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Dan Attoe
Per questa sua mostra napoletana l’artista che predilige il formato piccolo e la tecnica della pittura ad olio, ha realizzato venticinque nuovi dipinti.
Comunicato stampa
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La 404 arte contemporanea è lieta di presentarvi la prima personale europea di Dan Attoe (Bremerton, Washington, 1975).
Per questa sua mostra napoletana l’artista che predilige il formato piccolo e la tecnica della pittura ad olio, ha realizzato venticinque nuovi dipinti.
Ecco come lo stesso Attoe ha descritto il suo lavoro:
“Potrei annoiarvi con un sacco di elucubrazioni circa Carl Jung ed i suoi archetipi oppure potrei parlarvi di formazioni reticolari, ma voglio risparmiare il vostro tempo e dirvi che le mie pitture, in un certo senso (ed anche perché mi è difficile trovare parole più adatte), riguardano il sognare. O per meglio dire, sono manifestazioni visive dei miei sogni.
Le mie pitture possono essere considerate come brevi storie o piccoli giochi. I personaggi e gli spazi che questi popolano sono sia reali che immaginari. Il tutto nasce da una vasta ricerca nella cultura popolare, nella vita rurale e tra la gente che conosco. L'umore, il mistero e la specificità, sono alcuni dei temi con cui preferisco lavorare .
Realizzo una piccola pittura ogni giorno della settimana ed impiego quasi due mesi per realizzare i dipinti più grandi i quali appartengono tutti ad un ciclo che ho denominato “Accretion”.
Questa mia metodicità fa parte di un esperimento, serve a capire il mio grado di evoluzione nel lavoro e allo stesso tempo mi serve per memorizzare al meglio quella che ritengo essere la mia cultura. Il mio lavoro rivela anche il mio interesse per la natura il campeggio, il punk rock, gli animali che vivono nei boschi etc.
Crescere in piccole città e in località dell'ovest e Midwest americano con due fratelli, mi ha portato a ricevere la tipica educazione che ogni ragazzo riceve in questi posti e di conseguenza è inevitabile che una parte dei problemi relativi alla mia pittura, riguardino il concetto di mascolinità ed i problemi tipici dei giovani della classe media americana come ad esempio: il confronto con la femminilità, con i problemi della crescita, del lavoro etc… il tutto finalizzato è a cercare un senso o uno scopo, sempre ammesso che un senso esita davvero.
La natura di questo progetto quindi mi pone nel ruolo di un indicatore.”
Dan Attoe lavora con la galleria Peres Projects di Los Angeles (USA) ed entro la primavera del 2005 avrà una nuova personale con la Vilma Gold gallery di Londra.
Per questa sua mostra napoletana l’artista che predilige il formato piccolo e la tecnica della pittura ad olio, ha realizzato venticinque nuovi dipinti.
Ecco come lo stesso Attoe ha descritto il suo lavoro:
“Potrei annoiarvi con un sacco di elucubrazioni circa Carl Jung ed i suoi archetipi oppure potrei parlarvi di formazioni reticolari, ma voglio risparmiare il vostro tempo e dirvi che le mie pitture, in un certo senso (ed anche perché mi è difficile trovare parole più adatte), riguardano il sognare. O per meglio dire, sono manifestazioni visive dei miei sogni.
Le mie pitture possono essere considerate come brevi storie o piccoli giochi. I personaggi e gli spazi che questi popolano sono sia reali che immaginari. Il tutto nasce da una vasta ricerca nella cultura popolare, nella vita rurale e tra la gente che conosco. L'umore, il mistero e la specificità, sono alcuni dei temi con cui preferisco lavorare .
Realizzo una piccola pittura ogni giorno della settimana ed impiego quasi due mesi per realizzare i dipinti più grandi i quali appartengono tutti ad un ciclo che ho denominato “Accretion”.
Questa mia metodicità fa parte di un esperimento, serve a capire il mio grado di evoluzione nel lavoro e allo stesso tempo mi serve per memorizzare al meglio quella che ritengo essere la mia cultura. Il mio lavoro rivela anche il mio interesse per la natura il campeggio, il punk rock, gli animali che vivono nei boschi etc.
Crescere in piccole città e in località dell'ovest e Midwest americano con due fratelli, mi ha portato a ricevere la tipica educazione che ogni ragazzo riceve in questi posti e di conseguenza è inevitabile che una parte dei problemi relativi alla mia pittura, riguardino il concetto di mascolinità ed i problemi tipici dei giovani della classe media americana come ad esempio: il confronto con la femminilità, con i problemi della crescita, del lavoro etc… il tutto finalizzato è a cercare un senso o uno scopo, sempre ammesso che un senso esita davvero.
La natura di questo progetto quindi mi pone nel ruolo di un indicatore.”
Dan Attoe lavora con la galleria Peres Projects di Los Angeles (USA) ed entro la primavera del 2005 avrà una nuova personale con la Vilma Gold gallery di Londra.