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Dario Rossi – Il Bello e la Bestia
Mostra di dipinti recenti di Dario Rossi, di grande formato. Il tema “Il Bello e La Bestia” ci presenta davanti ad un dilemma umana ricorrente, come coincidere il positivo e negativo umano
Comunicato stampa
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La mostra contiene 35 opere recenti di Dario Rossi, scelte con cura particolare per la manifestazione Senese, la maggior parte contenenti una figura singola.
Sono dipinti che affascinano immediatamente a prima vista con il loro ricco colore ad olio, la composizione ben ponderata, le forme sensuali, le grandi dimensioni, la stesura stratificata con frequenti applicazioni di oggetti o materiali vari.
Il nostro indefinito fascino iniziale ben presto si trasforma, si allarga e iniziamo ad esplorare il quadro. Sentiamo la grande energia che contiene. Si, Il quadro é bello, la tecnica è perfetta, ma siamo disorientati. Cosa vediamo? Non capiamo o non vogliamo capire. A volte siamo scioccati. ma mai indifferenti.
Nel quadro “Autoritratto alla Luce di Dio” vediamo un uomo che sta camminando verso un orizzonte, ma dove va ? verso Dio? Oppure si allontana da Dio? Che cosa cè oltre l’orizzonte dove lui è diretto? Vediamo che il suo passo è lento e pensieroso. Rossi ci pone davanti il nostro dilemma esistenziale: “Dove stiamo andando?”. Vogliamo porci questa domanda? Magari la evitiamo, ma il quadro non perdona, vuole una risposta.
In “Scala nel Paradiso” ci troviamo davanti un panorama primordiale che ricorda una metropoli biblica. Potrebbe essere Babele: la torre. E’ la città senza tempo dell’umanità con tutto il bello e il brutto che contiene. Entriamo sulla scala. Vogliamo restare qua? Vogliamo tornare da dove siamo partiti? Non possiamo scappare, ci sono anche orologi che segnano il tempo, dobbiamo arrenderci, diventiamo parte del quadro, anche se non vogliamo.
In ogni opera esposta ci troviamo davanti un dilemma umano dove dobbiamo confrontarci con una bestia. A volte la bestia è un dramma di oggi, come la bambina violentata in “La Bambina e suo Padre”.Oppure è un lato oscuro o ferito dentro di noi, come nel “ Autoritratto “ dove l’uomo cerca uno sfogo immediato alla sua paura di vivere.
Rossi ha scritto: ” Si, ho scelto di morire e sono morto, ma ho continuato a vivere.”Come dobbiamo interpretare questa frase? Probabilmente accettando la bellezza e la bestia insieme, il male e il bene, come c’insegna la favola, la storia, la filosofia e la vita. Solo così riusciremo ad andare avanti.
Susan Dutton
Sono dipinti che affascinano immediatamente a prima vista con il loro ricco colore ad olio, la composizione ben ponderata, le forme sensuali, le grandi dimensioni, la stesura stratificata con frequenti applicazioni di oggetti o materiali vari.
Il nostro indefinito fascino iniziale ben presto si trasforma, si allarga e iniziamo ad esplorare il quadro. Sentiamo la grande energia che contiene. Si, Il quadro é bello, la tecnica è perfetta, ma siamo disorientati. Cosa vediamo? Non capiamo o non vogliamo capire. A volte siamo scioccati. ma mai indifferenti.
Nel quadro “Autoritratto alla Luce di Dio” vediamo un uomo che sta camminando verso un orizzonte, ma dove va ? verso Dio? Oppure si allontana da Dio? Che cosa cè oltre l’orizzonte dove lui è diretto? Vediamo che il suo passo è lento e pensieroso. Rossi ci pone davanti il nostro dilemma esistenziale: “Dove stiamo andando?”. Vogliamo porci questa domanda? Magari la evitiamo, ma il quadro non perdona, vuole una risposta.
In “Scala nel Paradiso” ci troviamo davanti un panorama primordiale che ricorda una metropoli biblica. Potrebbe essere Babele: la torre. E’ la città senza tempo dell’umanità con tutto il bello e il brutto che contiene. Entriamo sulla scala. Vogliamo restare qua? Vogliamo tornare da dove siamo partiti? Non possiamo scappare, ci sono anche orologi che segnano il tempo, dobbiamo arrenderci, diventiamo parte del quadro, anche se non vogliamo.
In ogni opera esposta ci troviamo davanti un dilemma umano dove dobbiamo confrontarci con una bestia. A volte la bestia è un dramma di oggi, come la bambina violentata in “La Bambina e suo Padre”.Oppure è un lato oscuro o ferito dentro di noi, come nel “ Autoritratto “ dove l’uomo cerca uno sfogo immediato alla sua paura di vivere.
Rossi ha scritto: ” Si, ho scelto di morire e sono morto, ma ho continuato a vivere.”Come dobbiamo interpretare questa frase? Probabilmente accettando la bellezza e la bestia insieme, il male e il bene, come c’insegna la favola, la storia, la filosofia e la vita. Solo così riusciremo ad andare avanti.
Susan Dutton
17
luglio 2007
Dario Rossi – Il Bello e la Bestia
Dal 17 al 30 luglio 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO PATRIZI
Siena, Via Di Città, 75, (Siena)
Siena, Via Di Città, 75, (Siena)
Orario di apertura
tutti giorni 10:00-13:00 e 16:00-19
Vernissage
17 Luglio 2007, ore 18
Autore
Curatore