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Daniela Alfarano – Come un pensiero leggero
Centinaia di disegni su carta, di dimensioni variabili, che rappresentano tutti lo stesso soggetto: una piuma. Pur sembrando tutte simili, esse sono estremamente diverse. A forma di spirale, a forma di foglia, aperte, chiuse o con delicate e morbide curve.
Comunicato stampa
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Nell'antichità le piume erano legate a simboli religiosi: gli egiziani raffiguravano la dea Maat, che rappresentava verità e giustizia, con una piuma di struzzo in testa. Per i romani le piume erano simbolo di velocità mentre nel medioevo erano legate alla saggezza.
Per gli indiani d'America le piume d'aquila avevano un significato divino: portavano le preghiere alle divinità ma erano considerate anche dei porta fortuna, oltre a rappresentare il gruppo familiare di appartenenza.
La piuma o le piume sono collegate anche al pensiero, alla mente superiore, all'intelletto, questo perché le piume, come i volatili, sono associati all'aria, al cielo, collegando così anche i sogni, l'ispirazione, l'ascensione spirituale e l'intelligenza superiore con questo simbolo.
Sono molti gli artisti che hanno rappresentato o utilizzato le piume nelle loro opere: piume vere come nell'opera di Rebecca Horn Feather Finger del 1972 nella quale le piume sono attaccate alle dita di un performer o nelle teste di gufo di Ian Fabre; piume come supporto per dipingere come nel caso dell'artista americana Jamie Homeister, o piume dipinte: basti pensare alle numerose versioni di Leda e il cigno dei grandi maestri tra questi anche Leonardo o alle infinite varianti delle Annunciazioni, con le piume dell'Angelo che fa visita a Maria ain primo piano, fino ad arrivare all'esaltazione del piumaggio nella Vestizione della sposa di Max Ernst.
Ma in nessuno di questi autori la piuma è oggetto unico e ripetuto e vissuto con ossessività come invece è il caso dell'opera di Daniela Alfarano che sarà presentata qui alla Fondazione Mudima.
Centinaia di disegni su carta, di dimensioni variabili, che rappresentano tutti lo stesso soggetto: una piuma. Pur sembrando tutte simili, esse sono estremamente diverse. A forma di spirale, a forma di foglia, aperte, chiuse o con delicate e morbide curve, che a volte sembrano zampilli scaturiti da una fontana, esse non sono il frutto di una pittura diretta ma si manifestano in negativo, ossia non sono altro che un'immagine all'inverso. La piuma è quello che resta, ciò che rimane di un vuoto, è il vuoto. Ed è proprio quando quella sensazione di vuoto ti assale che la piuma si manifesta. In silenzio si anima, ondeggia come quando soffia il vento. E poi volteggiando ricade a terra, magari sfiorandoti e cadendoti tra i piedi. E Come un pensiero leggero ci ricorda che non siamo soli, qualcuno veglia su di noi, ci indica la strada, ci accompagna.
Per gli indiani d'America le piume d'aquila avevano un significato divino: portavano le preghiere alle divinità ma erano considerate anche dei porta fortuna, oltre a rappresentare il gruppo familiare di appartenenza.
La piuma o le piume sono collegate anche al pensiero, alla mente superiore, all'intelletto, questo perché le piume, come i volatili, sono associati all'aria, al cielo, collegando così anche i sogni, l'ispirazione, l'ascensione spirituale e l'intelligenza superiore con questo simbolo.
Sono molti gli artisti che hanno rappresentato o utilizzato le piume nelle loro opere: piume vere come nell'opera di Rebecca Horn Feather Finger del 1972 nella quale le piume sono attaccate alle dita di un performer o nelle teste di gufo di Ian Fabre; piume come supporto per dipingere come nel caso dell'artista americana Jamie Homeister, o piume dipinte: basti pensare alle numerose versioni di Leda e il cigno dei grandi maestri tra questi anche Leonardo o alle infinite varianti delle Annunciazioni, con le piume dell'Angelo che fa visita a Maria ain primo piano, fino ad arrivare all'esaltazione del piumaggio nella Vestizione della sposa di Max Ernst.
Ma in nessuno di questi autori la piuma è oggetto unico e ripetuto e vissuto con ossessività come invece è il caso dell'opera di Daniela Alfarano che sarà presentata qui alla Fondazione Mudima.
Centinaia di disegni su carta, di dimensioni variabili, che rappresentano tutti lo stesso soggetto: una piuma. Pur sembrando tutte simili, esse sono estremamente diverse. A forma di spirale, a forma di foglia, aperte, chiuse o con delicate e morbide curve, che a volte sembrano zampilli scaturiti da una fontana, esse non sono il frutto di una pittura diretta ma si manifestano in negativo, ossia non sono altro che un'immagine all'inverso. La piuma è quello che resta, ciò che rimane di un vuoto, è il vuoto. Ed è proprio quando quella sensazione di vuoto ti assale che la piuma si manifesta. In silenzio si anima, ondeggia come quando soffia il vento. E poi volteggiando ricade a terra, magari sfiorandoti e cadendoti tra i piedi. E Come un pensiero leggero ci ricorda che non siamo soli, qualcuno veglia su di noi, ci indica la strada, ci accompagna.
25
giugno 2019
Daniela Alfarano – Come un pensiero leggero
Dal 25 giugno al 24 luglio 2019
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MUDIMA
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 11-13 e 15-19
Vernissage
25 Giugno 2019, ore 18:30
Autore
Curatore