manipolati, assemblati, ritagliati; nel gesto, nei segni lasciati sulla carta”.
Manto colleziona materiali di diverse provenienze e derivazioni che poi attendono di trovare la loro forma. Si tratta di un’attrazione che ha inizio dallo sguardo. Ciò che è lucente e candido a prima vista la attrae, poi entra in gioco il sentire con mano e di seguito altri elementi, pensieri, ricerche, desideri, studi, urgenze.
Tra installazioni e disegni che vengono a costituire questa mostra c’è la stessa sensibilità per la luce e contemporaneamente per la sua assenza. C’è il tentativo di trovare una scrittura luminosa. La grafite usata per accumulo o per sottrazione, come molti dei materiali utilizzati, ha una lucentezza, una qualità satinata, specchiante e volatile.
Dacia Manto è nata a Milano nel 1973. Vive e lavora tra Milano e Bologna. Tra le sue mostre si segnalano:
Drawings in Action – Disegni Animati dall’Italia, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, a cura di Lorenzo Giusti (2008); Drawing Out 1, Biagiotti Progetto Arte, Firenze, a cura di Lorenzo Giusti (2008); What Remains, Milano,Lambretto, (2007); Wundergarten, Palermo, Orto Botanico (2007); Unexpected Romance, Novara (2007); Art Video Lounge, Preview Berlin (2007); SerroOne 2007. Biennale giovani, Monza, Villa Reale (2007); Olympia, Berlino, Galerie Di Maggio (2007); Open Air, Parma, Orto Botanico (2007); Allarmi 3, Como, Caserma De Cristoforis (2007); L’immagine sottile, Monfalcone, Galleria Civica d’Arte Contemporanea (2006); Dacia Manto, Monfalcone, Galleria Civica d’Arte Contemporanea (2006); Agreste, Milano, KLERKX (2005); Aperto per lavori in corso, Milano, Padiglione D’Arte Contemporanea, 2005.
Vincitrice del Premio Geniali per la Giovane Arte, Alitalia, Roma (2008).
08
maggio 2008
Dacia Manto – Jardin planétaire
Dall'otto maggio al 12 luglio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA KLERKX
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Orario di apertura
mar-sab 13-19
Vernissage
8 Maggio 2008, ore 19
Autore