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Damiano Tullio – Bestiario
Bizzarre chimere con innesti di ingranaggi meccanici. Polimorfi assemblage materici che restituiscono usi virtuosi a elementi di scarto. Scheletrici profili di fantasiose ibridazioni tra animali, elementi inorganici e richiami simbolici provenienti da culture disparate, in un caleidoscopio di stili e colori
Comunicato stampa
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Bizzarre chimere con innesti di ingranaggi meccanici. Polimorfi assemblage materici che restituiscono usi virtuosi a elementi di scarto. Scheletrici profili di fantasiose ibridazioni tra animali, elementi inorganici e richiami simbolici provenienti da culture disparate, in un caleidoscopio di stili e colori. È il bestiario la dimensione espressiva propria dell’arte di Damiano Tullio aka Libecromano, con tutto il carico esotico, arcaico e moraleggiante che questa parola si porta dietro.
Il giovane artista romano propone una selezione dei suoi lavori recenti nella mostra personale “Damiano Tullio. Bestiario”, curata da Francesco Paolo Del Re e Antonio David Fiore e allestita nello spazio espositivo del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli dal 30 marzo al 13 aprile.
Iconoclasta per vocazione, Tullio è un artista che abita la dimensione del bricolage sia in senso fisico, nelle forme del fare artistico, che in senso identitario. La sua formazione è bifronte e guarda tanto all’arte quanto all’antropologia. Lo studio della cultura di popolazioni di ogni parte del globo arricchisce la critica consapevolezza del tempo presente: i linguaggi della contemporaneità si mescolano, nella ricerca di Tullio, a simboli antichi, sperimentazioni sulla materia e prelievi dal tessuto quotidiano della realtà, dando vita a nuove mitologie popolate di creature di sogno che abitano gli spazi tra le culture, esperienze tangibili di un cortocircuito globale che si fa coscienza critica del cambiamento.
La complessità e la ricchezza delle figure e dei temi che ricorrono nell’arte visionaria di Tullio viene spiegata dal curatore Francesco Paolo Del Re: “Assumendo le contraddizioni e la ricchezza delle culture globalizzate e la dialettica tra passato e presente, tradizione e innovazione, Tullio rinnova il potere evocativo e sciamanico dell’arte: un’arte che vuole essere corpo e trovare spazio per l’epifania di un immaginario poroso, espanso, ricco di superfetazioni fantasmagoriche e imponderabili incarnazioni. Tra memorie antropologiche e richiami metropolitani, la ricerca di Damiano Tullio forza i confini del reale mettendo in scena vere e proprie tattiche di meraviglia, incanto e dissacrazione”.
“La mia arte - dichiara Tullio - è primitiva, polimaterica, postindustriale, è la falesia di una montagna straziata in cui sorge un santuario, è il monaco inginocchiato, è il mio ventre che fagocita emozioni, è il chiodo sulla croce dei miei terrori, è il pianto, è la commozione, è l'unica via che sublima la mia natura attraverso la natura”.
In occasione del vernissage, alle ore 18.00 di domenica 30 marzo il Circolo Mario Mieli ospita un reading di poesie inedite dell’artista e una conversazione con Tullio e i curatori della mostra, affiancati dalla critica d’arte Roberta Pucci.
Già location in passato di eventi espositivi, la storica associazione gay capitolina, che nel 2008 festeggia i 25 anni dalla sua fondazione, propone con il progetto “Galleria Mieli” un ciclo organico di mostre per tutto l’anno, con l’obiettivo non solo di dare spazio e visibilità a giovani artisti omosessuali, ma anche di promuovere un confronto e un incontro tra la comunità gay e le varie forme di creatività e ricerca artistica contemporanea.
Il giovane artista romano propone una selezione dei suoi lavori recenti nella mostra personale “Damiano Tullio. Bestiario”, curata da Francesco Paolo Del Re e Antonio David Fiore e allestita nello spazio espositivo del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli dal 30 marzo al 13 aprile.
Iconoclasta per vocazione, Tullio è un artista che abita la dimensione del bricolage sia in senso fisico, nelle forme del fare artistico, che in senso identitario. La sua formazione è bifronte e guarda tanto all’arte quanto all’antropologia. Lo studio della cultura di popolazioni di ogni parte del globo arricchisce la critica consapevolezza del tempo presente: i linguaggi della contemporaneità si mescolano, nella ricerca di Tullio, a simboli antichi, sperimentazioni sulla materia e prelievi dal tessuto quotidiano della realtà, dando vita a nuove mitologie popolate di creature di sogno che abitano gli spazi tra le culture, esperienze tangibili di un cortocircuito globale che si fa coscienza critica del cambiamento.
La complessità e la ricchezza delle figure e dei temi che ricorrono nell’arte visionaria di Tullio viene spiegata dal curatore Francesco Paolo Del Re: “Assumendo le contraddizioni e la ricchezza delle culture globalizzate e la dialettica tra passato e presente, tradizione e innovazione, Tullio rinnova il potere evocativo e sciamanico dell’arte: un’arte che vuole essere corpo e trovare spazio per l’epifania di un immaginario poroso, espanso, ricco di superfetazioni fantasmagoriche e imponderabili incarnazioni. Tra memorie antropologiche e richiami metropolitani, la ricerca di Damiano Tullio forza i confini del reale mettendo in scena vere e proprie tattiche di meraviglia, incanto e dissacrazione”.
“La mia arte - dichiara Tullio - è primitiva, polimaterica, postindustriale, è la falesia di una montagna straziata in cui sorge un santuario, è il monaco inginocchiato, è il mio ventre che fagocita emozioni, è il chiodo sulla croce dei miei terrori, è il pianto, è la commozione, è l'unica via che sublima la mia natura attraverso la natura”.
In occasione del vernissage, alle ore 18.00 di domenica 30 marzo il Circolo Mario Mieli ospita un reading di poesie inedite dell’artista e una conversazione con Tullio e i curatori della mostra, affiancati dalla critica d’arte Roberta Pucci.
Già location in passato di eventi espositivi, la storica associazione gay capitolina, che nel 2008 festeggia i 25 anni dalla sua fondazione, propone con il progetto “Galleria Mieli” un ciclo organico di mostre per tutto l’anno, con l’obiettivo non solo di dare spazio e visibilità a giovani artisti omosessuali, ma anche di promuovere un confronto e un incontro tra la comunità gay e le varie forme di creatività e ricerca artistica contemporanea.
30
marzo 2008
Damiano Tullio – Bestiario
Dal 30 marzo al 13 aprile 2008
arte contemporanea
Location
CIRCOLO DI CULTURA OMOSESSUALE MARIO MIELI
Roma, Via Efeso, 2a, (Roma)
Roma, Via Efeso, 2a, (Roma)
Orario di apertura
lunedì, mercoledì e venerdì dalle 11 alle 18; martedì e giovedì dalle 11 alle 14; sabato e domenica dalle 15 alle 19
Vernissage
30 Marzo 2008, ore 18
Autore
Curatore