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Daimon 3. La comunicazione invisibile
Terza collettiva d’arte contemporanea sul tema dell’invisibile
Comunicato stampa
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Costituita nel marzo 2003 da giovani artisti e professionisti e appassionati d’arte, l'associazione Paradigma è particolarmente attenta al fiorente panorama artistico piemontese e torinese, nel quale si annoverano giovani di innato talento.
Proseguendo nella promulgazione di eventi dedicati all’arte contemporanea e agli artisti emergenti, l’Associazione Paradigma ha collaborato a Dàimon1, esposizione collettiva di arte contemporanea curata da Antonio Arévalo, cui hanno partecipato Simona Galeotti, Flavio_G, Loredana Longo, Andrea Giuseppe Marte, Ovidio Piras, Turi Rapisarda nel 2006 presso i Chiostri di S. Pietro in Vincoli a Torino .
Paradigma ha voluto proseguire il progetto con Dàimon 2, nel 2007 proponendo il tema degli opposti nell’invisibile: bene e male, angeli e demoni, creazione e apocalisse, concepimento e morte. La particolare location della seconda edizione è stata l’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno ed alcuni spazi della Certosa Reale che ha accolto le opere di 37 artisti provenienti da tutta Italia. Stefano Albanese, Alessandro Amaducci, Orazio Battaglia, Mauro Biffaro, Sarah Bowyer e Laura Cerone, Franco Borrelli, Gian Luigi Braggio, Dorian Ceretto Casigliano, Tiziana Contino, Costanza Costamagna, Emilia Faro, flavio jordan, Simona Galeotti e Turi Rapisarda, Annalisa Gallo, Alfio Giurato, Francesco Insinga, Domenico La Grotteria, Carlo Maria Maggia, Andrea Giuseppe Marte, Sebastiano Mortellaro, Mimma Nicolosi, Andrea Paolini, Massimo Pagano, Matteo Parmigiani, Maya Quattropani, Dario Reteuna, Ventina Roselli, Silvia Ruata, Enrico Salemi, Shinya Sakurai, Fabrizio Santona, Lapo Simeoni, Giuseppa Sini, Valentina Testa, Anna Maria Tina, Luciana Vannulli, Sasha Vinci.
DÁIMON 3
L’associazione Paradigma prosegue il ciclo di mostre dedicate all’invisibile, proponendo un’esposizione collettiva all’interno dell’ex carcere cittadino denominato “Le Nuove”.
Dopo le esperienze del Cimitero di San Pietro in Vincoli e dell’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno, con il presente progetto Paradigma intende portare l’attenzione su un luogo deputato, di per sé, ad escludere dalla società – e quindi a rendere invisibile – soggetti ed eventi impregnati di drammaticità.
Il carcere è, infatti, il luogo ove taluni soggetti, a torto o a ragione, sono allontanati dalla collettività, dalla realtà sociale, dal quotidiano.
I reclusi, per antonomasia, integrano tutto ciò che la società non intende vedere e che vorrebbe cancellare dalla propria memoria; con la condanna e l’espiazione della pena, la società vuole cancellare l’evento criminale: non vuole più vedere il crimine, così, come non intende vedere la vittima del reato o dell’ingiustizia.
Il carcere è il luogo deputato alla trasformazione di soggetti e di eventi reali, in soggetti ed eventi invisibili, in quanto, attraverso tale metamorfosi, la società assolve se stessa dall’atrocità dell’evento criminale.
Ma all’interno della struttura di detenzione i soggetti, gli eventi e le realtà continuano ad esistere, creando un microcosmo sociale parallelo, con le sue regole, i suoi giudizi, i suoi esecutori.
Con Daimon 3, gli artisti dovranno confrontarsi con la struttura, con il luogo, con le anime che, per decenni, sono stati resi invisibili dalla e alla società.
A ciascun artista verrà assegnato uno spazio definito: un corridoio, una cella.
Gli artisti non si limiteranno a creare un’opera all’interno dello spazio assegnato, ma assimilerà l’essenza del luogo.
Ciascun artista, infatti, il 17 settembre, entrerà nel carcere e vivrà l’esperienza del recluso, rispettando le regole del penitenziario (orari dei pasti, ora d’aria, assenza di comunicazioni con l’esterno).
Con tale esperienza l’opera concepita in precedenza potrà subire modifiche – anche sostanziali – a seguito delle emozioni e dell’esperienza di reclusione vissuta da ciascun artista.
Dàimon 3, pertanto, prosegue il ciclo delle precedenti edizioni: dall’invisibile del Cimitero di San Pietro in Vicoli, all’invisibile dell’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno, all’invisibile del Carcere: un percorso che è anche cammino della vita e della storia umana; c’è, infatti, un’unica volontà, forse di salvezza collettiva, forse di benessere, forse di idolatria del soggetto perfetto, che è volta non solo ad allontanare, ma anche a rendere inesistente ciò che si ritiene non opportuno, non utile, non adeguato, non lecito.
Daimon 3 pone interrogativi ma non offre risposte, rimane aperto all’interpretazione del visitatore e presuppone, in sé, Daimon 4: l’anima mundi!.
Proseguendo nella promulgazione di eventi dedicati all’arte contemporanea e agli artisti emergenti, l’Associazione Paradigma ha collaborato a Dàimon1, esposizione collettiva di arte contemporanea curata da Antonio Arévalo, cui hanno partecipato Simona Galeotti, Flavio_G, Loredana Longo, Andrea Giuseppe Marte, Ovidio Piras, Turi Rapisarda nel 2006 presso i Chiostri di S. Pietro in Vincoli a Torino .
Paradigma ha voluto proseguire il progetto con Dàimon 2, nel 2007 proponendo il tema degli opposti nell’invisibile: bene e male, angeli e demoni, creazione e apocalisse, concepimento e morte. La particolare location della seconda edizione è stata l’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno ed alcuni spazi della Certosa Reale che ha accolto le opere di 37 artisti provenienti da tutta Italia. Stefano Albanese, Alessandro Amaducci, Orazio Battaglia, Mauro Biffaro, Sarah Bowyer e Laura Cerone, Franco Borrelli, Gian Luigi Braggio, Dorian Ceretto Casigliano, Tiziana Contino, Costanza Costamagna, Emilia Faro, flavio jordan, Simona Galeotti e Turi Rapisarda, Annalisa Gallo, Alfio Giurato, Francesco Insinga, Domenico La Grotteria, Carlo Maria Maggia, Andrea Giuseppe Marte, Sebastiano Mortellaro, Mimma Nicolosi, Andrea Paolini, Massimo Pagano, Matteo Parmigiani, Maya Quattropani, Dario Reteuna, Ventina Roselli, Silvia Ruata, Enrico Salemi, Shinya Sakurai, Fabrizio Santona, Lapo Simeoni, Giuseppa Sini, Valentina Testa, Anna Maria Tina, Luciana Vannulli, Sasha Vinci.
DÁIMON 3
L’associazione Paradigma prosegue il ciclo di mostre dedicate all’invisibile, proponendo un’esposizione collettiva all’interno dell’ex carcere cittadino denominato “Le Nuove”.
Dopo le esperienze del Cimitero di San Pietro in Vincoli e dell’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno, con il presente progetto Paradigma intende portare l’attenzione su un luogo deputato, di per sé, ad escludere dalla società – e quindi a rendere invisibile – soggetti ed eventi impregnati di drammaticità.
Il carcere è, infatti, il luogo ove taluni soggetti, a torto o a ragione, sono allontanati dalla collettività, dalla realtà sociale, dal quotidiano.
I reclusi, per antonomasia, integrano tutto ciò che la società non intende vedere e che vorrebbe cancellare dalla propria memoria; con la condanna e l’espiazione della pena, la società vuole cancellare l’evento criminale: non vuole più vedere il crimine, così, come non intende vedere la vittima del reato o dell’ingiustizia.
Il carcere è il luogo deputato alla trasformazione di soggetti e di eventi reali, in soggetti ed eventi invisibili, in quanto, attraverso tale metamorfosi, la società assolve se stessa dall’atrocità dell’evento criminale.
Ma all’interno della struttura di detenzione i soggetti, gli eventi e le realtà continuano ad esistere, creando un microcosmo sociale parallelo, con le sue regole, i suoi giudizi, i suoi esecutori.
Con Daimon 3, gli artisti dovranno confrontarsi con la struttura, con il luogo, con le anime che, per decenni, sono stati resi invisibili dalla e alla società.
A ciascun artista verrà assegnato uno spazio definito: un corridoio, una cella.
Gli artisti non si limiteranno a creare un’opera all’interno dello spazio assegnato, ma assimilerà l’essenza del luogo.
Ciascun artista, infatti, il 17 settembre, entrerà nel carcere e vivrà l’esperienza del recluso, rispettando le regole del penitenziario (orari dei pasti, ora d’aria, assenza di comunicazioni con l’esterno).
Con tale esperienza l’opera concepita in precedenza potrà subire modifiche – anche sostanziali – a seguito delle emozioni e dell’esperienza di reclusione vissuta da ciascun artista.
Dàimon 3, pertanto, prosegue il ciclo delle precedenti edizioni: dall’invisibile del Cimitero di San Pietro in Vicoli, all’invisibile dell’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno, all’invisibile del Carcere: un percorso che è anche cammino della vita e della storia umana; c’è, infatti, un’unica volontà, forse di salvezza collettiva, forse di benessere, forse di idolatria del soggetto perfetto, che è volta non solo ad allontanare, ma anche a rendere inesistente ciò che si ritiene non opportuno, non utile, non adeguato, non lecito.
Daimon 3 pone interrogativi ma non offre risposte, rimane aperto all’interpretazione del visitatore e presuppone, in sé, Daimon 4: l’anima mundi!.
24
settembre 2009
Daimon 3. La comunicazione invisibile
Dal 24 settembre al 10 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
EX CARCERI LE NUOVE
Torino, Via Paolo Borsellino, 1, (Torino)
Torino, Via Paolo Borsellino, 1, (Torino)
Vernissage
24 Settembre 2009, ore 19:00; durante l’inaugurazione si terranno varie performances a cura degli artisti in mostra.
Sito web
www.paradigma.altervista.org
Autore