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Daniele Forlani – Metanopoli, città giardino di Enrico Mattei
Città- Giardino: una città, o un quartiere, di costruzioni piccole e immerse nel verde. Eleganti sobborghi di Chicago , garden cities inglesi e quartieri operai o popolari costruiti nell’Italia liberale e protofascista . La mostra propone una company town in una diversa forma di Città giardino.
Comunicato stampa
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UNA VISIONE DI CITTA'
METANOPOLI
Metanopoli è la città dell' ENI, realizzata a partire dal 1952 a San Donato Milanese, per volontà di Enrico Mattei, e pressoché compiuta nel 1962 anno della morte del presidente.
Processi e metodi di pianificazione e realizzazione:
I processi che regolano l'idea e la realizzazione della città sono legati a due fattori principali: la flessibilità nello sviluppo e la sottrazione alla speculazione edilizia; la prima legata alla necessità di soddisfare le mutevoli esigenze dell'azienda, il secondo alla strategia di sviluppo fondata sull'acquisizione di vaste aree, tanto che al 1961 l'ENI risultava proprietaria di un terzo del territorio del comune di San Donato Milanese.
L'edilizia residenziale e i servizi:
Alla scelta di localizzare la città aziendale nel territorio del comune di San Donato, che nel 1952 era poco più di un borgo rurale, si contrappone l'iniziativa dell'azienda che realizza direttamente le case per i suoi dipendenti e fornisce il quartiere residenziale di tutti i servizi atti a renderlo completo: scuola, poliambulatorio, chiesa, centro commerciale e centro sportivo. In particolare il centro sportivo si configura come un vero e proprio parco urbano, il cuore del quale è costituito da un piccolo bosco.
Il verde integrato alla città:
Utilizzo del verde in un sistema integrato, il verde di arredo, le aree attrezzate e il bosco urbano. In particolar modo nella zona residenziale il verde trova un'efficace integrazione con il costruito. L'esperienza risulta innovativa: nei loti residenziali gli edifici sono arretrati rispetto ai margini del lotto stesso e circondati da aree a verde, in queste però non esiste alcun tipo di recinzione rendendo labile il confine tra spazi pubblici e privati, inoltre la scelta di alberature a d alto fusto pone in diretta continuità i lotti residenziali con le attigue aree verdi inserendo di fatto le abitazioni in un unico sistema verde boschivo.
Attenta la scelta delle essenze: le conifere sono utilizzate in prevalenza nelle aree pubbliche più rappresentative, la piazza, la chiesa, il centro sportivo, ecc; essenze caduche sono invece usate in prevalenza nelle zone residenziali, per favorire l'ombreggiamento estivo e il soleggiamento invernale.
Il sistema dei percorsi:
La rete dei percorsi, carrabili e pedonali, si sviluppa in base ad uno schema standardizzato: alle carreggiate stradali si affiancano fasce verdi alberate, e a queste i percorsi pedonali, affiancati a loro volta da un'altra fascia alberata più ampia. La pavimentazione dei percorsi pedonali è realizzata da pannelli prefabbricati rimovibili che coprono ampie condotte per gli impianti tecnologici.
Il confronto con gli standard:
A un confronto con gli standard urbanistici del 1968 (D.M. 1444) risulta evidente come già nella prima metà degli anni '50 a Metanopoli la dotazione degli standard risulta adeguata alle quantità normative, come è illustrato nello schema.
La città autosufficiente:
Il “sistema Metanopoli” tende a configurarsi come una città autosufficiente, anche dal punto di vista energetico. Pozzi artesiani per coprire il fabbisogno di acqua dell'intero insediamento, pozzi geotermici (sperimentali) che tramite una centrale di scambio termico distribuiscono calore, una centrale a produzione integrata di energia termica ed elettrica alimentata a metano, la produzione di energia elettrica soddisfaceva il fabbisogno di Metanopoli con un esubero utilizzato per alimentare impianti SNAM esterni, mentre l'energia termica veniva distribuita tramite una capillare rete di teleriscaldamento.
Il vincolo paesistico:
Nel 2003 la giunta regionale della Lombardia approva l'introduzione di un vincolo di tutela delle bellezze naturali, ai sensi del testo unico sui beni culturali e ambientali n.490 del 1999, per l'ambito di Metanopoli, così descritto nel preambolo del testo di legge:
“Riconosciuto che la zona in questione ha notevole interesse pubblico perché si tratta di un importante brano di città moderna che ancora oggi costituisce uno degli esempi italiani più significativi di periferia urbana del dopoguerra in cui architettura e natura, con pari dignità , concorrono alla definizione dello spazio abitato. Rappresenta in tal senso un riferimento storico e culturale assolutamente esemplare di progettazione organica di un nuovo insediamento con le sue diverse funzioni – l’abitare, il lavorare e il «loisir» –, pensato in moderni termini di landscape design, nel quale spiccano i noti edifici del Primo e del Secondo Palazzo Uffici, affiancati, al di là della via Emilia, dal più recente Quinto Palazzo Uffici. Nell’impianto urbano l’attenzione rivolta al verde supera una visione puramente funzionalista per divenire progetto di connettivo ambientale, scenario fondamentale e continuo degli edifici e dei luoghi urbani. Questo carattere esemplare si concretezza nell’assenza di recinzioni e volumi accessori che interrompano la permeabilità degli spazi aperti, in uno scenario progettuale che tende ad allargare in modo illuminato il concetto di spazio urbano pur differenziandone con maestria il carattere delle diverse parti. E' infatti attraverso l’attenta collocazione degli edifici, il disegno dei percorsi e il sapiente uso degli elementi verdi che risultano assegnati maggiore visibilità ed enfasi alle aree affacciate su percorsi, ingressi e spazi pubblici e per contro un carattere più protetto alle aree di pertinenza delle residenze. A Metanopoli va riconosciuta in tal senso una qualità di paesaggio urbano difficilmente riscontrabile in altre aree periferiche moderne, attribuibile principalmente al felice ed armonioso rapporto, costruito e conservato fino ad oggi, tra architettura ed ambiente; ........ ”
METANOPOLI
Metanopoli è la città dell' ENI, realizzata a partire dal 1952 a San Donato Milanese, per volontà di Enrico Mattei, e pressoché compiuta nel 1962 anno della morte del presidente.
Processi e metodi di pianificazione e realizzazione:
I processi che regolano l'idea e la realizzazione della città sono legati a due fattori principali: la flessibilità nello sviluppo e la sottrazione alla speculazione edilizia; la prima legata alla necessità di soddisfare le mutevoli esigenze dell'azienda, il secondo alla strategia di sviluppo fondata sull'acquisizione di vaste aree, tanto che al 1961 l'ENI risultava proprietaria di un terzo del territorio del comune di San Donato Milanese.
L'edilizia residenziale e i servizi:
Alla scelta di localizzare la città aziendale nel territorio del comune di San Donato, che nel 1952 era poco più di un borgo rurale, si contrappone l'iniziativa dell'azienda che realizza direttamente le case per i suoi dipendenti e fornisce il quartiere residenziale di tutti i servizi atti a renderlo completo: scuola, poliambulatorio, chiesa, centro commerciale e centro sportivo. In particolare il centro sportivo si configura come un vero e proprio parco urbano, il cuore del quale è costituito da un piccolo bosco.
Il verde integrato alla città:
Utilizzo del verde in un sistema integrato, il verde di arredo, le aree attrezzate e il bosco urbano. In particolar modo nella zona residenziale il verde trova un'efficace integrazione con il costruito. L'esperienza risulta innovativa: nei loti residenziali gli edifici sono arretrati rispetto ai margini del lotto stesso e circondati da aree a verde, in queste però non esiste alcun tipo di recinzione rendendo labile il confine tra spazi pubblici e privati, inoltre la scelta di alberature a d alto fusto pone in diretta continuità i lotti residenziali con le attigue aree verdi inserendo di fatto le abitazioni in un unico sistema verde boschivo.
Attenta la scelta delle essenze: le conifere sono utilizzate in prevalenza nelle aree pubbliche più rappresentative, la piazza, la chiesa, il centro sportivo, ecc; essenze caduche sono invece usate in prevalenza nelle zone residenziali, per favorire l'ombreggiamento estivo e il soleggiamento invernale.
Il sistema dei percorsi:
La rete dei percorsi, carrabili e pedonali, si sviluppa in base ad uno schema standardizzato: alle carreggiate stradali si affiancano fasce verdi alberate, e a queste i percorsi pedonali, affiancati a loro volta da un'altra fascia alberata più ampia. La pavimentazione dei percorsi pedonali è realizzata da pannelli prefabbricati rimovibili che coprono ampie condotte per gli impianti tecnologici.
Il confronto con gli standard:
A un confronto con gli standard urbanistici del 1968 (D.M. 1444) risulta evidente come già nella prima metà degli anni '50 a Metanopoli la dotazione degli standard risulta adeguata alle quantità normative, come è illustrato nello schema.
La città autosufficiente:
Il “sistema Metanopoli” tende a configurarsi come una città autosufficiente, anche dal punto di vista energetico. Pozzi artesiani per coprire il fabbisogno di acqua dell'intero insediamento, pozzi geotermici (sperimentali) che tramite una centrale di scambio termico distribuiscono calore, una centrale a produzione integrata di energia termica ed elettrica alimentata a metano, la produzione di energia elettrica soddisfaceva il fabbisogno di Metanopoli con un esubero utilizzato per alimentare impianti SNAM esterni, mentre l'energia termica veniva distribuita tramite una capillare rete di teleriscaldamento.
Il vincolo paesistico:
Nel 2003 la giunta regionale della Lombardia approva l'introduzione di un vincolo di tutela delle bellezze naturali, ai sensi del testo unico sui beni culturali e ambientali n.490 del 1999, per l'ambito di Metanopoli, così descritto nel preambolo del testo di legge:
“Riconosciuto che la zona in questione ha notevole interesse pubblico perché si tratta di un importante brano di città moderna che ancora oggi costituisce uno degli esempi italiani più significativi di periferia urbana del dopoguerra in cui architettura e natura, con pari dignità , concorrono alla definizione dello spazio abitato. Rappresenta in tal senso un riferimento storico e culturale assolutamente esemplare di progettazione organica di un nuovo insediamento con le sue diverse funzioni – l’abitare, il lavorare e il «loisir» –, pensato in moderni termini di landscape design, nel quale spiccano i noti edifici del Primo e del Secondo Palazzo Uffici, affiancati, al di là della via Emilia, dal più recente Quinto Palazzo Uffici. Nell’impianto urbano l’attenzione rivolta al verde supera una visione puramente funzionalista per divenire progetto di connettivo ambientale, scenario fondamentale e continuo degli edifici e dei luoghi urbani. Questo carattere esemplare si concretezza nell’assenza di recinzioni e volumi accessori che interrompano la permeabilità degli spazi aperti, in uno scenario progettuale che tende ad allargare in modo illuminato il concetto di spazio urbano pur differenziandone con maestria il carattere delle diverse parti. E' infatti attraverso l’attenta collocazione degli edifici, il disegno dei percorsi e il sapiente uso degli elementi verdi che risultano assegnati maggiore visibilità ed enfasi alle aree affacciate su percorsi, ingressi e spazi pubblici e per contro un carattere più protetto alle aree di pertinenza delle residenze. A Metanopoli va riconosciuta in tal senso una qualità di paesaggio urbano difficilmente riscontrabile in altre aree periferiche moderne, attribuibile principalmente al felice ed armonioso rapporto, costruito e conservato fino ad oggi, tra architettura ed ambiente; ........ ”
20
giugno 2008
Daniele Forlani – Metanopoli, città giardino di Enrico Mattei
Dal 20 al 30 giugno 2008
architettura
Location
GALLERIA EMBRICE
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 18.00 alle 20.00
Vernissage
20 Giugno 2008, ore 18,30
Autore
Curatore
Buongiorno, sarebbe possibile entrare in contatto con Daniele Forlani?