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Danilo Premoli e F38F – Stravolti (ritratti anagrafici)
una serie di ritratti singolarmente manipolati da Danilo Premoli, artista multimediale, che li ‘contamina’ con le lettere ricavate dal nome e cognome del personaggio stesso, fotografato nel passaggio video da Famiglia38Fotografi.
Comunicato stampa
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Il progetto “Stravolti (ritratti anagrafici)” prevede la realizzazione di una serie di ritratti singolarmente manipolati da Danilo Premoli, artista multimediale, che li ‘contamina’ con le lettere ricavate dal nome e cognome del personaggio stesso, fotografato nel passaggio video da Famiglia38Fotografi.
Il nome e cognome sono elaborati da un computer con un programma appositamente scritto che ne mischia le vocali e le consonanti in assoluta casualità, stampandole poi su un foglio di carta da lucido trasparente. Da questo vengono ricavate delle strisce di dimensioni variabili che, come nastri, sono intrecciate con i tagli realizzati nel ritratto, sovrapponendosi così in alcuni punti all’immagine stessa.
"Visto da lontano il ritratto appare ‘disturbato’ e invita ad avvicinarsi per scoprire le interferenze e leggere le parole nascoste, quasi un codice genetico svelato".
Danilo Premoli
(1997-2002)
Elenco ritratti
Roberto Baggio
Alessandro Baricco
Franco Battiato
Roberto Benigni
Enzo Biagi
Claudio Bisio
Andrea Camilleri
Paolo Conte
Dario Fo
Milena Gabanelli
Anna Galiena
Ezio Greggio
Margherita Hack
Carlo Lucarelli
Licia Maglietta
Marina Massironi
Fiona May
Nanni Moretti
Marco Paolini
Valentino Rossi
Michele Serra
Gino Strada
Antonio Tabucchi
Giovanni Trapattoni
Testo critico di Roberto Mutti
Il ritratto è da sempre uno dei temi topici dell’arte e della fotografia, a tal punto che è entrato nel nostro immaginario collettivo in modo ormai definitivo. Se un tempo ci si poteva accontentare di immaginare fantasiosamente le fattezze delle persone famose, oggi i loro volti ci vengono riproposti in modo così continuo (e talvolta ossessivo) che li riconosciamo con la più grande facilità, come un tempo avveniva soltanto per i parenti e gli amici.
Questa nuova ridondanza iconica alla lunga ha finito, tuttavia, per trasformarsi in un messaggio dal senso completamente diverso: quello dell’indifferenza.
Danilo Premoli, che ha ideato il progetto, ha scelto Famiglia38Fotografi, che ha contribuito alla sua realizzazione, per lavorare insieme proprio su questo punto: recuperare un senso nuovo e più forte a ritratti che l’abitudine ha reso come opachi e privi di profondità.
Il progetto, realizzato dunque a più mani, attraverso una serie successiva di passaggi, inizia con il recupero dei ritratti di personaggi celebri che emergono dallo sterminato universo iconico per acquisire una nuova soggettività personale.
Scelti insieme i personaggi, è sull’originalità dei volti elaborati da Famiglia38Fotografi che Danilo Premoli interviene intrecciando frammenti del nome e del cognome delle persone stesse su alcune parti del viso e sempre sugli occhi; i frammenti sono mischiati casualmente da un software appositamente scritto dall’autore per questa operazione.
Il risultato è intrigante per molti versi, perché recupera una nuova e inedita forza espressiva ai ritratti, perché crea un dialogo ideale fra parole e immagini dove la dimensione del rapporto significante-significato e quella più propriamente estetica si fondono in un solo messaggio.
All’osservatore si pone così il compito di scrutare le immagini, di individuare frammenti di discorsi, di stabilire le intime connessioni che legano le une agli altri. E di individuare il gioco di allusioni che Danilo Premoli e Famiglia38Fotografi propongono come elementi di un percorso dal fascino sottile.
Testo critico di Flaminio Gualdoni
Sappiamo perfettamente chi sono. E non ce ne importa nulla: né di loro, né a ben vedere del loro stesso personaggio. Ma sono lì che occhieggiano, icone vischiose stralunate.
Quasi una pelle. Ma è una pelle sulla quale accade qualcosa, un accidente, una increspatura della perfezione algidamente inutile di quel make-up: ed è un altro stereotipo, il nome, un nome ripetuto per ecolalia le mille volte sino a farsi, anch'esso, marchio e motto senza più espressione e significato e voglia di dire: ed è parola che a furia di ripetersi si inciampa, scivola, si confonde, si schiude, per accidente minimo, a una deriva di senso, così come l'avvenimento anch'esso minimo della sua presenza intessuta a quella pelle fa esistere, consapevole, la bidimensionalità dei tratti corporei.
Famiglia38Fotografi ci restituisce un ritratto di un ritratto di una identità cancellata dal proprio stesso eccesso. Danilo Premoli, arguto coboldo, su questo eccesso ne innesca un altro, o forse uno scarto laterale, o forse soltanto il gioco di spettinare un nome per dissolverne - ma senza rumore, beninteso, senza dar colpi: basta un soffio - l'icona perfetta e perfettamente disanimata, per sbigottire la seduzione fredda (così direbbe Baudrillard) di quel simulacro senza contemplatori (così direbbe Klossowski) e riportarci al piano di ciò che è davvero. Pixel di pixel, 01 a iosa per ricombinare all'infinito nomi in attesa, ma forse no, di un senso.
Nulla da guardare, infine. Qualche pensiero da fare (così piacerebbe a Savinio).
Autori
Danilo Premoli, milanese, si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano, dove ha poi conseguito il Master in Design & Management. Si occupa di progettazione, design e arte; suoi lavori sono stati selezionati per mostre di arte e design e pubblicati in diversi cataloghi e riviste.
Nel 1996 ha vinto il primo premio ‘Accent on Design’ all’International Gift Fair, New York; nel 1999 ha vinto il Premio Smau Icograda Excellence Award, Milano. Ha pubblicato ‘La poesia fa male’, scritto con Nanni Balestrini, Ixidem Edizioni, Milano.
F38F - Famiglia38Fotografi (Paolo Mazzo, Francesco Di Loreto, Mimo Visconti), professionisti della fotografia di architettura e di still-life per la pubblicità e l'editoria. Oltre alla coscienza di non potersi separare troppo dalle realistiche logiche stabilite dallo svolgimento quotidiano del mestiere, i tre F38F cercano di percorrere la strada della ricerca espressiva, senza limitarsi nei temi o nelle superfici che possono ospitare le loro immagini fotografiche.
Il nome e cognome sono elaborati da un computer con un programma appositamente scritto che ne mischia le vocali e le consonanti in assoluta casualità, stampandole poi su un foglio di carta da lucido trasparente. Da questo vengono ricavate delle strisce di dimensioni variabili che, come nastri, sono intrecciate con i tagli realizzati nel ritratto, sovrapponendosi così in alcuni punti all’immagine stessa.
"Visto da lontano il ritratto appare ‘disturbato’ e invita ad avvicinarsi per scoprire le interferenze e leggere le parole nascoste, quasi un codice genetico svelato".
Danilo Premoli
(1997-2002)
Elenco ritratti
Roberto Baggio
Alessandro Baricco
Franco Battiato
Roberto Benigni
Enzo Biagi
Claudio Bisio
Andrea Camilleri
Paolo Conte
Dario Fo
Milena Gabanelli
Anna Galiena
Ezio Greggio
Margherita Hack
Carlo Lucarelli
Licia Maglietta
Marina Massironi
Fiona May
Nanni Moretti
Marco Paolini
Valentino Rossi
Michele Serra
Gino Strada
Antonio Tabucchi
Giovanni Trapattoni
Testo critico di Roberto Mutti
Il ritratto è da sempre uno dei temi topici dell’arte e della fotografia, a tal punto che è entrato nel nostro immaginario collettivo in modo ormai definitivo. Se un tempo ci si poteva accontentare di immaginare fantasiosamente le fattezze delle persone famose, oggi i loro volti ci vengono riproposti in modo così continuo (e talvolta ossessivo) che li riconosciamo con la più grande facilità, come un tempo avveniva soltanto per i parenti e gli amici.
Questa nuova ridondanza iconica alla lunga ha finito, tuttavia, per trasformarsi in un messaggio dal senso completamente diverso: quello dell’indifferenza.
Danilo Premoli, che ha ideato il progetto, ha scelto Famiglia38Fotografi, che ha contribuito alla sua realizzazione, per lavorare insieme proprio su questo punto: recuperare un senso nuovo e più forte a ritratti che l’abitudine ha reso come opachi e privi di profondità.
Il progetto, realizzato dunque a più mani, attraverso una serie successiva di passaggi, inizia con il recupero dei ritratti di personaggi celebri che emergono dallo sterminato universo iconico per acquisire una nuova soggettività personale.
Scelti insieme i personaggi, è sull’originalità dei volti elaborati da Famiglia38Fotografi che Danilo Premoli interviene intrecciando frammenti del nome e del cognome delle persone stesse su alcune parti del viso e sempre sugli occhi; i frammenti sono mischiati casualmente da un software appositamente scritto dall’autore per questa operazione.
Il risultato è intrigante per molti versi, perché recupera una nuova e inedita forza espressiva ai ritratti, perché crea un dialogo ideale fra parole e immagini dove la dimensione del rapporto significante-significato e quella più propriamente estetica si fondono in un solo messaggio.
All’osservatore si pone così il compito di scrutare le immagini, di individuare frammenti di discorsi, di stabilire le intime connessioni che legano le une agli altri. E di individuare il gioco di allusioni che Danilo Premoli e Famiglia38Fotografi propongono come elementi di un percorso dal fascino sottile.
Testo critico di Flaminio Gualdoni
Sappiamo perfettamente chi sono. E non ce ne importa nulla: né di loro, né a ben vedere del loro stesso personaggio. Ma sono lì che occhieggiano, icone vischiose stralunate.
Quasi una pelle. Ma è una pelle sulla quale accade qualcosa, un accidente, una increspatura della perfezione algidamente inutile di quel make-up: ed è un altro stereotipo, il nome, un nome ripetuto per ecolalia le mille volte sino a farsi, anch'esso, marchio e motto senza più espressione e significato e voglia di dire: ed è parola che a furia di ripetersi si inciampa, scivola, si confonde, si schiude, per accidente minimo, a una deriva di senso, così come l'avvenimento anch'esso minimo della sua presenza intessuta a quella pelle fa esistere, consapevole, la bidimensionalità dei tratti corporei.
Famiglia38Fotografi ci restituisce un ritratto di un ritratto di una identità cancellata dal proprio stesso eccesso. Danilo Premoli, arguto coboldo, su questo eccesso ne innesca un altro, o forse uno scarto laterale, o forse soltanto il gioco di spettinare un nome per dissolverne - ma senza rumore, beninteso, senza dar colpi: basta un soffio - l'icona perfetta e perfettamente disanimata, per sbigottire la seduzione fredda (così direbbe Baudrillard) di quel simulacro senza contemplatori (così direbbe Klossowski) e riportarci al piano di ciò che è davvero. Pixel di pixel, 01 a iosa per ricombinare all'infinito nomi in attesa, ma forse no, di un senso.
Nulla da guardare, infine. Qualche pensiero da fare (così piacerebbe a Savinio).
Autori
Danilo Premoli, milanese, si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano, dove ha poi conseguito il Master in Design & Management. Si occupa di progettazione, design e arte; suoi lavori sono stati selezionati per mostre di arte e design e pubblicati in diversi cataloghi e riviste.
Nel 1996 ha vinto il primo premio ‘Accent on Design’ all’International Gift Fair, New York; nel 1999 ha vinto il Premio Smau Icograda Excellence Award, Milano. Ha pubblicato ‘La poesia fa male’, scritto con Nanni Balestrini, Ixidem Edizioni, Milano.
F38F - Famiglia38Fotografi (Paolo Mazzo, Francesco Di Loreto, Mimo Visconti), professionisti della fotografia di architettura e di still-life per la pubblicità e l'editoria. Oltre alla coscienza di non potersi separare troppo dalle realistiche logiche stabilite dallo svolgimento quotidiano del mestiere, i tre F38F cercano di percorrere la strada della ricerca espressiva, senza limitarsi nei temi o nelle superfici che possono ospitare le loro immagini fotografiche.
11
maggio 2004
Danilo Premoli e F38F – Stravolti (ritratti anagrafici)
Dall'undici maggio al 05 giugno 2004
arte contemporanea
Location
ENTRATALIBERA
Milano, Corso Indipendenza, 16, (Milano)
Milano, Corso Indipendenza, 16, (Milano)
Orario di apertura
mar. - sab. 11:00 - 19:30
Vernissage
11 Maggio 2004, ore 18:30
Autore