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Dante Conte
Morì precocemente il 4 gennaio 1919 e l’evento/mostra affida a Conte il ruolo di protagonista unico proprio nel Teatro della Sua città
Comunicato stampa
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Nel foyer dello storico Teatro Modena, a partire dal 15 novembre, vi aspetta una mostra che ha la forza della cultura e la ricchezza della memoria valorizzata: dunque siete tutti invitati a (ri)scoprire la figura e l’opera di un artista che, pur rimasto nella sua breve vita piuttosto lontano dai “palcoscenici”, aveva saputo cogliere i fermenti culturali del proprio tempo, trasferirne le prospettive nel proprio back-ground artistico ed elaborare, via via, un linguaggio artistico di forte intensità espressiva.
La Circoscrizione II – Centro Ovest ha individuato infatti, quale “Evento d’eccellenza nella Circoscrizione nel corso del 2005” - da realizzare, pertanto, con l’apporto dell’Assessorato alla Comunicazione e Promozione della Città - un’iniziativa di notevole interesse storico e artistico quale sarà la mostra dedicata a Dante Conte.
Nato il 27 febbraio 1885 proprio a Sampierdarena, Conte era stato allievo del pittore Angelo Vernazza; successivamente, grazie alla borsa di studio conseguita all’Accademia Ligustica di Belle Arti – alla quale s’era iscritto nel 1900 e dove aveva studiato sotto la guida di Tullio Quinzio ch’era in allora il direttore della scuola di disegno – gli era stato possibile recarsi a Firenze per proseguire lungo il “percorso artistico/formativo” e per frequentare la scuola di scultura del Rivalta.
Lasciata “l’Atene d’Italia” (Firenze) per un pur breve soggiorno nella “Ville Lumière” (Parigi), scoprì la novità del linguaggio artistico post-impressionista “fondato” dai vari Bonnard, Vuillard e seguaci.
“Il vero futurismo è l’impressionismo, l’arte del divenire” affermava Conte che nel silenzio del suo studio affacciato sui prati e sulle ortaglie a monte della fervente e ferrosa “Manchester d’Italia” (chè anche così era il futurismo: avete presente “La città che sale” di Boccioni?) andava elaborando un linguaggio assai più vicino alla cultura post-impressionista che alla “maniera” ottocentesca, scenografica e di stampo accademico.
E’ un fatto che proprio quei primi anni del XX secolo vedevano Genova (e la Liguria) assumere un ruolo di spicco nel panorama culturale italiano: artisti d’avanguardia esposti grazie alla “Società Promotrice di Belle Arti”, riviste innovative (come ”Novità” e “Riviera Ligure”) ch’erano un crogiuolo di bei talenti (artisti, poeti, scrittori), creatività diverse riunite nel “Gruppo di Albaro”, il “primo” Merello in (bella) vista e, in giro, opere di un Previati e di un Pelizza e di un Lomellini.....
E Conte? Nel 1906 se ne andò di nuovo “oltre le mura” (degli Angeli, di Portamurata, di Granarolo; della Lanterna, insomma) fino a Londra dove scoprì “de visu” i lavori e le emozioni cromatiche di East, Turner, Constable; poi, tornato a Genova, eccolo che metabolizzava entusiasmi e studi, teva, spalmava colori sulle tele, “anticipava i tempi” (come dimenticare il patos di opere come “Albero al tramonto” che irradia echi di simbolismo, annunci d’espressionismo, memorie barocco/crepuscolari alla Magnasco) ma sempre in riservatezza ovvero lontano dalla ribalta.
Morì precocemente il 4 gennaio 1919 e l’evento/mostra affida a Conte il ruolo di protagonista unico proprio nel Teatro della Sua città.
La Circoscrizione II – Centro Ovest ha individuato infatti, quale “Evento d’eccellenza nella Circoscrizione nel corso del 2005” - da realizzare, pertanto, con l’apporto dell’Assessorato alla Comunicazione e Promozione della Città - un’iniziativa di notevole interesse storico e artistico quale sarà la mostra dedicata a Dante Conte.
Nato il 27 febbraio 1885 proprio a Sampierdarena, Conte era stato allievo del pittore Angelo Vernazza; successivamente, grazie alla borsa di studio conseguita all’Accademia Ligustica di Belle Arti – alla quale s’era iscritto nel 1900 e dove aveva studiato sotto la guida di Tullio Quinzio ch’era in allora il direttore della scuola di disegno – gli era stato possibile recarsi a Firenze per proseguire lungo il “percorso artistico/formativo” e per frequentare la scuola di scultura del Rivalta.
Lasciata “l’Atene d’Italia” (Firenze) per un pur breve soggiorno nella “Ville Lumière” (Parigi), scoprì la novità del linguaggio artistico post-impressionista “fondato” dai vari Bonnard, Vuillard e seguaci.
“Il vero futurismo è l’impressionismo, l’arte del divenire” affermava Conte che nel silenzio del suo studio affacciato sui prati e sulle ortaglie a monte della fervente e ferrosa “Manchester d’Italia” (chè anche così era il futurismo: avete presente “La città che sale” di Boccioni?) andava elaborando un linguaggio assai più vicino alla cultura post-impressionista che alla “maniera” ottocentesca, scenografica e di stampo accademico.
E’ un fatto che proprio quei primi anni del XX secolo vedevano Genova (e la Liguria) assumere un ruolo di spicco nel panorama culturale italiano: artisti d’avanguardia esposti grazie alla “Società Promotrice di Belle Arti”, riviste innovative (come ”Novità” e “Riviera Ligure”) ch’erano un crogiuolo di bei talenti (artisti, poeti, scrittori), creatività diverse riunite nel “Gruppo di Albaro”, il “primo” Merello in (bella) vista e, in giro, opere di un Previati e di un Pelizza e di un Lomellini.....
E Conte? Nel 1906 se ne andò di nuovo “oltre le mura” (degli Angeli, di Portamurata, di Granarolo; della Lanterna, insomma) fino a Londra dove scoprì “de visu” i lavori e le emozioni cromatiche di East, Turner, Constable; poi, tornato a Genova, eccolo che metabolizzava entusiasmi e studi, teva, spalmava colori sulle tele, “anticipava i tempi” (come dimenticare il patos di opere come “Albero al tramonto” che irradia echi di simbolismo, annunci d’espressionismo, memorie barocco/crepuscolari alla Magnasco) ma sempre in riservatezza ovvero lontano dalla ribalta.
Morì precocemente il 4 gennaio 1919 e l’evento/mostra affida a Conte il ruolo di protagonista unico proprio nel Teatro della Sua città.
15
novembre 2005
Dante Conte
Dal 15 al 30 novembre 2005
arte contemporanea
Location
TEATRO DELL’ARCHIVOLTO
Genova, Piazza Gustavo Modena, 3, (Genova)
Genova, Piazza Gustavo Modena, 3, (Genova)
Orario di apertura
15.30–18 tutti i giorni (escluso festivi)
Vernissage
15 Novembre 2005, ore 18
Autore