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Dario Fo – Dipingere è come recitare
un’affabulante lezione/spettacolo sul fare teatro e sulle tecniche della rappresentazione
Comunicato stampa
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Con un’affabulante lezione/spettacolo sul fare teatro e sulle tecniche della rappresentazione, venerdì 16 aprile alle ore 21.15 al TEATRO ERA di Pontedera l’anticonformista premio Nobel per la letteratura DARIO FO spiegherà che “DIPINGERE È COME RECITARE”.
Lo spettacolo è ideato dal grande istrione per la speciale occasione della mostra PUPAZZI CON RABBIA E SENTIMENTO. La vita e l’arte di Dario Fo e Franca Rame che si inaugurerà il prossimo 17 aprile in tre sedi espositive a Pontedera (Pi): Il Centro per l’Arte Otello Cirri, la Fondazione Museo Piaggio “Giovanni Alberto Agnelli” e il Centrum Sete Sóis Sete Luas.
La rassegna, organizzata in sezioni monotematiche e filologiche, ripercorre le fasi che hanno caratterizzato la produzione artistica e l’attività teatrale di Dario Fo e Franca Rame.
“Mi succede spesso mentre scrivo un testo per il teatro di ingripparmi nello svolgimento scenico del testo – afferma Dario Fo –. Mi rendo conto che i personaggi non ‘quagliano’ come si deve, che i dialoghi e le azioni non hanno il giusto vigore o ritmo e mi trovo letteralmente in crisi. In questo caso non faccio altro che afferrare una penna da china, stendere più fogli di buona dimensione e carta da acquerello-tempera e incomincio a disegnare in grande le immagini con i personaggi che raccontano l’azione. Quindi al momento giusto inizio a pingere il disegno che si arricchisce sotto le sventolate del pennello carico di colore. Spesso mi accorgo che sto distruggendo un’immagine per sostituirla con un’altra di diverso peso e svolgimento, seguo con altri disegni su altre carte, ritaglio le figure, le incollo su cartoni colorati e spessi, li muovo, li capovolgo e alla fine ecco che finalmente la storia da rappresentare mi è chiara. Tutte queste immagini dipinte e graffiate, ritagliate e incollate, le ritrovate esposte nella mostra in gran numero. Questa è una soluzione che funziona quasi sempre e non l’ho inventata io: prima di me l’hanno usata e sperimentata grandissimi artisti del Medioevo e del Rinascimento come Bosh, Bruegel, Michelangelo, Raffaello, Leonardo, Correggio, per non parlare di Tintoretto che usava per le sue indagini di impianto pittorico addirittura un teatro di proporzioni ridotte che riempiva di figure o, se preferite, pupazzi mobili che descriveva poi con il disegno e il colore su una tela. In questo spettacolo che metterò in scena per il pubblico di Pontedera racconterò di questa tecnica e di altri espedienti del far teatro dove scenografia, costumi, pupazzi e dipinti vivono e rappresentano lo svolgersi di quella stupenda magia che è la rappresentazione, di come si inventano soluzioni diverse che vanno dal coinvolgere il pubblico attraverso la provocazione scenica, le immagini, l’improvvisazione tanto vocale che visiva. Naturalmente al centro dello spettacolo ci sarà sempre la recitazione, le giullarate, i fabliaux e la conta comica e sarcastica dei comici greci, dei buffoni medievali e degli attori della Commedia dell’Arte. Sottolineo che non si tratta di uno spettacolo, come si dice in gergo, ‘stampato’, ma dove il coinvolgimento del pubblico servirà per improvvisare, spezzare i ritmi e inventare nuove soluzioni. Insomma: insieme si cercherà di creare il divertimento che in teatro è sempre costantemente quello che conta”.
Lo spettacolo è ideato dal grande istrione per la speciale occasione della mostra PUPAZZI CON RABBIA E SENTIMENTO. La vita e l’arte di Dario Fo e Franca Rame che si inaugurerà il prossimo 17 aprile in tre sedi espositive a Pontedera (Pi): Il Centro per l’Arte Otello Cirri, la Fondazione Museo Piaggio “Giovanni Alberto Agnelli” e il Centrum Sete Sóis Sete Luas.
La rassegna, organizzata in sezioni monotematiche e filologiche, ripercorre le fasi che hanno caratterizzato la produzione artistica e l’attività teatrale di Dario Fo e Franca Rame.
“Mi succede spesso mentre scrivo un testo per il teatro di ingripparmi nello svolgimento scenico del testo – afferma Dario Fo –. Mi rendo conto che i personaggi non ‘quagliano’ come si deve, che i dialoghi e le azioni non hanno il giusto vigore o ritmo e mi trovo letteralmente in crisi. In questo caso non faccio altro che afferrare una penna da china, stendere più fogli di buona dimensione e carta da acquerello-tempera e incomincio a disegnare in grande le immagini con i personaggi che raccontano l’azione. Quindi al momento giusto inizio a pingere il disegno che si arricchisce sotto le sventolate del pennello carico di colore. Spesso mi accorgo che sto distruggendo un’immagine per sostituirla con un’altra di diverso peso e svolgimento, seguo con altri disegni su altre carte, ritaglio le figure, le incollo su cartoni colorati e spessi, li muovo, li capovolgo e alla fine ecco che finalmente la storia da rappresentare mi è chiara. Tutte queste immagini dipinte e graffiate, ritagliate e incollate, le ritrovate esposte nella mostra in gran numero. Questa è una soluzione che funziona quasi sempre e non l’ho inventata io: prima di me l’hanno usata e sperimentata grandissimi artisti del Medioevo e del Rinascimento come Bosh, Bruegel, Michelangelo, Raffaello, Leonardo, Correggio, per non parlare di Tintoretto che usava per le sue indagini di impianto pittorico addirittura un teatro di proporzioni ridotte che riempiva di figure o, se preferite, pupazzi mobili che descriveva poi con il disegno e il colore su una tela. In questo spettacolo che metterò in scena per il pubblico di Pontedera racconterò di questa tecnica e di altri espedienti del far teatro dove scenografia, costumi, pupazzi e dipinti vivono e rappresentano lo svolgersi di quella stupenda magia che è la rappresentazione, di come si inventano soluzioni diverse che vanno dal coinvolgere il pubblico attraverso la provocazione scenica, le immagini, l’improvvisazione tanto vocale che visiva. Naturalmente al centro dello spettacolo ci sarà sempre la recitazione, le giullarate, i fabliaux e la conta comica e sarcastica dei comici greci, dei buffoni medievali e degli attori della Commedia dell’Arte. Sottolineo che non si tratta di uno spettacolo, come si dice in gergo, ‘stampato’, ma dove il coinvolgimento del pubblico servirà per improvvisare, spezzare i ritmi e inventare nuove soluzioni. Insomma: insieme si cercherà di creare il divertimento che in teatro è sempre costantemente quello che conta”.
16
aprile 2010
Dario Fo – Dipingere è come recitare
16 aprile 2010
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
TEATRO DI VIA MANZONI
Pontedera, Via Alessandro Manzoni, (Pisa)
Pontedera, Via Alessandro Manzoni, (Pisa)
Biglietti
POLTRONA POSTO NUMERATO: 15 euro
PARTERRE POSTO A TERRA: 10 euro
Prevendite da venerdì 9 aprile:
Teatro Era, dalle ore 17 alle 20
Dischi Nardi (corso Matteotti, Pontedera) in orario di apertura del negozio
Vernissage
16 Aprile 2010, ore 21.15
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore