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Daniela Albanese – Scissors
La scelta del collage è un’attestazione di fiducia nella bidimensionalità: non è detto che un oggetto per essere vero debba essere tridimensionale. Le forbici prendono il posto della matita, del pennello. Recidendo il legame fisico, vengono meno i rapporti con ciò che precede e definisce l’oggetto e si apre un mondo di infinite possibilità
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Scissors
Daniela Albanese
Il Vizietto music bar exhibition room, Campo San Stin, Venezia
dal 12 aprile al 7 maggio 2012
Inaugurazione: giovedì 12 aprile 2012, ore 18.30
Intervento musicale di Zigancafè / Michele Moi (Violino) - Mattia Dalla Pozza (Sax), ore 20.00
Il Vizietto è lieto di presentare Scissors, mostra personale di Daniela Albanese
La perfezione è bella ma è stupida
bisogna conoscerla ma romperla.
La combinazione tra regola e caso
è la vita, è l’arte
è la fantasia, è l’equilibrio.
Bruno Munari, Verbale scritto, 1992
L’arte è una cosa privata.
L’artista lo fa per se stesso.
Manifesto Dada, 1918
La scelta del collage è un’attestazione di fiducia nella bidimensionalità: non è detto che un oggetto per essere vero debba essere tridimensionale. Le forbici prendono il posto della matita, del pennello. Recidendo il legame fisico, vengono meno i rapporti con ciò che precede e definisce l’oggetto e si apre un mondo di infinite possibilità. Materia per una prima selezione sono riviste, manifesti, materiale di recupero. Alla base del processo comunicativo una semplice quanto disarmante constatazione: la precisione nel fare le cose le rende comunicabili.
Le serie, le collezioni di ritagli si sviluppano secondo tre direttrici fondamentali - il tema, le forme, la cromia - e diventano la base per future combinazioni compositive. Le qualità dell’elemento selezionato non sono qualità di per sé, ma lo diventano in un momento successivo, frutto di sperimentazioni continue, di combinazioni e ricombinazioni in una sequenza di prove ed errori, tentativi, limiti posti da problemi pratici. Primo tra tutti l’adesione a un supporto - alternativamente compensato, cartoncino, tela - e alle sue dimensioni. Le forme, tornate semplici, elementari, acquistano un senso nuovo accanto ad altre. L’impossibilità di modificare l’oggetto così come lo si è ritagliato diventa la chiave fondamentale per avviare il processo creativo, in cui la volontà di realizzare un ordine e un’armonia che siano “dettati” dagli elementi compositivi si mescola alla pura casualità.
Un gioco divertente: ogni ritaglio cerca il suo compagno riconoscendolo nell’elemento che, proprio in virtù di ciò che lo limita - la sua forma e la sua dimensione - si qualifica come tale, emergendo dal caos. Un gioco astratto, in cui l’abbondanza dei ritagli da cui partire, sull’asse della selezione, è la principale fonte di ispirazione e garanzia di libertà. Un linguaggio che comunica attraverso l’equilibrio dei pieni e dei vuoti, impalpabile e fugace come nella mitologica raffigurazione dello Shiva danzante.
Un processo spontaneo, da cui pian piano sorgono e proliferano esseri surreali. Il doppio, la rima baciata, così frequente in queste composizioni, funge da conferma delle forme, che dialogano tra loro. La conoscenza diventa un riconoscimento che instaura l’armonia compositiva. Il gesto di posizionare nello spazio, il movimento, diventa l’atto creativo fondante il cui risultato non solo non è controllabile, ma non è neanche lo scopo principale dell’artista. La dimensione ludica non viene mai meno: non vi è nessun autocompiacimento, quanto piuttosto uno spiritoso mix compositivo, la cui gioia viene dal potersi costruire da sé i pezzi del proprio “meccano”.
Daniela Albanese ha frequentato l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (isia) di Urbino, diplomandosi con una tesi
sull’illustrazione per l’infanzia. È stata allieva, tra gli altri, di Michele Provinciali che l’ha indirizzata alla composizione a collage.
Attualmente svolge l’attività di grafico presso Marsilio Editori, Venezia.
testo di Francesca Culcasi
In collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili e Pace, Comune di Venezia.
Il Vizietto music bar exhibition room / Alice Barchitta / tel +39 349-4318935 / seguici su FB
---------------
Scissors
Daniela Albanese
Il Vizietto music bar exhibition room, Campo San Stin, Venice
Until 7th May 2012
Opening: Thursday 12th April 2012, 6.30 pm
Musical entertainment by Zigancafè / Michele Moi (Violin) - Mattia Dalla Pozza (Sax), 8.00 pm
Il Vizietto is pleased to present Scissors, an exhibition by Daniela Albanese
Perfection is beautiful but stupid
you have to know it but break it.
The blend between rule and chance
is life, is art
is fantasy, is balance.
Bruno Munari, Verbale scritto, 1992
Art is a private thing.
The artist makes it for himself.
Dada Manifesto, 1918
Choosing the technique of collage is some sort of an extension of belief in two-dimensionality: it’s just like admitting that an object to be real does not have to be three-dimensional. So scissors replace pencils and brushes. Cutting an object from the original context means setting it free from everything that can define it as involved in that context - everyday meaning and patterns of thinking - revealing infinite series of playful possibilities. Everything can be included in a first selection: paper cut-outs from magazines, posters or recycled materials. The artist’s work revolves around this basic, disarmingly simple principle: the more accurate and rigorous the cutting, the better the communication flow will work.
Records can contain pieces collected according to their themes, shapes, colours and become the basis for future assemblages. There are no inner components of positive/negative characteristics but they reveal them simply by going on with testing, framing and reframing in a sequence of proofs and mistakes, drafts, discovering limits relating with pragmatic matters. First of all, the creative process is limited by the supports the fragments are pasted on (plywood, cardboard or canvas) and their dimensions.
The basic shapes emerged from cutting are revivified just from being next to each other inside the new composition. The subject of limit is one of the main issues for collage. Both dimension and shape of the piece are its own limit which serves as a device to start the creativity flow. The aim to create a harmony suggested by the pieces themselves meets the pure randomness in a sort of deconstruction process where every piece seems to be there by chance.
A funny game where every paper out-cut is searching for the right one can be together that is the one that, according to its limit - its shape and dimension - emerges from the chaos. An abstract game where a large starting collection of paper out-cuts, from the axis of selection, is source of inspiration and freedom guarantee.
Every work is an indefinable and fleeting balance of emptiness and fullness, just like Shiva dancing deconstruction and creation. A spontaneous changing of these forms into new hybrid surreal beings.
Each image often reveals a kind of doubling or rhyming with others, and this validates the collaged shapes which have a dialogue with each other. They recognize each other and this is the starting point to establish the harmony among the elements of the composition. By throwing the parts in the space, the movement itself becomes the main creative act. The result is not only unsuspected, but it’s not the main aim of the artist’s work.
The playing feature never fails: there’s no self-satisfied complacency; what emerges is a funny mix, where you can easily make by yourself the pieces of your own “Meccano”.
Daniela Albanese studied at Higher Institute for Artistic Industries (isia) in Urbino where, with Michele Provinciali, focused
her interest on collage composition. She graduated with a work on children’s book illustration. She works as a graphic designer
in Venice for Marsilio Editori.
text by Francesca Culcasi
In collaboration with Assessorato alle Politiche Giovanili e Pace, The Venice Council.
Daniela Albanese
Il Vizietto music bar exhibition room, Campo San Stin, Venezia
dal 12 aprile al 7 maggio 2012
Inaugurazione: giovedì 12 aprile 2012, ore 18.30
Intervento musicale di Zigancafè / Michele Moi (Violino) - Mattia Dalla Pozza (Sax), ore 20.00
Il Vizietto è lieto di presentare Scissors, mostra personale di Daniela Albanese
La perfezione è bella ma è stupida
bisogna conoscerla ma romperla.
La combinazione tra regola e caso
è la vita, è l’arte
è la fantasia, è l’equilibrio.
Bruno Munari, Verbale scritto, 1992
L’arte è una cosa privata.
L’artista lo fa per se stesso.
Manifesto Dada, 1918
La scelta del collage è un’attestazione di fiducia nella bidimensionalità: non è detto che un oggetto per essere vero debba essere tridimensionale. Le forbici prendono il posto della matita, del pennello. Recidendo il legame fisico, vengono meno i rapporti con ciò che precede e definisce l’oggetto e si apre un mondo di infinite possibilità. Materia per una prima selezione sono riviste, manifesti, materiale di recupero. Alla base del processo comunicativo una semplice quanto disarmante constatazione: la precisione nel fare le cose le rende comunicabili.
Le serie, le collezioni di ritagli si sviluppano secondo tre direttrici fondamentali - il tema, le forme, la cromia - e diventano la base per future combinazioni compositive. Le qualità dell’elemento selezionato non sono qualità di per sé, ma lo diventano in un momento successivo, frutto di sperimentazioni continue, di combinazioni e ricombinazioni in una sequenza di prove ed errori, tentativi, limiti posti da problemi pratici. Primo tra tutti l’adesione a un supporto - alternativamente compensato, cartoncino, tela - e alle sue dimensioni. Le forme, tornate semplici, elementari, acquistano un senso nuovo accanto ad altre. L’impossibilità di modificare l’oggetto così come lo si è ritagliato diventa la chiave fondamentale per avviare il processo creativo, in cui la volontà di realizzare un ordine e un’armonia che siano “dettati” dagli elementi compositivi si mescola alla pura casualità.
Un gioco divertente: ogni ritaglio cerca il suo compagno riconoscendolo nell’elemento che, proprio in virtù di ciò che lo limita - la sua forma e la sua dimensione - si qualifica come tale, emergendo dal caos. Un gioco astratto, in cui l’abbondanza dei ritagli da cui partire, sull’asse della selezione, è la principale fonte di ispirazione e garanzia di libertà. Un linguaggio che comunica attraverso l’equilibrio dei pieni e dei vuoti, impalpabile e fugace come nella mitologica raffigurazione dello Shiva danzante.
Un processo spontaneo, da cui pian piano sorgono e proliferano esseri surreali. Il doppio, la rima baciata, così frequente in queste composizioni, funge da conferma delle forme, che dialogano tra loro. La conoscenza diventa un riconoscimento che instaura l’armonia compositiva. Il gesto di posizionare nello spazio, il movimento, diventa l’atto creativo fondante il cui risultato non solo non è controllabile, ma non è neanche lo scopo principale dell’artista. La dimensione ludica non viene mai meno: non vi è nessun autocompiacimento, quanto piuttosto uno spiritoso mix compositivo, la cui gioia viene dal potersi costruire da sé i pezzi del proprio “meccano”.
Daniela Albanese ha frequentato l’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (isia) di Urbino, diplomandosi con una tesi
sull’illustrazione per l’infanzia. È stata allieva, tra gli altri, di Michele Provinciali che l’ha indirizzata alla composizione a collage.
Attualmente svolge l’attività di grafico presso Marsilio Editori, Venezia.
testo di Francesca Culcasi
In collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili e Pace, Comune di Venezia.
Il Vizietto music bar exhibition room / Alice Barchitta / tel +39 349-4318935 / seguici su FB
---------------
Scissors
Daniela Albanese
Il Vizietto music bar exhibition room, Campo San Stin, Venice
Until 7th May 2012
Opening: Thursday 12th April 2012, 6.30 pm
Musical entertainment by Zigancafè / Michele Moi (Violin) - Mattia Dalla Pozza (Sax), 8.00 pm
Il Vizietto is pleased to present Scissors, an exhibition by Daniela Albanese
Perfection is beautiful but stupid
you have to know it but break it.
The blend between rule and chance
is life, is art
is fantasy, is balance.
Bruno Munari, Verbale scritto, 1992
Art is a private thing.
The artist makes it for himself.
Dada Manifesto, 1918
Choosing the technique of collage is some sort of an extension of belief in two-dimensionality: it’s just like admitting that an object to be real does not have to be three-dimensional. So scissors replace pencils and brushes. Cutting an object from the original context means setting it free from everything that can define it as involved in that context - everyday meaning and patterns of thinking - revealing infinite series of playful possibilities. Everything can be included in a first selection: paper cut-outs from magazines, posters or recycled materials. The artist’s work revolves around this basic, disarmingly simple principle: the more accurate and rigorous the cutting, the better the communication flow will work.
Records can contain pieces collected according to their themes, shapes, colours and become the basis for future assemblages. There are no inner components of positive/negative characteristics but they reveal them simply by going on with testing, framing and reframing in a sequence of proofs and mistakes, drafts, discovering limits relating with pragmatic matters. First of all, the creative process is limited by the supports the fragments are pasted on (plywood, cardboard or canvas) and their dimensions.
The basic shapes emerged from cutting are revivified just from being next to each other inside the new composition. The subject of limit is one of the main issues for collage. Both dimension and shape of the piece are its own limit which serves as a device to start the creativity flow. The aim to create a harmony suggested by the pieces themselves meets the pure randomness in a sort of deconstruction process where every piece seems to be there by chance.
A funny game where every paper out-cut is searching for the right one can be together that is the one that, according to its limit - its shape and dimension - emerges from the chaos. An abstract game where a large starting collection of paper out-cuts, from the axis of selection, is source of inspiration and freedom guarantee.
Every work is an indefinable and fleeting balance of emptiness and fullness, just like Shiva dancing deconstruction and creation. A spontaneous changing of these forms into new hybrid surreal beings.
Each image often reveals a kind of doubling or rhyming with others, and this validates the collaged shapes which have a dialogue with each other. They recognize each other and this is the starting point to establish the harmony among the elements of the composition. By throwing the parts in the space, the movement itself becomes the main creative act. The result is not only unsuspected, but it’s not the main aim of the artist’s work.
The playing feature never fails: there’s no self-satisfied complacency; what emerges is a funny mix, where you can easily make by yourself the pieces of your own “Meccano”.
Daniela Albanese studied at Higher Institute for Artistic Industries (isia) in Urbino where, with Michele Provinciali, focused
her interest on collage composition. She graduated with a work on children’s book illustration. She works as a graphic designer
in Venice for Marsilio Editori.
text by Francesca Culcasi
In collaboration with Assessorato alle Politiche Giovanili e Pace, The Venice Council.
12
aprile 2012
Daniela Albanese – Scissors
Dal 12 aprile al 07 maggio 2012
arte contemporanea
Location
IL VIZIETTO
Venezia, Campo San Stin, (Venezia)
Venezia, Campo San Stin, (Venezia)
Vernissage
12 Aprile 2012, ore 18.30
Autore