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Davide Carrozzo – Interni
La pittura di Davide Carrozzo è un vero e proprio omaggio all’open space, all’idea moderna dello spazio architettonico, e tradisce subito i passati studi al Politecnico di Milano
Comunicato stampa
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DAVIDE CARROZZO. LA PITTURA DELL’ARCHITETTO
La pittura di Davide Carrozzo è un vero e proprio omaggio all’open space, all’idea moderna dello spazio architettonico, e tradisce subito i passati studi al Politecnico di Milano. I soggetti dei suoi dipinti sono interni minimalisti, completamente vuoti o con pochi elementi, ma sempre all’insegna dell’essenzialità sia compositiva sia di arredamento. La pittura, quindi, diventa un gioco di pieni e di vuoti, di superfici, di piani che avanzano o arretrano in modo da definire lo spazio per costruire dei luoghi. Luoghi fatti per essere abitati? Non ci è dato saperlo. La presenza umana non fa mai la sua comparsa, né lascia traccia di un suo eventuale passaggio. Del resto non è questo che sembra interessare Carrozzo quanto piuttosto una trasfigurazione, con aspirazioni mistiche, forse, dello spazio: non sono rari i contrasti di luce che conferiscono un effetto scenografico alla rappresentazione. Allo stesso tempo, però, a questi soggetti si abbina una qualità pittorica di materia spessa, priva di velature, che predilige una pennellata pastosa fatta di giustapposizioni ortogonali di segni: un espediente, questo, che crea una trama pittorica ordinata ma con tentazioni espressive. Se la rappresentazione punta infatti a un’essenzialità quasi zenitale, la materia pittorica ha una corporea consistenza che attutisce il rigore compositivo. Accanto a questo, una ricerca avviata in parallelo da Carrozzo si concentra sul dettaglio: lo sguardo si restringe sugli oggetti del quotidiano, su elementi dell’abitazione quali il lavandino, il termosifone ecc… a cui viene data la dignità di soggetto autonomo e autosufficiente. Sembra evidente, in queste tele, che gli scorci arditi, che fanno balzare in primo piano in modo quasi invadente gli oggetti, segue processi ideativi che risentono da una parte delle restituzioni assonometriche della progettazione di oggetti, e dall’altro di una sensibilità affinata attraverso la fotografia. Questo, però, non elude l’intenzione di raccontare gli oggetti, complice l’intemperanza esecutiva che è marca di questo artista.
Luca Nicoletti
La pittura di Davide Carrozzo è un vero e proprio omaggio all’open space, all’idea moderna dello spazio architettonico, e tradisce subito i passati studi al Politecnico di Milano. I soggetti dei suoi dipinti sono interni minimalisti, completamente vuoti o con pochi elementi, ma sempre all’insegna dell’essenzialità sia compositiva sia di arredamento. La pittura, quindi, diventa un gioco di pieni e di vuoti, di superfici, di piani che avanzano o arretrano in modo da definire lo spazio per costruire dei luoghi. Luoghi fatti per essere abitati? Non ci è dato saperlo. La presenza umana non fa mai la sua comparsa, né lascia traccia di un suo eventuale passaggio. Del resto non è questo che sembra interessare Carrozzo quanto piuttosto una trasfigurazione, con aspirazioni mistiche, forse, dello spazio: non sono rari i contrasti di luce che conferiscono un effetto scenografico alla rappresentazione. Allo stesso tempo, però, a questi soggetti si abbina una qualità pittorica di materia spessa, priva di velature, che predilige una pennellata pastosa fatta di giustapposizioni ortogonali di segni: un espediente, questo, che crea una trama pittorica ordinata ma con tentazioni espressive. Se la rappresentazione punta infatti a un’essenzialità quasi zenitale, la materia pittorica ha una corporea consistenza che attutisce il rigore compositivo. Accanto a questo, una ricerca avviata in parallelo da Carrozzo si concentra sul dettaglio: lo sguardo si restringe sugli oggetti del quotidiano, su elementi dell’abitazione quali il lavandino, il termosifone ecc… a cui viene data la dignità di soggetto autonomo e autosufficiente. Sembra evidente, in queste tele, che gli scorci arditi, che fanno balzare in primo piano in modo quasi invadente gli oggetti, segue processi ideativi che risentono da una parte delle restituzioni assonometriche della progettazione di oggetti, e dall’altro di una sensibilità affinata attraverso la fotografia. Questo, però, non elude l’intenzione di raccontare gli oggetti, complice l’intemperanza esecutiva che è marca di questo artista.
Luca Nicoletti
16
aprile 2007
Davide Carrozzo – Interni
Dal 16 al 27 aprile 2007
arte contemporanea
Location
BERTOLT BRECHT – SPAZIO 4
Milano, Via Antonio Giovanola, 21c, (Milano)
Milano, Via Antonio Giovanola, 21c, (Milano)
Orario di apertura
lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 17.00 alle 19.00
Vernissage
16 Aprile 2007, ore 18.30
Autore
Curatore