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David Reimondo – Il muscolo del pensiero è il cervello
Dal 18 aprile Mazzoleni presenta Il muscolo del pensiero è il cervello, la prima mostra personale in galleria di David Reimondo, a cura di Gaspare Luigi Marcone.
L’esposizione ripercorre una parte corposa delle ricerche dedicate al ‘linguaggio’ che Reimondo ha sviluppato negli ultimi anni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 18 aprile, nelle nuove sale dello storico spazio di piazza Solferino a Torino, Mazzoleni presenta Il muscolo del pensiero è il cervello, la prima mostra personale in galleria di David Reimondo, a cura di Gaspare Luigi Marcone.
L’esposizione ripercorre una parte corposa delle ricerche dedicate al ‘linguaggio’ che Reimondo ha sviluppato negli ultimi anni e segue una serie di eccellenti riscontri di pubblico e critica.
La natura della mostra, come evocato dal titolo, è sia ‘fisica’ sia ‘razionale’ e vede protagonista la ricerca ‘etimografica’, uno dei perni su cui ruota la produzione recente di Reimondo. Etimografia (2010-2018) è un macro-progetto che vede l’artista impegnato nella creazione di ‘simboli’ in cui opera una sintesi sui generis (tra ideogrammi, pittogrammi, glifi e altro ancora) fino a giungere alla produzione di nuovi grafemi e nuovi fonemi. Una ricerca che viene declinata attraverso molteplici cicli di lavori; uno di questi cicli è costituito da ‘sculture’ in legno colorate con inchiostro nero per stampanti professionali: una scelta tra materie e materiali che unisce passato e presente, coniugando prassi operative diverse. Queste ‘cellule’, presentate anche come moduli, vivono in continua aggregazione e disgregazione.
La ‘nuova lingua’ di Reimondo è uno strumento per pensare diversamente, per non essere condizionati dai retaggi secolari che hanno formato – e formano – l’essere umano, la sua lingua e, dunque, la conoscenza. È, in realtà, uno ‘strumento utopico’ carico di libertà immaginativa, razionale ed emotiva.
In ogni sala della galleria vi sarà un rimando al cervello, considerato di volta in volta come muscolo, o ancora come organo, e indagato dall’artista nelle sue sezioni: la mostra si trasforma così in un viaggio all’interno dell’emisfero sinistro e dell’emisfero destro, incontrando logica e razionalità, intuizione e creatività.
Saranno inoltre presenti in mostra alcuni lavori che sintetizzano la vocazione politecnica ed eclettica dell’artista, come l’installazione Atto di pensiero (2017; cartapesta, aghi, carta, tecnica mista e videoproiezione) e opere inedite, che analizzano le forme e le idee di scrittura coniugando ulteriormente materiali tradizionali e tecnologia contemporanea, come per esempio Videocalligrafia (2018; pannelli LED RGB, video mov in loop, filo di cotone, vari strumenti di scrittura).
L’esposizione sarà corredata dalla pubblicazione monografica dedicata a David Reimondo, edita da Artribune in collaborazione con Mazzoleni, composta da un ricco apparato iconografico e testi critici in lingua italiana e inglese.
L’esposizione ripercorre una parte corposa delle ricerche dedicate al ‘linguaggio’ che Reimondo ha sviluppato negli ultimi anni e segue una serie di eccellenti riscontri di pubblico e critica.
La natura della mostra, come evocato dal titolo, è sia ‘fisica’ sia ‘razionale’ e vede protagonista la ricerca ‘etimografica’, uno dei perni su cui ruota la produzione recente di Reimondo. Etimografia (2010-2018) è un macro-progetto che vede l’artista impegnato nella creazione di ‘simboli’ in cui opera una sintesi sui generis (tra ideogrammi, pittogrammi, glifi e altro ancora) fino a giungere alla produzione di nuovi grafemi e nuovi fonemi. Una ricerca che viene declinata attraverso molteplici cicli di lavori; uno di questi cicli è costituito da ‘sculture’ in legno colorate con inchiostro nero per stampanti professionali: una scelta tra materie e materiali che unisce passato e presente, coniugando prassi operative diverse. Queste ‘cellule’, presentate anche come moduli, vivono in continua aggregazione e disgregazione.
La ‘nuova lingua’ di Reimondo è uno strumento per pensare diversamente, per non essere condizionati dai retaggi secolari che hanno formato – e formano – l’essere umano, la sua lingua e, dunque, la conoscenza. È, in realtà, uno ‘strumento utopico’ carico di libertà immaginativa, razionale ed emotiva.
In ogni sala della galleria vi sarà un rimando al cervello, considerato di volta in volta come muscolo, o ancora come organo, e indagato dall’artista nelle sue sezioni: la mostra si trasforma così in un viaggio all’interno dell’emisfero sinistro e dell’emisfero destro, incontrando logica e razionalità, intuizione e creatività.
Saranno inoltre presenti in mostra alcuni lavori che sintetizzano la vocazione politecnica ed eclettica dell’artista, come l’installazione Atto di pensiero (2017; cartapesta, aghi, carta, tecnica mista e videoproiezione) e opere inedite, che analizzano le forme e le idee di scrittura coniugando ulteriormente materiali tradizionali e tecnologia contemporanea, come per esempio Videocalligrafia (2018; pannelli LED RGB, video mov in loop, filo di cotone, vari strumenti di scrittura).
L’esposizione sarà corredata dalla pubblicazione monografica dedicata a David Reimondo, edita da Artribune in collaborazione con Mazzoleni, composta da un ricco apparato iconografico e testi critici in lingua italiana e inglese.
17
aprile 2019
David Reimondo – Il muscolo del pensiero è il cervello
Dal 17 aprile al 06 luglio 2019
arte contemporanea
Location
Galleria Mazzoleni, Torino
Torino, Piazza Solferino, 2, (Torino)
Torino, Piazza Solferino, 2, (Torino)
Orario di apertura
Dal martedì al sabato 10.30 – 13 / 16 – 19
Domenica chiuso; lunedì su appuntamento
Vernissage
17 Aprile 2019, ore 18
Autore
Curatore