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Dario Zucchi / Lucio Zucchi – Art confusion
In mostra i dipinti di Lucio Zucchi e le fotografie di Dario Zucchi: opere all’incrocio fra vita e arte che si distinguono per spiccato umorismo e appassionato riferimento all’arte moderna.
Comunicato stampa
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I FRATELLI ZUCCHI
di Eric Denker, National Gallery of Art, Edited by Dr. David Gariff
Le piacevoli immagini create da Dario e Lucio Zucchi si collocano all’incrocio fra la vita e l’arte. Le opere di Dario, il fotografo, e del suo fratello maggiore Lucio, il pittore, si distinguono per lo spiccato umorismo e l’appassionato riferimento all’arte moderna. Le loro creazioni fotografiche e pittoriche rivelano un sorprendente accostamento, allo stesso tempo affascinante e istruttivo.
Le foto di Dario sono ispirate dal suo amore (e da quello di sua moglie Giò) per l’arte moderna delle grandi collezioni dei musei di New York e Washington. Dario prova un’attrazione particolare nell’osservare la gente che contempla le opere d’arte. Egli, tuttavia, va al di là della semplice osservazione, per rivelare il collegamento visivo fra chi guarda l’opera d’arte e l’opera stessa. Dario cerca i visitatori che mostrino la giusta combinazione di colori, forme, assonanza visiva e atteggiamenti. I suoi personaggi non sono mai in posa, bensì osservati furtivamente mentre osservano.
Dario attende pazientemente, sperando di cogliere la fortunata fusione dell’osservatore con l’oggetto, necessaria alle sue fotografie. Per noi spettatori è un piacere osservare la fantasiosa, spesso rivelatrice, ingegnosità delle giustapposizioni.
Alcune foto possono essere giocose, altre serie, ma sono sempre stimolanti.
Lucio Zucchi è un abile pittore erede della tradizione dei pittori metafisici e surrealisti.
Le opere di Lucio sono particolarmente attraenti per la sua accurata rappresentazione di interni e paesaggi immaginari violati dall’introduzione di figure, di visi o mani dalle dimensioni illogiche. Le proporzioni delle mani e dei corpi provocano uno speciale turbamento, inducendo nell’osservatore nuove e diverse modalità percettive. In molti
casi la figura che si intromette è l’autoritratto dell’artista, a volte soltanto i suoi occhiali.
Lucio immette nelle sue tele molti riferimenti alla storia dell’arte e a dipinti contemporanei. Vediamo l’artista prendere spunto da Friedrich e Dalì. Ma Lucio è particolarmente attratto da Barnett Newman, Mark Rothko, Edward Hopper, utilizzando le loro opere come trampolino per la sua immaginazione. La Via Crucis di Newman della National Gallery of Art di Washington gli ha dato l’ispirazione per reimmaginare questi quadri con spettrali figure sovrimpresse alle simboliche astratte superfici. L’artista appare inoltre in diverse opere in cui si confronta con tele di Mark Rothko.
I più recenti paesaggi dipinti da Lucio suggeriscono un’affinità con l’opera del surrealista Salvador Dalì. Life in the Death Valley raffigura un paesaggio con caratteristiche apparentemente ordinarie, ma una figura femminile e una mano emergono dalla sabbia e dalle pietre. Le due tele Panorama da Ripatransone in età avanzata ma ancora vigile e Panorama da Ripatransone con sedazione temporanea delle funzioni vitali sono giocose variazioni dell’artista come parte del paesaggio, con figure femminili, la testa ed il braccio di Lucio che si integrano nel panorama.
A volte Lucio si serve nei suoi quadri delle immagini di Dario, giocando allegramente con i soggetti di suo fratello. In una deliziosa variazione della foto presa da Dario a Santa Fe, Lucio inserisce una enorme mano con le dita atteggiate in un accordo sulla tastiera di una chitarra.(……)
La fusione e il dialogo della fantasia dei fratelli Zucchi creano nuove immagini pervase da estro e humor.
di Eric Denker, National Gallery of Art, Edited by Dr. David Gariff
Le piacevoli immagini create da Dario e Lucio Zucchi si collocano all’incrocio fra la vita e l’arte. Le opere di Dario, il fotografo, e del suo fratello maggiore Lucio, il pittore, si distinguono per lo spiccato umorismo e l’appassionato riferimento all’arte moderna. Le loro creazioni fotografiche e pittoriche rivelano un sorprendente accostamento, allo stesso tempo affascinante e istruttivo.
Le foto di Dario sono ispirate dal suo amore (e da quello di sua moglie Giò) per l’arte moderna delle grandi collezioni dei musei di New York e Washington. Dario prova un’attrazione particolare nell’osservare la gente che contempla le opere d’arte. Egli, tuttavia, va al di là della semplice osservazione, per rivelare il collegamento visivo fra chi guarda l’opera d’arte e l’opera stessa. Dario cerca i visitatori che mostrino la giusta combinazione di colori, forme, assonanza visiva e atteggiamenti. I suoi personaggi non sono mai in posa, bensì osservati furtivamente mentre osservano.
Dario attende pazientemente, sperando di cogliere la fortunata fusione dell’osservatore con l’oggetto, necessaria alle sue fotografie. Per noi spettatori è un piacere osservare la fantasiosa, spesso rivelatrice, ingegnosità delle giustapposizioni.
Alcune foto possono essere giocose, altre serie, ma sono sempre stimolanti.
Lucio Zucchi è un abile pittore erede della tradizione dei pittori metafisici e surrealisti.
Le opere di Lucio sono particolarmente attraenti per la sua accurata rappresentazione di interni e paesaggi immaginari violati dall’introduzione di figure, di visi o mani dalle dimensioni illogiche. Le proporzioni delle mani e dei corpi provocano uno speciale turbamento, inducendo nell’osservatore nuove e diverse modalità percettive. In molti
casi la figura che si intromette è l’autoritratto dell’artista, a volte soltanto i suoi occhiali.
Lucio immette nelle sue tele molti riferimenti alla storia dell’arte e a dipinti contemporanei. Vediamo l’artista prendere spunto da Friedrich e Dalì. Ma Lucio è particolarmente attratto da Barnett Newman, Mark Rothko, Edward Hopper, utilizzando le loro opere come trampolino per la sua immaginazione. La Via Crucis di Newman della National Gallery of Art di Washington gli ha dato l’ispirazione per reimmaginare questi quadri con spettrali figure sovrimpresse alle simboliche astratte superfici. L’artista appare inoltre in diverse opere in cui si confronta con tele di Mark Rothko.
I più recenti paesaggi dipinti da Lucio suggeriscono un’affinità con l’opera del surrealista Salvador Dalì. Life in the Death Valley raffigura un paesaggio con caratteristiche apparentemente ordinarie, ma una figura femminile e una mano emergono dalla sabbia e dalle pietre. Le due tele Panorama da Ripatransone in età avanzata ma ancora vigile e Panorama da Ripatransone con sedazione temporanea delle funzioni vitali sono giocose variazioni dell’artista come parte del paesaggio, con figure femminili, la testa ed il braccio di Lucio che si integrano nel panorama.
A volte Lucio si serve nei suoi quadri delle immagini di Dario, giocando allegramente con i soggetti di suo fratello. In una deliziosa variazione della foto presa da Dario a Santa Fe, Lucio inserisce una enorme mano con le dita atteggiate in un accordo sulla tastiera di una chitarra.(……)
La fusione e il dialogo della fantasia dei fratelli Zucchi creano nuove immagini pervase da estro e humor.
29
marzo 2011
Dario Zucchi / Lucio Zucchi – Art confusion
Dal 29 marzo al 03 aprile 2011
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA BLANCHAERT
Milano, Piazza Sant'ambrogio, 4, (Milano)
Milano, Piazza Sant'ambrogio, 4, (Milano)
Orario di apertura
ore 14:30-19:30
Vernissage
29 Marzo 2011, ore 17.30 – 20.30
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