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Dal Mar Mediterraneo al Mar Baltico… con amore
un viaggio itinerante artistico e espositivo ispirato al Mare.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Provienente dal GALATA Museo del Mare di Genova, dopo la tappa inaugurale alla AVA Galleria di Helsinki, la mostra Dal Mar Mediterraneo al Mar Baltico… con amore, ideata e promossa dalla Fondazione D'Ars - Oscar Signorini onlus e a cura di Viola Lilith Russi e Valentina Tovaglia, è ora ospitata dalla Palazzina Liberty di Imperia come prestigioso approdo di un viaggio itinerante artistico e espositivo ispirato al Mare. Al collaudato gruppo di artisti Roberto Angelotti, Alberto Battaglioli, Rosaspina Buscarino Canosburi, Egidio Castelli, Antonio Massari, Pierluigi Montani, Giovanna Sciannamè, Luigi Stazzone, Emma Vitti, Maya Zignone, si aggiunge lo special guest Claudio Onorato.
La mostra, presentata dall’Associazione IMagine, sarà inaugurata sabato 10 aprile alle ore 14 in concomitanza con la manifestazione Sole&Vento, manifestazione organizzata dall’Assessorato al Turismo e Cultura del Comune di Imperia, per presentare le attività inerenti al sole, al vento, alla natura in generale, promovendo le caratteristiche climatiche della città di Imperia e diffondendo la cultura del rispetto dell’ambiente.
Hanno scritto…
[… ]Il Mediterraneo.
Marinai e commercianti per tradizione, viaggiatori e gente di porto, se la mediterraneità sta nello scambio, porgiamo in dono l’emozione dell’incontro sotto le vesti sibilline di ciò che di più insospettatamente potente esista: le immagini. Pacifiche e non capaci di violenza portano in sé il messaggio del cuore. Un baratto di culture verso e con il Mar Baltico, all’incrocio di due mari. Una navigazione simbolica che ricalchi le antiche vie di passaggio oggi nascoste da una geografia che ha azzerato riti e distanze, ma dove la comunicazione simbolica non ha smesso di appartenerci.
Ci si incontra valicando i mari e attraversando terre, con in mano il proprio omaggio interattivo immaginifico…
Viola Lilith Russi
Dalle trame oniriche intrecciate meditando sui gradini del faro, nascono le composizioni fotografiche di Roberto Angelotti. Scopriamo poi, con le fotografie di Emma Vitti, che il fluire continuo dell’acqua non soltanto scuote le forme di tutto quanto sprofonda sotto le sue superfici, ma ha lo straordinario potere di influenzare le dinamiche interiori di chiunque sia predisposto a coglierne il respiro profondo. Se fermiamo un momento lo sguardo verso la linea dell’orizzonte, ecco che le ombre dei gabbiani in volo delle installazioni di Alberto Battaglioli giocano sulla doppia rappresentazione generata da una sorgente luminosa. L’intervento pittorico di Rosaspina Buscarino Canosburi fa scomparire il supporto di carta stampata dei suoi indecifrabili sillabari, tessiture compatte di segni, quasi fossero i codici di una navigazione marittima accessibile soltanto a pochi eletti. Dall’altra parte, un segnale deciso di apertura, ad opera dell’inesauribile risorsa marina, verso la comunicazione con l’altro, si concretizza nell’installazione interattiva di Maya Zignone, un tessuto da vela che riproduce il mare, i suoi colori, le sue sfumature e i suoi elementi, tutti quanti trasformati nel loro alter ego linguistico. Dalle parole alle forme della materia: con Giovanna Sciannamé, lo scorrere apparente di piccoli ruscelli, trasferiti su pannelli in plexiglass e ricettivi ad ogni variazione di intensità della luce o soffio di vento, scuote la dimensione spaziale. Il fluire ritmico delle acque spiega le ali dell’immaginazione e ingloba le emozioni nel suo circuito universale: così sono trattate le tele di Pierluigi Montani, che sa ugualmente cogliere la delicatezza comunicata dal mare calmo e l’incertezza trasmessa dall’impetuosità delle onde. Linee e colori ci fanno rimbalzare ad uno stato primordiale di astrazione, che ancora fa affiorare dalla superficie del mare i ricordi, nella forma di una fusione di presenze simbiotiche nelle tele di Egidio Castelli, e di dinamiche composizioni geometriche in quelle di Luigi Stazzone. Un mare che con Antonio Massari non è solo stratificazione di memorie, ma di stati e di elementi, che si eclissano negli abissi o spiccano il volo verso sfere più alte.
Valentina Tovaglia
LA SEDE DELLA MOSTRA
La PALAZZINA LIBERTY, ubicata a Borgo Marina - Imperia, fu progettata dall'arch. Alfredo Campanini nel 1913. L'edificio, di grande pregio artistico ed architettonico, esprime nella configurazione volumetrica e formale le delicate suggestioni del gusto liberty che qui risente dell'influenza dell'Art Nouveau. L'interno consiste in un unico spazio suddiviso da due arcate di collegamento tra il corpo centrale e le due ali laterali, finemente affrescate con soggetti di ispirazione naturalistica. La Palazzina, restituita all'originario splendore dopo un intervento di restauro, ospita mostre ed eventi particolarmente riferiti al mare.
LE PRIME TAPPE
26 GIUGNO - 9 LUGLIO 2008
AVA Galleria – Helsinki
16 SETTEMBRE - 18 OTTOBRE 2009
GALATA Museo del Mare - Genova
GLI ARTISTI
ROBERTO ANGELOTTI
Roberto Angelotti è nato a Pesaro nel 1956. Ha fatto parte dello staff dello Studio 33 di Pesaro, occupandosi della parte fotografica. Successivamente ha aperto un proprio studio a Milano, dove ha iniziato a collaborare con le più prestigiose riviste di moda. Dal 2004 si dedica esclusivamente alla fotografia. Vive e lavora a Milano.
Ero in cima al molo del porto seduto sui gradini del faro verde a contemplare le mie disgrazie in meditazione Zen, all’ora che l’umidità del mare, salendo, si confonde con il cielo grigio di una giornata di , con lo sguardo fisso verso l’orizzonte ormai non più definito, dove volavano i miei sogni di ragazzo maturo e si perdevano in fantasie d’avventura in memoria di Ulisse (…).
ALBERTO BATTAGLIOLI
Alberto Battaglioli vive e lavora come pittore e designer orafo nella provincia di Pistoia, dove si è diplomato Maestro d’Arte nel 1991. Nella sua carriera artistica ha partecipato a performance collettive e personali, ha conseguito premi di critica e da alcuni anni si occupa di didattica del disegno. Ha sperimentato diverse tecniche: disegno a carboncino, quadri a olio, china, acquarello e collage per arrivare infine a dipingere principalmente in acrilico su vetro. Si può considerare un vero artefice nel cercare attraverso la superficie del supporto, il vetro appunto, una propria dimensione espressiva. Egli crea un modo originale di vedere il mondo, rubando dall’apparenza delle cose altre e diverse forme. Grazie alla trasparenza del materiale e attraverso una fonte luminosa, appaiono due opere distinte ma fuse in una: la prima in acrilico su vetro, l'altra, in rapporto simbiotico con l’immagine, emerge sfruttando l’ombra della proiezione del soggetto dipinto. Le doppie rappresentazioni ci fanno svelare farfalle che diventano nudi sinuosi, fisionomie di donna nei gabbiani in volo, volti e corpi avvolti nelle fiamme della passione, tutte immagini che ci fanno scoprire un artista capace di trovare sempre, entro le frontiere della realtà, lo spazio per sognare.
ROSASPINA BUSCARINO CANOSBURI
Rosaspina Buscarino Canosburi è nata a Bergamo, dove vive e lavora. Compie gli studi a Milano, dove si laurea in Pedagogia con una tesi di estetica, attraverso cui riflette sul rapporto tra arte e storia, arte e linguaggio e sulla specificità del fatto artistico. Dopo un periodo di insegnamento arriva la svolta netta della pittura, che si pone da subito come impegno totale, anche se completamente isolato, sottratto a qualsiasi contatto con l'esterno. All'inizio degli anni '90 prevale l'utilizzo delle carte a mano – la cui consistenza si accompagna alla densità della materia pittorica nell'accogliere il segno – parallelamente all'impiego della carta di giornale impregnata di pigmenti, dove la parola stampata mantiene un suo ruolo espressivo, in quanto forma, immagine, tessitura di segni. Nella seconda metà degli anni '90 permane l'utilizzo della carta stampata, ma come puro supporto completamente occultato dalla materia pittorica: nascono il Sillabario e il Toconoma. Il primo si presenta come una tessitura compatta di segni, il secondo come drappo che avvolge, ricopre, veste il quadro, ma non completamente.
EGIDIO CASTELLI
Egidio Castelli, nato a Tradate, in provincia di Varese nel 1947, dopo gli studi tecnici, intraprende la carriera di progettista spaziando in vari settori, dal campo elettromeccanico a quello meccanico. È ora Amministratore Unico di una società che nel proprio settore è di primaria importanza in campo europeo. Collezionista e amatore d’arte, si appassiona prima di pittura antica e di pittura italiana dell’Ottocento, poi di pittura contemporanea. In collaborazione con il maestro vetraio Afro Celotto produce a Murano vetri artistici per la propria collezione. Dalle fine degli anni '60 è fotografo amatoriale. Nel 2007 si propone in campo artistico come sperimentatore utilizzando nuovi materiali pittorici e nuovi supporti. Nel 2008 e nel 2009 espone in alcune fiere d'arte contemporanea ed è protagonista di mostre personali. Vive e lavora in provincia di Varese.
ANTONIO MASSARI
Antonio Massari è nato a Lecce nel 1932. Dal 1970 risiede a Milano. Ha esposto in moltissime città italiane e all’estero (Portogallo, Spagna, Francia, Inghilterra, Belgio, Danimarca, Germania, Finlandia, Stati Uniti, Giappone, Uruguay, Brasile, Colombia, Argentina, Russia, Emirati Arabi Uniti, Cina). Ha pubblicato Les Bouvards Sechese con prefazione di Pierre Restany; Edoardo; Io sono straniero sulla terra; 29 giugno 2000 con Grazia Chiesa, Pierre Restany e Maurizio Nocera. Pittore figurativo per 35 anni, è uscito fuori dal mondo, provocando, con inchiostri galleggianti, immagini casuali catturate da fogli di carta, lavoro che gli ha procurato la definizione di meccanico delle acque da parte di Pierre Restany.
PIERLUIGI MONTANI
Pierluigi Montani, nato a Borgonovo Val Tidone, in provincia di Piacenza, nel 1957, risiede a Fiorenzuola d'Arda, svolgendo la professione di Architetto a Parma dal 1984. Consegue il Diploma di Maestro d’Arte presso l’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma e la Laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1982. È docente di Arte della Modellistica dell'Arredamento e della Scenografia presso la sezione di Architettura e Arredo all'Istituto Statale d'Arte di Parma dal 1984. Tiene un corso di lezioni “of Architecture” presso il Pitzer College di Claremont, Los Angeles, nel 1996. In campo artistico si è occupato di diverse esperienze artistiche dal 1976, ma solo da pochi anni ha reso pubblico il suo lavoro, esponendo le proprie opere di pittura, scultura e ceramica.
Le pitture sul tema del mare propongono, stuzzicano la memoria, l’immaginazione, consentono a tutti di intervenire, di ampliare la fantasia, di fare proprie le esperienze universali; interessano l’area delle emozioni, i fenomeni naturali, l’evolvere del flusso continuo e ripetuto dell’acqua.
GIOVANNA SCIANNAMÉ
Giovanna Sciannamè, pittrice, fotografa, docente di corsi di aggiornamento per insegnanti di educazione all’immagine e convegni sulla creatività, espone dal 1967 in mostre collettive ed estemporanee in moltissime città italiane e all'estero (Spagna, Belgio, Germania, USA). Vive e lavora a Bologna.
La pratica dell'arte come trasformazione dello spazio fisico dell'opera, la dimensione del colore come divenire della percezione e delle sue possibilità plastiche, l'immagine della natura come modificazione della forma e degli effetti luminosi della materia: queste sono le tensioni primarie che accompagnano la ricerca di Giovanna Sciannamè nel lavoro dell'ultimo decennio, attraverso l'esplorazione di molteplici tecniche, dalla pittura alla scultura, dal disegno al collage, dalla grafica alla fotografia, dall'oggetto autonomo all'installazione ambientale. (Claudio Cerritelli)
LUIGI STAZZONE
Luigi Stazzone è nato a Catania; vive e lavora a Milano. Ingegnere, ha studiato Calcografia alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia; ha frequentato gli studi di Dina Viglianisi a Catania e di Giuseppe Stefanelli a Milano. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all'estero organizzate da D'Ars, dal Gruppo di Giuseppe Stefanelli e dalla Galleria D’Arte Antonio Battaglia. Ha esposto a Bologna, Como, Firenze, Lenno, Torino, Parma, La Spezia, Trento, Catania, Milano, Parigi e Innsbruck.
Arte coinvolgente quella di Luigi Stazzone… Con i suoi lavori riesce a riportare a galla una complessità di elementi che richiamano alla mente visioni, sapori e addirittura odori di luoghi e situazioni note ed evocate con grazia. Pochi e decisi tratti di colore talvolta l’inserzione di elementi matrici o carboncino con cui l’artista si diverte a giocare... piccoli rimandi di carattere figurativo creano un tutt’uno in grado di farci spiccare il volo e condurci a luoghi che inconsciamente conosciamo da sempre: “gli orizzonti della memoria”. La raffinatezza delle composizioni rispecchia la complessità della formazione e delle esperienze di questo artista, che reclama, con la forza delle sue suggestioni, l’esistenza di spazi irrinunciabili dell’immaginazione. Dai suoi segni e dai suoi colori emergono immagini che, esplorando realtà nascoste, rendono visibile l’ineffabile. Ammalianti segreti, essenziali seppure descrittivi, le sue tele esprimono un complesso microcosmo emozionale che si evolve con il passare del tempo fino alla definizione di un linguaggio fortemente evocativo e coinvolgente: con lievità e poetico incanto dei suoi blu e viola dà una interpretazione lirica e suadente… Sondando il terreno dell’immaginario, Luigi Stazzone riapre nuove strade e prospettive alla piena espressione della sensibilità e della fantasia. (Chiara Carfì)
EMMA VITTI
Emma Vitti si diploma in Pittura a Torino, presso l’Accademia Albertina di Belle Arti e frequenta la scuola di Arte Terapia “Il Porto-Adeg”. Vive e lavora a Milano. La sua sensibilità verso le qualità emozionali della comunicazione la porta ad indagare gli aspetti terapeutici dell’arte nella cura del disagio psichico e sociale e a svolgere l’attività di arte terapeuta e di docente di arte terapia. Questo particolare “taglio” segna anche la sua attività artistica di fotografa, da sempre caratterizzata dal gioco dialettico di due differenti istanze: da un lato la ricerca di un sempre maggiore approfondimento degli aspetti linguistici dell’opera d’arte e dall’altra, la necessità di esprimere e dare testimonianza del dolore esistenziale, dell’ineluttabilità.
MAYA ZIGNONE
Maya Zignone nasce a Genova, dove frequenta l'Accademia di Belle Arti. Si specializza in: ceramica (smalti e impasti ceramici) a Genova e a Faenza ; grafica e comunicazione a Milano; tecniche grafiche a Genova. È impegnata dal 2002 in un’attività di studio e di ricerca su segno, energia e spazio, che concretizza nella realizzazione di disegni, fotografie, installazioni, performances e video arte. Vive e lavora a Genova.
Il punto nodale del mio lavoro, in particolare per le installazioni, è l’interazione che si viene a creare tra fruitore, opera e spazio. L’osservatore, dopo l’aver superato il senso di straniamento dato dall’opera, è portato ad entrarne in diretto contatto e rimanerne coinvolto pur conoscendone la condizione di transitorietà, sviluppando una nuova percezione di spazio inteso come contenitore di interazioni espressive e ambientali; la possibilità di fruizione-accesso lo coinvolge in un percorso con cui si deve direttamente e fisicamente confrontare e lo avvia verso un processo di comunicazione e di riflessione con gli altri visitatori. Questa partecipazione, a mio avviso, assume un ruolo determinante nei confronti del lavoro e facilita il superamento della comune contemplazione passiva. Unitamente a questa indagine e riflessione sullo spazio, considerato in una visione concettuale/astratta, sento la necessità costante del confronto con il reale, che sviluppo sempre più spesso inserendo nei miei lavori elementi che riportano alla quotidianità del vivere.
CLAUDIO ONORATO
Claudio Onorato è nato a Milano nel 1967. Di formazione architetto, lavora da più di un ventennio nel mondo dell'arte, spaziando dalla pittura, alla scultura, all'installazione. Con materiali poveri, molto spesso di recupero, ha creato veri e propri quadri parlanti, che raccontano, attraverso un'apparente leggerezza formale, gli aspetti più problematici del mondo d'oggi. Le opere sono spesso ispirate alla sua vita quotidiana e a fatti di cronaca che hanno saputo catturare la sua attenzione. Il 2008 l’ha visto protagonista di una mostra itinerante, Finestra sul Cortile, dove quadri d’aria, creati per raccontare storie contemporanee, che giocano con i vuoti e con i pieni, si fanno attraversare dalla luce e proiettano ombre. Nel 2009 espone nelle personali Re di Carta, Storie vere e Zecca Clandestina. Partendo da grandi fogli di carta colorata, Claudio Onorato ritaglia città, architetture, figure, cercando di rappresentare la vita nella sua quotidianità: quadri che rivelano fatti, situazioni, ambientazioni e parimenti celano nei loro interstizi, scene di violenza, sopruso, abuso di un’epoca “globalizzata”.
La voce di un menestrello moderno capace di incantare e sorprendere ogni spettatore con i suoi ricami e le sue vicende che si rincorrono su brandelli di carta risparmiati dal taglierino. Una voce sapiente che con disinvoltura e leggerezza ci guida in mondi ovattati, abitati da personaggi sottratti alla nostra fantasia e alla nostra infanzia, richiamati dal nostro passato per ammorbidire racconti difficili, che parlano di guerra e denaro, capitalismo e arrivismo, equilibri sociali precari e mostri del nostro tempo come terrorismo e mafia. Una voce ironica e tagliente che tra gioco e verità racconta il nostro tempo. (Mattia Munari)
La mostra, presentata dall’Associazione IMagine, sarà inaugurata sabato 10 aprile alle ore 14 in concomitanza con la manifestazione Sole&Vento, manifestazione organizzata dall’Assessorato al Turismo e Cultura del Comune di Imperia, per presentare le attività inerenti al sole, al vento, alla natura in generale, promovendo le caratteristiche climatiche della città di Imperia e diffondendo la cultura del rispetto dell’ambiente.
Hanno scritto…
[… ]Il Mediterraneo.
Marinai e commercianti per tradizione, viaggiatori e gente di porto, se la mediterraneità sta nello scambio, porgiamo in dono l’emozione dell’incontro sotto le vesti sibilline di ciò che di più insospettatamente potente esista: le immagini. Pacifiche e non capaci di violenza portano in sé il messaggio del cuore. Un baratto di culture verso e con il Mar Baltico, all’incrocio di due mari. Una navigazione simbolica che ricalchi le antiche vie di passaggio oggi nascoste da una geografia che ha azzerato riti e distanze, ma dove la comunicazione simbolica non ha smesso di appartenerci.
Ci si incontra valicando i mari e attraversando terre, con in mano il proprio omaggio interattivo immaginifico…
Viola Lilith Russi
Dalle trame oniriche intrecciate meditando sui gradini del faro, nascono le composizioni fotografiche di Roberto Angelotti. Scopriamo poi, con le fotografie di Emma Vitti, che il fluire continuo dell’acqua non soltanto scuote le forme di tutto quanto sprofonda sotto le sue superfici, ma ha lo straordinario potere di influenzare le dinamiche interiori di chiunque sia predisposto a coglierne il respiro profondo. Se fermiamo un momento lo sguardo verso la linea dell’orizzonte, ecco che le ombre dei gabbiani in volo delle installazioni di Alberto Battaglioli giocano sulla doppia rappresentazione generata da una sorgente luminosa. L’intervento pittorico di Rosaspina Buscarino Canosburi fa scomparire il supporto di carta stampata dei suoi indecifrabili sillabari, tessiture compatte di segni, quasi fossero i codici di una navigazione marittima accessibile soltanto a pochi eletti. Dall’altra parte, un segnale deciso di apertura, ad opera dell’inesauribile risorsa marina, verso la comunicazione con l’altro, si concretizza nell’installazione interattiva di Maya Zignone, un tessuto da vela che riproduce il mare, i suoi colori, le sue sfumature e i suoi elementi, tutti quanti trasformati nel loro alter ego linguistico. Dalle parole alle forme della materia: con Giovanna Sciannamé, lo scorrere apparente di piccoli ruscelli, trasferiti su pannelli in plexiglass e ricettivi ad ogni variazione di intensità della luce o soffio di vento, scuote la dimensione spaziale. Il fluire ritmico delle acque spiega le ali dell’immaginazione e ingloba le emozioni nel suo circuito universale: così sono trattate le tele di Pierluigi Montani, che sa ugualmente cogliere la delicatezza comunicata dal mare calmo e l’incertezza trasmessa dall’impetuosità delle onde. Linee e colori ci fanno rimbalzare ad uno stato primordiale di astrazione, che ancora fa affiorare dalla superficie del mare i ricordi, nella forma di una fusione di presenze simbiotiche nelle tele di Egidio Castelli, e di dinamiche composizioni geometriche in quelle di Luigi Stazzone. Un mare che con Antonio Massari non è solo stratificazione di memorie, ma di stati e di elementi, che si eclissano negli abissi o spiccano il volo verso sfere più alte.
Valentina Tovaglia
LA SEDE DELLA MOSTRA
La PALAZZINA LIBERTY, ubicata a Borgo Marina - Imperia, fu progettata dall'arch. Alfredo Campanini nel 1913. L'edificio, di grande pregio artistico ed architettonico, esprime nella configurazione volumetrica e formale le delicate suggestioni del gusto liberty che qui risente dell'influenza dell'Art Nouveau. L'interno consiste in un unico spazio suddiviso da due arcate di collegamento tra il corpo centrale e le due ali laterali, finemente affrescate con soggetti di ispirazione naturalistica. La Palazzina, restituita all'originario splendore dopo un intervento di restauro, ospita mostre ed eventi particolarmente riferiti al mare.
LE PRIME TAPPE
26 GIUGNO - 9 LUGLIO 2008
AVA Galleria – Helsinki
16 SETTEMBRE - 18 OTTOBRE 2009
GALATA Museo del Mare - Genova
GLI ARTISTI
ROBERTO ANGELOTTI
Roberto Angelotti è nato a Pesaro nel 1956. Ha fatto parte dello staff dello Studio 33 di Pesaro, occupandosi della parte fotografica. Successivamente ha aperto un proprio studio a Milano, dove ha iniziato a collaborare con le più prestigiose riviste di moda. Dal 2004 si dedica esclusivamente alla fotografia. Vive e lavora a Milano.
Ero in cima al molo del porto seduto sui gradini del faro verde a contemplare le mie disgrazie in meditazione Zen, all’ora che l’umidità del mare, salendo, si confonde con il cielo grigio di una giornata di , con lo sguardo fisso verso l’orizzonte ormai non più definito, dove volavano i miei sogni di ragazzo maturo e si perdevano in fantasie d’avventura in memoria di Ulisse (…).
ALBERTO BATTAGLIOLI
Alberto Battaglioli vive e lavora come pittore e designer orafo nella provincia di Pistoia, dove si è diplomato Maestro d’Arte nel 1991. Nella sua carriera artistica ha partecipato a performance collettive e personali, ha conseguito premi di critica e da alcuni anni si occupa di didattica del disegno. Ha sperimentato diverse tecniche: disegno a carboncino, quadri a olio, china, acquarello e collage per arrivare infine a dipingere principalmente in acrilico su vetro. Si può considerare un vero artefice nel cercare attraverso la superficie del supporto, il vetro appunto, una propria dimensione espressiva. Egli crea un modo originale di vedere il mondo, rubando dall’apparenza delle cose altre e diverse forme. Grazie alla trasparenza del materiale e attraverso una fonte luminosa, appaiono due opere distinte ma fuse in una: la prima in acrilico su vetro, l'altra, in rapporto simbiotico con l’immagine, emerge sfruttando l’ombra della proiezione del soggetto dipinto. Le doppie rappresentazioni ci fanno svelare farfalle che diventano nudi sinuosi, fisionomie di donna nei gabbiani in volo, volti e corpi avvolti nelle fiamme della passione, tutte immagini che ci fanno scoprire un artista capace di trovare sempre, entro le frontiere della realtà, lo spazio per sognare.
ROSASPINA BUSCARINO CANOSBURI
Rosaspina Buscarino Canosburi è nata a Bergamo, dove vive e lavora. Compie gli studi a Milano, dove si laurea in Pedagogia con una tesi di estetica, attraverso cui riflette sul rapporto tra arte e storia, arte e linguaggio e sulla specificità del fatto artistico. Dopo un periodo di insegnamento arriva la svolta netta della pittura, che si pone da subito come impegno totale, anche se completamente isolato, sottratto a qualsiasi contatto con l'esterno. All'inizio degli anni '90 prevale l'utilizzo delle carte a mano – la cui consistenza si accompagna alla densità della materia pittorica nell'accogliere il segno – parallelamente all'impiego della carta di giornale impregnata di pigmenti, dove la parola stampata mantiene un suo ruolo espressivo, in quanto forma, immagine, tessitura di segni. Nella seconda metà degli anni '90 permane l'utilizzo della carta stampata, ma come puro supporto completamente occultato dalla materia pittorica: nascono il Sillabario e il Toconoma. Il primo si presenta come una tessitura compatta di segni, il secondo come drappo che avvolge, ricopre, veste il quadro, ma non completamente.
EGIDIO CASTELLI
Egidio Castelli, nato a Tradate, in provincia di Varese nel 1947, dopo gli studi tecnici, intraprende la carriera di progettista spaziando in vari settori, dal campo elettromeccanico a quello meccanico. È ora Amministratore Unico di una società che nel proprio settore è di primaria importanza in campo europeo. Collezionista e amatore d’arte, si appassiona prima di pittura antica e di pittura italiana dell’Ottocento, poi di pittura contemporanea. In collaborazione con il maestro vetraio Afro Celotto produce a Murano vetri artistici per la propria collezione. Dalle fine degli anni '60 è fotografo amatoriale. Nel 2007 si propone in campo artistico come sperimentatore utilizzando nuovi materiali pittorici e nuovi supporti. Nel 2008 e nel 2009 espone in alcune fiere d'arte contemporanea ed è protagonista di mostre personali. Vive e lavora in provincia di Varese.
ANTONIO MASSARI
Antonio Massari è nato a Lecce nel 1932. Dal 1970 risiede a Milano. Ha esposto in moltissime città italiane e all’estero (Portogallo, Spagna, Francia, Inghilterra, Belgio, Danimarca, Germania, Finlandia, Stati Uniti, Giappone, Uruguay, Brasile, Colombia, Argentina, Russia, Emirati Arabi Uniti, Cina). Ha pubblicato Les Bouvards Sechese con prefazione di Pierre Restany; Edoardo; Io sono straniero sulla terra; 29 giugno 2000 con Grazia Chiesa, Pierre Restany e Maurizio Nocera. Pittore figurativo per 35 anni, è uscito fuori dal mondo, provocando, con inchiostri galleggianti, immagini casuali catturate da fogli di carta, lavoro che gli ha procurato la definizione di meccanico delle acque da parte di Pierre Restany.
PIERLUIGI MONTANI
Pierluigi Montani, nato a Borgonovo Val Tidone, in provincia di Piacenza, nel 1957, risiede a Fiorenzuola d'Arda, svolgendo la professione di Architetto a Parma dal 1984. Consegue il Diploma di Maestro d’Arte presso l’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma e la Laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1982. È docente di Arte della Modellistica dell'Arredamento e della Scenografia presso la sezione di Architettura e Arredo all'Istituto Statale d'Arte di Parma dal 1984. Tiene un corso di lezioni “of Architecture” presso il Pitzer College di Claremont, Los Angeles, nel 1996. In campo artistico si è occupato di diverse esperienze artistiche dal 1976, ma solo da pochi anni ha reso pubblico il suo lavoro, esponendo le proprie opere di pittura, scultura e ceramica.
Le pitture sul tema del mare propongono, stuzzicano la memoria, l’immaginazione, consentono a tutti di intervenire, di ampliare la fantasia, di fare proprie le esperienze universali; interessano l’area delle emozioni, i fenomeni naturali, l’evolvere del flusso continuo e ripetuto dell’acqua.
GIOVANNA SCIANNAMÉ
Giovanna Sciannamè, pittrice, fotografa, docente di corsi di aggiornamento per insegnanti di educazione all’immagine e convegni sulla creatività, espone dal 1967 in mostre collettive ed estemporanee in moltissime città italiane e all'estero (Spagna, Belgio, Germania, USA). Vive e lavora a Bologna.
La pratica dell'arte come trasformazione dello spazio fisico dell'opera, la dimensione del colore come divenire della percezione e delle sue possibilità plastiche, l'immagine della natura come modificazione della forma e degli effetti luminosi della materia: queste sono le tensioni primarie che accompagnano la ricerca di Giovanna Sciannamè nel lavoro dell'ultimo decennio, attraverso l'esplorazione di molteplici tecniche, dalla pittura alla scultura, dal disegno al collage, dalla grafica alla fotografia, dall'oggetto autonomo all'installazione ambientale. (Claudio Cerritelli)
LUIGI STAZZONE
Luigi Stazzone è nato a Catania; vive e lavora a Milano. Ingegnere, ha studiato Calcografia alla Scuola Internazionale di Grafica di Venezia; ha frequentato gli studi di Dina Viglianisi a Catania e di Giuseppe Stefanelli a Milano. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all'estero organizzate da D'Ars, dal Gruppo di Giuseppe Stefanelli e dalla Galleria D’Arte Antonio Battaglia. Ha esposto a Bologna, Como, Firenze, Lenno, Torino, Parma, La Spezia, Trento, Catania, Milano, Parigi e Innsbruck.
Arte coinvolgente quella di Luigi Stazzone… Con i suoi lavori riesce a riportare a galla una complessità di elementi che richiamano alla mente visioni, sapori e addirittura odori di luoghi e situazioni note ed evocate con grazia. Pochi e decisi tratti di colore talvolta l’inserzione di elementi matrici o carboncino con cui l’artista si diverte a giocare... piccoli rimandi di carattere figurativo creano un tutt’uno in grado di farci spiccare il volo e condurci a luoghi che inconsciamente conosciamo da sempre: “gli orizzonti della memoria”. La raffinatezza delle composizioni rispecchia la complessità della formazione e delle esperienze di questo artista, che reclama, con la forza delle sue suggestioni, l’esistenza di spazi irrinunciabili dell’immaginazione. Dai suoi segni e dai suoi colori emergono immagini che, esplorando realtà nascoste, rendono visibile l’ineffabile. Ammalianti segreti, essenziali seppure descrittivi, le sue tele esprimono un complesso microcosmo emozionale che si evolve con il passare del tempo fino alla definizione di un linguaggio fortemente evocativo e coinvolgente: con lievità e poetico incanto dei suoi blu e viola dà una interpretazione lirica e suadente… Sondando il terreno dell’immaginario, Luigi Stazzone riapre nuove strade e prospettive alla piena espressione della sensibilità e della fantasia. (Chiara Carfì)
EMMA VITTI
Emma Vitti si diploma in Pittura a Torino, presso l’Accademia Albertina di Belle Arti e frequenta la scuola di Arte Terapia “Il Porto-Adeg”. Vive e lavora a Milano. La sua sensibilità verso le qualità emozionali della comunicazione la porta ad indagare gli aspetti terapeutici dell’arte nella cura del disagio psichico e sociale e a svolgere l’attività di arte terapeuta e di docente di arte terapia. Questo particolare “taglio” segna anche la sua attività artistica di fotografa, da sempre caratterizzata dal gioco dialettico di due differenti istanze: da un lato la ricerca di un sempre maggiore approfondimento degli aspetti linguistici dell’opera d’arte e dall’altra, la necessità di esprimere e dare testimonianza del dolore esistenziale, dell’ineluttabilità.
MAYA ZIGNONE
Maya Zignone nasce a Genova, dove frequenta l'Accademia di Belle Arti. Si specializza in: ceramica (smalti e impasti ceramici) a Genova e a Faenza ; grafica e comunicazione a Milano; tecniche grafiche a Genova. È impegnata dal 2002 in un’attività di studio e di ricerca su segno, energia e spazio, che concretizza nella realizzazione di disegni, fotografie, installazioni, performances e video arte. Vive e lavora a Genova.
Il punto nodale del mio lavoro, in particolare per le installazioni, è l’interazione che si viene a creare tra fruitore, opera e spazio. L’osservatore, dopo l’aver superato il senso di straniamento dato dall’opera, è portato ad entrarne in diretto contatto e rimanerne coinvolto pur conoscendone la condizione di transitorietà, sviluppando una nuova percezione di spazio inteso come contenitore di interazioni espressive e ambientali; la possibilità di fruizione-accesso lo coinvolge in un percorso con cui si deve direttamente e fisicamente confrontare e lo avvia verso un processo di comunicazione e di riflessione con gli altri visitatori. Questa partecipazione, a mio avviso, assume un ruolo determinante nei confronti del lavoro e facilita il superamento della comune contemplazione passiva. Unitamente a questa indagine e riflessione sullo spazio, considerato in una visione concettuale/astratta, sento la necessità costante del confronto con il reale, che sviluppo sempre più spesso inserendo nei miei lavori elementi che riportano alla quotidianità del vivere.
CLAUDIO ONORATO
Claudio Onorato è nato a Milano nel 1967. Di formazione architetto, lavora da più di un ventennio nel mondo dell'arte, spaziando dalla pittura, alla scultura, all'installazione. Con materiali poveri, molto spesso di recupero, ha creato veri e propri quadri parlanti, che raccontano, attraverso un'apparente leggerezza formale, gli aspetti più problematici del mondo d'oggi. Le opere sono spesso ispirate alla sua vita quotidiana e a fatti di cronaca che hanno saputo catturare la sua attenzione. Il 2008 l’ha visto protagonista di una mostra itinerante, Finestra sul Cortile, dove quadri d’aria, creati per raccontare storie contemporanee, che giocano con i vuoti e con i pieni, si fanno attraversare dalla luce e proiettano ombre. Nel 2009 espone nelle personali Re di Carta, Storie vere e Zecca Clandestina. Partendo da grandi fogli di carta colorata, Claudio Onorato ritaglia città, architetture, figure, cercando di rappresentare la vita nella sua quotidianità: quadri che rivelano fatti, situazioni, ambientazioni e parimenti celano nei loro interstizi, scene di violenza, sopruso, abuso di un’epoca “globalizzata”.
La voce di un menestrello moderno capace di incantare e sorprendere ogni spettatore con i suoi ricami e le sue vicende che si rincorrono su brandelli di carta risparmiati dal taglierino. Una voce sapiente che con disinvoltura e leggerezza ci guida in mondi ovattati, abitati da personaggi sottratti alla nostra fantasia e alla nostra infanzia, richiamati dal nostro passato per ammorbidire racconti difficili, che parlano di guerra e denaro, capitalismo e arrivismo, equilibri sociali precari e mostri del nostro tempo come terrorismo e mafia. Una voce ironica e tagliente che tra gioco e verità racconta il nostro tempo. (Mattia Munari)
10
aprile 2010
Dal Mar Mediterraneo al Mar Baltico… con amore
Dal 10 aprile al 09 maggio 2010
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PALAZZINA LIBERTY
Imperia, Borgo Marina, (Imperia)
Imperia, Borgo Marina, (Imperia)
Orario di apertura
venerdì – sabato - domenica dalle 15 alle 18 Sabato 10 e domenica 11 aprile apertura straordinaria dalle 10 alle 18.
Vernissage
10 Aprile 2010, ore 14
Autore
Curatore