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Dark-room
Si parla di “dark room” non solo come luoghi di pratiche poco ortodosse, ma soprattutto come luoghi della mente, spazi non ancora attraversati dalla luce della normalità
Comunicato stampa
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Sesso e decesso, per dirla con Woody Allen, sono gli aspetti caratteristici dell'attrazione erotica, i vecchi Eros e Thanatos dei greci.
Ma in questo caso vi sono anche altri aspetti da considerare e il titolo viene in soccorso.
Si parla di "dark room" non solo come luoghi di pratiche poco ortodosse, ma soprattutto come luoghi della mente, spazi non ancora attraversati dalla luce della normalità.
Gli istinti sono sempre stati oggetto di repressione, soprattutto nel mondo occidentale.
La religione, le religioni, sono state il coperchio che ha cercato di contenere gli eccessi del desiderio.
I fotografi di questa mostra il coperchio lo hanno sollevato.
La "dark room" è un luogo mentale in cui gli istinti inconfessati si annidano in attesa di essere liberati.
Luoghi bui e segreti come riflessi di un'altra vita, di un'esistenza parallela e segreta.
Ma anche le macchine fotografiche sono delle "dark room", camere o-scure in cui appaiono creature impossibili, figure che alla luce scompaiono, creature della notte figlie di una sessualità liberata.
E, riportando una frase di Araki:
“ senza l’oscenità le nostre città sarebbero tetre, la vita mortalmente noiosa”
Ma in questo caso vi sono anche altri aspetti da considerare e il titolo viene in soccorso.
Si parla di "dark room" non solo come luoghi di pratiche poco ortodosse, ma soprattutto come luoghi della mente, spazi non ancora attraversati dalla luce della normalità.
Gli istinti sono sempre stati oggetto di repressione, soprattutto nel mondo occidentale.
La religione, le religioni, sono state il coperchio che ha cercato di contenere gli eccessi del desiderio.
I fotografi di questa mostra il coperchio lo hanno sollevato.
La "dark room" è un luogo mentale in cui gli istinti inconfessati si annidano in attesa di essere liberati.
Luoghi bui e segreti come riflessi di un'altra vita, di un'esistenza parallela e segreta.
Ma anche le macchine fotografiche sono delle "dark room", camere o-scure in cui appaiono creature impossibili, figure che alla luce scompaiono, creature della notte figlie di una sessualità liberata.
E, riportando una frase di Araki:
“ senza l’oscenità le nostre città sarebbero tetre, la vita mortalmente noiosa”
12
maggio 2007
Dark-room
Dal 12 maggio al 12 giugno 2007
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIA
Bologna, Via Dell'inferno, 5, (Bologna)
Bologna, Via Dell'inferno, 5, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-12.30 e 15.30-19.30
Vernissage
12 Maggio 2007, ore 18
Autore
Curatore