Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Dan Rees – Attachment
T293 è lieta di annunciare la nuova mostra personale di Dan Rees (1982 Swansea, Regno Unito) “Attachment”, titolo che si riferisce a una condizione psicologica di profondo desiderio emotivo, come l’ “amore danneggiato” descritto in modo molto intenso nel libro Cime Tempestose di Emily Brontë.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le opere di Rees si caricano di una doppia valenza: da una parte quel che può definirsi il principio del tumulto, che riprende il movimento e il dinamismo descritto nei suoi dipinti e nelle sue fotografie, dall’altra emerge una calma e mansueta armonia di colori, che si tramuta in toni più tenui e delicati, come fantasmi di un passato tuttora presente.
Il corpo principale della mostra consiste in un’inedita produzione di Artex, una tra le più note serie pittoriche dell’artista. Il nome riprende quello di una tecnica decorativa diffusasi nel Regno Unito negli anni ’70 e utilizzata per rivestire i soffitti delle case delle classi medie. Materiale economico e considerato obsoleto, diventa significante comune di una particolare demografia sociale che il cosiddetto "progresso" economico preclude. I dipinti di Rees indeboliscono questo significante rappresentando gli Artex sotto forma di dipinti ad olio, consapevoli della propria funzione di oggetti di lusso volti ad abbellire le case dei collezionisti d'arte. I suoi dipinti sono modellati dall’ampio uso del colore, percepito come l’emergere di emozioni all’interno dell’opera. I colori si presentano sulle tele come delle ombre, cariche di passato e presente, evocando un cambio nel loro destino: da uso domestico nei soffitti delle vecchie case ad oggetto di contemplazione nella galleria.
Ad accompagnare queste opere vi è una grande installazione di fotografie, Falling Sky, 2018 concepita come una trasmigrazione del luogo dell'immaginazione: dal letto su cui ci si sdraia per fissare il soffitto si passa al prato su cui sdraiarsi a guardare il cielo. Sia Falling Sky che i dipinti Artex evocano il modo in cui l'immaginazione umana è in grado di permeare i suoi confini nella sua infinita ricerca di senso.
Il nuovo progetto di Dan Rees rappresenta una pausa di riflessione e una sottile critica del sistema in cui la vita spirituale degli oggetti si esaurisce. Il suo intento non è quello di sollevare il velo spirituale delle cose, ma piuttosto quello di cercare una rivelazione di sé nel riconoscere quegli stessi oggetti che prima erano celati.
Il corpo principale della mostra consiste in un’inedita produzione di Artex, una tra le più note serie pittoriche dell’artista. Il nome riprende quello di una tecnica decorativa diffusasi nel Regno Unito negli anni ’70 e utilizzata per rivestire i soffitti delle case delle classi medie. Materiale economico e considerato obsoleto, diventa significante comune di una particolare demografia sociale che il cosiddetto "progresso" economico preclude. I dipinti di Rees indeboliscono questo significante rappresentando gli Artex sotto forma di dipinti ad olio, consapevoli della propria funzione di oggetti di lusso volti ad abbellire le case dei collezionisti d'arte. I suoi dipinti sono modellati dall’ampio uso del colore, percepito come l’emergere di emozioni all’interno dell’opera. I colori si presentano sulle tele come delle ombre, cariche di passato e presente, evocando un cambio nel loro destino: da uso domestico nei soffitti delle vecchie case ad oggetto di contemplazione nella galleria.
Ad accompagnare queste opere vi è una grande installazione di fotografie, Falling Sky, 2018 concepita come una trasmigrazione del luogo dell'immaginazione: dal letto su cui ci si sdraia per fissare il soffitto si passa al prato su cui sdraiarsi a guardare il cielo. Sia Falling Sky che i dipinti Artex evocano il modo in cui l'immaginazione umana è in grado di permeare i suoi confini nella sua infinita ricerca di senso.
Il nuovo progetto di Dan Rees rappresenta una pausa di riflessione e una sottile critica del sistema in cui la vita spirituale degli oggetti si esaurisce. Il suo intento non è quello di sollevare il velo spirituale delle cose, ma piuttosto quello di cercare una rivelazione di sé nel riconoscere quegli stessi oggetti che prima erano celati.