Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Daniele Cudini
per la prima volta una mostra di lavori su carta e su tela di Daniele Cudini
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 22 Ottobre la Galleria Marabini è lieta di presentare per la prima volta una mostra di lavori su carta e su tela di Daniele Cudini.
La pittura di Daniele Cudini è diventata in questi ultimi anni irridente ed irriverente, presa totalmente dal gusto di svelare il senso interno delle immagini, le contraddizioni, le ambiguità dei soggetti che esse rappresentano. Per l’artista è un “laboratorio di immagini” quello che appare ai nostri occhi in questa mostra di figure, parole e segni che si ambientano in alcune tele di grande formato, un’installazione di circa sessanta opere su carta in cui forti cromatismi si alternano ad incisivi bianchi e neri e tre fantastici libri d’artista.
Prediligere, ad esempio, icone ben note a tutti, scelte dalla storia meno recente e, con attenzione imparziale, da un passato più vicino e culturalmente vivo per noi, e presente, è stato così una sorta di pretesto per accentuare la presa espressionistica che era evidentemente diventata urgente per lui sviluppare, dopo il periodo in cui animali e persone si ritrovavano in uno spazio ampio, ma più vuoto, e in cui il segno ostentava la propria essenzialità.
Negli olii degli ultimi anni c’è, innanzi tutto, il grottesco che si snoda in assoluta libertà da vincoli tematici. Un papa, per esempio, e un cantante, Elvis Presley, sedicesimo e ventesimo secolo, la storia che si legge nei libri e l’effimero che si consuma sugli schermi e sui palcoscenici, l’immortalità magari un po’ sospetta, dunque, e lo scorrimento impietoso delle mode.
Immortalare con ironia restando al di fuori del dramma con un pennello preciso e imparziale che, a storia già compiuta, si libera dalle inibizioni del cronista. E’ questa la maturità di Cudini.
Affascinanti, coinvolgenti, pieni di idee, i suoi “libri”: campionari di carte da parati sulle quali l’artista interviene in caleidoscopici giochi di colori e soggetti, favole antiche e moderne, scenari da incubo, simboli religiosi, riferimenti al fumetto con un Wally (uno strano pupazzo) che appare con inquietante frequenza, un ritratto dell’artista Thomas Ruff….
Cudini è un osservatore attento. I tratti somatici sui quali si sofferma sono indicazioni, piste ancor più interessanti quando il soggetto è anonimo e diventa quasi “carattere”, analizzato con la lente dello psicologo che si fa narratore e che gioca con freschezza tra immagini e parole. L’alterazione dei tratti diviene davvero drammatica quando l’indagine insiste sulla patologia e la deformazione, che in qualche caso si limita ad essere sarcastica, e che diventa espressionisticamente tragica tra i guizzi del colore bianco che scivola sui rossi e sui neri.
Vittoria Coen
Nato a Fermo, Daniele Cudini ha partecipato a mostre personali presso importanti musei pubblici in Italia quali la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1991). I suoi ultimi progetti risalgano al 1999 con “Portraits” presso The Visual Arts Area, Cross out Project a Berlino ed al 2002 con “Interiors” curato da Umberto Eco presso l’Istituto di Scienze Umanistiche dell’Università di Bologna. Daniele Cudini vive e lavora a Fermo (Ascoli Piceno).
La pittura di Daniele Cudini è diventata in questi ultimi anni irridente ed irriverente, presa totalmente dal gusto di svelare il senso interno delle immagini, le contraddizioni, le ambiguità dei soggetti che esse rappresentano. Per l’artista è un “laboratorio di immagini” quello che appare ai nostri occhi in questa mostra di figure, parole e segni che si ambientano in alcune tele di grande formato, un’installazione di circa sessanta opere su carta in cui forti cromatismi si alternano ad incisivi bianchi e neri e tre fantastici libri d’artista.
Prediligere, ad esempio, icone ben note a tutti, scelte dalla storia meno recente e, con attenzione imparziale, da un passato più vicino e culturalmente vivo per noi, e presente, è stato così una sorta di pretesto per accentuare la presa espressionistica che era evidentemente diventata urgente per lui sviluppare, dopo il periodo in cui animali e persone si ritrovavano in uno spazio ampio, ma più vuoto, e in cui il segno ostentava la propria essenzialità.
Negli olii degli ultimi anni c’è, innanzi tutto, il grottesco che si snoda in assoluta libertà da vincoli tematici. Un papa, per esempio, e un cantante, Elvis Presley, sedicesimo e ventesimo secolo, la storia che si legge nei libri e l’effimero che si consuma sugli schermi e sui palcoscenici, l’immortalità magari un po’ sospetta, dunque, e lo scorrimento impietoso delle mode.
Immortalare con ironia restando al di fuori del dramma con un pennello preciso e imparziale che, a storia già compiuta, si libera dalle inibizioni del cronista. E’ questa la maturità di Cudini.
Affascinanti, coinvolgenti, pieni di idee, i suoi “libri”: campionari di carte da parati sulle quali l’artista interviene in caleidoscopici giochi di colori e soggetti, favole antiche e moderne, scenari da incubo, simboli religiosi, riferimenti al fumetto con un Wally (uno strano pupazzo) che appare con inquietante frequenza, un ritratto dell’artista Thomas Ruff….
Cudini è un osservatore attento. I tratti somatici sui quali si sofferma sono indicazioni, piste ancor più interessanti quando il soggetto è anonimo e diventa quasi “carattere”, analizzato con la lente dello psicologo che si fa narratore e che gioca con freschezza tra immagini e parole. L’alterazione dei tratti diviene davvero drammatica quando l’indagine insiste sulla patologia e la deformazione, che in qualche caso si limita ad essere sarcastica, e che diventa espressionisticamente tragica tra i guizzi del colore bianco che scivola sui rossi e sui neri.
Vittoria Coen
Nato a Fermo, Daniele Cudini ha partecipato a mostre personali presso importanti musei pubblici in Italia quali la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (1991). I suoi ultimi progetti risalgano al 1999 con “Portraits” presso The Visual Arts Area, Cross out Project a Berlino ed al 2002 con “Interiors” curato da Umberto Eco presso l’Istituto di Scienze Umanistiche dell’Università di Bologna. Daniele Cudini vive e lavora a Fermo (Ascoli Piceno).
22
ottobre 2005
Daniele Cudini
Dal 22 ottobre al 30 novembre 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARABINI
Bologna, Vicolo Della Neve, 5, (Bologna)
Bologna, Vicolo Della Neve, 5, (Bologna)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10,30-13 e 15-19,30
Vernissage
22 Ottobre 2005, ore 18
Autore
Curatore