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Davide Corsetti – L’Opinione delle Forme
Davide Corsetti mette in mostra alla Libreria Nuova Scaldapensieri i lavori della sua ultima produzione, opere astratte e informali, frutto di un’originale e attenta ricerca stilistica e di forte impatto espressivo.
Comunicato stampa
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COMMENTO CRITICO
Davide Corsetti è un giovane artista che approda alla pittura solo dopo alcuni anni che l’hanno visto attivo come illustratore, e proprio da una base illustrativa, come metodo prima ancora che nello stile, da cui apparentemente si distanzia parecchio, compie i primi passi verso l’informale e l’astratto.
I primi lavori in tal senso infatti, partono da una base “letteraria”, opere che si fanno complemento o che prendono spunto dai lavori di Eliot, Coleridge o Conrad, per citarne alcuni. Nei primi lavori dell’artista hanno ancora campo la parola e l’oggetto applicato che prevede l’utilizzo di maschere, ventagli, corde che, mantenendo la loro forma decodificabile, vengono ricomposti dal Corsetti nel quadro per conferire un senso altro, proprio della volontà e del linguaggio dell’artista e dello scopo che nell’opera si prefigge. Il tutto unito ad un uso del colore e della pittura drammatico ed espressivo. In continua evoluzione, il suo lavoro abbandona l’oggetto per dare spazio ad una pittura più sobria ed alla sperimentazione di materie quali gesso e colla, abbandonando la parola e rivolgendo la sua attenzione, come fonte di ispirazione, alla musica, alla forma d’arte più incorporea, della quale i suoi quadri vanno facendosi eterea e carnale rappresentazione.
Sarà in questi lavori che, insieme all’utilizzo di materie, si fa spazio l’uso del dripping, degli schizzi di colore, che non devono riempire la superficie ma dare un senso di lettura ad un’espressiva base cromatica forte e vigorosa nel segno le cui tensioni trovano sfogo proprio nel segno istintivo e ragionato, netto e traumatico del dripping.
Sino a giungere all’ultima parte della sua produzione in cui riesce nell’intento di rendere carnale l’incorporeità, facendosi attento osservatore della propria interiorità (come doverosamente ogni artista è portato a fare) ma anche e soprattutto, del valore che essa porta e condivide col comune sentire degli esseri umani, volendosi universale. Proprio di questi ultimi lavori possiamo sostenere che siano, sino ad’ora, la migliore sintesi della ricerca dell’artista.
Opere in cui le forme si dissolvono e si ricompongono in masse che dietro il loro ascendere o cadere lasciano lacerti purpurei dietro il loro cammino. L’artista rappresenta masse, che coglie nell’attimo di liberarsi o ricostituirsi ed anche laddove elimini un possibile centro visivo della composizione, ferma ne resta la direzionalità che accompagna l’occhio nel seguirne il movimento. Le campiture che dividono la massa portante e che danno profondità alla composizione, non sono semplice sfondo, si fanno amnios, umore di un embrione entro il quale la successione delle fasi temporali è annullata, sospesa dal cambiamento in atto, dalla trasformazione.
Se lo spezzarsi di un capillare, l’aumentare della pressione sanguigna, il rifluire della materia lacrimosa negli occhi potessero comporre un suono, o addirittura una melodia, le immagini di Corsetti ne sarebbero il lieto complemento. È pittura per parte paradossale, all’occhio profondamente organica e nei fatti, nelle materie, il diorama di una genesi in forma d’esplosione che prende corpo grazie ad un personalissimo utilizzo di materie quali colla e gesso. (Colla, materia che si fa tendine e gesso, parodia della materia ossea…)
Quel che risiede nell’opera dell’artista riguarda il sommovimento della materia, di ogni materia di cui l’uomo si compone, allorché essa venga travolta nelle trasformazioni, nei mutamenti o nel suo decadere… un corpo che muore, una donna le cui labbra si distendono in un sorriso, un braccio che si spezza, un uomo la cui mano sfoglia le pagine di un libro… sono il compimento, l’azione che conclude il movimento a cui la materia rappresentata da Corsetti, ha dato inizio.
In queste forme sono previsti tutti i possibili destini a cui la materia viene soggetta e di cui la materia dispone, forse il suono segreto a cui, ogni tanto, le nostre parole, nel tentativo mai concluso di definirsi e definire la realtà intorno, anelano e la sostanza da cui in qualche modo scaturiscono.
Sotto la pelle appunto, appena al di sotto di ciò attraverso cui identifichiamo noi stessi e l’altro, la sotto dove scorre il plasma, il cui ritmo e la cui pressione cambiano, dando fisicità agli stati d’animo degli esseri umani, laddove nuova pelle si rigenera sostituendosi alla vecchia, laddove di sangue inonda allorché un’emorragia segua ad un duro, durissimo colpo. Lo stesso sangue che irrora i tessuti, le gote, lo stomaco, i genitali in seguito ad una forte emozione, all’eccitazione, alla gioia.
Le nostre viscere non parlano, la pittura di Corsetti sì, e da vicino. Così intima nella sostanza da farsi macrofotografia di un’emozione, dando forma alla materia del dolore e del piacere, del cordoglio e dell’estasi…poi verranno i gesti, dopo ancora, le parole.
Questo il merito dell’artista, la cui opera non dimentica del lavoro di Pollock e dell’espressionismo astratto, si collega all’arte visiva di questo ultimo decennio, laddove il corpo diviene linguaggio autoreferente, s’impone all’attenzione non più e non solo come metafora o allegoria bensì come un assoluto e tra le poche certezze, quanto mai vulnerabili ed in continua dialettica con l’apporto tecnologico, di cui l’uomo ancora dispone.
Simone Boscolo
BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
DAVIDE CORSETTI (Milano, 1977). Artista, illustratore, creativo e consulente per la comunicazione nell’ambito della moda e design del gioiello. Tra gli spazi pubblici e privati in cui ha esposto ricordiamo: le mostre tematiche Attraverso matite e chine” (2005) Mondadori Multicenter Store di via Marghera, Milano; “Afternoon tea al Principe di Savoia” (2005) - Hotel Principe di Savoia, Milano; “Soggetti smarriti” (2005) - Galleria Pastrengo 15 di Milano, - Galleria Studio E.S.P. di Como; “Voci del nostro tempo” (2005) - Libreria Rizzoli, Galleria Vittorio Emanuele II, Milano; “Materia In-Forme” (2006) Galleria Pastrengo 15 di Milano; “Scripta manent” (2007) - Milano, Archivi del ‘900, Milano - Pontremoli (MS), Sala del ‘400 - Varazze (SV), Palazzo Beato Jacopo; “Ragione e Sentimento In-Forme” (2007) - Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI) - Hotel al S.Andrea di Sarzana (SP) - Palazzo Beato Jacopo di Varazze (SV); “Le Ragioni del cuore” (2007) - Atelier Chagall di Milano - Archivi del ‘900 di Milano; “Arcaico Contemporaneo” (2008) Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI); “Mostra collettiva anteprima d'inaugurazione, Galleria Zamenhof” (2008); e le due personali “Imago” (2005) alla Galleria Mirò di Milano; e “Davide Corsetti Mostra Personale” (2008) all’Atelier Chagall di Milano.
Alcune delle sue opere sono state pubblicate sulle uscite di aprile 2007, maggio 2007, novembre 2007 di Arte (ed.Mondadori) e sulle uscite di Arte Contemporanea marzo-aprile 2007, maggio-giugno 2007; novembre-dicembre 2007; (2 opere pubblicate) settembre-ottobre 2008 e sulla rivista Ok Arte di settembre 2008.
Davide Corsetti è un giovane artista che approda alla pittura solo dopo alcuni anni che l’hanno visto attivo come illustratore, e proprio da una base illustrativa, come metodo prima ancora che nello stile, da cui apparentemente si distanzia parecchio, compie i primi passi verso l’informale e l’astratto.
I primi lavori in tal senso infatti, partono da una base “letteraria”, opere che si fanno complemento o che prendono spunto dai lavori di Eliot, Coleridge o Conrad, per citarne alcuni. Nei primi lavori dell’artista hanno ancora campo la parola e l’oggetto applicato che prevede l’utilizzo di maschere, ventagli, corde che, mantenendo la loro forma decodificabile, vengono ricomposti dal Corsetti nel quadro per conferire un senso altro, proprio della volontà e del linguaggio dell’artista e dello scopo che nell’opera si prefigge. Il tutto unito ad un uso del colore e della pittura drammatico ed espressivo. In continua evoluzione, il suo lavoro abbandona l’oggetto per dare spazio ad una pittura più sobria ed alla sperimentazione di materie quali gesso e colla, abbandonando la parola e rivolgendo la sua attenzione, come fonte di ispirazione, alla musica, alla forma d’arte più incorporea, della quale i suoi quadri vanno facendosi eterea e carnale rappresentazione.
Sarà in questi lavori che, insieme all’utilizzo di materie, si fa spazio l’uso del dripping, degli schizzi di colore, che non devono riempire la superficie ma dare un senso di lettura ad un’espressiva base cromatica forte e vigorosa nel segno le cui tensioni trovano sfogo proprio nel segno istintivo e ragionato, netto e traumatico del dripping.
Sino a giungere all’ultima parte della sua produzione in cui riesce nell’intento di rendere carnale l’incorporeità, facendosi attento osservatore della propria interiorità (come doverosamente ogni artista è portato a fare) ma anche e soprattutto, del valore che essa porta e condivide col comune sentire degli esseri umani, volendosi universale. Proprio di questi ultimi lavori possiamo sostenere che siano, sino ad’ora, la migliore sintesi della ricerca dell’artista.
Opere in cui le forme si dissolvono e si ricompongono in masse che dietro il loro ascendere o cadere lasciano lacerti purpurei dietro il loro cammino. L’artista rappresenta masse, che coglie nell’attimo di liberarsi o ricostituirsi ed anche laddove elimini un possibile centro visivo della composizione, ferma ne resta la direzionalità che accompagna l’occhio nel seguirne il movimento. Le campiture che dividono la massa portante e che danno profondità alla composizione, non sono semplice sfondo, si fanno amnios, umore di un embrione entro il quale la successione delle fasi temporali è annullata, sospesa dal cambiamento in atto, dalla trasformazione.
Se lo spezzarsi di un capillare, l’aumentare della pressione sanguigna, il rifluire della materia lacrimosa negli occhi potessero comporre un suono, o addirittura una melodia, le immagini di Corsetti ne sarebbero il lieto complemento. È pittura per parte paradossale, all’occhio profondamente organica e nei fatti, nelle materie, il diorama di una genesi in forma d’esplosione che prende corpo grazie ad un personalissimo utilizzo di materie quali colla e gesso. (Colla, materia che si fa tendine e gesso, parodia della materia ossea…)
Quel che risiede nell’opera dell’artista riguarda il sommovimento della materia, di ogni materia di cui l’uomo si compone, allorché essa venga travolta nelle trasformazioni, nei mutamenti o nel suo decadere… un corpo che muore, una donna le cui labbra si distendono in un sorriso, un braccio che si spezza, un uomo la cui mano sfoglia le pagine di un libro… sono il compimento, l’azione che conclude il movimento a cui la materia rappresentata da Corsetti, ha dato inizio.
In queste forme sono previsti tutti i possibili destini a cui la materia viene soggetta e di cui la materia dispone, forse il suono segreto a cui, ogni tanto, le nostre parole, nel tentativo mai concluso di definirsi e definire la realtà intorno, anelano e la sostanza da cui in qualche modo scaturiscono.
Sotto la pelle appunto, appena al di sotto di ciò attraverso cui identifichiamo noi stessi e l’altro, la sotto dove scorre il plasma, il cui ritmo e la cui pressione cambiano, dando fisicità agli stati d’animo degli esseri umani, laddove nuova pelle si rigenera sostituendosi alla vecchia, laddove di sangue inonda allorché un’emorragia segua ad un duro, durissimo colpo. Lo stesso sangue che irrora i tessuti, le gote, lo stomaco, i genitali in seguito ad una forte emozione, all’eccitazione, alla gioia.
Le nostre viscere non parlano, la pittura di Corsetti sì, e da vicino. Così intima nella sostanza da farsi macrofotografia di un’emozione, dando forma alla materia del dolore e del piacere, del cordoglio e dell’estasi…poi verranno i gesti, dopo ancora, le parole.
Questo il merito dell’artista, la cui opera non dimentica del lavoro di Pollock e dell’espressionismo astratto, si collega all’arte visiva di questo ultimo decennio, laddove il corpo diviene linguaggio autoreferente, s’impone all’attenzione non più e non solo come metafora o allegoria bensì come un assoluto e tra le poche certezze, quanto mai vulnerabili ed in continua dialettica con l’apporto tecnologico, di cui l’uomo ancora dispone.
Simone Boscolo
BREVE BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
DAVIDE CORSETTI (Milano, 1977). Artista, illustratore, creativo e consulente per la comunicazione nell’ambito della moda e design del gioiello. Tra gli spazi pubblici e privati in cui ha esposto ricordiamo: le mostre tematiche Attraverso matite e chine” (2005) Mondadori Multicenter Store di via Marghera, Milano; “Afternoon tea al Principe di Savoia” (2005) - Hotel Principe di Savoia, Milano; “Soggetti smarriti” (2005) - Galleria Pastrengo 15 di Milano, - Galleria Studio E.S.P. di Como; “Voci del nostro tempo” (2005) - Libreria Rizzoli, Galleria Vittorio Emanuele II, Milano; “Materia In-Forme” (2006) Galleria Pastrengo 15 di Milano; “Scripta manent” (2007) - Milano, Archivi del ‘900, Milano - Pontremoli (MS), Sala del ‘400 - Varazze (SV), Palazzo Beato Jacopo; “Ragione e Sentimento In-Forme” (2007) - Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI) - Hotel al S.Andrea di Sarzana (SP) - Palazzo Beato Jacopo di Varazze (SV); “Le Ragioni del cuore” (2007) - Atelier Chagall di Milano - Archivi del ‘900 di Milano; “Arcaico Contemporaneo” (2008) Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI); “Mostra collettiva anteprima d'inaugurazione, Galleria Zamenhof” (2008); e le due personali “Imago” (2005) alla Galleria Mirò di Milano; e “Davide Corsetti Mostra Personale” (2008) all’Atelier Chagall di Milano.
Alcune delle sue opere sono state pubblicate sulle uscite di aprile 2007, maggio 2007, novembre 2007 di Arte (ed.Mondadori) e sulle uscite di Arte Contemporanea marzo-aprile 2007, maggio-giugno 2007; novembre-dicembre 2007; (2 opere pubblicate) settembre-ottobre 2008 e sulla rivista Ok Arte di settembre 2008.
07
ottobre 2008
Davide Corsetti – L’Opinione delle Forme
Dal 07 al 31 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
LIBRERIA NUOVA SCALDAPENSIERI
Milano, Via Don Bosco, 39, (Milano)
Milano, Via Don Bosco, 39, (Milano)
Orario di apertura
dal Martedi al Sabato, dalle ore 10.00 alle ore 19.00, orario continuato
Vernissage
7 Ottobre 2008, ore 20,30
Sito web
www.galleriazamenhof.com
Autore
Curatore