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Daniela Di Donato – Sovvertire. Una parola d’ordine
Due video con testo critico di Francesco Scasciamacchia,produzioni recenti di Daniela Di Donato, giovane artista che lavora con linguaggi diversi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 7 maggio 2011 dalle ore 18.00 presso la Libreria Brac di Via de’ Vagellai 18r inaugura Sovvertire, una parola d’ordine, 2 video della giovane artista Daniela Di Donato, classe 1982. L’evento si inserisce nell’ambito della Notte Blu dedicata all’Europa. Per questa occasione alla libreria Brac in visione Eclipse (2010) e Antimachine( 2011), produzioni recenti di Daniela Di Donato, artista che lavora con linguaggi diversi. La sua installazione “Fratelli d’Italia” è attualmente esposta a New York(presso Industria Gallery) nella collettiva UN’ITA, inaugurata lo scorso 27 marzo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Sovvertire, una parola d’ordine (testo critico di Francesco Scasciamacchia)
Il lavoro di Daniela Di Donato sovverte gli ordini precostituiti che si manifestano attraverso azioni di causa ed effetto. Ed ecco che una tromba, costruita per produrre il suono attraverso il fiato umano gonfia un pallone nero sino a provocarne l’esplosione (Eclipse, 2010). O una clessidra funziona al contrario grazie al movimento naturale di formiche (Antimachine, 2011).
I suoi giochi al ribaltamento delle situazioni e delle regole, sono anche azioni politiche atti a confondere lo spettatore attraverso piccole modifiche di opere precedenti.
Didn’t Past Go Anywhere, 2009, diventa Antimachine, 2010. Soggetti uguali, una clessidra e delle formiche; diverso titolo, diverso anno di produzione. Un meccanismo che sta portando la sua pratica verso la riflessione sul copyright, sul valore dell’opera e sull’identificazione della stessa.
Senza mai prendere sul serio questi gesti di modifica, la presa di posizione dell’artista, è molto più radicale di quello che sembra: questiona il modo di produzione e con esso, l’iper-produzione artistica.
La realtà è rappresentata attraverso la telecamera: il video è il suo mezzo preferito, ma ciò che più conta è il processo: l’azione e non il risultato.
In Eclipse l’artista prende in giro sé stessa, lo spettatore e l’uomo, o meglio quel tipo di uomo che
fa seguire ad una azione una conseguenza diretta. Un musicista che attraverso una tromba suona per un ipotetico pubblico. Il suo suonare provoca il gonfiarsi di un palloncino. Ci si aspetta esploda, effetto dell’azione, ed in effetti esplode. Peccato che non ci si era accorti, che nell’ombra del palloncino che invade tutto lo schermo, c’è l’artista che riprende in un’altra realtà, in un altro spazio e in un altro tempo.
DDD non stupisce per i suoi sovvertimenti ma stupisce attraverso la loro ordinarietà.
(Francesco Scasciamacchia)
Daniela Di Donato, Lanciano (CH) 1982, vive e lavora a New York.
Sovvertire, una parola d’ordine (testo critico di Francesco Scasciamacchia)
Il lavoro di Daniela Di Donato sovverte gli ordini precostituiti che si manifestano attraverso azioni di causa ed effetto. Ed ecco che una tromba, costruita per produrre il suono attraverso il fiato umano gonfia un pallone nero sino a provocarne l’esplosione (Eclipse, 2010). O una clessidra funziona al contrario grazie al movimento naturale di formiche (Antimachine, 2011).
I suoi giochi al ribaltamento delle situazioni e delle regole, sono anche azioni politiche atti a confondere lo spettatore attraverso piccole modifiche di opere precedenti.
Didn’t Past Go Anywhere, 2009, diventa Antimachine, 2010. Soggetti uguali, una clessidra e delle formiche; diverso titolo, diverso anno di produzione. Un meccanismo che sta portando la sua pratica verso la riflessione sul copyright, sul valore dell’opera e sull’identificazione della stessa.
Senza mai prendere sul serio questi gesti di modifica, la presa di posizione dell’artista, è molto più radicale di quello che sembra: questiona il modo di produzione e con esso, l’iper-produzione artistica.
La realtà è rappresentata attraverso la telecamera: il video è il suo mezzo preferito, ma ciò che più conta è il processo: l’azione e non il risultato.
In Eclipse l’artista prende in giro sé stessa, lo spettatore e l’uomo, o meglio quel tipo di uomo che
fa seguire ad una azione una conseguenza diretta. Un musicista che attraverso una tromba suona per un ipotetico pubblico. Il suo suonare provoca il gonfiarsi di un palloncino. Ci si aspetta esploda, effetto dell’azione, ed in effetti esplode. Peccato che non ci si era accorti, che nell’ombra del palloncino che invade tutto lo schermo, c’è l’artista che riprende in un’altra realtà, in un altro spazio e in un altro tempo.
DDD non stupisce per i suoi sovvertimenti ma stupisce attraverso la loro ordinarietà.
(Francesco Scasciamacchia)
Daniela Di Donato, Lanciano (CH) 1982, vive e lavora a New York.
07
maggio 2011
Daniela Di Donato – Sovvertire. Una parola d’ordine
Dal 07 al 15 maggio 2011
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
LIBRERIA BRAC
Firenze, Via Dei Vagellai, 18 r, (Firenze)
Firenze, Via Dei Vagellai, 18 r, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì al sabato 11.30-24.00; domenica 12-21
Vernissage
7 Maggio 2011, ore 18.00
Ufficio stampa
MONICA ZANFINI
Autore