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Daniela Baldo
Disporsi dinanzi alle o-pere di questa pittrice piemontese è come ad-dentrarsi nei labirinti o-scuri e, nello stesso tem-po, misteriosi dell’ani-mo umano
Comunicato stampa
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“Già dal titolo spero si intuisca il profondo significato delle opere che andranno a comporre questa mia esposizione personale. La citazione, presa in prestito dal latino, significa “ tutto scorre…”ed è a mio avviso molto eloquente: ci costringe a guardarci dentro, a soffermarci su noi stessi a soppesare le nostre più profonde emozioni. Questo è quello che tento di fare quando dipingo e che vorrei riuscire a trasmettere a chi guarderà le mie opere….”
II viaggio dell'anima
di Antonio D’Amico
Disporsi dinanzi alle o-pere di questa pittrice piemontese è come ad-dentrarsi nei labirinti o-scuri e, nello stesso tem-po, misteriosi dell’ani-mo umano... o meglio dell'animo femminile. Tele nelle quali si respira la poetica dell’inconscio espresso attraverso sprazzi di colore denso e materico, trattato con estrema raffinatezza e duttilità. Daniela Baldo, scorpora l’essenza intrinseca del colore creando, prima con le idee e poi sulla tela, forme 'eterne' rintracciate dai viaggi della memoria e dal sovrapporsi di esperienze con-scie o inconscie che ricava "...dalle nere pieghe del cuo-re". Viaggi, i suoi, che in alcuni inserti si aprono al mondo lontano, delle etnie. Lo spettatore assiste, quindi, all’esal-tante “sentimento del colore, - come attesta Gerardo Pecci - visto quale veicolo privilegiato per mettere in e-videnza la vastissima gamma delle emozioni e delle sensa-zioni dell'animo umano”) (G. Pecci, II colore della coscienza. La coscienza come realtà, in Daniela Baldo, Torino 2004, p. 5). L’artista compie il gesto del dipingere 'esprimendo' i sen-timenti reconditi del suo mondo interiore; azione intesa pluralisticamente dagli storici dell'arte che vi leggono frammenti, visioni, volti, oggetti, scorci, fotografati dalla memoria e sviluppati nella camera oscura del cuore. [ ...] queste rappresentazioni - continua Giorgio Brezzo nel suo, testo critico sull'artista -, sono le cose che abbiamo dentro, quelle che abbiamo visto da qualche parte, posti e gente, che abbiamo conosciuto. Come un sogno le abbia-mo viste sfilacciarsi, scomparire nei meandri della nostra mente o del nostro cuore (G. Brezzo, Temponauta, in op. cit.,Torino 2004, p. 4). In questo contesto dove l’espressione artistica si sposa con i pensieri percorrendo sinergicamente strade che portano diritti verso la poesia, l’assunto dell' ut pictura poesis trova ampia manifestazione in versi che sfociano dalla contemplazione di queste tele.
"... raccontami dei pensieri fugaci dell’anima,
di quanto ho visto e scruterò nel profondo degli abissi del tuo cuore!
... quando sarò riemerso dal mio dolce naufragio,
... dalle linee morbide della memoria
riaffioreranno i ricordi di una vita che vivi e che per beltà e apparenza
si apre al mio sguardo
ricco di verde speranza e oro ricchezza
... dominate dal bianco candore, quello stesso che desideri e che
da domani si affaccerà nel tuo futuro! “
Sono dipinti, quelli di Daniela che attendono lo speculum della materializzazione soggettiva, lo stesso che proviene dal viaggio mentale che ciascun uomo compie dal sorgere del giorno fino al suo tramonto.
II viaggio dell'anima
di Antonio D’Amico
Disporsi dinanzi alle o-pere di questa pittrice piemontese è come ad-dentrarsi nei labirinti o-scuri e, nello stesso tem-po, misteriosi dell’ani-mo umano... o meglio dell'animo femminile. Tele nelle quali si respira la poetica dell’inconscio espresso attraverso sprazzi di colore denso e materico, trattato con estrema raffinatezza e duttilità. Daniela Baldo, scorpora l’essenza intrinseca del colore creando, prima con le idee e poi sulla tela, forme 'eterne' rintracciate dai viaggi della memoria e dal sovrapporsi di esperienze con-scie o inconscie che ricava "...dalle nere pieghe del cuo-re". Viaggi, i suoi, che in alcuni inserti si aprono al mondo lontano, delle etnie. Lo spettatore assiste, quindi, all’esal-tante “sentimento del colore, - come attesta Gerardo Pecci - visto quale veicolo privilegiato per mettere in e-videnza la vastissima gamma delle emozioni e delle sensa-zioni dell'animo umano”) (G. Pecci, II colore della coscienza. La coscienza come realtà, in Daniela Baldo, Torino 2004, p. 5). L’artista compie il gesto del dipingere 'esprimendo' i sen-timenti reconditi del suo mondo interiore; azione intesa pluralisticamente dagli storici dell'arte che vi leggono frammenti, visioni, volti, oggetti, scorci, fotografati dalla memoria e sviluppati nella camera oscura del cuore. [ ...] queste rappresentazioni - continua Giorgio Brezzo nel suo, testo critico sull'artista -, sono le cose che abbiamo dentro, quelle che abbiamo visto da qualche parte, posti e gente, che abbiamo conosciuto. Come un sogno le abbia-mo viste sfilacciarsi, scomparire nei meandri della nostra mente o del nostro cuore (G. Brezzo, Temponauta, in op. cit.,Torino 2004, p. 4). In questo contesto dove l’espressione artistica si sposa con i pensieri percorrendo sinergicamente strade che portano diritti verso la poesia, l’assunto dell' ut pictura poesis trova ampia manifestazione in versi che sfociano dalla contemplazione di queste tele.
"... raccontami dei pensieri fugaci dell’anima,
di quanto ho visto e scruterò nel profondo degli abissi del tuo cuore!
... quando sarò riemerso dal mio dolce naufragio,
... dalle linee morbide della memoria
riaffioreranno i ricordi di una vita che vivi e che per beltà e apparenza
si apre al mio sguardo
ricco di verde speranza e oro ricchezza
... dominate dal bianco candore, quello stesso che desideri e che
da domani si affaccerà nel tuo futuro! “
Sono dipinti, quelli di Daniela che attendono lo speculum della materializzazione soggettiva, lo stesso che proviene dal viaggio mentale che ciascun uomo compie dal sorgere del giorno fino al suo tramonto.
23
marzo 2006
Daniela Baldo
Dal 23 marzo al 22 aprile 2006
arte contemporanea
Location
SPAZIO ZOOM – SALMOIRAGHI & VIGANO’
Torino, Via Roma, 33, (Torino)
Torino, Via Roma, 33, (Torino)
Orario di apertura
9,30-19,30
Vernissage
23 Marzo 2006, ore 18
Autore