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Daniele Montis – I Giardini di legno. Metamorfosi di una vecchia miniera
una decina di sculture o meglio di architetture in miniatura realizzate recuperando piccoli legni della macchia mediterranea
Comunicato stampa
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La suggestiva sede del Museo d’arte contemporanea Masedu di Sassari ospita fino al 14 aprile un’altrettanto suggestiva mostra - che potrebbe definirsi antologica - dell’artista sardo Daniele Montis. L’esposizione “I Giardini di legno. Metamorfosi di una vecchia miniera” consta di una decina di sculture o meglio di architetture in miniatura realizzate recuperando piccoli legni della macchia mediterranea, piegati e manipolati secondo l’antica tecnica orientale dell’Ikebana. Possono essere definite architetture perché le vecchie miniere della Sardegna e dell’Elba acquisiscono una consistenza del tutto tridimensionale in un inerpicarsi labirintico e serrato e in una modulazione di spinte e controspinte, contrafforti e volute. Dalla fine degli anni Ottanta Montis ha intrapreso un viaggio “archeologico” nel disperato tentativo di salvare dall’oblio gli scheletri di un paesaggio, quello minerario, assolato e isolato nella natura, che sta sempre più scomparendo divorato da un’impietosa speculazione edilizia. I binari su cui correvano i carrelli pieni di minerale divengono ora nelle sue opere rampanti e iperboliche scale dell’immaginario, spinte alla vertigine suprema e all’abisso profondo, in altalenante oscillazione tra l’aleph borgesiano e l’inferno dantesco. Labirinti di scale sì, ma non quelle destabilizzanti di Escher, né quelle immaginifiche e policrome di Klee, ma quelle perdifiato delle montagne russe dei luna park e quelle iniziatiche degli eremiti. Si succedono Il Villaggio dei minatori, che pare uscito dall’inventiva poliedrica delle città invisibili di Italo Calvino, La vecchia Laveria, Direzione della Miniera, Il Castello del pozzo d’estrazione, Lo Sciabecco, Il Vaporetto della Posta, La Caracca del Minerale, Il Segnalatore di maree, Il Faro e Gli Argani. Molte delle opere si stagliano su fondali materici dipinti su tavola dallo stesso artista, ed ognuna gode di una musica ambientale ideata ad hoc dal musicista compositore Enzo Favata. Si assiste dunque ad una sinestesia uditiva di musiche e visiva di opere, luci diversificate e fotografie, proiettate, di Gianluigi Anedda, realizzate su ispirazione delle architetture di Montis. Un ulteriore importante contributo in mostra è quello dello scultore e orafo sardo Corrado Desole che ha riproposto in bronzo una delle architetture superando ingenti difficoltà tecniche ed esecutive.
La mostra può essere definita anche antologica perché nelle ali espositive laterali del Museo sono esposte le produzioni incisorie, grafiche e pittoriche degli scorsi anni. In particolare si evidenziano le passate ricerche, che sono poi divenute mostre e pubblicazioni, “Summae difficultates. I meandri della psiche” (2003) e “Pienza, città ideale, sospesa fra cielo e terra” (2004). La mostra “I Giardini di legno. Metamorfosi di una vecchia miniera” sarà la prossima estate ad Alghero e poi a Cagliari. Da evidenziare inoltre la magnifica pubblicazione che la accompagna edita da Stampacolor Industria Grafica, curata da Elisabetta Pozzetti, autrice anche dell’introduzione e con i testi critici di Paola Artoni e Michele Govoni.
La mostra può essere definita anche antologica perché nelle ali espositive laterali del Museo sono esposte le produzioni incisorie, grafiche e pittoriche degli scorsi anni. In particolare si evidenziano le passate ricerche, che sono poi divenute mostre e pubblicazioni, “Summae difficultates. I meandri della psiche” (2003) e “Pienza, città ideale, sospesa fra cielo e terra” (2004). La mostra “I Giardini di legno. Metamorfosi di una vecchia miniera” sarà la prossima estate ad Alghero e poi a Cagliari. Da evidenziare inoltre la magnifica pubblicazione che la accompagna edita da Stampacolor Industria Grafica, curata da Elisabetta Pozzetti, autrice anche dell’introduzione e con i testi critici di Paola Artoni e Michele Govoni.
25
marzo 2005
Daniele Montis – I Giardini di legno. Metamorfosi di una vecchia miniera
Dal 25 marzo al 14 aprile 2005
arte contemporanea
Location
MASEDU – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Sassari, Corso Giovanni Pascoli, 16, (Sassari)
Sassari, Corso Giovanni Pascoli, 16, (Sassari)
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