Asgar si è affermato sulla scena pittorica berlinese dimostrando totale padronanza del pennello, e le sue figure mostrano una verosimiglianza che possiamo definire fotografica, anche se, in realtà, la sua ricerca punta su forme e colori che appartengono a pieno titolo alla pittura.
Il main theme di questi lavori è: “glamour and sex”; egli trae i propri soggetti da immagini estrapolate dalle riviste, dalle televisione e dalla pubblicità imperante su ogni media.
In queste tele racconta storie di amore e desiderio, business e ricchezza, bellezza e gioventù che passa tra sfilate e, appunto, atmosfere glamour, raffreddate per rendere visibile certa solitudine di alcuni ambienti e contesti. Personaggi che esprimono un atteggiamento sfuggevole, ragazzi pronti ad intraprendere un viaggio per evadere da un mondo assolutamente finto e cristallizato dove non c’è possibilità di immedesimarsi né comunicare in modo profondo.
E questo il messaggio che Asgar vuole trasmetterci con questa sottile ironia erotica, configurandosi così non soltanto come iperrealista, ma anche come artista concettuale. Così come lui stesso dichiara: “io non mi vedo come un pittore nel senso più stretto del termine, perché la mia pittura è appunto il risultato di un processo che parte da un lavoro mentale e concettuale”.
Nato a Teheran nel 1975, Daryoush Asgar vive e lavora a Vienna. Vincitore del “ Bau Holding Strabag” Fine Art Competition nel 2002, Asgar inizia ad esporre con la collettiva “ Diversities, Spieces & Academies” curata da Harald Szeemann nel 1998. Da allora Asgar ha presentato il suo lavoro soprattutto in Europa: Vienna, Londra, Monaco, Klagenfurt e Berlino . Marella Arte Contemporanea lo ha presentato, con successo, varie volte, sia in Galleria a Milano, sia alle Fiere internazionali degli ultimi anni. ARTE Mondatori gli ha dedicato un lungo articolo nel 2003.
Alberto Matteo Torri
Francesco Cascino