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Daniel González – Your Stories
Nei social network il binomio immagine-didascalia è l’elemento principale della sintassi che permette di creare la propria immagine virtuale, poco importa se corrispondente al vero. In questa nuova grammatica, gli # (hashtag) diventano i nuovi aggettivi di definizione del sé e della realtà.
Comunicato stampa
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Your Stories di Daniel González sono dei post dal vivo, mentre la didascalia è suggerita dallo stesso artista. Le opere in mylar specchiante sono come gli schermi di un cellulare: un portale tra realtà e digitale. Come in mancanza di segnale di download, l’immagine riflessa è sfuocata, le linee e le forme si confondono creando un glitch. Avvicinandoci, l’immagine va definendosi sempre di più e così l’opera stessa. Non è mai uguale a sé stessa, allo stesso tempo sognante e fedele alla realtà.
Le opere di Your Stories sono una riflessione sul linguaggio, parlano dell’osservatore in modo intimo, che inconsciamente sceglierà il soggetto e la didascalia a lui più congeniali per costruirsi la sua personale realtà virtuale.
Daniel González è nato nel 1963 a Buenos Aires, Argentina. Vive e lavora tra New York e Verona.
Il suo lavoro nasce dalla ricerca sul rito della celebrazione e lo sconfinamento tra categorie; si declina in progetti pubblici chiamati “architetture effimere” ispirate alle macchine barocche del Bernini, banner-painting in paillettes cucite a mano e pezzi unici indossabili presentati in performance ad alto impatto. González crea mondi deliranti, pieni di energia, spazi di libertà dove le convenzioni esistenti collassano.
Nel 2007 realizza le prime due architetture effimere su larga scala, in collaborazione con l’artista Anna Galtarossa. La prima, Chili Moon Town Tour, una città utopica galleggiante è stata inaugurata nel Bosque de Chapultepec a Città del Messico e prodotta da Maco México e Fondazione Jumex. La seconda architettura effimera, Homeless Rocket with Chandeliers, è stata prodotta a Lambrate (Milano), una gru-installazione di 35 metri di altezza, usata in un cantiere nelle ore diurne, che annunciava la propria trasformazione in opera d'arte, accendendo neon, fumo e sirene al termine delle ore lavorative.
González prosegue la produzione di architetture effimere con Pop-Up Building per il Witte de With Festival di Rotterdam nel 2010, dove ha presentato la sua prima opera pop-up, coprendo una chiesa storica con cartone intagliato, come un libro pop-up gigante.
Nel 2011 è stato invitato alla Biennale del Museo del Barrio a New York creando Pop-Up Museo Disco Club, una scultura- installazione che trasformava la facciata del museo sulla 5th Avenue e l’atrio in un block party di sei mesi di durata.
Nel 2013 Daniel González presenta a Verona l’installazione pubblica Romeo’s Balcony, un'idea di balcone installata in maniera speculare al balcone della Casa di Giulietta, opera realizzata in collaborazione con ArtVerona, i Musei Civici e il Teatro Stabile di Verona.
Nel 2015 inaugura la personale Super Reality alla Galleria Valentina Bonomo (Roma) e nel mese di settembre presenta Pop-Up Building Milan installazione pubblica per Marsèlleria permanent exhibition a Milano, trasformando l’edificio nella sua fisionomia esterna, divenendo una gigantesca architettura effimera in cartone tagliato a mano, ispirata ai libri pop-up per bambini. Nel 2016 l’artista presenta Paper Building il progetto site-specific che inaugura la Fondazione La Fabbrica del Cioccolato in Canton Ticino (Svizzera). L’architettura effimera sulla facciata della ex-fabbrica Cima Norma riporta al grado zero la storia dell’architettura dell’edificio. In Paper Building l’applicazione di carta Bianca per manifesti sulla facciata esterna è totalizzante; annulla la storia dell’architettura industrial per scoprire una nuova identità attraverso gli spacchi e le interruzioni ad ogni porta e finestra.
Nel 2017 riceve il grant dalla Pollock-Krasner Foundation di New York e presenta Imaginary Country, progetto site- specific per l’associazione Made in Lambrate, una installazione che unisce i tradizionali "pasacalles" argentini, striscioni dipinti a mano sulle strade pubbliche, e il linguaggio di internet. L’artista riporta così il mondo digitale nel quotidiano, attivando l'immaginazione per vedere paesaggi fantastici a Lambrate. Un invito rivolto ai passanti ad immaginare che il proprio quartiere - Lambrate - abbia tutto ciò che non possiede ma può desiderare con la propria immaginazione, ovvero la prima vera forma di realtá virtuale, prima di internet.
Ha esposto, inoltre, alla Zabludowicz Collection di Londra, al Musée d’Art Contemporain de Bordeaux, alla Pinakothek der Moderne di Monaco (DE), in Viafarini (Milano), al Neuer Kunstverein di Aachen, alla seconda Biennale di Praga e a Manifesta 7 Trento/Bolzano.
Le sue opere sono incluse in diverse collezioni private, tra cui ricordiamo Zabludowicz Collection (Londra), Fondation pour l’art contemporain Claudine et Jean-Marc Salomon (Francia), Luciano Benetton (Venezia) e Patrizia Pepe (Prato).
Le opere di Your Stories sono una riflessione sul linguaggio, parlano dell’osservatore in modo intimo, che inconsciamente sceglierà il soggetto e la didascalia a lui più congeniali per costruirsi la sua personale realtà virtuale.
Daniel González è nato nel 1963 a Buenos Aires, Argentina. Vive e lavora tra New York e Verona.
Il suo lavoro nasce dalla ricerca sul rito della celebrazione e lo sconfinamento tra categorie; si declina in progetti pubblici chiamati “architetture effimere” ispirate alle macchine barocche del Bernini, banner-painting in paillettes cucite a mano e pezzi unici indossabili presentati in performance ad alto impatto. González crea mondi deliranti, pieni di energia, spazi di libertà dove le convenzioni esistenti collassano.
Nel 2007 realizza le prime due architetture effimere su larga scala, in collaborazione con l’artista Anna Galtarossa. La prima, Chili Moon Town Tour, una città utopica galleggiante è stata inaugurata nel Bosque de Chapultepec a Città del Messico e prodotta da Maco México e Fondazione Jumex. La seconda architettura effimera, Homeless Rocket with Chandeliers, è stata prodotta a Lambrate (Milano), una gru-installazione di 35 metri di altezza, usata in un cantiere nelle ore diurne, che annunciava la propria trasformazione in opera d'arte, accendendo neon, fumo e sirene al termine delle ore lavorative.
González prosegue la produzione di architetture effimere con Pop-Up Building per il Witte de With Festival di Rotterdam nel 2010, dove ha presentato la sua prima opera pop-up, coprendo una chiesa storica con cartone intagliato, come un libro pop-up gigante.
Nel 2011 è stato invitato alla Biennale del Museo del Barrio a New York creando Pop-Up Museo Disco Club, una scultura- installazione che trasformava la facciata del museo sulla 5th Avenue e l’atrio in un block party di sei mesi di durata.
Nel 2013 Daniel González presenta a Verona l’installazione pubblica Romeo’s Balcony, un'idea di balcone installata in maniera speculare al balcone della Casa di Giulietta, opera realizzata in collaborazione con ArtVerona, i Musei Civici e il Teatro Stabile di Verona.
Nel 2015 inaugura la personale Super Reality alla Galleria Valentina Bonomo (Roma) e nel mese di settembre presenta Pop-Up Building Milan installazione pubblica per Marsèlleria permanent exhibition a Milano, trasformando l’edificio nella sua fisionomia esterna, divenendo una gigantesca architettura effimera in cartone tagliato a mano, ispirata ai libri pop-up per bambini. Nel 2016 l’artista presenta Paper Building il progetto site-specific che inaugura la Fondazione La Fabbrica del Cioccolato in Canton Ticino (Svizzera). L’architettura effimera sulla facciata della ex-fabbrica Cima Norma riporta al grado zero la storia dell’architettura dell’edificio. In Paper Building l’applicazione di carta Bianca per manifesti sulla facciata esterna è totalizzante; annulla la storia dell’architettura industrial per scoprire una nuova identità attraverso gli spacchi e le interruzioni ad ogni porta e finestra.
Nel 2017 riceve il grant dalla Pollock-Krasner Foundation di New York e presenta Imaginary Country, progetto site- specific per l’associazione Made in Lambrate, una installazione che unisce i tradizionali "pasacalles" argentini, striscioni dipinti a mano sulle strade pubbliche, e il linguaggio di internet. L’artista riporta così il mondo digitale nel quotidiano, attivando l'immaginazione per vedere paesaggi fantastici a Lambrate. Un invito rivolto ai passanti ad immaginare che il proprio quartiere - Lambrate - abbia tutto ciò che non possiede ma può desiderare con la propria immaginazione, ovvero la prima vera forma di realtá virtuale, prima di internet.
Ha esposto, inoltre, alla Zabludowicz Collection di Londra, al Musée d’Art Contemporain de Bordeaux, alla Pinakothek der Moderne di Monaco (DE), in Viafarini (Milano), al Neuer Kunstverein di Aachen, alla seconda Biennale di Praga e a Manifesta 7 Trento/Bolzano.
Le sue opere sono incluse in diverse collezioni private, tra cui ricordiamo Zabludowicz Collection (Londra), Fondation pour l’art contemporain Claudine et Jean-Marc Salomon (Francia), Luciano Benetton (Venezia) e Patrizia Pepe (Prato).
19
settembre 2017
Daniel González – Your Stories
Dal 19 settembre al 28 ottobre 2017
arte contemporanea
Location
BOCCANERA GALLERY MILANO
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato ore 16-19. Preferibile visita su appuntamento
Vernissage
19 Settembre 2017, ore 17.00
Autore