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Dal fiore amato il frutto
mostra collettiva di arti visive
Comunicato stampa
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Nella ricerca e nella contemplazione dei fiori è compresa la nascita dell’opera: l’attendere l’attimo ispirato per raccogliere i doni che arrivano: parte importante riveste l’attesa.
Sentirsi leggeri di sorridere e guardare un fiore, chiedersi qual era e com’era.
Ripercorrere i sentieri e ritrovare materiali e gesti. Sentirsi in pace e vivere in armonia con la natura che ci è data. Non sappiamo con certezza cosa rac-cogliere ma ognuno di noi vuole essere e vivere ogni giorno andando oltre l’ordinario e lo fa cercando e accogliendo la leggerezza della libera espressione, nonostante le avversità e lo sgomento. Non chiedeteci per cosa. Siamo in un giardino spesso ostico, con fiori di ogni tipo, forma e senso. Ci vuole molto intuito per crescere bene una pianta, ma le stagioni si ripresentano sempre nello stesso identico modo e questo è l’unico piccolo e assoluto dato di fatto.
Così, come l’ingenuo giardiniere Chance, del film “Oltre il giardino” (Being there) diretto da Hal Ashby nel 1979, l’artista va oltre senza paura e senza timore, si spinge in quel mondo, in altri giardini, e non sa quali e strani fiori lo attendano. L’artista vive il suo stupore, la sua incredulità per quel che gli altri sanno e conoscono o credono di sapere, è colui che non giudica ma vede e osserva ogni cosa.
Nella cura del fiore, di quello più strano, è compresa l’accettazione di una parte di sé e del mondo, e quella parte doniamo agli altri, come un dono nuovo, ogni giorno.
Sentirsi leggeri di sorridere e guardare un fiore, chiedersi qual era e com’era.
Ripercorrere i sentieri e ritrovare materiali e gesti. Sentirsi in pace e vivere in armonia con la natura che ci è data. Non sappiamo con certezza cosa rac-cogliere ma ognuno di noi vuole essere e vivere ogni giorno andando oltre l’ordinario e lo fa cercando e accogliendo la leggerezza della libera espressione, nonostante le avversità e lo sgomento. Non chiedeteci per cosa. Siamo in un giardino spesso ostico, con fiori di ogni tipo, forma e senso. Ci vuole molto intuito per crescere bene una pianta, ma le stagioni si ripresentano sempre nello stesso identico modo e questo è l’unico piccolo e assoluto dato di fatto.
Così, come l’ingenuo giardiniere Chance, del film “Oltre il giardino” (Being there) diretto da Hal Ashby nel 1979, l’artista va oltre senza paura e senza timore, si spinge in quel mondo, in altri giardini, e non sa quali e strani fiori lo attendano. L’artista vive il suo stupore, la sua incredulità per quel che gli altri sanno e conoscono o credono di sapere, è colui che non giudica ma vede e osserva ogni cosa.
Nella cura del fiore, di quello più strano, è compresa l’accettazione di una parte di sé e del mondo, e quella parte doniamo agli altri, come un dono nuovo, ogni giorno.
12
febbraio 2011
Dal fiore amato il frutto
Dal 12 al 23 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
PALAZZO RASPONI
Ravenna, Via Massimo D'azeglio, 2, (Ravenna)
Ravenna, Via Massimo D'azeglio, 2, (Ravenna)
Orario di apertura
martedì, mercoledì, venerdì, domenica: ore 16.00 - 19.00
Sabato ore 10.30 - 12.30
Vernissage
12 Febbraio 2011, ore 18-21
Autore
Curatore