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Dario Lazzaretto – So Many Ears
Anfiteatro Arte propone per la prima volta una mostra dedicata al lavoro di un audio-artista. Dario Lazzaretto (Padova, 1975) attratto dalle dinamiche del vivere contemporaneo, ricorre al suono per indagare le trasformazioni culturali, politiche e sociali dei nostri tempi.
Comunicato stampa
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Anfiteatro Arte propone per la prima volta una mostra dedicata al lavoro di un audio-artista. Dario Lazzaretto (Padova, 1975) attratto dalle dinamiche del vivere contemporaneo, ricorre al suono per indagare le trasformazioni culturali, politiche e sociali dei nostri tempi. Con particolare attenzione al rapporto che di volta in volta intercorre tra realtà e apparenza, tra ciò che è stato e ciò che sarà, scomparso o rimasto, immutato o cambiato, investito comunque dallo scorrere del tempo.
Dopo le carte ritagliate di Claudio Onorato, le dive dimenticate di Pat Edwards, gli animali recuperati di Guido Airoldi e le parole non-scritte di Alfredo Rapetti, il percorso contemporaneo di Anfiteatro transita tra frammenti di vita di oggi e di ieri, selezionati dal vaglio sagace e psichedelico di Dario Lazzaretto.
Dario Lazzaretto scava nel suono per trovare risposte alle proprie esigenze e alle proprie domande, plasmandolo come materia, usandolo come strumento. La ricerca ossessiva di risposte lo porta a confrontarsi continuamente con passato, presente e futuro. La linea del tempo appare tuttavia sconvolta dalla sua ricerca. Frammentata, decostruita e ricomposta. Il passato dimenticato appare indimenticabile. Ciò che viviamo risulta invece già trascorso, superato e archiviato. Ogni opera richiede la partecipazione e il coinvolgimento dello spettatore che attraverso i suoi gesti, i suoi ricordi, la sua memoria e le sue aspettative la rende viva.
In mostra vengono proposte tre opere che dialogano tra loro. Male Magnum Male Nostrum, Ol’fasci5minutes e Fleshword trilogy.
Male Magnum Male Nostrum è l’evoluzione di un’installazione audio nata a Salerno e cresciuta a Ferrara che trova qui a Milano la sua maturità e la sua concretezza oggettuale in un disco in vinile 45 giri e in un mangiadischi Penny degli anni Settanta. Nell’etere la voce di Dario Lazzaretto che canta e recita in latino il regolamento del Grande Fratello sotto forma di canto monodico.
Ol’fasci5minutes, il cui titolo esteso è Old fascism in five minutes, è un lavoro audio che ricorre al video unicamente come supporto. Un video ipnotico insiste su un’immagine poco identificabile che racchiude al suo interno diversi significati simbolici. In soli cinque minuti l’audio riesce a raccontare con estrema sintesi la storia di un ventennio in Italia, dal 1925 al 1945, sovrapponendo e contraendo settantadue brani che vengono ascoltati contemporaneamente, accavallando celebri discorsi pubblici di gerarchi fascisti a molte canzoni popolari d’epoca. Alcuni frame video sono stati congelati in glassatissime stampe lambda che assistono anch’esse immobili alla mostra, simboleggiando i resti di un’icona del passato nell’immaginario comune.
Fleshword trilogy è un trittico audio/video dove le immagini nascono generate dal suono e il suono dalla parola, “movente poietico” del lavoro stesso. Ognuna di queste tre opere racchiude al suo interno un complicato e cervellotico processo evolutivo. In Love – My Money, Toghether – to ether, The Mine – Divine, Le parole, una volta scelte e divise in due blocchi, sono sintetizzate da un software per la sintesi vocale (TTS). Il suono verrà deformato, plasmato, diviso e abilmente ricomposto. Da due canali audio rimbalzano i due messaggi che “bombardano” letteralmente il fruitore, fondendosi in un unico dettame. L’immagine conclusiva è quella di un foglio di carta 120 x 120 cm che, come in una sorta di mosaico, racchiude tutti i frame utilizzati, evocando l’immagine dello spettatore ideale.
“Le cornici digitali, dispositivi per il display continuo delle migliori foto in famiglia, vengono impossessate dai video. Digitalmente, come nel film Tron, gli spettatori ideali dei tre video vengono inghiottiti dalla tecnologia, fatti a pezzi e poi risputati sul muro come rielaborato virtuale e inconsistente. Stampati e ripiegati sono un tutt’uno con la vita di ciò che guardavano” Dario Lazzaretto
Uno stimolo nuovo per un pubblico partecipe che viene chiamato a esplorare una mostra in modo inconsueto, affinando e coordinando le proprie capacità percettive. Una coordinazione sensoriale strettamente necessaria perché nell’opera di Lazzaretto nulla corrisponde mai a ciò che sembra. Il titolo di ogni opera è spesso un inganno. O più semplicemente racchiude un segreto. Quello che vediamo potrebbe aiutarci, ma se ci soffermiamo alla superficialità delle cose, l’ambiguità ci allontana e distrae. La chiave è sempre racchiusa nell’etere. E per catturarla non basta sentire, bisogna sapere ascoltare.
L’esposizione è accompagnata dal catalogo Lazzaretto, So many Ears – I Quaderni di Milano n. 005. Per la prima volta in Italia è stato realizzato un catalogo d’arte con l’utilizzo dei codici QR (Quick Response) che, riprodotti su carta, rappresentano il perfetto trait d’union tra mondo cartaceo e mondo digitale.
La mostra resterà aperta al pubblico dal 27 maggio al 18 giugno 2010,
da martedì a venerdì nei seguenti orari: 11.00-13.00 / 16.00-18.30 o su appuntamento.
Anfiteatro Arte, via Savona 26, Milano T. 02 86458549 info@anfiteatroarte.com www.anfiteatroarte.com
Principali esposizioni in Italia e all’estero: 2010 “AWR - art waiting room”, Lago spa e Fondazione March, Padova, a cura di S. Ferri de Lazara. 2009 “2nd Online Arts Festival, Euro-Med Young Artists” Network; Festival internazionale di Giornalismo, personale presso Spazio Punto Zero, Ferrara, a cura di E. Roncaglia e L. Paiato; “Sound of Ebb”, Volume gallery, New Cross, London; “Salerno residenze creative”, progetto “Radiofaro”, Salerno, a cura di P. Apolito; “Le cose non sono le cose”, Mercato Stabile, Viareggio (LU); “Giffoni Film Festival”, corto “Illumination”; “Il viaggiatore lento”, Concorso per interventi di architettura urbana, GAI, Ferrara. 2008 “Anonymous Drawings n. 9”, Kunstraum Kreuzberg/Bethanien, Berlino; “92ma collettiva Bevilacqua la Masa”, Venezia, a cura di A. Vettese; “Pen Parej-Penna d’artista”, Castello del Valentino, Torino, a cura di M. Boscolo; “The last book”, Biblioteca Nacional Argentina, Buenos Aires, a cura di L. Camnitzer; “Manifesta 7”, con Airswap, Manifattura Tabacchi, Rovereto, a cura di C. Lauf; “Flop Generation”, Piazza S. Anna, Ferrara, a cura di C. Costa; “Supermegadrops”, Centro CRAC, Cremona, a cura di M. Gorni; “Re:public, refusés!”, Tese di San Cristoforo, Venezia; “La storia continua...”, Palazzo Bonaguro, Bassano, personale a cura di C. Costa; “Video.it”, Accademia Albertina, Torino, a cura di M. Gorni; “DigitalMedia”, LaNau, Valencia; “Illuminators”, International Airport Koltsovo, Caterimburgo. 2007 “SoundLAB IV Edition – memoryscapes”, Rosario, Santa Fe, a cura di W. Agricola de Cologne; “Videominuto06” (in tour), a cura di A. Mi, Convent de Sant Agusti, Barcellona + Videodrome, C.S. Leoncavallo, Milano + Loop festival, Italian Istitute of Culture, Barcellona; Mau mau underground, Barcellona; Thecageclub, Livorno, a cura di A. Bruciati. 2006 “Videominuto06”, Museo Pecci, Prato, a cura di A. Mi; “SoundLAB IV Edition – memoryscapes”, Rosario, Santa Fe, a cura di W. de Cologne e M. Parker-Carter; On air, Palazzo Kapetan Misino Zdanje, Belgrado, a cura di A. Bruciati. 2005 “On Air-video” in onda dall’Italia, a cura di A. Bruciati. 2004 “Videopolis”, Teatro Torresino, Padova, a cura di Antonio Riello; “Interfacce: Cinekorto”, Università Tor Vergata, Roma; “Macrovideoteca”, MACRO, Roma, a cura di V. Valentini; “Videominuto04”, Museo Pecci, Prato; “Crash in Progress/Dafne Revisited”, Galleria A+A, Venezia, a cura di A. Fonda; “On Air-video” in onda dall’Italia, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone e Kunst Meran Sparkasse, Merano, a cura di A. Bruciati; “Opening-quattro inaugurazioni”, galleria Mulino 503, Vicenza. 2003 “Collettiva Q13”, a cura di P. Capata, S. Coletto, A. Zanchetta, Centro Culturale Candiani, Mestre. 2001 “Orpheus re birth”, installazione audio, Galleria Civica Museo degli Eremitani, Padova; Collettiva “Segnali all’orizzonte”, a cura di G. Bartorelli e S. Schiavon, Reggia dei Carraresi, Padova. 2000 Collettiva internazionale “Emersioni”, a cura di M. Brunello, Fondamenta della Misericordia, Venezia; collettiva “Segnali all’orizzonte”, a cura di G. Bartorelli e S. Schiavon, Reggia dei Carraresi, Padova.
27
maggio 2010
Dario Lazzaretto – So Many Ears
Dal 27 maggio al 18 giugno 2010
arte contemporanea
Location
ANFITEATRO ARTE
Milano, Via Savona, 26, (Milano)
Milano, Via Savona, 26, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì nei seguenti orari: 11.00-13.00 / 16.00-18.30 o su appuntamento.
Vernissage
27 Maggio 2010, dalle 18.00 alle 21.00
Autore
Curatore