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Daniel Kurjakovic – Appunti sulla conduttività (Fahrenheit 451)
Fuoco distopico e utopico freddo invernale: la climatologia come tema principale dell’estetica di Fahrenheit 451. Scorciatoie fra libri e corpi. Alcuni termini per una conduttività del corpo: il freddo, il calore, la voce ossia il sussurro, il movimento ossia passeggiare, il senso, l’an/estesia…
Comunicato stampa
Segnala l'evento
GIOVEDÌ, 28 MAGGIO h1830
Galleria Cesare Manzo, Vicolo del Governo Vecchio 8, Roma
APPUNTI SULLA CONDUTTIVITA' (Fahrenheit 451)
una presentazione di DANIEL KURJAKOVIC
in contemporaneo alla mostra RAPT YOUR
Fuoco distopico e utopico freddo invernale: la climatologia come tema principale dell’’estetica di Fahrenheit 451. Scorciatoie fra libri e corpi. Alcuni termini per una conduttività del corpo: il freddo, il calore, la voce ossia il sussurro, il movimento ossia passeggiare, il senso, l’an/estesia, Lazzaro, il linguaggio come dissolvenza della memoria.
Daniel Kurjakovic, curatore indipendente e docente presso Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK), vive e lavora fra Parigi e Zurigo. I suoi progetti recenti includono "We'll Know Where When We Get There", un’esposizione di Lee Ranaldo (Sonic Youth) alla CNEAI di Parigi ed una collaborazione fra la radio nazionale francese France Culture e l’artista americano Lawrence Weiner, che andrà in onda nel mese di Ottobre. Sta inoltre curando la personale dell’artista svizzera Franziska Koch presso la Kunsthof Zurich e, a Berlino, la mostra "Conflicting Tales", una cooperazione con la Berger Collection di Hong Kong. Fra le varie iniziative in programma per l’anno prossimo, organizzerà un’esposizione in formato rivista, intitolata "After Aspen".
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THURSDAY, MAY 28th 630 PM
Galleria Cesare Manzo, Vicolo del Governo Vecchio 8, Roma
CONDUCTIVITY (Fahrenheit 451)
a presentation by DANIEL KURJAKOVIC
organized to accompany the exhibition RAPT YOUR
Dystopian fire and utopian winter cold: climatology as an aesthetics of Fahrenheit 451 in moving image. Shortcuts between books and bodies. Some terms playing out the body's conductivity: cold, heat, voice as in whispering, movement as in strolling, sense, an/aesthesia, Lazurus, speech as away to dissolve memory.
Daniel Kurjakovic is an independent curator and lecturer at Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK), who lives and works between Parigi and Zurich. His most recent projects include "We'll Know Where When We Get There", an exhibition of works by Lee Ranaldo (Sonic Youth) at the CNEAI in Paris and a collaboration between the national French radio France Culture and the american artist Lawrence Weiner in October. He is currently curating the solo exhibition of Swiss artist Franziska Koch at the Kunsthof Zurich and the show "Conflicting Tales", in cooperation with the Berger Collection, Hong Kong, in Berlin. Among various initiatives planned for next year, he is planning an exhibition in the format of a magazine, entitled "After Aspen".
N.B. For further English translation of remaining press release, please see attached PDF
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RAPT YOUR
CALENDAR OF CONVERSATIONS/APERITIF
"Appunti sulla Conduttività (Fahrenheit 451)" di Daniel Kurjakovic è l'ultimo di tre conversazioni/aperitivi organizzati in concomitanza della mostra "Rapt Your" e ospitati nella casa di Cesare Manzo, un monolocale che comunica con lo spazio espositivo tramite una finestra in vetromattone. Questo fitto schermo trasparente-opaco è uno fra i numerosi elementi architettonici che evidenziano lo scaglionarsi del contesto in una topografia di "parergon", ossia di “cornici" e di "passepartout". Tutti gli interventi ospitati nella camera da letto/soggiorno della casa rispecchiano questa stratificazione: di contenuto, affronteranno questioni rivelatesi durante le visite dei tre presentatori allo studio dell’artista, mentre la loro forma prenderà spunto dalle varie tipologie di scambio interpersonale apportate durante l’insegnamento della lingua inglese, lavoro svolto professionalmente dall’artista. Poiché ognuna di queste tipologie rappresenta un’occasione per far vivere la struttura concettuale della lingua, il ruolo dell’insegnante si trasforma in un complesso intreccio fra docente, psicanalista, intervistatore e studente. Analogamente, i presentatori delle diverse conversazioni/aperitivi interverranno non solo “presentando”, ma attivando una mediazione che, fra parole e immagini, confluisca in una teoria espansa del linguaggio.
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RAPT YOUR
Emily Verla Bovino
dal 29 APRILE al 3 GIUGNO 2009
If I in the sickness rapt your death unto its methought,
Se io nella malattia rapissi la tua morte allorché Suo mi pensai,
A destra e sinistra di un invisibile asse centrale, sei sillabe rimbalzano in battute barcollanti. A metà di questa traiettoria in giallo di consonanti e vocali, le parole "rapt" (rapissi) e "your" (la tua) sono facce speculari di un'immaginaria lama a doppio taglio. I rispettivi riflessi si distorcono: la "o" smembra la "p", la "u" sventra la "a", e la "t" e la "y" si abbracciano per annodarsi in un ombelico. Con il dolce dondolare di una virgola sospesa alla fine della clausola, la situazione ipotetica anticipa l’effetto della causa che enuncia, immobile e fissa nella convinzione della pura presenza del presente.
“…è un severo ma dolce martirio,” scrisse Santa Teresa d’Ávila descrivendo lo stato di "rapture" (rapimento) nella sua autobiografia Libro della mia Vita (1565). In una cornice inclinata è esposto un piccolo libro dell’ordine francese dell’Immaculata Concezione (c.1930), aperto al centro: nell’alone della presenza-assenza del testo originale, cancellato con una gomma, alcuni
estratti dal ventesimo capitolo di Vita appaiono, ricomposti in un testo circolare di lettura infinita. Confrontato con il concetto di unione, per cui la volontà, l’immaginazione e la memoria vengono attirati dal divino, il rapimento è invece descritto come la vacuazione totale del sé da sé stesso, tramite il corpo. Attraverso il fisico estasiato, l’individuo diventa pura materia: la sua persona pietrificata viene assorbita dall’assoluto nel passaggio all’indifferenza dell’imparziale impersonale.
Un po’ di carne spogliata, inerte, sul bordo di una fossa, senza nome: il punto nudo per cui il tutto è tutto, giunto ad essere il nulla nel nulla. Ai piedi di un letto di legno piegato su se stesso, una calza, anche essa attorcigliata, sembra spellata in fretta, nonostante sia disposta con cura. In questa trasformazione da soggetto, centro del mondo nella sua immaginazione, ad oggetto, modello dell’obbedienza alla necessità, prende corpo l’elemento mistico nella rugosità della realtà. “Ad ogni maniera d’essere dell’anima umana corrisponde qualcosa di fisico,” scrisse la filosofa e mistica Simone Weil in Enracinement (1949). La masturbazione è quindi luogo di sovraincarnazione di una “fisica sovrannaturale dell’anima”, la manifestazione fisica dello spirito, l’incorporamento del rapporto fra il sé e sé stesso. Esaltato per la sua bellezza come testimonianza del desiderio di contatto diretto con il reale per amare in verità, esso oppone all’amore cannibalista del soggetto personalizzato, l’amore denudato del singolo individuo oggettificato.
Rapt Your fa parte del progetto Multiformi Multianimi Animali Domestici.
Emily Verla Bovino, scrittore ed artista americana, è cresciuta a Hong Kong, vissuta in Italia ed ora residente a Parigi. L'esposizione "Rapt Your", presentata nella Galleria Cesare Manzo, si articola in quattro parti: un'anticamera, un'installazione di fronte ad un grande specchio a semicerchio, un ciclo di dipinti su carta ed una video scultura. Ha partecipato a varie mostre collettive fra Venezia, Torino e New York e, nel 2008, ha organizzato "Bauen Buan Bin", un'installazione site-specific nel quartiere Ostiense di Roma. E' stata invitata a seguire workshop presso la Fondazione Spinola-Banna a Torino (2008), Careof a Milano (2009) e la Fondazione Antonio Ratti a Como (2009). Scrive regolarmente per Artforum, Frieze ed Art Papers.
GALLERIA CESARE MANZO
VICOLO DEL GOVERNO VECCHIO 8
00186 ROMA
t +39 06 93933992
www.galleriamanzo.it
roma@galleriamanzo.it
Galleria Cesare Manzo, Vicolo del Governo Vecchio 8, Roma
APPUNTI SULLA CONDUTTIVITA' (Fahrenheit 451)
una presentazione di DANIEL KURJAKOVIC
in contemporaneo alla mostra RAPT YOUR
Fuoco distopico e utopico freddo invernale: la climatologia come tema principale dell’’estetica di Fahrenheit 451. Scorciatoie fra libri e corpi. Alcuni termini per una conduttività del corpo: il freddo, il calore, la voce ossia il sussurro, il movimento ossia passeggiare, il senso, l’an/estesia, Lazzaro, il linguaggio come dissolvenza della memoria.
Daniel Kurjakovic, curatore indipendente e docente presso Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK), vive e lavora fra Parigi e Zurigo. I suoi progetti recenti includono "We'll Know Where When We Get There", un’esposizione di Lee Ranaldo (Sonic Youth) alla CNEAI di Parigi ed una collaborazione fra la radio nazionale francese France Culture e l’artista americano Lawrence Weiner, che andrà in onda nel mese di Ottobre. Sta inoltre curando la personale dell’artista svizzera Franziska Koch presso la Kunsthof Zurich e, a Berlino, la mostra "Conflicting Tales", una cooperazione con la Berger Collection di Hong Kong. Fra le varie iniziative in programma per l’anno prossimo, organizzerà un’esposizione in formato rivista, intitolata "After Aspen".
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THURSDAY, MAY 28th 630 PM
Galleria Cesare Manzo, Vicolo del Governo Vecchio 8, Roma
CONDUCTIVITY (Fahrenheit 451)
a presentation by DANIEL KURJAKOVIC
organized to accompany the exhibition RAPT YOUR
Dystopian fire and utopian winter cold: climatology as an aesthetics of Fahrenheit 451 in moving image. Shortcuts between books and bodies. Some terms playing out the body's conductivity: cold, heat, voice as in whispering, movement as in strolling, sense, an/aesthesia, Lazurus, speech as away to dissolve memory.
Daniel Kurjakovic is an independent curator and lecturer at Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK), who lives and works between Parigi and Zurich. His most recent projects include "We'll Know Where When We Get There", an exhibition of works by Lee Ranaldo (Sonic Youth) at the CNEAI in Paris and a collaboration between the national French radio France Culture and the american artist Lawrence Weiner in October. He is currently curating the solo exhibition of Swiss artist Franziska Koch at the Kunsthof Zurich and the show "Conflicting Tales", in cooperation with the Berger Collection, Hong Kong, in Berlin. Among various initiatives planned for next year, he is planning an exhibition in the format of a magazine, entitled "After Aspen".
N.B. For further English translation of remaining press release, please see attached PDF
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RAPT YOUR
CALENDAR OF CONVERSATIONS/APERITIF
"Appunti sulla Conduttività (Fahrenheit 451)" di Daniel Kurjakovic è l'ultimo di tre conversazioni/aperitivi organizzati in concomitanza della mostra "Rapt Your" e ospitati nella casa di Cesare Manzo, un monolocale che comunica con lo spazio espositivo tramite una finestra in vetromattone. Questo fitto schermo trasparente-opaco è uno fra i numerosi elementi architettonici che evidenziano lo scaglionarsi del contesto in una topografia di "parergon", ossia di “cornici" e di "passepartout". Tutti gli interventi ospitati nella camera da letto/soggiorno della casa rispecchiano questa stratificazione: di contenuto, affronteranno questioni rivelatesi durante le visite dei tre presentatori allo studio dell’artista, mentre la loro forma prenderà spunto dalle varie tipologie di scambio interpersonale apportate durante l’insegnamento della lingua inglese, lavoro svolto professionalmente dall’artista. Poiché ognuna di queste tipologie rappresenta un’occasione per far vivere la struttura concettuale della lingua, il ruolo dell’insegnante si trasforma in un complesso intreccio fra docente, psicanalista, intervistatore e studente. Analogamente, i presentatori delle diverse conversazioni/aperitivi interverranno non solo “presentando”, ma attivando una mediazione che, fra parole e immagini, confluisca in una teoria espansa del linguaggio.
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RAPT YOUR
Emily Verla Bovino
dal 29 APRILE al 3 GIUGNO 2009
If I in the sickness rapt your death unto its methought,
Se io nella malattia rapissi la tua morte allorché Suo mi pensai,
A destra e sinistra di un invisibile asse centrale, sei sillabe rimbalzano in battute barcollanti. A metà di questa traiettoria in giallo di consonanti e vocali, le parole "rapt" (rapissi) e "your" (la tua) sono facce speculari di un'immaginaria lama a doppio taglio. I rispettivi riflessi si distorcono: la "o" smembra la "p", la "u" sventra la "a", e la "t" e la "y" si abbracciano per annodarsi in un ombelico. Con il dolce dondolare di una virgola sospesa alla fine della clausola, la situazione ipotetica anticipa l’effetto della causa che enuncia, immobile e fissa nella convinzione della pura presenza del presente.
“…è un severo ma dolce martirio,” scrisse Santa Teresa d’Ávila descrivendo lo stato di "rapture" (rapimento) nella sua autobiografia Libro della mia Vita (1565). In una cornice inclinata è esposto un piccolo libro dell’ordine francese dell’Immaculata Concezione (c.1930), aperto al centro: nell’alone della presenza-assenza del testo originale, cancellato con una gomma, alcuni
estratti dal ventesimo capitolo di Vita appaiono, ricomposti in un testo circolare di lettura infinita. Confrontato con il concetto di unione, per cui la volontà, l’immaginazione e la memoria vengono attirati dal divino, il rapimento è invece descritto come la vacuazione totale del sé da sé stesso, tramite il corpo. Attraverso il fisico estasiato, l’individuo diventa pura materia: la sua persona pietrificata viene assorbita dall’assoluto nel passaggio all’indifferenza dell’imparziale impersonale.
Un po’ di carne spogliata, inerte, sul bordo di una fossa, senza nome: il punto nudo per cui il tutto è tutto, giunto ad essere il nulla nel nulla. Ai piedi di un letto di legno piegato su se stesso, una calza, anche essa attorcigliata, sembra spellata in fretta, nonostante sia disposta con cura. In questa trasformazione da soggetto, centro del mondo nella sua immaginazione, ad oggetto, modello dell’obbedienza alla necessità, prende corpo l’elemento mistico nella rugosità della realtà. “Ad ogni maniera d’essere dell’anima umana corrisponde qualcosa di fisico,” scrisse la filosofa e mistica Simone Weil in Enracinement (1949). La masturbazione è quindi luogo di sovraincarnazione di una “fisica sovrannaturale dell’anima”, la manifestazione fisica dello spirito, l’incorporamento del rapporto fra il sé e sé stesso. Esaltato per la sua bellezza come testimonianza del desiderio di contatto diretto con il reale per amare in verità, esso oppone all’amore cannibalista del soggetto personalizzato, l’amore denudato del singolo individuo oggettificato.
Rapt Your fa parte del progetto Multiformi Multianimi Animali Domestici.
Emily Verla Bovino, scrittore ed artista americana, è cresciuta a Hong Kong, vissuta in Italia ed ora residente a Parigi. L'esposizione "Rapt Your", presentata nella Galleria Cesare Manzo, si articola in quattro parti: un'anticamera, un'installazione di fronte ad un grande specchio a semicerchio, un ciclo di dipinti su carta ed una video scultura. Ha partecipato a varie mostre collettive fra Venezia, Torino e New York e, nel 2008, ha organizzato "Bauen Buan Bin", un'installazione site-specific nel quartiere Ostiense di Roma. E' stata invitata a seguire workshop presso la Fondazione Spinola-Banna a Torino (2008), Careof a Milano (2009) e la Fondazione Antonio Ratti a Como (2009). Scrive regolarmente per Artforum, Frieze ed Art Papers.
GALLERIA CESARE MANZO
VICOLO DEL GOVERNO VECCHIO 8
00186 ROMA
t +39 06 93933992
www.galleriamanzo.it
roma@galleriamanzo.it
28
maggio 2009
Daniel Kurjakovic – Appunti sulla conduttività (Fahrenheit 451)
Dal 28 maggio al 02 giugno 2009
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
GALLERIA CESARE MANZO
Roma, Vicolo del Governo Vecchio, 8, (Roma)
Roma, Vicolo del Governo Vecchio, 8, (Roma)
Orario di apertura
martedì - venerdì 16 - 20
sabato 15,30 - 19
Vernissage
28 Maggio 2009, ore 18:30
Autore
Curatore