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Davide Allieri – Balance
Gli ultimi tre lavori inediti dell’artista sono costituiti come un circuito di contro-bilanciamento che soppesa e pone in opposizione immagini esatte del vuoto, equalizzato, corretto rispetto a quel che lo sguardo impressiona.
Comunicato stampa
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Balance | Counter Balance
Gli ultimi tre lavori inediti di Davide Allieri sono costituiti come un circuito di contro-bilanciamento che soppesa e pone in opposizione immagini esatte del vuoto, equalizzato, corretto rispetto a quel che lo sguardo impressiona.
Attraverso l’installazione di tre lavori (Billdor, dalla serie Empty Support; 0,600, dalla serie Cubic Meters Of Nothing; Plain Corner, dalla serie Cast Away) l’artista assume e distanzia i rapporti equivalenti, i legami comparati tra la conoscenza che deriva dalla visione oggettiva del mondo e il nostro sentimento soggettivo, interiorizzando porzioni di spazio. Balance presenta lavori perfettamente assemblati, in relazione con lo schema narrativo che li contiene e in analogia con i materiali che la plasmano, come una superficie da assottigliare o come l’intonaco che rivela i propri difetti, trasformandosi in un passaggio del tempo, parete su un’altra parete. Disposti in sequenza diretta, queste tre composizioni che inscenano, da ogni punto di vista, la reversibilità della soglia tra interno ed esterno, una linea spezzata ma unica, e sembrano dar luogo a tre atti, a tre lunghi gesti fermati sulla messa in scena di una performance, trovando il proprio ritmo a partire dal passaggio dall’uno all’altro.
Nel corso di diverse settimane, l’artista ha smontato e ricomposto piani nello spazio; ha intensificato la tensione della linea, purificato il colore di metallo e impresso il gesso azzurro, livellando calchi frammentati di architettura classica, al fine di poter giungere progressivamente alla totale abolizione della rappresentazione iconica e di tutte le coercizioni che impedivano alla serie di lavori precedenti di potersi manifestare come un’espressione plastica veramente libera e pura, ovvero in qualità di espressione di una strutturazione.
In Balance tutto può essere espresso con la linea e il colore in un rapporto equivalente all’interno di una composizione nella quale i piani rettangolari, formati dalla pluralità delle linee rette, in opposizione ortogonale fra loro e necessari per determinare l’assenza di ogni spettro di colore, si dissolvono in virtù del loro carattere uniforme. E il ritmo ne emerge da solo, abbandonando i piani, quale nulla inquadrabile.
Nelle due sale di SanPaolo Invest, l'unità tridimensionale delle pareti non rappresenta solo un mezzo che ci consente di muovere interiormente, secondo più dimensioni, ma si adatta a tre frammenti del particolare; uniti insieme a formare un altro codice, che confonde la nostra percezione della profondità del mondo. Queste parti temprano, complessivamente, un'unità di immagini spezzate, percepite in modo automatico come molteplicità di un rapporto variato, alterato. Nel comporre, infatti, Davide Allieri dispone di misurati rapporti dimensionali con il concetto di contenuto, in costante stato di opposizione. Legame che rende visibile quel che prima non c’era e che in quanto mondo astratto non ha bisogno di riflettere il visibile, ma di inquadrare la porzione di spazio all’interno del quale persino il vuoto sussiste in quanto scomparso del tutto.
testo di Ginevra Bria
Gli ultimi tre lavori inediti di Davide Allieri sono costituiti come un circuito di contro-bilanciamento che soppesa e pone in opposizione immagini esatte del vuoto, equalizzato, corretto rispetto a quel che lo sguardo impressiona.
Attraverso l’installazione di tre lavori (Billdor, dalla serie Empty Support; 0,600, dalla serie Cubic Meters Of Nothing; Plain Corner, dalla serie Cast Away) l’artista assume e distanzia i rapporti equivalenti, i legami comparati tra la conoscenza che deriva dalla visione oggettiva del mondo e il nostro sentimento soggettivo, interiorizzando porzioni di spazio. Balance presenta lavori perfettamente assemblati, in relazione con lo schema narrativo che li contiene e in analogia con i materiali che la plasmano, come una superficie da assottigliare o come l’intonaco che rivela i propri difetti, trasformandosi in un passaggio del tempo, parete su un’altra parete. Disposti in sequenza diretta, queste tre composizioni che inscenano, da ogni punto di vista, la reversibilità della soglia tra interno ed esterno, una linea spezzata ma unica, e sembrano dar luogo a tre atti, a tre lunghi gesti fermati sulla messa in scena di una performance, trovando il proprio ritmo a partire dal passaggio dall’uno all’altro.
Nel corso di diverse settimane, l’artista ha smontato e ricomposto piani nello spazio; ha intensificato la tensione della linea, purificato il colore di metallo e impresso il gesso azzurro, livellando calchi frammentati di architettura classica, al fine di poter giungere progressivamente alla totale abolizione della rappresentazione iconica e di tutte le coercizioni che impedivano alla serie di lavori precedenti di potersi manifestare come un’espressione plastica veramente libera e pura, ovvero in qualità di espressione di una strutturazione.
In Balance tutto può essere espresso con la linea e il colore in un rapporto equivalente all’interno di una composizione nella quale i piani rettangolari, formati dalla pluralità delle linee rette, in opposizione ortogonale fra loro e necessari per determinare l’assenza di ogni spettro di colore, si dissolvono in virtù del loro carattere uniforme. E il ritmo ne emerge da solo, abbandonando i piani, quale nulla inquadrabile.
Nelle due sale di SanPaolo Invest, l'unità tridimensionale delle pareti non rappresenta solo un mezzo che ci consente di muovere interiormente, secondo più dimensioni, ma si adatta a tre frammenti del particolare; uniti insieme a formare un altro codice, che confonde la nostra percezione della profondità del mondo. Queste parti temprano, complessivamente, un'unità di immagini spezzate, percepite in modo automatico come molteplicità di un rapporto variato, alterato. Nel comporre, infatti, Davide Allieri dispone di misurati rapporti dimensionali con il concetto di contenuto, in costante stato di opposizione. Legame che rende visibile quel che prima non c’era e che in quanto mondo astratto non ha bisogno di riflettere il visibile, ma di inquadrare la porzione di spazio all’interno del quale persino il vuoto sussiste in quanto scomparso del tutto.
testo di Ginevra Bria
10
giugno 2017
Davide Allieri – Balance
Dal 10 giugno al 15 luglio 2017
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
SANPAOLO INVEST
Treviglio, Via Felice Cavallotti, 31b, (Bergamo)
Treviglio, Via Felice Cavallotti, 31b, (Bergamo)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10-12 e 15-17.30
sabato e domenica su appuntamento (tel.0363/48160)
Vernissage
10 Giugno 2017, ore 18.30-21
Autore