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Dario Passi – Pittura di segni / Segni di pittura
Nomas Foundation presenta la mostra di Dario Passi dal titolo PITTURA DI SEGNI / SEGNI DI PITTURA, una serie di tele di grandi dimensioni e di piccole carte dalla produzione recente dell’artista, una ricerca che esalta la molteplicità dei segni che vediamo invadere la totalità dello spazio, superfici e pavimenti.
Comunicato stampa
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Nomas Foundation presenta la mostra di Dario Passi dal titolo PITTURA DI SEGNI / SEGNI DI PITTURA, una serie di tele di grandi dimensioni e di piccole carte dalla produzione recente dell’artista, una ricerca che esalta la molteplicità dei segni che vediamo invadere la totalità dello spazio, superfici e pavimenti.
Dopo aver abbandonato il disegno progettuale, le leggi accademiche del suo essere architetto, Passi ha iniziato a raccontare il valore diretto e autonomo del segno, a rivelare un nuovo modo di esprimersi al di là di figurazione e astrazione ritrovando nel suo programma pittorico i legami a suo tempo contratti con l’area dell’astrazione poetica e del segno di Cy Twombly e Gastone Novelli. Il suo gesto diventa simbolo di una libertà condizionata solo dal rapporto che egli stesso determina di volta in volta tra pensiero, immagine e parola.
Le forme, le linee, i grovigli, in parte disordinati in parte geometricamente definiti, sono fermamente ancorati alla bidimensionalità della tela o del foglio, ma anche alla ricerca di un’amata tridimensionalità, e mostrano la volontà di volersi liberare da ogni possibile struttura. Fluttuano sulle superfici non irrigidite da cornici o supporti: le tele sono fissate direttamente alle pareti o semplicemente appoggiate sul pavimento a ricreare le condizioni del loro formarsi nello studio dell’artista.
La grande esperienza di architetto lo sostiene nel formulare un nuovo linguaggio necessario non per progettare edifici reali, ma per evocare un nuovo universo. Eliminata la necessità del costruire urbano Passi esplora il mistero dell’uomo, da sempre manifestato attraverso una ripetizione di segni, e il mondo visibile del reale lascia il posto a forme visionarie che ripetute danno luogo a un nuovo linguaggio.
La mostra è accompagnata da un piccolo catalogo presentato da Raffaella Frascarelli, con scritti di Maria Grazia Tolomeo, Ilaria Gianni, Teresa Macrì e Tiziana Musi, insieme a una riflessione dell’artista e a una dedica di Giorgio Muratore.
Opere di Dario Passi sono state acquisite nelle collezioni permanenti del Centre Pompidou di Parigi, del Deutsches Architekturmuseum di Francoforte, del Frac Center-Val de Loire di Orléans, del Macro di Roma e sono presenti in diverse collezioni private.
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Dario Passi
PITTURA DI SEGNI / SEGNI DI PITTURA
curated by Maria Grazia Tolomeo
February 1st – April 13th, 2018
Nomas Foundation
Viale Somalia, 33 – Rome
Opening Wednesday January 31st, 2018 at 6.00pm
Nomas Foundation presents Dario Passi’s exhibition PITTURA DI SEGNI / SEGNI DI PITTURA, a series of large canvases and small papers from the recent production of the artist. His research highlights the variety of the signs that appear in his oevres which expand throughout the whole space, its surfaces and its floors.
After abandoning architectural drawing and the academic constraints of being an architect, Passi began investigating the direct and self-reliant value of the sign. His practice intended revealing a new way of expression beyond figuration and abstraction re-connecting with Cy Twombly and Gastone Novelli’s area of poetic abstraction and sign. His gesture is a symbol of freedom conditioned only by the relationship he engages between thought, image and word.
Shapes, lines, tangles, partially chaotic and partially geometrically well-defined, are firmly grounded to the two-dimension of the canvas or the sheet, but are also related to the research of a beloved three-dimensionality. Aiming to free themselves from any type of structure, the works float on surfaces and are not stiffened by frames or supports. The canvases are fixed directly on the walls or simply placed on the floor in order to recreate the situation in which they have been generated inside the artist’s studio.
His great experience as an architect enables him to formulate a new language necessary not for designing real buildings but for evoking a whole new universe. Once the necessity of urban constructing has been eliminated, Passi explores the human mystery, always manifested by a repetition of signs. The visible world is replaced by visionary forms whose reiteration creates a new language.
A small catalogue devoted to Dario Passi with an introduction by Raffaella Frascarelli, and with essays by Maria Grazia Tolomeo, Ilaria Gianni, Teresa Macrì and Tiziana Musi, including the artist’s comment and a text dedicated to him by Giorgio Muratore will be presented.
Dario Passi’s works are part of the permanent collections of Centre Pompidou (Paris), Deutsches Architekturmuseum (Frankfurt), Frac Center-Val de Loire (Orléans), Macro (Rome) and they are included in several private collections.
Dopo aver abbandonato il disegno progettuale, le leggi accademiche del suo essere architetto, Passi ha iniziato a raccontare il valore diretto e autonomo del segno, a rivelare un nuovo modo di esprimersi al di là di figurazione e astrazione ritrovando nel suo programma pittorico i legami a suo tempo contratti con l’area dell’astrazione poetica e del segno di Cy Twombly e Gastone Novelli. Il suo gesto diventa simbolo di una libertà condizionata solo dal rapporto che egli stesso determina di volta in volta tra pensiero, immagine e parola.
Le forme, le linee, i grovigli, in parte disordinati in parte geometricamente definiti, sono fermamente ancorati alla bidimensionalità della tela o del foglio, ma anche alla ricerca di un’amata tridimensionalità, e mostrano la volontà di volersi liberare da ogni possibile struttura. Fluttuano sulle superfici non irrigidite da cornici o supporti: le tele sono fissate direttamente alle pareti o semplicemente appoggiate sul pavimento a ricreare le condizioni del loro formarsi nello studio dell’artista.
La grande esperienza di architetto lo sostiene nel formulare un nuovo linguaggio necessario non per progettare edifici reali, ma per evocare un nuovo universo. Eliminata la necessità del costruire urbano Passi esplora il mistero dell’uomo, da sempre manifestato attraverso una ripetizione di segni, e il mondo visibile del reale lascia il posto a forme visionarie che ripetute danno luogo a un nuovo linguaggio.
La mostra è accompagnata da un piccolo catalogo presentato da Raffaella Frascarelli, con scritti di Maria Grazia Tolomeo, Ilaria Gianni, Teresa Macrì e Tiziana Musi, insieme a una riflessione dell’artista e a una dedica di Giorgio Muratore.
Opere di Dario Passi sono state acquisite nelle collezioni permanenti del Centre Pompidou di Parigi, del Deutsches Architekturmuseum di Francoforte, del Frac Center-Val de Loire di Orléans, del Macro di Roma e sono presenti in diverse collezioni private.
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Dario Passi
PITTURA DI SEGNI / SEGNI DI PITTURA
curated by Maria Grazia Tolomeo
February 1st – April 13th, 2018
Nomas Foundation
Viale Somalia, 33 – Rome
Opening Wednesday January 31st, 2018 at 6.00pm
Nomas Foundation presents Dario Passi’s exhibition PITTURA DI SEGNI / SEGNI DI PITTURA, a series of large canvases and small papers from the recent production of the artist. His research highlights the variety of the signs that appear in his oevres which expand throughout the whole space, its surfaces and its floors.
After abandoning architectural drawing and the academic constraints of being an architect, Passi began investigating the direct and self-reliant value of the sign. His practice intended revealing a new way of expression beyond figuration and abstraction re-connecting with Cy Twombly and Gastone Novelli’s area of poetic abstraction and sign. His gesture is a symbol of freedom conditioned only by the relationship he engages between thought, image and word.
Shapes, lines, tangles, partially chaotic and partially geometrically well-defined, are firmly grounded to the two-dimension of the canvas or the sheet, but are also related to the research of a beloved three-dimensionality. Aiming to free themselves from any type of structure, the works float on surfaces and are not stiffened by frames or supports. The canvases are fixed directly on the walls or simply placed on the floor in order to recreate the situation in which they have been generated inside the artist’s studio.
His great experience as an architect enables him to formulate a new language necessary not for designing real buildings but for evoking a whole new universe. Once the necessity of urban constructing has been eliminated, Passi explores the human mystery, always manifested by a repetition of signs. The visible world is replaced by visionary forms whose reiteration creates a new language.
A small catalogue devoted to Dario Passi with an introduction by Raffaella Frascarelli, and with essays by Maria Grazia Tolomeo, Ilaria Gianni, Teresa Macrì and Tiziana Musi, including the artist’s comment and a text dedicated to him by Giorgio Muratore will be presented.
Dario Passi’s works are part of the permanent collections of Centre Pompidou (Paris), Deutsches Architekturmuseum (Frankfurt), Frac Center-Val de Loire (Orléans), Macro (Rome) and they are included in several private collections.
31
gennaio 2018
Dario Passi – Pittura di segni / Segni di pittura
Dal 31 gennaio al 13 aprile 2018
arte contemporanea
Location
NOMAS FOUNDATION
Roma, Viale Somalia, 33, (Roma)
Roma, Viale Somalia, 33, (Roma)
Orario di apertura
martedì - venerdì 14.30 - 19.00
Vernissage
31 Gennaio 2018, ore 18
Autore
Curatore