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Daniele Alonge – Effetti collaterali
Effetti collaterali è il primo evento organizzato e curato da erbematte, associazione nata a Catania con l’intento di proporre alla città in cui opera, iniziative legate al mondo dell’arte contemporanea. Nel particolare, erbematte ha scelto di intervenire in contesti estranei ai luoghi tradizionalmente deputati all’arte, prediligendo azioni urbane ed operazioni site specific in luoghi tipici del quotidiano
Comunicato stampa
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Effetti collaterali è il primo evento organizzato e curato da erbematte, associazione nata a Catania con l'intento di proporre alla città in cui opera, iniziative legate al mondo dell'arte contemporanea. Nel particolare, erbematte ha scelto di intervenire in contesti estranei ai luoghi tradizionalmente deputati all'arte, prediligendo azioni urbane ed operazioni site specific in luoghi tipici del quotidiano.
Effetti collaterali è un'azione che vuole comunicare come l'arte contemporanea possa trovare alloggio in ogni luogo, come essa possa generare, in un contesto spazio-temporale estraniante, inaspettate relazioni sensoriali, interconnessioni tra la percezione di ciò che, in un determinato luogo, si presenta davanti ai nostri occhi e la memoria di ciò che poco tempo prima occupava lo stesso spazio fisico. Questo intervento, non a caso, si tiene a Catania, in via Firenze 184, sede, fino a poco tempo fa, della nota galleria "Artecontemporanea" diretta da Rosa Anna Musumeci, che traslocando ha lasciato spazio ad una sorta di parafarmacia, sanitaria-ortopedia, l'azienda Medistore di Robertò Agrò (specializzata nella fornitura di apparecchi per la medicina, la scienza e l'industria), che ha accolto la nostra proposta con grande entusiasmo.
Contestualmente, e con spirito ironico, effetti collaterali vuole indurre il fruitore a riflettere su uno dei punti cruciali del dibattito che, ormai da un secolo circa, anima critici, storici dell'arte, collezionisti e semplici fruitori, e che vede protagonista il tema dell'identificazione dell'arte. A partire dalle esperienze d'avanguardia, il dibattito artistico si è arricchito, infatti, di nuovi ed intriganti motivi e, ancor prima di discutere della qualità di un'opera, ci si preoccupava di stabilire se un oggetto dovesse considerarsi, o meno, un'opera d'arte. Nonostante il XX secolo abbia visto nascere e svilupparsi vertiginosamente un panorama infinito di sperimentazioni, ancora oggi, considerato il carattere estremistico di tante opere e manifestazioni artistiche, ci si chiede quale debba essere il discrimine tra arte e "non arte". Infine, effetti collaterali vuole creare un sottile rimando alla tendenza artistica sviluppatasi a partire dai primi anni '90 del novecento, definita come la "seconda generazione del postmoderno" (Paparoni), caratterizzata da una particolare attenzione per le tematiche della malattia e della morte, filtrate attraverso l'illusione dell'immortalità assicurata dai progressi delle tecnologie mediche e scientifiche. Tendenza che incarna i tormenti esistenziali dell'uomo contemporaneo e che vede in Damien Hirst il capofila indiscusso. La scelta della location, in questo senso, non è casuale. Molti degli strumenti e prodotti in vendita all'interno del Medistore, infatti, sono diventati oggetto di diverse opere d'arte prodotte negli ultimi decenni (Lost love, del 2000 e le famosissime "pillole" di Hirst sono esemplari in questo contesto).
L'artista invitato da erbematte per la realizzazione di effetti collaterali è Daniele Alonge (Catania, 1977), che per l'evento ha concepito un lavoro di matrice squisitamente concettuale. Prendendo spunto dal fatto che la location scelta per l'evento ha ospitato, per un lungo periodo, una galleria d'arte contemporanea, l'artista ha voluto creare un rimando intellettivo a quella attività; il mezzo utilizzato è quello esplicito ed inequivocabile della parola scritta; il lessico è essenziale, il linguaggio è puro; l'intento è provocatorio. L'unica opera in mostra, è un'insegna neon che riproduce la parola "artecontemporanea", collocata all'interno di una delle vetrine del Medistore, Se da una parte l'opera vuole essere l'insegna che la galleria non ha mai avuto, dall'altra, essa intende trasformare il Medistore in una sorta di galleria d'arte immaginaria, in cui vengono esposti alcuni prodotti dell'evoluzione di una società che, sempre più, genera bisogni, crea illusioni, inventa (insieme) problemi e relative soluzioni. Apparecchiature per la diagnostica, strumenti per la chirurgia generale, per la cardiologia, prodotti per la medicina estetica, per l'igiene personale e per la diabetologia, farmaci da banco, ecc., adottati come nuovi miti della nostra società. Una società che può produrre effetti collaterali, come un farmaco assunto in dosi eccessive. Il titolo dell'intervento, infine, vuole riferirsi al senso di straniamento, perplessità che si vuole generare nel fruitore.
Effetti collaterali è un'azione che vuole comunicare come l'arte contemporanea possa trovare alloggio in ogni luogo, come essa possa generare, in un contesto spazio-temporale estraniante, inaspettate relazioni sensoriali, interconnessioni tra la percezione di ciò che, in un determinato luogo, si presenta davanti ai nostri occhi e la memoria di ciò che poco tempo prima occupava lo stesso spazio fisico. Questo intervento, non a caso, si tiene a Catania, in via Firenze 184, sede, fino a poco tempo fa, della nota galleria "Artecontemporanea" diretta da Rosa Anna Musumeci, che traslocando ha lasciato spazio ad una sorta di parafarmacia, sanitaria-ortopedia, l'azienda Medistore di Robertò Agrò (specializzata nella fornitura di apparecchi per la medicina, la scienza e l'industria), che ha accolto la nostra proposta con grande entusiasmo.
Contestualmente, e con spirito ironico, effetti collaterali vuole indurre il fruitore a riflettere su uno dei punti cruciali del dibattito che, ormai da un secolo circa, anima critici, storici dell'arte, collezionisti e semplici fruitori, e che vede protagonista il tema dell'identificazione dell'arte. A partire dalle esperienze d'avanguardia, il dibattito artistico si è arricchito, infatti, di nuovi ed intriganti motivi e, ancor prima di discutere della qualità di un'opera, ci si preoccupava di stabilire se un oggetto dovesse considerarsi, o meno, un'opera d'arte. Nonostante il XX secolo abbia visto nascere e svilupparsi vertiginosamente un panorama infinito di sperimentazioni, ancora oggi, considerato il carattere estremistico di tante opere e manifestazioni artistiche, ci si chiede quale debba essere il discrimine tra arte e "non arte". Infine, effetti collaterali vuole creare un sottile rimando alla tendenza artistica sviluppatasi a partire dai primi anni '90 del novecento, definita come la "seconda generazione del postmoderno" (Paparoni), caratterizzata da una particolare attenzione per le tematiche della malattia e della morte, filtrate attraverso l'illusione dell'immortalità assicurata dai progressi delle tecnologie mediche e scientifiche. Tendenza che incarna i tormenti esistenziali dell'uomo contemporaneo e che vede in Damien Hirst il capofila indiscusso. La scelta della location, in questo senso, non è casuale. Molti degli strumenti e prodotti in vendita all'interno del Medistore, infatti, sono diventati oggetto di diverse opere d'arte prodotte negli ultimi decenni (Lost love, del 2000 e le famosissime "pillole" di Hirst sono esemplari in questo contesto).
L'artista invitato da erbematte per la realizzazione di effetti collaterali è Daniele Alonge (Catania, 1977), che per l'evento ha concepito un lavoro di matrice squisitamente concettuale. Prendendo spunto dal fatto che la location scelta per l'evento ha ospitato, per un lungo periodo, una galleria d'arte contemporanea, l'artista ha voluto creare un rimando intellettivo a quella attività; il mezzo utilizzato è quello esplicito ed inequivocabile della parola scritta; il lessico è essenziale, il linguaggio è puro; l'intento è provocatorio. L'unica opera in mostra, è un'insegna neon che riproduce la parola "artecontemporanea", collocata all'interno di una delle vetrine del Medistore, Se da una parte l'opera vuole essere l'insegna che la galleria non ha mai avuto, dall'altra, essa intende trasformare il Medistore in una sorta di galleria d'arte immaginaria, in cui vengono esposti alcuni prodotti dell'evoluzione di una società che, sempre più, genera bisogni, crea illusioni, inventa (insieme) problemi e relative soluzioni. Apparecchiature per la diagnostica, strumenti per la chirurgia generale, per la cardiologia, prodotti per la medicina estetica, per l'igiene personale e per la diabetologia, farmaci da banco, ecc., adottati come nuovi miti della nostra società. Una società che può produrre effetti collaterali, come un farmaco assunto in dosi eccessive. Il titolo dell'intervento, infine, vuole riferirsi al senso di straniamento, perplessità che si vuole generare nel fruitore.
24
novembre 2007
Daniele Alonge – Effetti collaterali
Dal 24 novembre al primo dicembre 2007
arte contemporanea
Location
MEDISTORE
Catania, Via Firenze, 184, (Catania)
Catania, Via Firenze, 184, (Catania)
Vernissage
24 Novembre 2007, ore 19.00
Sito web
www.erbematte.net
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