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David Salle – New Paintings
Saranno esposte opere inedite dell’artista, quattordici tele e dodici acquerelli realizzati tra il 1999 e il 2003.
Salle è un esponente di spicco della nuova pittura figurativa americana, movimento che negli anni ’80 diede una risposta alla crisi dell’arte minimal e concettuale. Non appena apparve sulla scena, alla fine degli anni ’70, la sua pittura destò molte curiosità e scalpore, e fu oggetto di forti polemiche.
Comunicato stampa
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Nel suo lavoro compone elementi visivi di epoche e culture diverse: dettagli di dipinti di Vélazquez, Poussin, Cézanne, Picabia e Magritte e di sculture di Bernini e Giacometti si ritrovano accanto a immagini prese da riviste di ogni genere. “Il ready made di Duchamp è naturalmente, insieme alla tecnica del Surrealismo, la matrice linguistica di David Salle” (A. Bonito Oliva, dal catalogo della mostra). Con grande verve l’artista traspone in pittura fotografie, sculture, arazzi. In maniera distaccata, quasi senza regole, egli traferisce il visibile sulla tela dipinta, utlizzando vari linguaggi allo stesso tempo: realista, figurativo, espressivo.
I suoi quadri, spesso di grandi dimensioni, sono composti da più elementi, che formano dittici o trittici. Sembra che in qualche modo le singole immagini siano state spinte una accanto all’altra, o una sopra l’altra nel miglior modo possibile, facendo sì che la composizione sia immediatamente convincente, sia che gli elementi visivi riempiano l’intera superficie, come in una fotografia, sia che restino trasparenti come un disegno su una finestra appannata. Uno sfondo sfumato reagisce a delle immagini sovrapposte, dai colori vivaci, creando un effetto di trasparenza e di simultaneità. La percezione realistica delle immagini si trasforma così in un gioco astratto, in maniera tale che i dipinti dell’artista funzionano sia come opere naturalistiche narrative sia come vere e proprie composizioni astratte.
Il fatto che le immagini si sistemino da sé conferisce alle opere di Salle un carattere di impersonalità, di innominabilità, che neutralizza in maniera consistente qualsiasi tentativo di attribuire un significato. Con uno stile personalissimo l’artista riesce a fondere in maniera perfetta diverse storie. E proprio qui si ritrova un paradosso: nelle vesti di artista postmoderno, egli dà un seguito alla grande pittura narrativa del Rinascimento e del Barocco. La sua iconografia è radicata nella tradizione moderna: film, cultura pop, moda, design, danza moderna. Il corpo è una costante fissa nel lavoro di Salle, che ne indaga la capacità plastica e drammatica di rendere tensioni, stati d’animo, perplessità morali.
David Salle ha esposto in America, in Europa e in Giappone. Tra le più importanti mostre personali ricordiamo la retrospettiva allo Stedelijk Museum di Amsterdam, proseguita al Musem Moderner Kunst Stiftung di Vienna, al Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli e al Guggenheim Museum di Bilbao (1999), e quella all’Institute of Contemporary Art di Philadelphia, al Whitney Museum of American Art di New York, al Museum of Contemporary Art di Los Angeles e al Museum of Contemporary Art di Chicago (1986). Tre le mostre collettive a cui l’artista ha partecipato si ricordano “Contemporary Art: The Janet Wolfson de Botton Gift” - Tate Gallery, Londra (1998), la Biennale di Venezia (1993), “The portrait now” - National Portrait Gallery, Londra (1993), “High and Low. Modern and Popular Culture” - Museum of Modern Art, New York (1990), “L’époque, la morale, la passion” - Centre Georges Pompidou, Parigi (1987). Opere dell’artista sono inoltre esposte in maniera permanente nei maggiori musei americani ed europei, tra cui il Whitney Museum of American Art, il Solomon R. Guggenheim Museum e il Museum of Modern Art di New York, la Tate Gallery di Londra e il Kunstmuseum di Basilea.
I suoi quadri, spesso di grandi dimensioni, sono composti da più elementi, che formano dittici o trittici. Sembra che in qualche modo le singole immagini siano state spinte una accanto all’altra, o una sopra l’altra nel miglior modo possibile, facendo sì che la composizione sia immediatamente convincente, sia che gli elementi visivi riempiano l’intera superficie, come in una fotografia, sia che restino trasparenti come un disegno su una finestra appannata. Uno sfondo sfumato reagisce a delle immagini sovrapposte, dai colori vivaci, creando un effetto di trasparenza e di simultaneità. La percezione realistica delle immagini si trasforma così in un gioco astratto, in maniera tale che i dipinti dell’artista funzionano sia come opere naturalistiche narrative sia come vere e proprie composizioni astratte.
Il fatto che le immagini si sistemino da sé conferisce alle opere di Salle un carattere di impersonalità, di innominabilità, che neutralizza in maniera consistente qualsiasi tentativo di attribuire un significato. Con uno stile personalissimo l’artista riesce a fondere in maniera perfetta diverse storie. E proprio qui si ritrova un paradosso: nelle vesti di artista postmoderno, egli dà un seguito alla grande pittura narrativa del Rinascimento e del Barocco. La sua iconografia è radicata nella tradizione moderna: film, cultura pop, moda, design, danza moderna. Il corpo è una costante fissa nel lavoro di Salle, che ne indaga la capacità plastica e drammatica di rendere tensioni, stati d’animo, perplessità morali.
David Salle ha esposto in America, in Europa e in Giappone. Tra le più importanti mostre personali ricordiamo la retrospettiva allo Stedelijk Museum di Amsterdam, proseguita al Musem Moderner Kunst Stiftung di Vienna, al Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli e al Guggenheim Museum di Bilbao (1999), e quella all’Institute of Contemporary Art di Philadelphia, al Whitney Museum of American Art di New York, al Museum of Contemporary Art di Los Angeles e al Museum of Contemporary Art di Chicago (1986). Tre le mostre collettive a cui l’artista ha partecipato si ricordano “Contemporary Art: The Janet Wolfson de Botton Gift” - Tate Gallery, Londra (1998), la Biennale di Venezia (1993), “The portrait now” - National Portrait Gallery, Londra (1993), “High and Low. Modern and Popular Culture” - Museum of Modern Art, New York (1990), “L’époque, la morale, la passion” - Centre Georges Pompidou, Parigi (1987). Opere dell’artista sono inoltre esposte in maniera permanente nei maggiori musei americani ed europei, tra cui il Whitney Museum of American Art, il Solomon R. Guggenheim Museum e il Museum of Modern Art di New York, la Tate Gallery di Londra e il Kunstmuseum di Basilea.
25
ottobre 2003
David Salle – New Paintings
Dal 25 ottobre al 31 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
GALLERIA MAZZOLI
Modena, Via Nazario Sauro, 62, (Modena)
Modena, Via Nazario Sauro, 62, (Modena)
Orario di apertura
10 - 13/16 - 19.30
Vernissage
25 Ottobre 2003, ore 18.30