Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Davide Balossi – Vitae
Attraverso la forza primigenia dei segni lasciati nel legno, lo scultore Davide Balossi riesce ad evocare, grazie ad un raro virtuosismo tecnico, figure umane ma anche elementi cosmici primordiali con i quali l’uomo si confronta in modo essenziale dalla notte dei tempi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Davide Balossi è un giovane scultore che ha già effettuato un significativo percorso di ricerca: si presenta al pubblico di Manifiesto Blanco con una mostra incentrata sulla sua più recente produzione con il dichiarato intento di condurre l’osservatore alla scoperta del fil rouge che attraversa anche le forme espressive indagate in precedenza, a testimonianza dell’evoluzione del proprio universo creativo.
Affascinante e intrigante la metamorfosi espressiva: Davide parte dalla lavorazione del legno al naturale, secondo la più tradizionale delle pratiche, ma dimostra da subito – oltre ad un'innata abilità tecnica – una forte attrazione per la rappresentazione di una propria dimensione onirica, quasi un bisogno di dare corpo ad un personale mondo invisibile, fatto di sensibilità, pensieri, sogni, alla ricerca di una propria comunicazione emotiva. Ecco quindi che la sperimentazione si fa ampia e generosa con l’uso di altri materiali: la creazione di figure assolutamente realistiche, ancorché fragili, sembrano appartenere ad una diversa realtà e guardare sempre altrove o, forse più spesso, dentro se stesse. L'incessante ricerca di Balossi prosegue poi nella realizzazione di figure di donna a grandezza naturale, intere o mezzobusto – pin-up ironiche o ragazze propense a mostrare le loro emozioni più profonde - realizzate con virtuosismo e con l'utilizzo di pigmenti e trucioli di legno a ricoprire la materia.
La più recente esperienza, invece, si manifesta attraverso una serie di piccole figure completamente dipinte in nero. Ad un primo veloce colpo d'occhio, esse possono apparire tutte uguali: in realtà, se lo sguardo si fa più attento, si evidenziano differenze e dettagli che caratterizzano una loro individualità, che animano queste figure come fossero
personaggi di una rappresentazione del teatro delle ombre cinesi, o come tavole di un fumetto in bianco e nero in cui lo story board è lasciato all’immaginazione di ciascuno.
Le splendide sculture della serie Visioni metropolitane, iconiche ma al contempo inafferrabili - collocabili nel sottile equilibrio instabile tra realtà e sogno - sembrano generare esse stesse la nuvola di figure nere. Si tratta forse di una sorta di rappresentazione simbolica dello sciame di pensieri e immagini prodotte inconsciamente ed incessantemente dalla mente, che aleggiano incessantemente intorno ad ogni persona, accompagnandola nella vita quotidiana. Un'altra serie di figure nere sembra suggerire che quella che ciascuno di noi immagina essere una peculiare condizione è in realtà una situazione comune e universale: ogni persona convive con una propria “aura” di pensieri, emozioni e sogni nella quale è costantemente immersa, ma che difficilmente riesce a condividere in modo completo.
L'uso del colore, via via sempre più denso e coprente nell’evoluzione artistica di Davide Balossi, ha come effetto immediato quello di negare al fruitore il contatto visivo con le diverse essenze utilizzate, con le venature e la consistenza materica del legno (elemento evocativo, estremamente affascinante e comunicativo) che fa da filo conduttore a tutto il percorso creativo. La mostra invita quindi l'osservatore a riscoprire la natura lignea comune a tutte le opere esposte, per cogliere gli elementi di continuità, ma anche di specificità dei singoli momenti e periodi.
Il percorso a ritroso alla scoperta della materia originaria conduce, infine, a riconoscere il punto di partenza della riflessione di Davide Balossi: attraverso la forza primigenia del segno lasciato nel legno naturale scaturiscono figure umane ma anche elementi cosmici primordiali con i quali l’uomo si confronta in modo essenziale.
Davide Balossi è nato a Merate (LC) e lavora tra Brivio e Pontida.
Dopo essersi formato a Ortisei (Val Gardena – BZ), dove ha conseguito il titolo di scultore in legno, ha partecipato con le sue opere a 25 mostre collettive in Italia e all’estero, e ha tenuto personali a Monaco di Baviera, Milano, Varese ed in altre città.
E’ risultato per 3 anni finalista al “Premio Arte Mondadori” al Palazzo della Permanente a Milano, e nel 2016 alla Esposizione Internazionale d’arte “Nordart 2016” a Budelsdorg (D).
Affascinante e intrigante la metamorfosi espressiva: Davide parte dalla lavorazione del legno al naturale, secondo la più tradizionale delle pratiche, ma dimostra da subito – oltre ad un'innata abilità tecnica – una forte attrazione per la rappresentazione di una propria dimensione onirica, quasi un bisogno di dare corpo ad un personale mondo invisibile, fatto di sensibilità, pensieri, sogni, alla ricerca di una propria comunicazione emotiva. Ecco quindi che la sperimentazione si fa ampia e generosa con l’uso di altri materiali: la creazione di figure assolutamente realistiche, ancorché fragili, sembrano appartenere ad una diversa realtà e guardare sempre altrove o, forse più spesso, dentro se stesse. L'incessante ricerca di Balossi prosegue poi nella realizzazione di figure di donna a grandezza naturale, intere o mezzobusto – pin-up ironiche o ragazze propense a mostrare le loro emozioni più profonde - realizzate con virtuosismo e con l'utilizzo di pigmenti e trucioli di legno a ricoprire la materia.
La più recente esperienza, invece, si manifesta attraverso una serie di piccole figure completamente dipinte in nero. Ad un primo veloce colpo d'occhio, esse possono apparire tutte uguali: in realtà, se lo sguardo si fa più attento, si evidenziano differenze e dettagli che caratterizzano una loro individualità, che animano queste figure come fossero
personaggi di una rappresentazione del teatro delle ombre cinesi, o come tavole di un fumetto in bianco e nero in cui lo story board è lasciato all’immaginazione di ciascuno.
Le splendide sculture della serie Visioni metropolitane, iconiche ma al contempo inafferrabili - collocabili nel sottile equilibrio instabile tra realtà e sogno - sembrano generare esse stesse la nuvola di figure nere. Si tratta forse di una sorta di rappresentazione simbolica dello sciame di pensieri e immagini prodotte inconsciamente ed incessantemente dalla mente, che aleggiano incessantemente intorno ad ogni persona, accompagnandola nella vita quotidiana. Un'altra serie di figure nere sembra suggerire che quella che ciascuno di noi immagina essere una peculiare condizione è in realtà una situazione comune e universale: ogni persona convive con una propria “aura” di pensieri, emozioni e sogni nella quale è costantemente immersa, ma che difficilmente riesce a condividere in modo completo.
L'uso del colore, via via sempre più denso e coprente nell’evoluzione artistica di Davide Balossi, ha come effetto immediato quello di negare al fruitore il contatto visivo con le diverse essenze utilizzate, con le venature e la consistenza materica del legno (elemento evocativo, estremamente affascinante e comunicativo) che fa da filo conduttore a tutto il percorso creativo. La mostra invita quindi l'osservatore a riscoprire la natura lignea comune a tutte le opere esposte, per cogliere gli elementi di continuità, ma anche di specificità dei singoli momenti e periodi.
Il percorso a ritroso alla scoperta della materia originaria conduce, infine, a riconoscere il punto di partenza della riflessione di Davide Balossi: attraverso la forza primigenia del segno lasciato nel legno naturale scaturiscono figure umane ma anche elementi cosmici primordiali con i quali l’uomo si confronta in modo essenziale.
Davide Balossi è nato a Merate (LC) e lavora tra Brivio e Pontida.
Dopo essersi formato a Ortisei (Val Gardena – BZ), dove ha conseguito il titolo di scultore in legno, ha partecipato con le sue opere a 25 mostre collettive in Italia e all’estero, e ha tenuto personali a Monaco di Baviera, Milano, Varese ed in altre città.
E’ risultato per 3 anni finalista al “Premio Arte Mondadori” al Palazzo della Permanente a Milano, e nel 2016 alla Esposizione Internazionale d’arte “Nordart 2016” a Budelsdorg (D).
18
gennaio 2018
Davide Balossi – Vitae
Dal 18 gennaio al 17 febbraio 2018
arte contemporanea
Location
MANIFIESTO BLANCO
Milano, Via Benedetto Marcello, 46, (Milano)
Milano, Via Benedetto Marcello, 46, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16 - 19
Vernissage
18 Gennaio 2018, ore 19
Autore