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Daniela Forcella – Don’t Break My Heart
La galleria Silbernagl Undergallery accoglierà circa 20 opere dell’artista tutte dedicate al tema dell’amore. I cuori di Daniela Forcella invaderanno lo spazio e le pareti e saranno quadri e sculture ma anche lampade, specchi, vasi colorati.
Comunicato stampa
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San Valentino, quale ricorrenza più adatta di questa per esibire in una mostra le opere della "regina di cuori" Daniela Forcella. Silbernagl Undergallery Navigli Street si fa promotrice di un evento in cui, una moltitudine di cuori multicolor, vengono esposti in prossimità delle festa di San Valentino, da sempre associata alle coppie di innamorati, che da tempo immemore, nella data del 14 febbraio, si scambiano auguri reciproci su una miriade di bigliettini, e mail ed sms, tanto che il "traffico" degli scambi di auguri che avviene in tale giorno è secondo solo a quello di Natale.
Tale festa, istituita agli albori del cristianesimo, é da sempre sinonimo di amore "romantico" ma, come sopra accennato, fu Papa Gelasio, nel V secolo D.C. a promuoverla, in sostituzione della festa dei Lupercalia, che ancora a quell'epoca, pur svuotata ormai di contenuti religiosi, si teneva a Roma tra il 13 e il 15 febbraio.
In realtà la romana festa dei Lupercalia aveva una valenza intrinseca molto meno "romantica" e "celeste" e molto più "ferale" e "terrestre".
La parola "Lupercalia" deriva chiaramente, nella sua etimologia, da "lupus". "Luperci" erano coloro che, in occasione dei Lupercalia, si travestivano con pelli di animali, simboleggiando da una parte il capro, metafora di fertilità, dall'altra il lupo, pericolo per le greggi, da esorcizzare in una società pastorale.
Dunque una festa "orgiastica" equiparabile ai riti "dionisiaci" della Grecia "tragica", una festa della trionfante sensualità animalesca.
Le opere di Daniela Forcella sono un mirabile connubio tra celebrazione giocosa e festa dell'amore, di cui il cuore è il simbolo per eccellenza, sia esso amore platonico, magari intenso e non dichiarato, che sia fresco e tenero amore tra due adolescenti, che sia duro, eterno e scolpito nella roccia come quello di coppie dalle unioni longeve, che sia clandestino magari ... e violento e squassante, distruttivo ed autodistruttivo nell'assecondare le primordiali pulsioni presenti nelle antiche civiltà, quando ancora il "logos" non aveva preso il sopravvento sul "mytos".
Cuori gialli, cuori verdi, cuori rossi, cuori fluorescenti, cuori dorati, cuori pulsanti, pulsanti di vita, gioia, amore, passione, bellezza, felicità.
Cuori sciolti che si cercano fra di loro, come particelle di materia, atomi democritei che si aggregano per forme, peso, colori, dimensioni, libere aggregazioni o forse non libere, ma decise da un superiore destino.
Tutti i colori del mondo e il loro fluire magmatico sono raccolti nei cuori di questa artista che magicamente li rende solidi, fisici, reali.
Racchiusi nelle teche, come ex voto di due promessi sposi di manzoniana memoria o dei giorni nostri, questi variopinti cuori ci chiamano, ci invitano verso di loro.
Inseriti sulle molle di un materasso sembrano alludere alle voluttà amorose dell'alcova.
In questa esplosione carica di vitalismo c'è tutta Daniela Forcella, con la sua esuberanza spirituale e corporea, con la sua dichiarata "joie de vivre", vibrante e appassionata sempre.
Tale festa, istituita agli albori del cristianesimo, é da sempre sinonimo di amore "romantico" ma, come sopra accennato, fu Papa Gelasio, nel V secolo D.C. a promuoverla, in sostituzione della festa dei Lupercalia, che ancora a quell'epoca, pur svuotata ormai di contenuti religiosi, si teneva a Roma tra il 13 e il 15 febbraio.
In realtà la romana festa dei Lupercalia aveva una valenza intrinseca molto meno "romantica" e "celeste" e molto più "ferale" e "terrestre".
La parola "Lupercalia" deriva chiaramente, nella sua etimologia, da "lupus". "Luperci" erano coloro che, in occasione dei Lupercalia, si travestivano con pelli di animali, simboleggiando da una parte il capro, metafora di fertilità, dall'altra il lupo, pericolo per le greggi, da esorcizzare in una società pastorale.
Dunque una festa "orgiastica" equiparabile ai riti "dionisiaci" della Grecia "tragica", una festa della trionfante sensualità animalesca.
Le opere di Daniela Forcella sono un mirabile connubio tra celebrazione giocosa e festa dell'amore, di cui il cuore è il simbolo per eccellenza, sia esso amore platonico, magari intenso e non dichiarato, che sia fresco e tenero amore tra due adolescenti, che sia duro, eterno e scolpito nella roccia come quello di coppie dalle unioni longeve, che sia clandestino magari ... e violento e squassante, distruttivo ed autodistruttivo nell'assecondare le primordiali pulsioni presenti nelle antiche civiltà, quando ancora il "logos" non aveva preso il sopravvento sul "mytos".
Cuori gialli, cuori verdi, cuori rossi, cuori fluorescenti, cuori dorati, cuori pulsanti, pulsanti di vita, gioia, amore, passione, bellezza, felicità.
Cuori sciolti che si cercano fra di loro, come particelle di materia, atomi democritei che si aggregano per forme, peso, colori, dimensioni, libere aggregazioni o forse non libere, ma decise da un superiore destino.
Tutti i colori del mondo e il loro fluire magmatico sono raccolti nei cuori di questa artista che magicamente li rende solidi, fisici, reali.
Racchiusi nelle teche, come ex voto di due promessi sposi di manzoniana memoria o dei giorni nostri, questi variopinti cuori ci chiamano, ci invitano verso di loro.
Inseriti sulle molle di un materasso sembrano alludere alle voluttà amorose dell'alcova.
In questa esplosione carica di vitalismo c'è tutta Daniela Forcella, con la sua esuberanza spirituale e corporea, con la sua dichiarata "joie de vivre", vibrante e appassionata sempre.
14
febbraio 2014
Daniela Forcella – Don’t Break My Heart
Dal 14 febbraio all'otto marzo 2014
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
UNDERGALLERY
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Orario di apertura
Martedì - Venerdì 14/19
Sabato 14/23
Vernissage
14 Febbraio 2014, 17
Autore
Curatore