Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
David Jablonowski – Futures Contract
Prima mostra dell’artista tedesco David Jablonowski da SpazioA, Pistoia. La mostra indaga i rapporti tra economia e società da un punto di vista inedito.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Comunicato stampa
Nella sua prima mostra da SpazioA, David Jablonowski utilizza una grande varietà di interventi, tridimensionali e video, per rendere strategiche le sue analisi critiche di concetti astratti e complessi. La scultura è adottata come strumento di produzione di conoscenza concreta per esplorarne il potenziale comunicativo in vista di una comprensione profondamente interiorizzata.
Il titolo della mostra, Futures Contract, rimanda a un accordo legale tra soci nel settore finanziario riguardo a una merce o a un servizio in un futuro specificato. L’accordo sembra comportare una fiducia a lungo termine in una precaria economia di valori che salgono e scendono. Dà anche per scontata una previsione dei bisogni futuri, e di come, di preferenza, dovrebbero essere esauditi. Questa previsione potrebbe essere interpretata in modo critico nei termini delle nostre economie globali, delle nostre ecologie e della nostra fragile prosperità. Potrebbe anche esemplificare un modo imprenditoriale di pensare che lega la crescita e la prosperità a valori tecnocratici e quantificabili, sollevando interrogativi in merito al rapporto di questo ragionamento con il welfare generazionale, gli accordi di pace postbellici, lo scambio economico, l’uguaglianza e le sue poste in gioco.
La varietà di materiali e tecniche richiama i reperti di una possibile produzione e tecnologia future. Alcune sculture, per esempio, sono realizzate con stampanti 3D e macchine a controllo numerico, che producono ready-made quasi senza intervento manuale. In contrasto, espressive sculture in fibra di carbonio vengono plasmate a mano, quasi a svalutare le qualità straordinarie di peso minimo e prestazioni elevate di questo materiale high-tech. I video, infine, consistono in narrazioni stratificate e assemblaggi ipertestuali.
I lavori di Futures Contract proseguono l’esplorazione intorno ai temi che interessano l’artista, ribadendo il suo desiderio di innovazione e redistribuzione. Dopo aver finito la scuola d’arte ad Amsterdam nel 2009, Jablonowski è entrato a far parte di una generazione di artisti cui inevitabilmente si chiede di analizzare la propria esistenza sociale in un momento di crisi finanziaria globale e disgregazione sociale, basata su contratti e certezze un tempo date per scontate. Corporate Foresight (BALTIC, Newcastle), Blue Greens (Kunstverein Münster), Hype Cycles (Kunsthalle Lingen), Das Kapital Raum (Gallery Fons Welters, Amsterdam), Prediction tower (Booijmans van Beuningen, Rotterdam), e Public hybrids (Kunsthalle Baden Baden) sono tutti titoli di mostre o lavori dell’artista negli ultimi dieci anni, e offrono lo stesso tipo di interpretazione critica di condizioni socioeconomiche ed ecologiche, premesse per l’innovazione, scambio mercantile, rotte commerciali, redistribuzione finanziaria e sociale di ricchezza e prerequisiti tecnologici.
Press release
In his first exhibition with SpazioA David Jablonowski uses a wide variety of appearances, physical and video works, to make his critical analyses of abstract and complex concepts tactical. He wields sculpture as a physical knowledge production tool in exploring its communication potential for deeper internalized understanding.
The exhibition’s title, Futures Contract, refers to a legal agreement between partners in the field of finance regarding a commodity or service in a specified future. The agreement might give long-term confidence in an uncertain economy of rising and declining values. It also assumes an understanding of future needs, however, and how they may be preferably fulfilled. Such future foresight might be viewed critically in terms of our global economies, ecologies, and fragile prosperity. It might also exemplify an entrepreneurial way of thinking that links growth and prosperity to technocratic and quantifiable values, raising questions as to how this reasoning relates to social-generational welfare, post-war contracts on peace, economic exchange, and equality and its rewards.
A variety of materials and techniques resemble relics of possible future production and technologies. Some sculptures consist of 3D prints and CNC-cut technologies, for example, exposing almost handwriting-free ready-mades. In contrast, expressive sculptures in carbon fiber are shaped by hand, undermining the surplus character of this high-tech material for weight reduction and high performance. Furthermore, the video works consist of layered storytelling and hyperlink assemblages.
The Futures Contract works continue an ongoing line of Jablonowski’s interests, highlighting his longing for innovation and redistribution. By the time Jablonowski finished his art studies in Amsterdam in 2009, he had become a member of a generation of artists inevitably required to analyze their social existence in a moment of a global financial crisis and social collapse - all based on contracts and certainties previously taken for granted. Corporate Foresight (BALTIC, Newcastle), Blue Greens (Kunstverein Münster), Hype Cycles (Kunsthalle Lingen), Das Kapital Raum (Gallery Fons Welters, Amsterdam), Prediction tower (Booijmans van Beuningen, Rotterdam), and Public hybrids (Kunsthalle Baden Baden) are all titles of Jablonowski’s exhibitions or works over the past ten years, all of which offering similar critical interpretations of socio-economic and ecological conditions premises for innovation, commodity exchange, trade routes, financial and social redistribution of wealth, and technological preconditions.
Nella sua prima mostra da SpazioA, David Jablonowski utilizza una grande varietà di interventi, tridimensionali e video, per rendere strategiche le sue analisi critiche di concetti astratti e complessi. La scultura è adottata come strumento di produzione di conoscenza concreta per esplorarne il potenziale comunicativo in vista di una comprensione profondamente interiorizzata.
Il titolo della mostra, Futures Contract, rimanda a un accordo legale tra soci nel settore finanziario riguardo a una merce o a un servizio in un futuro specificato. L’accordo sembra comportare una fiducia a lungo termine in una precaria economia di valori che salgono e scendono. Dà anche per scontata una previsione dei bisogni futuri, e di come, di preferenza, dovrebbero essere esauditi. Questa previsione potrebbe essere interpretata in modo critico nei termini delle nostre economie globali, delle nostre ecologie e della nostra fragile prosperità. Potrebbe anche esemplificare un modo imprenditoriale di pensare che lega la crescita e la prosperità a valori tecnocratici e quantificabili, sollevando interrogativi in merito al rapporto di questo ragionamento con il welfare generazionale, gli accordi di pace postbellici, lo scambio economico, l’uguaglianza e le sue poste in gioco.
La varietà di materiali e tecniche richiama i reperti di una possibile produzione e tecnologia future. Alcune sculture, per esempio, sono realizzate con stampanti 3D e macchine a controllo numerico, che producono ready-made quasi senza intervento manuale. In contrasto, espressive sculture in fibra di carbonio vengono plasmate a mano, quasi a svalutare le qualità straordinarie di peso minimo e prestazioni elevate di questo materiale high-tech. I video, infine, consistono in narrazioni stratificate e assemblaggi ipertestuali.
I lavori di Futures Contract proseguono l’esplorazione intorno ai temi che interessano l’artista, ribadendo il suo desiderio di innovazione e redistribuzione. Dopo aver finito la scuola d’arte ad Amsterdam nel 2009, Jablonowski è entrato a far parte di una generazione di artisti cui inevitabilmente si chiede di analizzare la propria esistenza sociale in un momento di crisi finanziaria globale e disgregazione sociale, basata su contratti e certezze un tempo date per scontate. Corporate Foresight (BALTIC, Newcastle), Blue Greens (Kunstverein Münster), Hype Cycles (Kunsthalle Lingen), Das Kapital Raum (Gallery Fons Welters, Amsterdam), Prediction tower (Booijmans van Beuningen, Rotterdam), e Public hybrids (Kunsthalle Baden Baden) sono tutti titoli di mostre o lavori dell’artista negli ultimi dieci anni, e offrono lo stesso tipo di interpretazione critica di condizioni socioeconomiche ed ecologiche, premesse per l’innovazione, scambio mercantile, rotte commerciali, redistribuzione finanziaria e sociale di ricchezza e prerequisiti tecnologici.
Press release
In his first exhibition with SpazioA David Jablonowski uses a wide variety of appearances, physical and video works, to make his critical analyses of abstract and complex concepts tactical. He wields sculpture as a physical knowledge production tool in exploring its communication potential for deeper internalized understanding.
The exhibition’s title, Futures Contract, refers to a legal agreement between partners in the field of finance regarding a commodity or service in a specified future. The agreement might give long-term confidence in an uncertain economy of rising and declining values. It also assumes an understanding of future needs, however, and how they may be preferably fulfilled. Such future foresight might be viewed critically in terms of our global economies, ecologies, and fragile prosperity. It might also exemplify an entrepreneurial way of thinking that links growth and prosperity to technocratic and quantifiable values, raising questions as to how this reasoning relates to social-generational welfare, post-war contracts on peace, economic exchange, and equality and its rewards.
A variety of materials and techniques resemble relics of possible future production and technologies. Some sculptures consist of 3D prints and CNC-cut technologies, for example, exposing almost handwriting-free ready-mades. In contrast, expressive sculptures in carbon fiber are shaped by hand, undermining the surplus character of this high-tech material for weight reduction and high performance. Furthermore, the video works consist of layered storytelling and hyperlink assemblages.
The Futures Contract works continue an ongoing line of Jablonowski’s interests, highlighting his longing for innovation and redistribution. By the time Jablonowski finished his art studies in Amsterdam in 2009, he had become a member of a generation of artists inevitably required to analyze their social existence in a moment of a global financial crisis and social collapse - all based on contracts and certainties previously taken for granted. Corporate Foresight (BALTIC, Newcastle), Blue Greens (Kunstverein Münster), Hype Cycles (Kunsthalle Lingen), Das Kapital Raum (Gallery Fons Welters, Amsterdam), Prediction tower (Booijmans van Beuningen, Rotterdam), and Public hybrids (Kunsthalle Baden Baden) are all titles of Jablonowski’s exhibitions or works over the past ten years, all of which offering similar critical interpretations of socio-economic and ecological conditions premises for innovation, commodity exchange, trade routes, financial and social redistribution of wealth, and technological preconditions.
16
febbraio 2019
David Jablonowski – Futures Contract
Dal 16 febbraio al 30 marzo 2019
arte contemporanea
Location
SPAZIOA GALLERY
Pistoia, Via Amati, 13, (Pistoia)
Pistoia, Via Amati, 13, (Pistoia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 11-14 e 15-19 o su appuntamento
Vernissage
16 Febbraio 2019, ore 18
Autore