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Danilo Bucchi – Signs. The Black Line
Come viene già espresso nel titolo della mostra, la ricerca artistica di Danilo Bucchi verte sul segno, ed il progetto espositivo testimonia proprio questa sua particolare osservazione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 10 marzo, alle ore 18.30, il MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma, inaugura la mostra personale di Danilo Bucchi Signs. The Black Line, a cura di Giorgia Calò e Domenico Scudero.
Come viene già espresso nel titolo della mostra, la ricerca artistica di Danilo Bucchi verte sul segno, ed il progetto espositivo testimonia proprio questa sua particolare osservazione.
Nella sala espositiva al piano superiore verranno presentati gli ultimi lavori dell’artista, dipinti su tela in cui il segno si fa protagonista assoluto nella ricerca di una sintesi linguistica che rimanda alla più alta tradizione dell’avanguardia del XX secolo, dall’Action Painting alla Street Art. La sala espositiva al piano terra accoglierà invece due video proiezioni in cui si esprime la visione di Bucchi incentrata sulla sperimentazione tecnica e formale che unisce fotografia, video e pittura in un unico lavoro.
Le opere di Bucchi trasmettono questo mondo di segni umanizzati apparentemente facili, ma poi complessi quanto più si osservino. La modernità nella pittura di Bucchi si risolve attraverso un talento contemporaneo che lascia emergere non solo la tradizione dell'avanguardia ma anche una eco mentale, come di pittura ad occhi chiusi, cieca, cara alla sperimentazione pittorica già postmoderna. (D. Scudero)
Nell’ultimo ciclo di opere di Bucchi si compie definitivamente il distacco dallo Spazio reale. Superando il valore terreno, il soggetto perde ogni orpello, ogni riferimento scenografico e temporale, per divenire semplice e nudo simbolo. Immerso in un tempo immobile, lo spazio sospeso afferma la propria corporeità tra il vuoto del bianco e del silenzio, e il pieno delle immagini popolate da dettagli e momenti ovattati; tra primi piani e sfondi scarni. Il linguaggio pittorico di Bucchi slitta dunque continuamente tra il piano razionale e quello psichico. (G. Calò)
Danilo Bucchi nasce a Roma nel 1978. Attualmente vive e lavora tra Roma, New York e Pechino. Dopo aver studiato pittura, scultura e scenografia all’Accademia di Belle Arti consegue un master in fotografia. Dal 1998 al 2001 lavora assiduamente come scenografo di film e pubblicità. Inizia ad esporre il proprio lavoro dal 1999 partecipando ad alcune mostre collettive. Data al 2001 la sua prima mostra personale The Tape (Tad Lab Gallery, Roma), alla quale seguiranno Bucchi per Pravo (Galleria Ta Matete, Roma 2004; Teatro Olimpico, Roma 2004; Teatro Smeraldo, Milano 2004);); Pagine di Taccuino (Micro&Deomedea Arte, Roma 2005); La stanza del Dialogo (Micro&Deomedea Arte, Roma 2006); Da come A come Io (C30 Contemporary Art Gallery, Bologna 2007) e Untitled (Contemporary Arts Society, Roma 2008). Il contemporaneo a confronto con l’antico. Da Pagine di taccuino-tema sacro (Museo del Risorgimento-Certosa di Bologna, Bologna 2011).
In occasione della mostra verrà presentato il libro Danilo Bucchi. Signs. The Black Line curato da Giorgia Calò e Domenico Scudero, edito da Gangemi per i tipi Luxflux proto-type arte contemporanea.
L’evento fa parte del ciclo espositivo del MLAC diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero; con il patrocinio dell’Assessorato Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio e il contributo di BCC - Roma.
Come viene già espresso nel titolo della mostra, la ricerca artistica di Danilo Bucchi verte sul segno, ed il progetto espositivo testimonia proprio questa sua particolare osservazione.
Nella sala espositiva al piano superiore verranno presentati gli ultimi lavori dell’artista, dipinti su tela in cui il segno si fa protagonista assoluto nella ricerca di una sintesi linguistica che rimanda alla più alta tradizione dell’avanguardia del XX secolo, dall’Action Painting alla Street Art. La sala espositiva al piano terra accoglierà invece due video proiezioni in cui si esprime la visione di Bucchi incentrata sulla sperimentazione tecnica e formale che unisce fotografia, video e pittura in un unico lavoro.
Le opere di Bucchi trasmettono questo mondo di segni umanizzati apparentemente facili, ma poi complessi quanto più si osservino. La modernità nella pittura di Bucchi si risolve attraverso un talento contemporaneo che lascia emergere non solo la tradizione dell'avanguardia ma anche una eco mentale, come di pittura ad occhi chiusi, cieca, cara alla sperimentazione pittorica già postmoderna. (D. Scudero)
Nell’ultimo ciclo di opere di Bucchi si compie definitivamente il distacco dallo Spazio reale. Superando il valore terreno, il soggetto perde ogni orpello, ogni riferimento scenografico e temporale, per divenire semplice e nudo simbolo. Immerso in un tempo immobile, lo spazio sospeso afferma la propria corporeità tra il vuoto del bianco e del silenzio, e il pieno delle immagini popolate da dettagli e momenti ovattati; tra primi piani e sfondi scarni. Il linguaggio pittorico di Bucchi slitta dunque continuamente tra il piano razionale e quello psichico. (G. Calò)
Danilo Bucchi nasce a Roma nel 1978. Attualmente vive e lavora tra Roma, New York e Pechino. Dopo aver studiato pittura, scultura e scenografia all’Accademia di Belle Arti consegue un master in fotografia. Dal 1998 al 2001 lavora assiduamente come scenografo di film e pubblicità. Inizia ad esporre il proprio lavoro dal 1999 partecipando ad alcune mostre collettive. Data al 2001 la sua prima mostra personale The Tape (Tad Lab Gallery, Roma), alla quale seguiranno Bucchi per Pravo (Galleria Ta Matete, Roma 2004; Teatro Olimpico, Roma 2004; Teatro Smeraldo, Milano 2004);); Pagine di Taccuino (Micro&Deomedea Arte, Roma 2005); La stanza del Dialogo (Micro&Deomedea Arte, Roma 2006); Da come A come Io (C30 Contemporary Art Gallery, Bologna 2007) e Untitled (Contemporary Arts Society, Roma 2008). Il contemporaneo a confronto con l’antico. Da Pagine di taccuino-tema sacro (Museo del Risorgimento-Certosa di Bologna, Bologna 2011).
In occasione della mostra verrà presentato il libro Danilo Bucchi. Signs. The Black Line curato da Giorgia Calò e Domenico Scudero, edito da Gangemi per i tipi Luxflux proto-type arte contemporanea.
L’evento fa parte del ciclo espositivo del MLAC diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero; con il patrocinio dell’Assessorato Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio e il contributo di BCC - Roma.
10
marzo 2011
Danilo Bucchi – Signs. The Black Line
Dal 10 al 31 marzo 2011
arte contemporanea
Location
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Orario di apertura
ore 15-19
Vernissage
10 Marzo 2011, ore 18.30
Autore
Curatore