Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Damiano Casalini / Kiki Pepe – Storie molto personali
Se Damiano Casalini racconta una storia di esclusione dal rumore del consorzio comune e parla di un bambino mai nato perché eventi personali e fattori accidentali l’hanno fatto crescere in una dimensione di silenzio, Kiki Pepe affronta il tema della piccola città nella quale è difficile, se non impossibile, affermare i propri gusti e le proprie scelte di vita
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Due giovani artisti a confronto con un approccio alla figurazione molto vicino sia nell’intento culturale che negli stilemi. Se Damiano Casalini racconta una storia di esclusione dal rumore del consorzio comune e parla di un bambino mai nato perché eventi personali e fattori accidentali l’hanno fatto crescere in una dimensione di silenzio, Kiki Pepe affronta il tema della piccola città nella quale è difficile, se non impossibile, affermare i propri gusti e le proprie scelte di vita.
Tutti e due si servono del segno per dire un racconto senza fine, più doloroso e introverso quello di Casalini che usa solo tre colori, il nero, il rosso e il bianco; graffiante e a tratti scandaloso quello di Pepe che adopera anche tanto giallo e azzurro e blu. Sono diventati amici incontrandosi a mostre e rassegne e questa esposizione è il frutto di una collaborazione semplice e raffinata, dove ciascuno conserva la propria personalità ma gioca con l’altro confrontando personaggi e situazioni artistiche. Così il bambino di Casalini tutto solo nel suo mondo in cui gli sono amici gufi, cinghiali e una nonna supersonica, si fonde e confonde con quello delle donne di Pepe, facce divertenti che dicono di esistenze comuni ma sempre ironiche, beffarde e in guerra con la banalità.
La mostra offre allo spettatore uno sguardo severo e irriverente sulla nostra società dove ciò che non è omologato viene escluso. La timidezza dell’uno e la spavalderia, che pur nasconde un profondo disagio, dell’altro diventano lo strumento per lanciare un j’accuse senza appello.
Con garbo e una punta di sarcasmo.
Anna Caterina Bellati
Cenni Biografici
Damiano Casalini
Damiano Casalini è nato a Torino il 4 febbraio1977. Risiede a Albugnano (AT) in località S. Emiliano, 1.
Ha frequentato il Liceo Artistico Vittorio Veneto di Torino e successivamente si è diplomato presso l’Accademia Albertina di Belle Arti con una tesi intitolata “Bambino morto - Panoramica della figura del Bambino morto nella Storia dell’Arte”.
Vive e lavora tra Torino e la campagna del Monferrato; esordisce con la sua prima mostra personale nel 2007 presso la galleria Wunderkammer di Torino (I’m not kidding, 16 ottobre 2007).
Nel marzo 2008 espone alla collettiva “CORPI: involucri di carne, luce e pensiero” presso la Mya_Lurgo_Gallery di Lugano (Svizzera).
Kiki Pepe
Christian Pedretti è nato a Chiavenna (SO) il 5 aprile 1971.
Bambino precoce e silenzioso, disegna fin dall’infanzia, vissuta nella città natale a ridosso delle montagne.
Negli anni ’80 si iscrive all’Istituto Professionale Alberghiero “Crotto Caurga” a Chiavenna e si diploma come operatore turistico.
Nel 1991 è a Bologna dove inizia la sua attività artistica. Nel 1997, al ritorno da un lungo soggiorno a Londra, assume lo pseudonimo di Kiki Pepe.
Al rientro dalla capitale anglosassone elabora uno dei suoi lavori più duri, il Cristo, un’opera pop autobiografica che riassume esperienze e situazioni vissute in prima persona.
In questo periodo Kiki Pepe abbandona la produzione di dipinti astratti e s’incammina sulla strada della Pop-Art.
Viaggia moltissimo negli States e in seguito trascorre molto tempo in diverse capitali europee.
Da questi soggiorni riporta sempre nuove esperienze che influenzeranno i suoi lavori.
Nel 2003 lascia Bologna, dimora fissa per oltre dieci anni, per tornare nel luogo natale, ma non abbandona le escursioni in Europa visitando musei e gallerie d’arte.
Esposizioni
1997 - Bologna, personale, Free to be free to love, Pachito Club Bologna (discoteca).
1998 - Bologna, personale, Campo delle fragole (caffè artistico), in contemporanea la performance artistica sulla storia del Cristo, Resurrezione.
Bologna, personale, Le stanze (caffè artistico).
Riccione, personale, Pascià (discoteca).
Bologna, personale, Praga Café, in contemporanea la performance artistica sulla storia del Cristo, Cenacolo.
1999 - Milano, personale, Plastic (discoteca).
Milano, personale, Molto (caffè artistico), in contemporanea la performance artistica sulla storia del Cristo, Adamo ed Eva.
Bologna, personale, Sesto senso (caffè artistico).
2000 - Bologna, collettiva, Exit (manifestazione) in concomitanza con “ArteFiera Bologna 2000”.
Milano, personale, Plastic (discoteca).
Chiavenna (SO), personale, Galleria sul Liro (così titola il quotidiano La Provincia del 31 agosto 2000) installazione di 12 sassi dipinti sul greto del fiume Liro.
2003 - Milano, personale, Donne, Plastic (discoteca).
Dal 2004 al 2007 per motivi di salute Kiki Pepe non ha partecipato a nessun evento pur avendo continuato a dipingere.
Tutti e due si servono del segno per dire un racconto senza fine, più doloroso e introverso quello di Casalini che usa solo tre colori, il nero, il rosso e il bianco; graffiante e a tratti scandaloso quello di Pepe che adopera anche tanto giallo e azzurro e blu. Sono diventati amici incontrandosi a mostre e rassegne e questa esposizione è il frutto di una collaborazione semplice e raffinata, dove ciascuno conserva la propria personalità ma gioca con l’altro confrontando personaggi e situazioni artistiche. Così il bambino di Casalini tutto solo nel suo mondo in cui gli sono amici gufi, cinghiali e una nonna supersonica, si fonde e confonde con quello delle donne di Pepe, facce divertenti che dicono di esistenze comuni ma sempre ironiche, beffarde e in guerra con la banalità.
La mostra offre allo spettatore uno sguardo severo e irriverente sulla nostra società dove ciò che non è omologato viene escluso. La timidezza dell’uno e la spavalderia, che pur nasconde un profondo disagio, dell’altro diventano lo strumento per lanciare un j’accuse senza appello.
Con garbo e una punta di sarcasmo.
Anna Caterina Bellati
Cenni Biografici
Damiano Casalini
Damiano Casalini è nato a Torino il 4 febbraio1977. Risiede a Albugnano (AT) in località S. Emiliano, 1.
Ha frequentato il Liceo Artistico Vittorio Veneto di Torino e successivamente si è diplomato presso l’Accademia Albertina di Belle Arti con una tesi intitolata “Bambino morto - Panoramica della figura del Bambino morto nella Storia dell’Arte”.
Vive e lavora tra Torino e la campagna del Monferrato; esordisce con la sua prima mostra personale nel 2007 presso la galleria Wunderkammer di Torino (I’m not kidding, 16 ottobre 2007).
Nel marzo 2008 espone alla collettiva “CORPI: involucri di carne, luce e pensiero” presso la Mya_Lurgo_Gallery di Lugano (Svizzera).
Kiki Pepe
Christian Pedretti è nato a Chiavenna (SO) il 5 aprile 1971.
Bambino precoce e silenzioso, disegna fin dall’infanzia, vissuta nella città natale a ridosso delle montagne.
Negli anni ’80 si iscrive all’Istituto Professionale Alberghiero “Crotto Caurga” a Chiavenna e si diploma come operatore turistico.
Nel 1991 è a Bologna dove inizia la sua attività artistica. Nel 1997, al ritorno da un lungo soggiorno a Londra, assume lo pseudonimo di Kiki Pepe.
Al rientro dalla capitale anglosassone elabora uno dei suoi lavori più duri, il Cristo, un’opera pop autobiografica che riassume esperienze e situazioni vissute in prima persona.
In questo periodo Kiki Pepe abbandona la produzione di dipinti astratti e s’incammina sulla strada della Pop-Art.
Viaggia moltissimo negli States e in seguito trascorre molto tempo in diverse capitali europee.
Da questi soggiorni riporta sempre nuove esperienze che influenzeranno i suoi lavori.
Nel 2003 lascia Bologna, dimora fissa per oltre dieci anni, per tornare nel luogo natale, ma non abbandona le escursioni in Europa visitando musei e gallerie d’arte.
Esposizioni
1997 - Bologna, personale, Free to be free to love, Pachito Club Bologna (discoteca).
1998 - Bologna, personale, Campo delle fragole (caffè artistico), in contemporanea la performance artistica sulla storia del Cristo, Resurrezione.
Bologna, personale, Le stanze (caffè artistico).
Riccione, personale, Pascià (discoteca).
Bologna, personale, Praga Café, in contemporanea la performance artistica sulla storia del Cristo, Cenacolo.
1999 - Milano, personale, Plastic (discoteca).
Milano, personale, Molto (caffè artistico), in contemporanea la performance artistica sulla storia del Cristo, Adamo ed Eva.
Bologna, personale, Sesto senso (caffè artistico).
2000 - Bologna, collettiva, Exit (manifestazione) in concomitanza con “ArteFiera Bologna 2000”.
Milano, personale, Plastic (discoteca).
Chiavenna (SO), personale, Galleria sul Liro (così titola il quotidiano La Provincia del 31 agosto 2000) installazione di 12 sassi dipinti sul greto del fiume Liro.
2003 - Milano, personale, Donne, Plastic (discoteca).
Dal 2004 al 2007 per motivi di salute Kiki Pepe non ha partecipato a nessun evento pur avendo continuato a dipingere.
12
aprile 2008
Damiano Casalini / Kiki Pepe – Storie molto personali
Dal 12 al 27 aprile 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO PRETORIO
Chiavenna, Piazza San Pietro, (Sondrio)
Chiavenna, Piazza San Pietro, (Sondrio)
Orario di apertura
10-12 e 15 - 19, chiuso lunedì
Vernissage
12 Aprile 2008, ore 18
Sito web
www.bellatieditore.com
Autore
Curatore