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Damir Očko – Dear Tiziana
Sabato 26 marzo 2022 inauguriamo la quarta mostra personale nei nostri spazi di Damir Ocko, intitolata Dear Tiziana.
La mostra è stata ideata con Matteo Lucchetti e include una recente produzione di collage (DragForms) e una serie di sculture (Cocktails).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Cara Tiziana,
tre anni fa abbiamo parlato di come avremmo festeggiato l'apertura di una mostra per la mia nuova serie di lavori, indossando abiti di paillettes e facendo una favolosa “drag performance”. Lo spettacolo sarebbe stato incentrato sui modi in cui si celebrano l’amore e la speranza, e sulla “famiglia scelta”, termine caro a ogni persona “queer” che abbia subìto un qualche tipo di rifiuto.
Mentre chiaramente molte cose sono cambiate da allora, e il mondo va avanti in preda all’angoscia, crisi dopo crisi rimango ancora solo un’umile Drag Queen con una scaglia glitterata e iridescente fissata nell’angolo dell’occhio, che segna con cicatrici glamour tutto ciò che guardo in questi tempi.
Questo mio scintillio, tra glitter e sporcizia, rappresenta un luogo di speranza e di ribellione.
Ti invio, quindi, alcuni dei miei nuovi collage. Li chiamo DragForms. Come sai, il terremoto di Zagabria del 2020 ha danneggiato il mio studio nella zona vecchia della città, e sai pure quanto la visione del mio studio gravemente ‘ferito’ mi abbia sconvolto. Tutti i frammenti dei vari aspetti della mia vita sparpagliati tra polvere e glitter. Il muro di una stanza in cui tenevo le mie cose da Drag è crollato, e tutti i miei tesori nascosti, le mie parrucche, i miei vestiti e il trucco si sono sparsi ovunque.
Le DragForms che ti mando sono fatte di quella polvere e di quei glitter, e mi auguro rimandino al senso di speranza e gioia che questi oggetti mi hanno dato mentre piano piano ‘curavo’ lo studio e me stesso dalle pareti rotte e da qualche momento di disperazione. Questi uccellini e gli oggetti banali che vi trovi all'interno de - costruiscono ciascuno una specifica paura descritta all’interno di un vasto catalogo di fobie umane.
Ti ho anche incluso dei cocktail. Si tratta di una sorta di piccole forme scultoree, da tenersi in mano. Fatte di materiali usati dalle Drag Queen, come il trucco, ma anche di sporcizia, polvere, oggetti misteriosi cristallizzati e segni vari di sorellanza. Eppure non sono nulla di pesante, di grande, di monumentale. Solo qualcosa da tenere con la mano, come un amico prezioso.
In uno degli scatoli c’è anche un sacchetto di meravigliosa sporcizia raccolta dal pavimento dello studio dopo uno dei miei “drag party”. Le rimanenze di una notte di ballo. Quale maniera migliore c’è di ribellarsi, che essere un uomo di 44 anni con indosso una minigonna rosa, che taglia una torta a forma di bambola e balla tutta la notte?
Cara Tiziana, cos’è che celebriamo se non ci teniamo per mano, bevendo e sperando nel futuro in cui apriremo il cerchio ad altri, immaginando questo incontro cristallizzato che salverà il mondo con gesti preziosi?
Ciao Damir
P.S.
Il coltello è in uno dei cocktail
Dear Tiziana,
Three years ago, we spoke about how we wanted to celebrate dressed in sequin dresses and make a fabulous drag performance while we build an exhibition for my new body of work. The show was to be about the ways we cele- brate love and hope and about a “chosen family”, the term so well known to every queer person that felt a rejection of some sort.
While obviously many things have changed since, and the world just spins in distress, one crisis after another, I am still just a humble Drag Queen with an iridescent glitter crust stuck in the corner of my eye that marks everything I look at these days with glamorous scars.
This flicker of mine, between glitter and dirt, I find to be a place of hope and rebellion.
In that regard, I am sending you a few of my new collages. I refer to them as DragForms. You know that the 2020 Za- greb earthquake damaged my studio in an old part of the city and how seeing my deeply wounded studio felt shat- tering. All the fragments of different aspects of my life scattered among the dust and glitter. The wall of a room I kept my Drag tucked away collapsed, and all my hidden treasures, my wigs, dresses, makeup went everywhere.
DragForms I am sending you are of this dust and glitter, and I wish they will transcribe the sense of hope and joy they were to me while I was slowly healing the studio and myself from ruptured walls and occasional despair. These little birds and mundane objects in them each deconstruct a specific fear described in a vast catalogue of human phobias.
I’ve also packed some cocktails for you. They are sort of small sculptural forms, to be held in hands. Made of materi- als worn by Drag Queens, such as makeup, but also dirt, dust and crystallised mysterious objects and various tokens of sisterhood. Yet they are nothing heavy, nothing big, nothing monumental. Just something to hold in hand, like a precious friend.
In one of the boxes, there is also a bag of fabulous dirt I collected from a studio floor after one of my drag parties. A leftover from a night of dancing. What greater way of rebelling there is, than to be a 44 years old man dressed in pink mini, cutting through doll shaped cake, dancing all night.
Dear Tiziana, what is it we celebrate if not holding hands, having drinks and hoping for the future where we will be opening the circle to others and to imagine this crystallised gathering that saves the world with precious gestures.
Cheers Damir
ps
The knife is in one of the cocktails
tre anni fa abbiamo parlato di come avremmo festeggiato l'apertura di una mostra per la mia nuova serie di lavori, indossando abiti di paillettes e facendo una favolosa “drag performance”. Lo spettacolo sarebbe stato incentrato sui modi in cui si celebrano l’amore e la speranza, e sulla “famiglia scelta”, termine caro a ogni persona “queer” che abbia subìto un qualche tipo di rifiuto.
Mentre chiaramente molte cose sono cambiate da allora, e il mondo va avanti in preda all’angoscia, crisi dopo crisi rimango ancora solo un’umile Drag Queen con una scaglia glitterata e iridescente fissata nell’angolo dell’occhio, che segna con cicatrici glamour tutto ciò che guardo in questi tempi.
Questo mio scintillio, tra glitter e sporcizia, rappresenta un luogo di speranza e di ribellione.
Ti invio, quindi, alcuni dei miei nuovi collage. Li chiamo DragForms. Come sai, il terremoto di Zagabria del 2020 ha danneggiato il mio studio nella zona vecchia della città, e sai pure quanto la visione del mio studio gravemente ‘ferito’ mi abbia sconvolto. Tutti i frammenti dei vari aspetti della mia vita sparpagliati tra polvere e glitter. Il muro di una stanza in cui tenevo le mie cose da Drag è crollato, e tutti i miei tesori nascosti, le mie parrucche, i miei vestiti e il trucco si sono sparsi ovunque.
Le DragForms che ti mando sono fatte di quella polvere e di quei glitter, e mi auguro rimandino al senso di speranza e gioia che questi oggetti mi hanno dato mentre piano piano ‘curavo’ lo studio e me stesso dalle pareti rotte e da qualche momento di disperazione. Questi uccellini e gli oggetti banali che vi trovi all'interno de - costruiscono ciascuno una specifica paura descritta all’interno di un vasto catalogo di fobie umane.
Ti ho anche incluso dei cocktail. Si tratta di una sorta di piccole forme scultoree, da tenersi in mano. Fatte di materiali usati dalle Drag Queen, come il trucco, ma anche di sporcizia, polvere, oggetti misteriosi cristallizzati e segni vari di sorellanza. Eppure non sono nulla di pesante, di grande, di monumentale. Solo qualcosa da tenere con la mano, come un amico prezioso.
In uno degli scatoli c’è anche un sacchetto di meravigliosa sporcizia raccolta dal pavimento dello studio dopo uno dei miei “drag party”. Le rimanenze di una notte di ballo. Quale maniera migliore c’è di ribellarsi, che essere un uomo di 44 anni con indosso una minigonna rosa, che taglia una torta a forma di bambola e balla tutta la notte?
Cara Tiziana, cos’è che celebriamo se non ci teniamo per mano, bevendo e sperando nel futuro in cui apriremo il cerchio ad altri, immaginando questo incontro cristallizzato che salverà il mondo con gesti preziosi?
Ciao Damir
P.S.
Il coltello è in uno dei cocktail
Dear Tiziana,
Three years ago, we spoke about how we wanted to celebrate dressed in sequin dresses and make a fabulous drag performance while we build an exhibition for my new body of work. The show was to be about the ways we cele- brate love and hope and about a “chosen family”, the term so well known to every queer person that felt a rejection of some sort.
While obviously many things have changed since, and the world just spins in distress, one crisis after another, I am still just a humble Drag Queen with an iridescent glitter crust stuck in the corner of my eye that marks everything I look at these days with glamorous scars.
This flicker of mine, between glitter and dirt, I find to be a place of hope and rebellion.
In that regard, I am sending you a few of my new collages. I refer to them as DragForms. You know that the 2020 Za- greb earthquake damaged my studio in an old part of the city and how seeing my deeply wounded studio felt shat- tering. All the fragments of different aspects of my life scattered among the dust and glitter. The wall of a room I kept my Drag tucked away collapsed, and all my hidden treasures, my wigs, dresses, makeup went everywhere.
DragForms I am sending you are of this dust and glitter, and I wish they will transcribe the sense of hope and joy they were to me while I was slowly healing the studio and myself from ruptured walls and occasional despair. These little birds and mundane objects in them each deconstruct a specific fear described in a vast catalogue of human phobias.
I’ve also packed some cocktails for you. They are sort of small sculptural forms, to be held in hands. Made of materi- als worn by Drag Queens, such as makeup, but also dirt, dust and crystallised mysterious objects and various tokens of sisterhood. Yet they are nothing heavy, nothing big, nothing monumental. Just something to hold in hand, like a precious friend.
In one of the boxes, there is also a bag of fabulous dirt I collected from a studio floor after one of my drag parties. A leftover from a night of dancing. What greater way of rebelling there is, than to be a 44 years old man dressed in pink mini, cutting through doll shaped cake, dancing all night.
Dear Tiziana, what is it we celebrate if not holding hands, having drinks and hoping for the future where we will be opening the circle to others and to imagine this crystallised gathering that saves the world with precious gestures.
Cheers Damir
ps
The knife is in one of the cocktails
26
marzo 2022
Damir Očko – Dear Tiziana
Dal 26 marzo al 28 maggio 2022
arte contemporanea
Location
GALLERIA TIZIANA DI CARO
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 14 - 19
Vernissage
26 Marzo 2022, 18 - 21:30
Sito web
Autore
Progetto grafico