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David Begbie – Aria Sottile. Thin Air
Il pubblico potrà finalmente apprezzare da vicino le caratteristiche che hanno reso David Begbie celebre in tutto il mondo: splendidi corpi femminili e maschili prendono vita dalla semplice rete metallica, plasmata in modo unico dalle mani sapienti del grande scultore, con cui la Vecchiato Art Galleries collabora già da tempo.
Comunicato stampa
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La Vecchiato Art Galleries è lieta di invitarvi ad incontrare e conoscere lo stile inconfondibile di David Begbie.
Venerdì 8 ottobre 2010 le porte della sede principale della Vecchiato Art Galleries, via Alberto da Padova 2 a Padova, si apriranno infatti al pubblico cui verrà presentata, attraverso un progetto espositivo site-specific, un’accurata selezione di opere del grande artista scozzese.
Il pubblico potrà finalmente apprezzare da vicino le caratteristiche che hanno reso David Begbie celebre in tutto il mondo: splendidi corpi femminili e maschili prendono vita dalla semplice rete metallica, plasmata in modo unico dalle mani sapienti del grande scultore, con cui la Vecchiato Art Galleries collabora già da tempo.
“ARIA SOTTILE – THIN AIR” è una mostra che ha come protagoniste le opere più recenti dell’artista figurativo David Begbie. Nell’esprimere il suo profondo interesse per l’anatomia umana e per il modo in cui la gente si esprime attraverso il linguaggio del corpo, la sua scultura riconosce che ogni torso ha una “personalità” irripetibile. Studi con modelli viventi amalgamati con osservazioni derivanti dalle interazioni sociali quotidiane nei suoi 20 anni di carriera costituiscono la maggior parte delle opere in questa nuova esposizione.
Le figure di Begbie rimandano alle sculture dell’antichità, ma la sua arte è indubbiamente di questo tempo. Le sue sculture riflettono la preoccupazione corrente per il corpo ideale e il suo uso di materiali industriali le rende distintamente contemporanee.
Le sue opere sono ricche di contraddizioni che le rendono infinitamente affascinanti; muscoli esagerati suggeriscono densità e potenza, ma esse conservano allo stesso tempo trasparenza e delicatezza; sono cariche d’energia ma anche immobili; sebbene fatte di ferro e bronzo, il loro realismo anatomico crea l’illusione di carne sensuale.
Oltre alla trasformazione realmente sorprendente di un materiale all’apparenza inerte in una fantastica configurazione, è l’uso di illuminazione strategica che crea una composizione tra la scultura e l’ombra da questa proiettata che in definitiva lo mette su un altro piano rispetto a qualsiasi altra opera, e produce così una forma artistica per il 21° secolo.
E’ l’annunciatore di una scultura moderna, e la richiesta di sue opere da parte di collezionisti privati o aziendali e dei principali musei ispira la continua fascinazione di David per la forma umana, nello sforzo di catturare la vera e propria essenza di somposizione, profondità e struttura del corpo attraverso i suoi archetipi contemporanei in continua evoluzione.
DAVID BEGBIE Biografia
Nato ad Edimburgo, in Scozia, nel 1955. Ha frequentato la Winchester School of Art e il Gloucestershire College of Art and Design, dopo gli studi post-laurea alla Slade School of Sculpture, University College di Londra, nel 1993 fu ammesso come associato nella Royal British Society of Sculptors.
Durante la sua carriera trentennale, le opere di Begbie sono state esposte nelle gallerie di tutto il mondo e sono entrate a far parte di importanti collezioni, tra cui: la Galleria Nazionale della Canada, dell’Italia e dell’Australia. Il museo di Storia Naturale di Londra e il museo Beelden uno Zee in Olanda.
L’artista ha collaborato a numerosi progetti con architetti, interior designer e stilisti che ammirano il suo lavoro e hanno avuto la visione di integrare la sua scultura all'interno dei loro concetti. Gli sono state commissionate diverse installazioni per edifici aziendali, alberghi,centri benessere, musei e chiese. Quella più di recente risale ad una scultura monumentale nel famoso Wimbledon Centre Court Building di Londra.
Sono molteplici le aziende che collezionano i suoi lavori, tra cui: Citibank, Hyatt Hotel Group, Jumeirah Hotel Group, The A.E.L.T.C., Radisson Hotels e Heron Corporation.
Immobile o in movimento, per David Begbie il corpo parla. Ogni dettaglio anatomico - sia un torso, una mano, un piede - ha una intrinseca, potente forza comunicativa. I muscoli, come corde di un'arpa, fanno vibrare schegge di vissuto: tensioni, momenti di dolore, malinconia, dolcezza, esplosioni di sensualità.
La ricerca della perfezione rappresenta il legame più evidente tra le opere dell'artista scozzese e la scultura antica. Poco importa se la forma non viene scolpita nel marmo o nel bronzo, ma prende vita attraverso fitte maglie metalliche. Per quanto la tecnica sia diversa, la tensione e la pulsione creatrice che spingono a lavorare la materia e a definirla in ogni particolare sono le stesse dei grandi maestri del passato.
L'impiego del reticolato di filo d'acciaio lavorato a mano rende originali e inconfondibili le sculture di Begbie: figure di uomini e donne possenti, quasi dotate di carnalità, e allo stesso tempo eteree, inafferrabili.
A volte si tratta di corpi acefali. Busti, braccia e gambe privi di identità ricordano le torsioni convulse altrettanto anonime dei Prigioni di Michelangelo. Corpi bloccati, che vorrebbero liberarsi, quasi a sottrarre l'anima dal carcere di una vita in cui l’apparire conta più dell’essere.
Altre volte il viso compare, ma l'assenza di tratti peculiari sposta l’attenzione su dettagli e posizioni che riescono a far vibrare corde molteplici, comprese quelle dell'eros e del desiderio. Tuttavia il simulacro che racchiude il mistero dell’amore in tutte le sue forme sembra alludere, in alcuni lavori, a una felicità dei sensi ancora imperfetta, incompleta, forse ambigua.
Ma il corpo è anche moto, movenza, scatto. Ecco allora le sagome plastiche quasi annullate nella loro fisicità, sospese nell'aria, capovolte o pronte per spiccare il volo. A rafforzare il senso di consistenza e potenza fisica contribuiscono i sapienti giochi di luce che proiettano le ombre delle sculture sulle pareti, divenendo parte integrante del progetto espositivo.
Le figure riflesse e generate dai reticoli metallici possono essere a grandezza naturale, monumentali o di piccole dimensioni, riunite in gruppi o ridotte a frammenti. Anche nei dettagli anatomici non risultano mai chiuse in se stesse, sono al contrario protese sulle cose, aperte al mondo, pronte a conoscerlo e, in qualche caso, a patirlo. La materia non è muta, l'intelligenza del corpo comunica sempre, urla con il suo linguaggio specifico chiedendo di essere affrancata.
Si scopre con emozione il lento, faticoso lavorio della coscienza che nel corpo subisce un processo di liberazione e aspira alla conjunctio. Nelle sculture di Begbie materia e spirito si uniscono in un amplesso in cui l'uno non può più separare l'altro da sé.
Forse mai come in questo momento storico l'antica locuzione mens sana in corpore sano è parsa tanto usurata. Il nostro vissuto sembra attraversato da una frattura: la spiritualità scorre spesso parallela ed estranea rispetto a un corpo più che mai esposto e, allo stesso tempo, sconnesso dalla vita che lo abita e dalla psiche che gli appartiene.
Le creazioni di Begbie nascono dall'urgenza di portare nella scena artistica e culturale l'immanenza di una coppia di opposti, psiche e soma, per comporla in una riunificazione che restituisca il corpo alla sua trascendenza originaria.
Perfezione e armonia diventano così i luoghi che permettono il ricongiungimento fra dimensione mentale e fisicità. Il ritmo e il movimento delle sequenze gestuali producono uno spazio e un tempo del tutto nuovi. E la scultura, finalmente, ritorna a conciliare la nostalgia del sacro con l'esigenza di dinamismo, apertura e rinnovamento.
Lorella Pagnucco Salvemini
Venerdì 8 ottobre 2010 le porte della sede principale della Vecchiato Art Galleries, via Alberto da Padova 2 a Padova, si apriranno infatti al pubblico cui verrà presentata, attraverso un progetto espositivo site-specific, un’accurata selezione di opere del grande artista scozzese.
Il pubblico potrà finalmente apprezzare da vicino le caratteristiche che hanno reso David Begbie celebre in tutto il mondo: splendidi corpi femminili e maschili prendono vita dalla semplice rete metallica, plasmata in modo unico dalle mani sapienti del grande scultore, con cui la Vecchiato Art Galleries collabora già da tempo.
“ARIA SOTTILE – THIN AIR” è una mostra che ha come protagoniste le opere più recenti dell’artista figurativo David Begbie. Nell’esprimere il suo profondo interesse per l’anatomia umana e per il modo in cui la gente si esprime attraverso il linguaggio del corpo, la sua scultura riconosce che ogni torso ha una “personalità” irripetibile. Studi con modelli viventi amalgamati con osservazioni derivanti dalle interazioni sociali quotidiane nei suoi 20 anni di carriera costituiscono la maggior parte delle opere in questa nuova esposizione.
Le figure di Begbie rimandano alle sculture dell’antichità, ma la sua arte è indubbiamente di questo tempo. Le sue sculture riflettono la preoccupazione corrente per il corpo ideale e il suo uso di materiali industriali le rende distintamente contemporanee.
Le sue opere sono ricche di contraddizioni che le rendono infinitamente affascinanti; muscoli esagerati suggeriscono densità e potenza, ma esse conservano allo stesso tempo trasparenza e delicatezza; sono cariche d’energia ma anche immobili; sebbene fatte di ferro e bronzo, il loro realismo anatomico crea l’illusione di carne sensuale.
Oltre alla trasformazione realmente sorprendente di un materiale all’apparenza inerte in una fantastica configurazione, è l’uso di illuminazione strategica che crea una composizione tra la scultura e l’ombra da questa proiettata che in definitiva lo mette su un altro piano rispetto a qualsiasi altra opera, e produce così una forma artistica per il 21° secolo.
E’ l’annunciatore di una scultura moderna, e la richiesta di sue opere da parte di collezionisti privati o aziendali e dei principali musei ispira la continua fascinazione di David per la forma umana, nello sforzo di catturare la vera e propria essenza di somposizione, profondità e struttura del corpo attraverso i suoi archetipi contemporanei in continua evoluzione.
DAVID BEGBIE Biografia
Nato ad Edimburgo, in Scozia, nel 1955. Ha frequentato la Winchester School of Art e il Gloucestershire College of Art and Design, dopo gli studi post-laurea alla Slade School of Sculpture, University College di Londra, nel 1993 fu ammesso come associato nella Royal British Society of Sculptors.
Durante la sua carriera trentennale, le opere di Begbie sono state esposte nelle gallerie di tutto il mondo e sono entrate a far parte di importanti collezioni, tra cui: la Galleria Nazionale della Canada, dell’Italia e dell’Australia. Il museo di Storia Naturale di Londra e il museo Beelden uno Zee in Olanda.
L’artista ha collaborato a numerosi progetti con architetti, interior designer e stilisti che ammirano il suo lavoro e hanno avuto la visione di integrare la sua scultura all'interno dei loro concetti. Gli sono state commissionate diverse installazioni per edifici aziendali, alberghi,centri benessere, musei e chiese. Quella più di recente risale ad una scultura monumentale nel famoso Wimbledon Centre Court Building di Londra.
Sono molteplici le aziende che collezionano i suoi lavori, tra cui: Citibank, Hyatt Hotel Group, Jumeirah Hotel Group, The A.E.L.T.C., Radisson Hotels e Heron Corporation.
Immobile o in movimento, per David Begbie il corpo parla. Ogni dettaglio anatomico - sia un torso, una mano, un piede - ha una intrinseca, potente forza comunicativa. I muscoli, come corde di un'arpa, fanno vibrare schegge di vissuto: tensioni, momenti di dolore, malinconia, dolcezza, esplosioni di sensualità.
La ricerca della perfezione rappresenta il legame più evidente tra le opere dell'artista scozzese e la scultura antica. Poco importa se la forma non viene scolpita nel marmo o nel bronzo, ma prende vita attraverso fitte maglie metalliche. Per quanto la tecnica sia diversa, la tensione e la pulsione creatrice che spingono a lavorare la materia e a definirla in ogni particolare sono le stesse dei grandi maestri del passato.
L'impiego del reticolato di filo d'acciaio lavorato a mano rende originali e inconfondibili le sculture di Begbie: figure di uomini e donne possenti, quasi dotate di carnalità, e allo stesso tempo eteree, inafferrabili.
A volte si tratta di corpi acefali. Busti, braccia e gambe privi di identità ricordano le torsioni convulse altrettanto anonime dei Prigioni di Michelangelo. Corpi bloccati, che vorrebbero liberarsi, quasi a sottrarre l'anima dal carcere di una vita in cui l’apparire conta più dell’essere.
Altre volte il viso compare, ma l'assenza di tratti peculiari sposta l’attenzione su dettagli e posizioni che riescono a far vibrare corde molteplici, comprese quelle dell'eros e del desiderio. Tuttavia il simulacro che racchiude il mistero dell’amore in tutte le sue forme sembra alludere, in alcuni lavori, a una felicità dei sensi ancora imperfetta, incompleta, forse ambigua.
Ma il corpo è anche moto, movenza, scatto. Ecco allora le sagome plastiche quasi annullate nella loro fisicità, sospese nell'aria, capovolte o pronte per spiccare il volo. A rafforzare il senso di consistenza e potenza fisica contribuiscono i sapienti giochi di luce che proiettano le ombre delle sculture sulle pareti, divenendo parte integrante del progetto espositivo.
Le figure riflesse e generate dai reticoli metallici possono essere a grandezza naturale, monumentali o di piccole dimensioni, riunite in gruppi o ridotte a frammenti. Anche nei dettagli anatomici non risultano mai chiuse in se stesse, sono al contrario protese sulle cose, aperte al mondo, pronte a conoscerlo e, in qualche caso, a patirlo. La materia non è muta, l'intelligenza del corpo comunica sempre, urla con il suo linguaggio specifico chiedendo di essere affrancata.
Si scopre con emozione il lento, faticoso lavorio della coscienza che nel corpo subisce un processo di liberazione e aspira alla conjunctio. Nelle sculture di Begbie materia e spirito si uniscono in un amplesso in cui l'uno non può più separare l'altro da sé.
Forse mai come in questo momento storico l'antica locuzione mens sana in corpore sano è parsa tanto usurata. Il nostro vissuto sembra attraversato da una frattura: la spiritualità scorre spesso parallela ed estranea rispetto a un corpo più che mai esposto e, allo stesso tempo, sconnesso dalla vita che lo abita e dalla psiche che gli appartiene.
Le creazioni di Begbie nascono dall'urgenza di portare nella scena artistica e culturale l'immanenza di una coppia di opposti, psiche e soma, per comporla in una riunificazione che restituisca il corpo alla sua trascendenza originaria.
Perfezione e armonia diventano così i luoghi che permettono il ricongiungimento fra dimensione mentale e fisicità. Il ritmo e il movimento delle sequenze gestuali producono uno spazio e un tempo del tutto nuovi. E la scultura, finalmente, ritorna a conciliare la nostalgia del sacro con l'esigenza di dinamismo, apertura e rinnovamento.
Lorella Pagnucco Salvemini
08
ottobre 2010
David Begbie – Aria Sottile. Thin Air
Dall'otto ottobre al 18 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 9–13 15.30-19.30
Sabato 9.30-13.00 15.30-19.30
Vernissage
8 Ottobre 2010, ore 18.30
Autore