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David Byrne – Photowork
La mostra propone le opere fotografiche di un artista che è riuscito a scuotere la scena culturale mondiale affermando le sue tematiche nella musica, nel cinema e nella fotografia: David Byrne.
Comunicato stampa
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La Metropolis Photogallery rappresenta ormai una interessante ed innovativa realtà nel panorama delle gallerie d'arte dedicate alla fotografia d'autore. Nel suo spazio le opere sono affiancate all'esposizione di arredi e design confermando una tendenza già consolidata negli USA e nelle più importanti riviste internazionali di arredamento.
La mostra che si aprirà Giovedì 25 Marzo, in collaborazione con LipanjePuntin artecontemporanea, propone le opere fotografiche di un artista che è riuscito a scuotere la scena culturale mondiale affermando le sue tematiche nella musica, nel cinema e nella fotografia : David Byrne.
DAVID BYRNE / P H O T O W O R K
David Byrne è nato nel 1952 a Dumbarton, Scozia, e attualmente risiede a New York. Dopo gli studi svolti presso la Rhode Island School of Design e la Maryland School of Art , Byrne è stato co-fondatore dei Talking Heads, una band che attraverso il suo potente impatto esercitato sulla scena musicale tra il 1976 e il 1988 ha radicalmente mutato il concetto di cosa fosse possibile creare nella musica pop in quanto ad intelligenza di testi, varietà musicale e – per quanto riguarda i video promozionali spesso diretti dallo stesso Byrne – creatività visuale. Allo stesso tempo cantante e autore dei testi, Byrne è in grado di evidenziare il meraviglioso all’interno della prosaicità del reale, come risulta evidente fin dal titolo del secondo album dei Talking Heads, More Songs About Buildings and Food (Altre canzoni su cibi e edifici): una ricerca sulla potenziale perversità del quotidiano che, nel tempo, si dimostrerà una delle più costanti tematiche anche della fotografia di Byrne.
Nel 1985 un film sui Talking Heads in concerto intitolato Stop Making Sense e diretto dal premio Oscar Jonathan Demme conquistò diversi premi. Nel 1986 Byrne partecipò alla stesura dei testi e diresse il film True Stories, vincendo quindi l’edizione 1987 dell’Academic Award per la partecipazione nella colonna sonora dell’epico L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci.
David Byrne svolge attività fotografica e di design sin dai tempi dell’università, ma solo recentemente ha inziato a esporre i propri lavori e a pubblicare le sue fotografie in libro e su riviste. Al pari dei film e dei progetti musicali la sua fotografia è in grado di elevare il quotidiano o il banale al livello dell’arte, trasformando il materiale di ogni giorno in icona quasi a rivelare ciò che di sacro è nascosto nel profano. In questo senso, sebbene non rappresentino necessariamente un luogo specifico o un momento preciso, alcune delle sue foto possono essere considerate un “reportage “che documenta l’essenza caratterizzante, la parte più intima e significativa delle cose riprese, ben al di là del loro aspetto esteriore o del loro valore d’uso. Un altro esempio tipico della ricerca di Byrne è la mancanza di esseri umani nei suoi lavori per cui solo attraverso loro assenza l’osservatore ne comprende pienamente la presenza nella scena ripresa. Come a dire che la fotografia di Byrne è fotografia dell’ interno (inteso sia in senso fisico che emozionale) perlomeno quanto dell’ esterno, o che, nella sua forma di corpus artistico, essa si rivolge a descrivere sia quello che si nasconde agli gli occhi quanto ciò che si rivela loro dinanzi.
Circa metà dell’opera fotografica di Byrne è stata eseguita nel corso dei suoi viaggi in varie parti del mondo quali Messico, Marocco e Texas. La restante metà è frutto del lavoro in studio nel quale è stata utilizzata una grande varietà di supporti fotografici, Polaroid, Cibachrome, Cibatransparency, processi digitali inclusi. In esposizione in musei tedeschi, italiani e giapponesi queste opere sono state spesso allestite insieme ad installazioni audio, guide acustiche ed elementi scultorei.
Nel suo Strange Rituals, libro fotografico del 1995, David Byrne afferma che “il sublime è nel comune”; ed in effetti Byrne – che espone dal 1990 – evidenzia più che chiaramente proprio in questo libro la sua fascinazione con la vitalità delle culture “altre”, per lungo tempo caratteristica anche delle sue musiche. Disseminate nel testo in un formato-quaderno, queste coloratissime fotografie perloppiù colte nelle città in cui il loro autore si trovava in tournée contribuiscono a creare una foresta artificiale di segni – distributori automatici, articoli in vetrina, poster di film indiani, marchi pacchiani, la trama e l’ordito della vita di strada globalizzata – oscillando in modo oltremodo stimolante tra i confini della fotografia di viaggio e quelli delle composizioni formalmente ordinate. Negli anni ’90 Byrne lavora su diversi progetti di arte visuale che comprendono opere pubbliche, fotografie tese ad evidenziare l’architettura omologata dei luoghi pubblici e, nel 1998, Super-Ego, la serie di foto lightbox di bambole di plastica a prima vista modellate sulla fisionomia di Ken della serie Barbie ma in realtà dotate del volto dello stesso Byrne. Inoltre, ridefinendo i canoni delle mostre di arti visive, utilizza l’accostamento di immagini con colonne sonore e guide acustiche, azione in grado di sommergere l’osservatore in una marea di informazioni deliberatamente caricate di contraddizioni e pertanto del tutto spiazzanti.
Nel 1998 Byrne pubblica Your Action World, un volume che, al pari delle opere astratte realizzate nello stesso periodo, mette ben in risalto l’interesse dell’Artista nel descrivere gli effetti subliminali sprigionati dalle pervasive estetiche dell’America industriale e imprenditoriale. Confezionato dal celebre designer Steven Sagmeister, il volume è una silloge iconografica e testuale rudemente efficace e sovversiva degli stilemi tipici della cultura aziendale e delle campagne pubblicitarie, un’opera divertentemente incentrata sul riuso e sul riposizionamento delle sofisticate qualità grafiche e delle metodologie di comunicazione tipiche della visualità commerciale.
Questo lavoro di Byrne costituisce dunque una risposta a un mondo fatto di griffe e marketing ubiquitari in cui, per dirla con lo stesso Byrne, “ogni aspetto della nostra vita si ritrova un marchio e un’etichetta attaccati”. La lingua utilizzata per affrontare il soggetto è quella del grande marketing, sempre più parte della coscienza comune e progressivamente sfumata sulla linea tra filosofia dell’ispirazione, stile di vita e consumo. Ed il suo approccio critico viene svolto in maniera quantomai multiforme,divertente, stimolante e creativa.
Decisamente in questo “mélange culturale” Byrne si rivela astuto curatore e delicato usurpatore degli assurdi e problematici aspetti del contemporaneo mondo del corporate. Al posto di una drammatica reazione frontale contro questa cultura, la scelta è infatti quella di infastidire le attuali estetiche a suon di punzecchiature, di inquinarne i messaggi al fine di creare un’esitazione critica ogni qualvolta vi si abbia a che fare in futuro. L’esito è quello di rimandare al mittente - al mondo dell’impresa cioè – la sua stessa inquietante assurdità.
ESPOSIZIONI :
2004
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
2003
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
MiArt, LipanjePuntin artecontemporanea, MIlano (Italy)
Melting Pop, Palazzo delle Papesse, Siena (Italy)
Melting Pop, Civico Museo d'Arte Castello di Masnago, Varese (Italy)
2002
MiArt, LipanjePuntin artecontemporanea, Milano (Italy)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
Tokyo Art Jungle,
Illegal Art, CBGB's 313 Gallery, New York (Usa)
Artissima, LipanjePuntin artecontemporanea, Torino (Italy)
2001
Credit Game, Ntt Inter Communication Center, Tokyo (Japan)
Artissima, LipanjePuntin artecontemporanea, Torino (Italy)
Art Cologne, LipanjePuntin artecontemporanea, Köln (Germany)
1st Valencia Biennial, Valencia (Spain)
Le muse inquietanti, Museo pascali, Polignano a Mare, Bari (Italy)
MiArt, LipanjePuntin artecontemporanea, Milano (Italy)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
2000
Art Cologne, LipanjePuntin artecontemporanea, Köln (Germany)
Artissima, LipanjePuntin artecontemporanea, Torino (Italy)
Supermodel: Identity and Transformation, LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste (Italy)
Contemporary Arts Center, Cincinnati (Usa)
Art Brussels, LipanjePuntin artecontemporanea, Brussels (Belgium)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
1999
Art Cologne, LipanjePuntin artecontemporanea, Köln (Germany)
Still in Motion, LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste (Italy)
Art Brussels, LipanjePuntin artecontemporanea, Brussels (Belgium)
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
The Before Pictures, Massachussets Museum of Contemporary Art, North Adams (Usa)
1998
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
Warehouse: A Concept for Collecting, Exit Art/The First World, New York (Usa)
New York Color School, Valerie's Gallery, New York (Usa)
Welcome Tokion, George's Gallery, Los Angeles (Usa)
Paris Photo, LipanjePuntin artecontemporanea, Paris (France)
1997
Paris Photo, LipanjePuntin artecontemporanea, Paris (France)
5 & 10: Art For Change, Tampa (Usa)
Just What Do You Think You're Doing, Dave?, Williamsburg Art and Historical Society, New York (Usa)
Rio Grande Project: A River Thirsting for Itself, Santa Fe (Usa)
Icon, SF MOMA, San Francisco (Usa)
1996
Luminous Image, The Alternative Museum, New York (Usa)
Blind Spot: The First Four Years, Baldacci Gallery, New York (Usa)
Nash's Greatest Hits, Photographers' Gallery, London (England)
Sweat, Exit Art, new York (Usa)
1995
The Colour Red, ACC Rheinhallen, Köln (Germany)
Blind Spot Exhibition, 214 Lafayette Street, New York (Usa)
Metamorphoses: Photography in the Electronic Age, FIT, New York (Usa)
Metamorphoses: Photography in the Electronic Age, Blaffer Gallery, Huston (Usa)
Metamorphoses: Photography in the Electronic Age, Tampa Museum of Art, Tampa (Usa)
Metamorphoses: Photography in the Electronic Age, Philadelphia Museum of Art, Philadelphia (Usa)
Metamorphoses: Photography in the Electronic Age, San José Museum of Art, San José (Usa)
Photographs to Benefit Tibet House NY, Robert Miller Gallery, New York (Usa)
Blind Spot, The McKinney Avenue Contemporary, Dallas (Usa)
1994
Summer Salon (Pictures We Like), Bonnie Benrubi Gallery, New York (Usa)
Shot in El Paso, El Paso Museum of Art, El Paso (Usa)
Selected Solo Exhibitions
2003
Southeastern Center for Contemporary Art, Winston-Salem (Usa)
Färgfabriken, Stockholm (Sweden)
Tampa Museum of Contemporary Art, Tampa (Usa)
2002
Track 16 Gallery, Los Angeles (Usa)
2001
Indices: New and Ongoing Work by D. Byrne, Maryland Inst. College of Art, Baltimore (Usa)
Indices: New and Ongoing Work by David Byrne, Decker Gallery, Baltimore (Usa)
2000
The Wedding Party (with Adelle Lutz), LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste (Italy)
1999
Weinstein Gallery, Minneapolis (Usa)
Better Living Through Chemistry, Lloyd Jerome Gallery, Glasgow (Scotland)
Your Action World, Marino alla Scala / LipanjePuntin, Milano (Usa)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
1998
Sleepless Nights, Strange Ritual, Ormeau Baths Gallery, Belfast (Northern Ireland)
Fe, Centro Fotografico Manuel Alvarez Bravo, Oaxaca (Mexico)
Summa Scientiae Mundi, LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste (Italy)
Your Action World, Civico Museo Revoltella / LipanjePuntin, Trieste (Italy)
Glory! Success! Ecstasy!, Aktionsforum Praterinsel, Munich (Germany)
SUPEREGO, The Gramercy Art Fair / LipanjePuntin, New York (Usa)
1997
Stairway to Heaven, Art Futura, Madrid (Spain)
Strange Ritual, La Foret Museum, Tokyo (Japan)
Desire, McKinney Avenue Contemporary, Dallas (Usa)
ActionLoveGods!, Photographs Do Not Bend, Dallas (Usa)
1996
Anima Mundi, camerawork, San Francisco (Usa)
Stairway to Heaven, Phyllis Kind Gallery, Chicago (Usa)
Strange Ritual, Bridge Center for Contemporary Art, El Paso (Usa)
Strange Ritual, Il Ponte, Roma (Italy)
Strange Ritual, Gallery 44, Toronto (Canada)
Desire, MASS MoCA, North Adams (Usa)
Strange Ritual, Mylos Gallery, Thessoloniki (Greece)
Strange Ritual, Galerie Ressel/Konsthandel, Stockholm (Sweden)
Strange Ritual, Gallery Anonimus, Ljublijana (Slovenia)
David Byrne: Strange Ritual, Photographers' Gallery, London (England)
1995
Evidence of Human Habitation, Carousel Exhibition Space, Istambul (Turkey)
David Byrne: Photographs, Books & Books, Coral Gables (Usa)
Strange Ritual, Cristinerose Gallery, New York (Usa)
Strange Ritual, Chassie Post Gallery, Atlanta (Usa)
Sacred Objects, Sleepless Nights, Loja da Atalaia, Lisbon (Portugal)
Strange Ritual, Phyllis Kind Gallery, Chicago (Usa)
Evidence of Human Habitation, CEFFT, Zagreb (Croatia)
Sacred Objects, Parco Gallery, Tokyo (Japan)
Sacred Objects, Kiyumisu-dera Temple, Kyoto (Japan)
Sacred Objects, Parco Gallery, Osaka (Japan)
Sleepless Nights, Galerie Arndt & Partner, Berlin (Germany)
Evidence of Human Habitation, Photo Center, Moscow (Russia)
1994
Sacred Objects, Sleepless Nights, Stills Gallery, Edimburgh (Scotland)
David Byrne - En la pared, Centro Cultural Recoleta, Buenos Aires (Argentina)
Photo works, Stelling Gallery, Leiden (The Netherlands)
Faith, CBGB's 313 Gallery, New York (Usa)
Photo Works, Galerie Transit, Leuven (Belgium)
La mostra che si aprirà Giovedì 25 Marzo, in collaborazione con LipanjePuntin artecontemporanea, propone le opere fotografiche di un artista che è riuscito a scuotere la scena culturale mondiale affermando le sue tematiche nella musica, nel cinema e nella fotografia : David Byrne.
DAVID BYRNE / P H O T O W O R K
David Byrne è nato nel 1952 a Dumbarton, Scozia, e attualmente risiede a New York. Dopo gli studi svolti presso la Rhode Island School of Design e la Maryland School of Art , Byrne è stato co-fondatore dei Talking Heads, una band che attraverso il suo potente impatto esercitato sulla scena musicale tra il 1976 e il 1988 ha radicalmente mutato il concetto di cosa fosse possibile creare nella musica pop in quanto ad intelligenza di testi, varietà musicale e – per quanto riguarda i video promozionali spesso diretti dallo stesso Byrne – creatività visuale. Allo stesso tempo cantante e autore dei testi, Byrne è in grado di evidenziare il meraviglioso all’interno della prosaicità del reale, come risulta evidente fin dal titolo del secondo album dei Talking Heads, More Songs About Buildings and Food (Altre canzoni su cibi e edifici): una ricerca sulla potenziale perversità del quotidiano che, nel tempo, si dimostrerà una delle più costanti tematiche anche della fotografia di Byrne.
Nel 1985 un film sui Talking Heads in concerto intitolato Stop Making Sense e diretto dal premio Oscar Jonathan Demme conquistò diversi premi. Nel 1986 Byrne partecipò alla stesura dei testi e diresse il film True Stories, vincendo quindi l’edizione 1987 dell’Academic Award per la partecipazione nella colonna sonora dell’epico L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci.
David Byrne svolge attività fotografica e di design sin dai tempi dell’università, ma solo recentemente ha inziato a esporre i propri lavori e a pubblicare le sue fotografie in libro e su riviste. Al pari dei film e dei progetti musicali la sua fotografia è in grado di elevare il quotidiano o il banale al livello dell’arte, trasformando il materiale di ogni giorno in icona quasi a rivelare ciò che di sacro è nascosto nel profano. In questo senso, sebbene non rappresentino necessariamente un luogo specifico o un momento preciso, alcune delle sue foto possono essere considerate un “reportage “che documenta l’essenza caratterizzante, la parte più intima e significativa delle cose riprese, ben al di là del loro aspetto esteriore o del loro valore d’uso. Un altro esempio tipico della ricerca di Byrne è la mancanza di esseri umani nei suoi lavori per cui solo attraverso loro assenza l’osservatore ne comprende pienamente la presenza nella scena ripresa. Come a dire che la fotografia di Byrne è fotografia dell’ interno (inteso sia in senso fisico che emozionale) perlomeno quanto dell’ esterno, o che, nella sua forma di corpus artistico, essa si rivolge a descrivere sia quello che si nasconde agli gli occhi quanto ciò che si rivela loro dinanzi.
Circa metà dell’opera fotografica di Byrne è stata eseguita nel corso dei suoi viaggi in varie parti del mondo quali Messico, Marocco e Texas. La restante metà è frutto del lavoro in studio nel quale è stata utilizzata una grande varietà di supporti fotografici, Polaroid, Cibachrome, Cibatransparency, processi digitali inclusi. In esposizione in musei tedeschi, italiani e giapponesi queste opere sono state spesso allestite insieme ad installazioni audio, guide acustiche ed elementi scultorei.
Nel suo Strange Rituals, libro fotografico del 1995, David Byrne afferma che “il sublime è nel comune”; ed in effetti Byrne – che espone dal 1990 – evidenzia più che chiaramente proprio in questo libro la sua fascinazione con la vitalità delle culture “altre”, per lungo tempo caratteristica anche delle sue musiche. Disseminate nel testo in un formato-quaderno, queste coloratissime fotografie perloppiù colte nelle città in cui il loro autore si trovava in tournée contribuiscono a creare una foresta artificiale di segni – distributori automatici, articoli in vetrina, poster di film indiani, marchi pacchiani, la trama e l’ordito della vita di strada globalizzata – oscillando in modo oltremodo stimolante tra i confini della fotografia di viaggio e quelli delle composizioni formalmente ordinate. Negli anni ’90 Byrne lavora su diversi progetti di arte visuale che comprendono opere pubbliche, fotografie tese ad evidenziare l’architettura omologata dei luoghi pubblici e, nel 1998, Super-Ego, la serie di foto lightbox di bambole di plastica a prima vista modellate sulla fisionomia di Ken della serie Barbie ma in realtà dotate del volto dello stesso Byrne. Inoltre, ridefinendo i canoni delle mostre di arti visive, utilizza l’accostamento di immagini con colonne sonore e guide acustiche, azione in grado di sommergere l’osservatore in una marea di informazioni deliberatamente caricate di contraddizioni e pertanto del tutto spiazzanti.
Nel 1998 Byrne pubblica Your Action World, un volume che, al pari delle opere astratte realizzate nello stesso periodo, mette ben in risalto l’interesse dell’Artista nel descrivere gli effetti subliminali sprigionati dalle pervasive estetiche dell’America industriale e imprenditoriale. Confezionato dal celebre designer Steven Sagmeister, il volume è una silloge iconografica e testuale rudemente efficace e sovversiva degli stilemi tipici della cultura aziendale e delle campagne pubblicitarie, un’opera divertentemente incentrata sul riuso e sul riposizionamento delle sofisticate qualità grafiche e delle metodologie di comunicazione tipiche della visualità commerciale.
Questo lavoro di Byrne costituisce dunque una risposta a un mondo fatto di griffe e marketing ubiquitari in cui, per dirla con lo stesso Byrne, “ogni aspetto della nostra vita si ritrova un marchio e un’etichetta attaccati”. La lingua utilizzata per affrontare il soggetto è quella del grande marketing, sempre più parte della coscienza comune e progressivamente sfumata sulla linea tra filosofia dell’ispirazione, stile di vita e consumo. Ed il suo approccio critico viene svolto in maniera quantomai multiforme,divertente, stimolante e creativa.
Decisamente in questo “mélange culturale” Byrne si rivela astuto curatore e delicato usurpatore degli assurdi e problematici aspetti del contemporaneo mondo del corporate. Al posto di una drammatica reazione frontale contro questa cultura, la scelta è infatti quella di infastidire le attuali estetiche a suon di punzecchiature, di inquinarne i messaggi al fine di creare un’esitazione critica ogni qualvolta vi si abbia a che fare in futuro. L’esito è quello di rimandare al mittente - al mondo dell’impresa cioè – la sua stessa inquietante assurdità.
ESPOSIZIONI :
2004
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
2003
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
MiArt, LipanjePuntin artecontemporanea, MIlano (Italy)
Melting Pop, Palazzo delle Papesse, Siena (Italy)
Melting Pop, Civico Museo d'Arte Castello di Masnago, Varese (Italy)
2002
MiArt, LipanjePuntin artecontemporanea, Milano (Italy)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
Tokyo Art Jungle,
Illegal Art, CBGB's 313 Gallery, New York (Usa)
Artissima, LipanjePuntin artecontemporanea, Torino (Italy)
2001
Credit Game, Ntt Inter Communication Center, Tokyo (Japan)
Artissima, LipanjePuntin artecontemporanea, Torino (Italy)
Art Cologne, LipanjePuntin artecontemporanea, Köln (Germany)
1st Valencia Biennial, Valencia (Spain)
Le muse inquietanti, Museo pascali, Polignano a Mare, Bari (Italy)
MiArt, LipanjePuntin artecontemporanea, Milano (Italy)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
2000
Art Cologne, LipanjePuntin artecontemporanea, Köln (Germany)
Artissima, LipanjePuntin artecontemporanea, Torino (Italy)
Supermodel: Identity and Transformation, LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste (Italy)
Contemporary Arts Center, Cincinnati (Usa)
Art Brussels, LipanjePuntin artecontemporanea, Brussels (Belgium)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
1999
Art Cologne, LipanjePuntin artecontemporanea, Köln (Germany)
Still in Motion, LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste (Italy)
Art Brussels, LipanjePuntin artecontemporanea, Brussels (Belgium)
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
The Before Pictures, Massachussets Museum of Contemporary Art, North Adams (Usa)
1998
Arte Fiera, LipanjePuntin artecontemporanea, Bologna (Italy)
Warehouse: A Concept for Collecting, Exit Art/The First World, New York (Usa)
New York Color School, Valerie's Gallery, New York (Usa)
Welcome Tokion, George's Gallery, Los Angeles (Usa)
Paris Photo, LipanjePuntin artecontemporanea, Paris (France)
1997
Paris Photo, LipanjePuntin artecontemporanea, Paris (France)
5 & 10: Art For Change, Tampa (Usa)
Just What Do You Think You're Doing, Dave?, Williamsburg Art and Historical Society, New York (Usa)
Rio Grande Project: A River Thirsting for Itself, Santa Fe (Usa)
Icon, SF MOMA, San Francisco (Usa)
1996
Luminous Image, The Alternative Museum, New York (Usa)
Blind Spot: The First Four Years, Baldacci Gallery, New York (Usa)
Nash's Greatest Hits, Photographers' Gallery, London (England)
Sweat, Exit Art, new York (Usa)
1995
The Colour Red, ACC Rheinhallen, Köln (Germany)
Blind Spot Exhibition, 214 Lafayette Street, New York (Usa)
Metamorphoses: Photography in the Electronic Age, FIT, New York (Usa)
Metamorphoses: Photography in the Electronic Age, Blaffer Gallery, Huston (Usa)
Metamorphoses: Photography in the Electronic Age, Tampa Museum of Art, Tampa (Usa)
Metamorphoses: Photography in the Electronic Age, Philadelphia Museum of Art, Philadelphia (Usa)
Metamorphoses: Photography in the Electronic Age, San José Museum of Art, San José (Usa)
Photographs to Benefit Tibet House NY, Robert Miller Gallery, New York (Usa)
Blind Spot, The McKinney Avenue Contemporary, Dallas (Usa)
1994
Summer Salon (Pictures We Like), Bonnie Benrubi Gallery, New York (Usa)
Shot in El Paso, El Paso Museum of Art, El Paso (Usa)
Selected Solo Exhibitions
2003
Southeastern Center for Contemporary Art, Winston-Salem (Usa)
Färgfabriken, Stockholm (Sweden)
Tampa Museum of Contemporary Art, Tampa (Usa)
2002
Track 16 Gallery, Los Angeles (Usa)
2001
Indices: New and Ongoing Work by D. Byrne, Maryland Inst. College of Art, Baltimore (Usa)
Indices: New and Ongoing Work by David Byrne, Decker Gallery, Baltimore (Usa)
2000
The Wedding Party (with Adelle Lutz), LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste (Italy)
1999
Weinstein Gallery, Minneapolis (Usa)
Better Living Through Chemistry, Lloyd Jerome Gallery, Glasgow (Scotland)
Your Action World, Marino alla Scala / LipanjePuntin, Milano (Usa)
Arco, LipanjePuntin artecontemporanea, Madrid (Spain)
1998
Sleepless Nights, Strange Ritual, Ormeau Baths Gallery, Belfast (Northern Ireland)
Fe, Centro Fotografico Manuel Alvarez Bravo, Oaxaca (Mexico)
Summa Scientiae Mundi, LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste (Italy)
Your Action World, Civico Museo Revoltella / LipanjePuntin, Trieste (Italy)
Glory! Success! Ecstasy!, Aktionsforum Praterinsel, Munich (Germany)
SUPEREGO, The Gramercy Art Fair / LipanjePuntin, New York (Usa)
1997
Stairway to Heaven, Art Futura, Madrid (Spain)
Strange Ritual, La Foret Museum, Tokyo (Japan)
Desire, McKinney Avenue Contemporary, Dallas (Usa)
ActionLoveGods!, Photographs Do Not Bend, Dallas (Usa)
1996
Anima Mundi, camerawork, San Francisco (Usa)
Stairway to Heaven, Phyllis Kind Gallery, Chicago (Usa)
Strange Ritual, Bridge Center for Contemporary Art, El Paso (Usa)
Strange Ritual, Il Ponte, Roma (Italy)
Strange Ritual, Gallery 44, Toronto (Canada)
Desire, MASS MoCA, North Adams (Usa)
Strange Ritual, Mylos Gallery, Thessoloniki (Greece)
Strange Ritual, Galerie Ressel/Konsthandel, Stockholm (Sweden)
Strange Ritual, Gallery Anonimus, Ljublijana (Slovenia)
David Byrne: Strange Ritual, Photographers' Gallery, London (England)
1995
Evidence of Human Habitation, Carousel Exhibition Space, Istambul (Turkey)
David Byrne: Photographs, Books & Books, Coral Gables (Usa)
Strange Ritual, Cristinerose Gallery, New York (Usa)
Strange Ritual, Chassie Post Gallery, Atlanta (Usa)
Sacred Objects, Sleepless Nights, Loja da Atalaia, Lisbon (Portugal)
Strange Ritual, Phyllis Kind Gallery, Chicago (Usa)
Evidence of Human Habitation, CEFFT, Zagreb (Croatia)
Sacred Objects, Parco Gallery, Tokyo (Japan)
Sacred Objects, Kiyumisu-dera Temple, Kyoto (Japan)
Sacred Objects, Parco Gallery, Osaka (Japan)
Sleepless Nights, Galerie Arndt & Partner, Berlin (Germany)
Evidence of Human Habitation, Photo Center, Moscow (Russia)
1994
Sacred Objects, Sleepless Nights, Stills Gallery, Edimburgh (Scotland)
David Byrne - En la pared, Centro Cultural Recoleta, Buenos Aires (Argentina)
Photo works, Stelling Gallery, Leiden (The Netherlands)
Faith, CBGB's 313 Gallery, New York (Usa)
Photo Works, Galerie Transit, Leuven (Belgium)
25
marzo 2004
David Byrne – Photowork
Dal 25 marzo al 22 maggio 2004
arte contemporanea
Location
METROPOLIS PHOTOGALLERY
Bologna, Viale Pietro Pietramellara, 3/a, (Bologna)
Bologna, Viale Pietro Pietramellara, 3/a, (Bologna)
Orario di apertura
10.00/12.30 – 15.30/19.30
Chiuso Domenica e Lunedì mattina
Vernissage
25 Marzo 2004, ore 19.00